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ANSIA, DEPRESSIONE, ATTACCHI DI PANICO

#1
Cosa ne sapete? Avete siti da consigliarmi per documentarmi?
Come si può aiutare una persona che ne è affetta?
Si può fare qualcosa di più che stare a guardare mentre questo caxxo di mostro interiore gli risucchia la gioia di vivere da dentro senza un motivo apparente???
Cosa si può fare quando ti viene chiesto aiuto e tu puoi dare solo tutto l'amore che hai dentro sapendo che non basterà a tirarlo fuori?
Lo'

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#2
non ne so molto in termini medici ma quando una persona a me molto cara ha sofferto di attacchi di panico ho cercato solo di starla a sentire ,ascoltare tutto quello che voleva condividere,ore e ore di telefono a dire solo "stò male"e a cercare di tirarla su..a parte portarla da un medico che è neccessario prima di tutto ,credo che starle vicino e non farla sentire sola sia una delle cose che tu possa fare... :wink:

Re: ANSIA, DEPRESSIONE, ATTACCHI DI PANICO

#3
lolamar ha scritto:Cosa ne sapete? Avete siti da consigliarmi per documentarmi?
Come si può aiutare una persona che ne è affetta?
Si può fare qualcosa di più che stare a guardare mentre questo caxxo di mostro interiore gli risucchia la gioia di vivere da dentro senza un motivo apparente???
Cosa si può fare quando ti viene chiesto aiuto e tu puoi dare solo tutto l'amore che hai dentro sapendo che non basterà a tirarlo fuori?
io ne ho sofferto per un periodo della mia vita.. per circa 1 anno e mezzo 2 anni sono stata davvero male..
Mi era difficile a volte camminare da sola per la strada.. la prima volta che mi è successo non sapevo che fare.. era come se dovessi svenire da un momento all'altro.. il cuore che andava all'impazzata, sudori freddi.. insomma mi sembrava di avere un collasso..
ovviamente prima di dire che erano attacchi di panico il dottore mi ha fatto fare varie visite.. anche se lui mi ha detto subito che era una cosa psicologica..

non ho mai voluto prendere niente (e nemmeno il mio dottore ha mai voluto darmi qualcosa) .. non volevo essere dipendente da un farmaco.. non avevo bisogno di appoggi di psicologi o altro.. sapevo bene le motivazioni per cui stavo male..
quindi piano piano ho imparato a non spaventarmi + quando mi gli attacchi mi prendevano nei momenti peggiori... e via via con il passare del tempo sono calati ed ora è tanto tempo che non si sono + ripresentati.
Ma non sono cose che si eliminano così facilmente.. so che sono dietro l'angolo, pronte a colpirmi magari in un periodo della mia vita + strassante..
se capiterà cercherò di fare come ho fatto fino ora.. affrontarle e non fuggire!!

Ma sono esperienze diverse per ogni persona.. c'è chi ha proprio bisogno di una cura di antidepressivi e di un supporto psicologico.. perchè da solo non ce la fa...
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Questo è il nostro segreto profondo: il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio. <3

#4
Non c'è una ragione almeno a livello conscio... se ci fosse me lo direbbe ne sono certa.
La cosa è iniziata 2 anni fa e dopo varie visite psichiatriche ha fatto una cura farmacologica che lo ha aiutato molto e che una volta "guarito" ha interrotto senza problemi di "dipendenza". A distanza di quasi due anni questo mostro (perchè non so come altro chiamarlo) si ripresente in una forma ancora più violenta... ma quello che più mi spaventa è la depressione molto peggiorata rispetto alla prima volta...
non so che fare...
Lo'

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#6
lolamar ha scritto:Non c'è una ragione almeno a livello conscio... se ci fosse me lo direbbe ne sono certa.
ci vuole un aiuto professionale. ci vuole sempre, ma sopratutto quando i motivi sono sconosciuti. non necessariamente ci vorranno dei farmaci... spesso sono solo condizioni temporanee che possono essere trattate con terapie psicologiche senza uso di farmaci. Se la situazione è veramente grave, allora sì, prima si da stabilità "chimica" al corpo, in maniera che la terapia psicologica possa essere affrontata. Se è una condizione cronica (spesso -ma non sempre- le depressioni lo sono), allora la terapia farmacologica andrà avanti. ma ci vuole uno psicologo per diagnosticare e seguire il trattamento. eventualmente, se ritenuto necessario, deriverà verso uno psichiatra che possa prescrivere dei medicinali.

come amica puoi dare il tuo appoggio e la tua compagnia. ma le malattie (perché di una malattia si tratta) vanno curate da professionisti, che possano vedere oltre ciò che vediamo noi.

