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#61
fedelyon ha scritto:
ela78 ha scritto:bambola io ti capisco e ho compreso il tuo discorso (anche se sotto certi punti di vista non condivo)... una cosa su cui però non transigo è l'enfasi che viene messa in questo lavoro "sociale"...
te lo dico col cuore... dal mio punto di vista il sociale statale avrà il mio appoggio quando non ci saranno più persone che parlano, parlano parlano, ma di pratico hanno poco, quando la finiranno di avere orari da impiegati pubblici e poi dire "siamo vicini alla gente", quando aiuteranno davvero le famiglie e non metteranno più davanti a loro una pila di fogli da compilare,che secondo me è la prima scrematura per le domande, se non riesci a compilarle, via sciò... quando tratteranno i disabili come persone enon li scaricheranno quando la loro disabilità sarà talmente grave da non poter più essere interattivi, quando saranno preparati non solo a parlare ma anche e soprattutto a fare, inteso come dar da mangaire, pulire... uno che parla solo in certe situazioni non serve a nulla...

finchè tutto ciò (e molto altro) sarà solo utopia, io dirò, per fortuna che esistono strutture ed organizzazioni private, con disponibilità 24h24, perchè ci sono volte che il malato non apsetta l'orario di apertura dello sportello per stare male e tu che gli stai dietro... puoi sbarellare in orari differenti da 8-16 (see...qaundo mai...)...

se vuoi un mio consiglio, se davvero vuoi guadagnare di più e fare veramente un "servizio"... mettiti in proprio... poi al massimo dopo qualche anno ti affili alla ASL.... :wink:
Il tuo discorso, Ela, mi pare pieno di luoghi comuni e poco attinente alla realtà dei fatti.
1) Fatti un giro negli uffici servizi sociali e dai un'occhiata ai veri orari di lavoro e alla quantità di persone presenti. Ti renderai subito conto che c'è carenza di personale, causa blocco assunzioni (e i servizi, si sa, sono i primi ad essere tagliati), e che le persone presenti, in principio, sarebbero obbligate a non fare straordinari causa carenza soldi (anche se nella maggior parte dei casi gli straordinari li fanno eccome ;) ).
2) La maggior parte dei servizi sociali comunali è già esternalizzato. Cioè dato in appalto a cooperative. Sempre a causa del blocco delle assunzioni. E sono proprio queste cooperative che nascono e muoiono come funghi e pagano una misera, proprio perché nel caso dei servizi sociali le spese sono molte e i guadagni miseri.
il mio discorso è DATO dalla realtà dei fatti, ne sono dentro all'inverosimile, ma sono dall'altra parte della barricata, sono quella che passa giornate fra decine di sportelli diversi, che chiede senza avere risposte, che cerca aiuto e trova solo burocrazia... fidati la realtàc eh vivo io è ben lontana da quella che viene molte volte decantata...e non parlavo di cooperative quando ho detto di metetrsi in proprio ma divre e proprie agenzie che non hanno problemi a mandarti una persona per la notte, o la sera o i festivi... e chi ha bisogno a costo di rinunciare a molto, paga.. perchè ci sono situazioni in cui non hai altra scelta...
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#62
Bambola ha scritto: Per quanto riguarda la scuola, non convincete i vostri figli a non fare l'università per avere subito lo stipendio ma lasciateli liberi di scegliere, ve ne saranno grati a vita. Idem il contrario, se non sono portati per lo studio perchè insistere? Un laureato guadagna più di un operaio?? No, l'abbiamo capito. Perciò viviamo seguendo le nostre aspirazioni finchè possibile (ci sono casi in cui per vari motivi ciò non è fattibile) e speriamo che in futuro la situazione migliori... :roll:

