Buon giorno a tutte!
Non sono una mamma e nn sto per diventarlo, ma vorrei dare il mio modestissimo contributo alla questione amniocentesi.
Recentemente ho fatto un esame (non della facoltà di medicina, ma di psicologia) proprio riguardante la diagnosi prenatale e si è parlato anche di amniocentesi.
Solitamente, l'amniocentesi (prelievo degli amniociti contenuti nel liquido amniotico) si esegue su una popolazione di donne detta "a rischio", ovvero su donne over 35, oppure con storia familiare di malattie genetiche, oppure con precedenti gravidanze affette da malattie genetiche.
L'amniocentesi è una procedura invasiva che ha una percentuale di rischio tra lo 0.5% e l'1% (cmq, meno pericolosa ad esempio della villocentesi).
Solitamente, per le mamme non a rischio, viene consigliato il cosiddetto "Tritest", ovvero un esame del sangue materno (0 invasività e 0 rischio) sulla quale vengono testati i parametri di 3 ormoni che, se "sballati" danno una certa percentuale di rischio di avere un figlio affetto da malatti genetica (solitamente, viene diagnosticata la Trisomia 21, la Trisomia 18 e i difetti del tubo neurale).
La cosa IMPORTANTE, però, da considerare al riguardo del Tritest è che è un tipo di test PROBABILISTICO, non diagnostico.
Quindi, se è positivo, NON significa assolutamente che il bimbo sia malato.
Da solo una certa possibilità in + di rischio che lo sia.
Di conseguenza, se il Tritest è positivo, solitamente si procede con la amniocentesi.
Ripeto, io non sono un medico. Ho queste informazioni per via del mio esame all'università.
Spero che per qualcuno possano essere utili, ma OVVIAMENTE vi consiglio di chiedere certamente al vostro ginecoloco per ogni domanda.
Spero di essere stata un po' utile.
Buona serata!