buon coraggio! ti aspetta una strada lunga da accompagnare ;)

#7
cyberjack ha scritto:Ciao Lo'....

mi dispiace, ho espresso qui il mio parere...
http://www.arredamento.it/forum/viewtopic.php?t=24456
Se vuoi ne parliamo meglio
Ciao Cyber, ho letto e capito bene il tuo punto ma... conosco questa persona forse meglio di me stessa... non è una persona facilmente condizionabile, non guarda la tv se non film e documentari, ascolta la musica che gli piace da anni, non segue mode, non segue tendenze, non si fa manipolare, se gli chiedi cosa pensa di quella ereditiera famosa, quella della pubblicità (oddio neanche a me viene il nome... :lol: ), non sa neanche di chi stai parlando, dice SEMPRE la verità a tutti, me compresa, anche quando fa male... E' l'esatto opposto di una persona superficiale ed è questa sua unicità ad avermi fatto innamorare tanti anni fa.......
Direi quindi che non rientra nella casistica di cui si è parlato nel topic che mi hai allegato. Mi ha fatto invece riflettere il discorso sui farmaci.
Quando glieli hanno prescritti... è stato untrauma per noi... solo il termine "psicofarmaco" ci terrorizzava, ma è stata l'unica strada che ci hanno indicato e sembrava aver funzionato due anni fa.... adesso l'incubo è tornato...
Lo'

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#8
ma veramente qualcuno di voi pensa che la depressione o gli attacchi di panico derivino da un cattivo uso della televisione o dal fatto che Paris Hilton sculettando ci ammorbi tutti con " emegliuocambiarrrenooo?!?!".

Bah. sarebbe troppo facile. nel mio caso almeno non c'entra un tubo.. + semplicemente mi sono sentita attaccata e offesa da persone in cui avevo riposto fiducia e che mi hanno trattato molto duramente anche se io non me lo meritavo proprio..
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#9
in genere sono problemi non legati all'intorno in se, ma al proprio modo di reagire nel confronto dell'intorno... alcuni medici discutono sul fatto che possa addirittura essere genetico... ma secondo me si tratta più di atteggiamenti che di personalità... cmq sia, reitero che per uscire dal tunnel buio in cui è entrata serve aiuto professionale.

informati bene... spesso uno psicologo o psichiatra cattivo è peggio di non averne uno affatto. a volte, certe terapie, certi modi di affrontare i problemi, certe teorie vanno bene per alcune persone e non per tutti.. insomma... bisogna cercare con pazienzia. ed occhio agli psicologi più conosciuti e mediatici. essere un buon comunicatore non per forza significa essere altrettanto bravo sul lato della salute. ho amiche che hanno sofferto anche per questa cosa.

Re: ANSIA, DEPRESSIONE, ATTACCHI DI PANICO

#10
lolamar ha scritto:Cosa ne sapete? Avete siti da consigliarmi per documentarmi?
Come si può aiutare una persona che ne è affetta?
Si può fare qualcosa di più che stare a guardare mentre questo caxxo di mostro interiore gli risucchia la gioia di vivere da dentro senza un motivo apparente???
Cosa si può fare quando ti viene chiesto aiuto e tu puoi dare solo tutto l'amore che hai dentro sapendo che non basterà a tirarlo fuori?
Ho talmente alto rispetto della cosa che qualsiasi consiglio sarebbe inutile se non quello di rivolgerti ad un centro specializzato.

#11
loremir77 ha scritto:ma veramente qualcuno di voi pensa che la depressione o gli attacchi di panico derivino da un cattivo uso della televisione o dal fatto che Paris Hilton sculettando ci ammorbi tutti con " emegliuocambiarrrenooo?!?!".

Bah. sarebbe troppo facile. nel mio caso almeno non c'entra un tubo.. + semplicemente mi sono sentita attaccata e offesa da persone in cui avevo riposto fiducia e che mi hanno trattato molto duramente anche se io non me lo meritavo proprio..
Sono assolutamente d'accordo con te: la tv o il farsi condizionare non c'entrano proprio nulla.
Mia madre ha iniziato a soffrire di attacchi di panico 33 anni fa, quando la televisione quasi neanche esisteva (e non sapevano neanche cosa fossero gli attacchi di panico, le hanno detto che era labirintite :shock: ).