Nessuno avrà letto tutta questa valanga che mi è uscita così ora, perciò a chi legge solo la fine...buon week a tutti!! :wink:
Ho letto tutto!
Io non "convincerò" i miei figli a non fare l'università...li sconsiglierò! Così come i miei genitori mi hanno "consigliato" di prendere economia e non ingegneria xchè magari per una donna il lavoro sarebbe stato migliore... Io non ho sentito il loro consiglio, ma ho fatto da sola la mia scelta.... (e loro erano contenti lo stesso e lo sono ancora di più ora!) sicuramente è stato meglio perchè io, purtroppo, non riesco proprio a non addormentarmi leggendo (figuriamoci studiando) cose diverse da formule e disegni! Non potevo rinunciare alla matematica e alla fisica! E se tornassi indietro, con tutto il senno di poi, non farei ingegneria... prenderei direttamente matematica... senza possibilità di rimanere nel campo (non è il caso di aprire un dibattito sullo stato della ricerca in Italia), ma studierei con ancora più gusto! Perchè io ho studiato solo per gusto (a parte 1/2 esami ovviamente!) e non potrei mai togliere ai miei figli tale gusto.... e per di più, onestamente, io all'univ. mi sono proprio divertita, ma proprio tanto!
E sono pienamente d'accordo... (nella speranza di avere le giuste condizioni economiche) se i miei figli vorranno studiare sarò la prima, nonostante tutto, a spronarli, ma se li vedrò "svogliati" non starò certo lì a pregarli di prendersi il pezzo di carta...proprio perchè so che, a fini lavorativi, non servirebbe a nulla!
E persevera nel tuo campo... che da sicuramente di più alla gente di quanto non lo faccia il mio... come detto sto nel settore militare... e nonostante mi piaccia il lavoro che faccio.... non è che ne sono proprio orgogliosissima! Forse avevano ragione i miei genitori sul tipo di lavoro! :wink:

#63
alessia275 ha scritto:E sono pienamente d'accordo... (nella speranza di avere le giuste condizioni economiche) se i miei figli vorranno studiare sarò la prima, nonostante tutto, a spronarli, ma se li vedrò "svogliati" non starò certo lì a pregarli di prendersi il pezzo di carta...proprio perchè so che, a fini lavorativi, non servirebbe a nulla!
Ti quoto questa frase alessia perché rispecchia completamente il mio pensiero! :wink:
Io ho scelto liberamente di fare l'università e ritengo sia stata una delle decisioni migliori che ho preso nella mia vita perché mi ha permesso di lasciare un lavoro che odiavo (l'impiegata!) e di fare due lavori che mi piacciono e che mi permettono di continuare a studiare e ad imparare :wink: .
Quindi per me l'università è stata la strada giusta, ma ci sono anche tantissimi ragazzi che studiano per far contenti i genitori che vogliono il figlio laureato, per cosa poi? Al giorno d'oggi di una laurea te ne fai ben poco, molto meglio, se uno ha passione, dedicarsi all'artigianato, visto che ormai gli elettricisti, gli idraulici, i falegnami sono una specie in via di estinazione, almeno dalle mie parti :roll:

Mia madre ha cercato per anni di convincere mio fratello a fare uno di questi lavori, ma in famiglia siamo tutti negati per le attività manuali :lol: .
Di sicuro avrebbe guadagnato di più di quanto guadagna ora, ma probabilmente avrebbe anche lavorato mooolto di più :wink:

#64
Vi racconto la mia esperienza, per certi versi molto dolorosa. Ho fatto il Liceo Classico e quindi era naturale scegliere di proseguire verso l'Università e d'altronde studiare era la mia passione e non avevo dubbi che un giorno mi sarei laureata in storia medievale. Ho fatto la maturità e senza dubbi ho passato l'estate nell'attesa della tanto sospirata iscrizione alla Facoltà di Lettere....ma la vita non sai mai quello che ti riserva e ai primi di Settembre si sono manifestati i primi sintomi di una grave malattia che mi avrebbe tenuto "sospesa" per i successivi 4 anni....sono entrata in ospedale..........e addio ai miei sogni. Dalle aule di Lettere sono passata alle stanze di ospedale e ad un calvario durato troppo tempo e troppe sofferenze prima di scoprire cosa avessi. Nell'arco di 4 anni i soldi dei miei genitori sono volati via per le cure e con essi il sogno di laurearmi. Durante un periodo di remissione dalla malattia ho fatto un corso regionale della durata di un anno per prendere una specie di diploma aggiuntivo in ragioneria ed è stato quello che una volta stata meglio mi ha permesso di lavorare per i successivi 7 anni.
Vi ho voluto raccontare questo perchè mi è parso dispregiativo il tono con il quale all'inizio del post si parla di chi è "solo" diplomato, non pensando invece che la qualità e l'intelligenza delle persone non si giudicano dal titolo di studio, anche perchè, come nel mio caso avere un titolo piuttosto che è un altro non è frutto di scelte personali, ma spesso è la vita che sceglie per te. Certe volte, quando sono presa dai ricordi e dai rimpianti, mi ripeto che probabilmente con la laurea in storia medievale non avrei lavorato, invece col diplomino aggiuntivo in ragioneria ho lavorato.....magra consolazione? Forse, ma cambiando spesso lavoro ultimamente (rientro fra i precari della P.A) e facendo molti concorsi ho imparato che quel che conta non è il titolo di studio ma l'elasticità mentale e l'intelligenza con la quale ci si adatta a fare i lavori piu' disparati e......magari averli 1000 euro tutti i mesi!!
.......e l'armonia vince di mille secoli il silenzio