Lolamar, purtroppo non so come confortarti :roll: stare accanto ad una persona che ha questa malattia e vedere come si distrugge è veramente devastante.... soprattutto perchè non sai cosa e come fare :roll:
Sicuramente deve essere seguita da uno specialista e se saranno necessari deve far ricorso ai farmaci.
Grazie a dio negli ultimi anni lo studio di queste patologie ha fatto passi da gigante e ti auguro con tutto il cuore che questa persona a te cara trovi la forza di uscirne, mi madre questa forza non l'ha ancora trovata :cry:
Ti auguro anche di trovare persone intorno a voi che capiscano il problema :roll: la cosa + triste è leggere negli occhi degli altri la compassione, sentire che ti dicono "è solo un modo per attirare l'attenzione su di sè", o peggio ancora "gli attacchi di panico non esistono" :shock:
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REBECCA psw: polpetta

#12
Ansia, mi capita periodicamente, in momenti difficili. Vivo un pò sul filo, ma sono fortunata perchè ne esco sempre, senza medicine, solo conl'affetto dei miei cari
Due mie amiche invece stessa situazione ma carattere piu debole
mal curate
famiglie che sottovalutavano
finite in psichiatria

Non voglio spaventarti, ma l'ansia tira la depressione e gli attacchi di panico
Quando arrivi agli attacchi di panico c'è poco da fare
serve lo specialista e subito o finisci in una brutta spirale.
Fatti consigliare da un esperto
Blumarea
______________________________________
... "ho aspettato a lungo qualcosa che... non c'e'....invece di guardare il sole sorgere....

#13
ogni parola o consiglio serve a poco, se puoi agisci.
Come vedi è già andato da uno psichiatra, che gli ha sedato il dolore interiore, ma non lo ha sradicato.
Quindi al minimo trauma questo continuerà a riemergere.
Mandalo da un buon psicologo (se iscritto alla SPI meglio), e se ha bisogno perchè per ora e davvero sottosopra che si riaiuti con gli psicofarmaci.
Tieni conto solo di una regola fondamentale: se non se la sente di andare, nessuno potra mai fare nulla per lui.
Puoi indirizzarlo, ma poi deve aiutarsi da solo, e la strada è lunga tortuosa e difficoltosa.
Auguri
http://photobucket.com/guestlogin?album ... 13/bertok/

#14
bertok ha scritto:ogni parola o consiglio serve a poco, se puoi agisci.
Come vedi è già andato da uno psichiatra, che gli ha sedato il dolore interiore, ma non lo ha sradicato.
Quindi al minimo trauma questo continuerà a riemergere.
Mandalo da un buon psicologo (se iscritto alla SPI meglio), e se ha bisogno perchè per ora e davvero sottosopra che si riaiuti con gli psicofarmaci.
Tieni conto solo di una regola fondamentale: se non se la sente di andare, nessuno potra mai fare nulla per lui.
Puoi indirizzarlo, ma poi deve aiutarsi da solo, e la strada è lunga tortuosa e difficoltosa.
Auguri
Grazie,

Il 22 ha una visita nello stesso centro psichiatrico di due anni fa. Ieri sera gli ho accennato al fatto che evidentemente le medicine tamponano il problema ma non lo risolvono alla radice, e quindi forse è meglio se ci rivolgiamo anche ad uno psicologo. Mi ha detto che sentiremo cosa gli dicono il 22 e poi decideremo il da farsi. Non nega il problema e non è restio a farsi curare, anzi, non vede l'ora che qualcuno gli indichi la strada per uscirne...
Ieri sera stava un po' meglio a livello di ansia, ma era molto molto giù di morale... in questo sta la sostanziale differenza rispetto a due anni fa: mi sembra che la depressione sia molto più forte... si sente sfiduciato, si sente "fatto male" per usare le sue parole. Cerco di rincuorarlo in ogni modo dicendogli (e credendoci) che è un brutto periodo, ed una vera e propria malattia (non un suo difetto) da cui usciremo con l'aiuto dei medici e della nostra forte unione.
Lo'

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#15
Anna73 ha scritto: Ti auguro anche di trovare persone intorno a voi che capiscano il problema :roll: la cosa + triste è leggere negli occhi degli altri la compassione, sentire che ti dicono "è solo un modo per attirare l'attenzione su di sè", o peggio ancora "gli attacchi di panico non esistono" :shock:
Per fortuna abbiamo amici intelligenti che sono certa non reagirebbero così; in ogni caso al momento non ne abbiamo parlato a nessuno.
Il vero problema per quel che riguarda gli altri, è sul lavoro.
Questa cosa gli impedisce di fare determinate cose a lavoro e per poter motivare questo comportamento sarà costretto a raccontare tutto al suo capo. Io spero che sia una persona aperta perchè ci sono ancora molti pregiudizi e molta ignoranza sulla salute mentale.
Di certo, il sapere di non poter fare completo affidamento su un dipendente, comprometterà in una qualche misura la sua posizione (è anche abbastanza ovvio che sia così), e spero che non sia un ulteriore motivo di sofferenza per lui...
Lo'

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