#65
Elettricisti, idraulici e via dicendo... non sono merce RARA... sono merce CARA! Magari qui in giro ce n'è qualcuno... ma, almeno a Roma 2 ore di lavoro dell'idraulico sono almeno una ns giornata di lavoro (intera) senza contare che ti devi anche mettere in ferie!
Per ritornare all'inizio del topic... se rinasco mi laureo, abbiamo detto in matematica, e intanto imparo a cucire così mi faccio anche quattro chiacchiere! Come ha fatto una mia vecchia conoscenza universitaria... che dopo essersi lauraeta brillantemente... si è messa a lavorare nel negozio di famiglia!

#66
alessia275 ha scritto:Elettricisti, idraulici e via dicendo... non sono merce RARA... sono merce CARA! Magari qui in giro ce n'è qualcuno... ma, almeno a Roma 2 ore di lavoro dell'idraulico sono almeno una ns giornata di lavoro (intera) senza contare che ti devi anche mettere in ferie!
Per ritornare all'inizio del topic... se rinasco mi laureo, abbiamo detto in matematica, e intanto imparo a cucire così mi faccio anche quattro chiacchiere! Come ha fatto una mia vecchia conoscenza universitaria... che dopo essersi lauraeta brillantemente... si è messa a lavorare nel negozio di famiglia!
questi discorsi non li concepisco, ma esula dal topic, quindi è meglio lasciar perdere.

#67
alessia275 ha scritto:Elettricisti, idraulici e via dicendo... non sono merce RARA... sono merce CARA! Magari qui in giro ce n'è qualcuno... ma, almeno a Roma 2 ore di lavoro dell'idraulico sono almeno una ns giornata di lavoro (intera) senza contare che ti devi anche mettere in ferie!

Be' è cara proprio perché è rara!
E' ovvio che se nessuno vuole più fare l'idraulico, i pochi che ci sono possono farsi pagare mooolto bene!
Nel paese dove abitavo l'unico idraulico è un ragazzo che ha un anno meno di me, si è sposato da poco e si è fatto una gran bella villa, di sicuro ha guadagnato ben più di me finora!

D'altra parte, c'è da considerare che un lavoratore autonomo:
1. non ha orari, se ha molto lavoro buon per lui, ma va a finire che il tempo libero se lo scorda
2. non ha le tutele del lavoro dipendente

Poi è ovvio che sono scelte, l'importante - e come faceva notare bluesky non è una cosa scontata - è avere la possibilità di scegliere!

#68
bluesky ha scritto:Vi racconto la mia esperienza, per certi versi molto dolorosa. Ho fatto il Liceo Classico e quindi era naturale scegliere di proseguire verso l'Università e d'altronde studiare era la mia passione e non avevo dubbi che un giorno mi sarei laureata in storia medievale. Ho fatto la maturità e senza dubbi ho passato l'estate nell'attesa della tanto sospirata iscrizione alla Facoltà di Lettere....ma la vita non sai mai quello che ti riserva e ai primi di Settembre si sono manifestati i primi sintomi di una grave malattia che mi avrebbe tenuto "sospesa" per i successivi 4 anni....sono entrata in ospedale..........e addio ai miei sogni. Dalle aule di Lettere sono passata alle stanze di ospedale e ad un calvario durato troppo tempo e troppe sofferenze prima di scoprire cosa avessi. Nell'arco di 4 anni i soldi dei miei genitori sono volati via per le cure e con essi il sogno di laurearmi. Durante un periodo di remissione dalla malattia ho fatto un corso regionale della durata di un anno per prendere una specie di diploma aggiuntivo in ragioneria ed è stato quello che una volta stata meglio mi ha permesso di lavorare per i successivi 7 anni.
Vi ho voluto raccontare questo perchè mi è parso dispregiativo il tono con il quale all'inizio del post si parla di chi è "solo" diplomato, non pensando invece che la qualità e l'intelligenza delle persone non si giudicano dal titolo di studio, anche perchè, come nel mio caso avere un titolo piuttosto che è un altro non è frutto di scelte personali, ma spesso è la vita che sceglie per te. Certe volte, quando sono presa dai ricordi e dai rimpianti, mi ripeto che probabilmente con la laurea in storia medievale non avrei lavorato, invece col diplomino aggiuntivo in ragioneria ho lavorato.....magra consolazione? Forse, ma cambiando spesso lavoro ultimamente (rientro fra i precari della P.A) e facendo molti concorsi ho imparato che quel che conta non è il titolo di studio ma l'elasticità mentale e l'intelligenza con la quale ci si adatta a fare i lavori piu' disparati e......magari averli 1000 euro tutti i mesi!!
Ciao, mi spiace che tu abbia frainteso, e questo proprio perchè hai letto solo l'inizio del post (mi rendo conto che il secondo era veramente luuungooo :oops: :roll: ). Infatti in seguito ho chiaramente detto che nella vita spesso si è costretti a scegliere al di là delle proprie aspirazioni ( come è successo a te) e che il "solo" diplomati non era dispregiativo ma era solo un paragone ai laureati che lavorano nel sociale, il mio post parlava di quello e non voleva per niente essere generico. Infatti ho usato le "" proprio per far capire che non volevo offendere nessuno. :wink:

#69
ela78 ha scritto:bambola io ti capisco e ho compreso il tuo discorso (anche se sotto certi punti di vista non condivo)... una cosa su cui però non transigo è l'enfasi che viene messa in questo lavoro "sociale"...
te lo dico col cuore... dal mio punto di vista il sociale statale avrà il mio appoggio quando non ci saranno più persone che parlano, parlano parlano, ma di pratico hanno poco, quando la finiranno di avere orari da impiegati pubblici e poi dire "siamo vicini alla gente", quando aiuteranno davvero le famiglie e non metteranno più davanti a loro una pila di fogli da compilare,che secondo me è la prima scrematura per le domande, se non riesci a compilarle, via sciò... quando tratteranno i disabili come persone enon li scaricheranno quando la loro disabilità sarà talmente grave da non poter più essere interattivi, quando saranno preparati non solo a parlare ma anche e soprattutto a fare, inteso come dar da mangaire, pulire... uno che parla solo in certe situazioni non serve a nulla...

finchè tutto ciò (e molto altro) sarà solo utopia, io dirò, per fortuna che esistono strutture ed organizzazioni private, con disponibilità 24h24, perchè ci sono volte che il malato non apsetta l'orario di apertura dello sportello per stare male e tu che gli stai dietro... puoi sbarellare in orari differenti da 8-16 (see...qaundo mai...)...

se vuoi un mio consiglio, se davvero vuoi guadagnare di più e fare veramente un "servizio"... mettiti in proprio... poi al massimo dopo qualche anno ti affili alla ASL.... :wink:
Cara Ela, capisco che forse la tua sfiducia dipenda dal fatto che tu ci sei dentro e ne vivi le contraddizioni, ma non confondiamo il lavoro sociale con gli assistenti sociali o ancor peggio i servizi sociali comunali... Questi purtroppo, come tutti gli enti pubblici poco sovvenzionati, patiscono proprio la mancanza di fondi, di conseguenza lo striminzito numero di addetti ai lavori, e poi la burocrazia italiana che produce molta più carta di fatti (su questo ti dò ragione). Il problema è che ciò non riguarda solo il sociale, ma tutte le strutture pubbliche che devono sottostare a regole spesso assurde e inutili. Pensa invece al lato positivo del sociale, pensa agli operatori che ci lavorano concretamente (come me, ok, sono di parte, però diamine è vero!!!), che ci mettono il cuore, tutte quelle persone per cui un disabile non è una carta nè un numero ma una persona, e che si sbattono 24 ore su 24 perchè stia bene o meglio! E che danno da mangiare, puliscono...perchè sì, anche se sei laureato dai da mangiare e accompagni in bagno i disabili senza problemi, cosa che molte persone non farebbero mai. E poi diciamo le cose come stanno: la maggior parte delle strutture sociali (centri ecc.) sono statali e date in appalto a cooperative, eppure funzionano, quindi non è che lo stato se ne freghi proprio...tu forse stai parlando di situazioni più specifiche e contingenti, di bisogni estemporanei che non richiedono cure costanti (scusa se sbaglio ma sto cercando di interpretare le tue parole). E qui sì che la burocrazia influisce perchè se ti serve un intervento urgente e servono mesi perchè questo venga attivato, dopo i vari monitoraggi ecc., apriti cielo!! Per questo ribadisco, non confondiamo il lavoro NEL sociale con il lavoro PER il sociale...

#70
Bambola ha scritto:
ela78 ha scritto:bambola io ti capisco e ho compreso il tuo discorso (anche se sotto certi punti di vista non condivo)... una cosa su cui però non transigo è l'enfasi che viene messa in questo lavoro "sociale"...
Cara Ela, capisco che forse la tua sfiducia dipenda dal fatto che tu ci sei dentro e ne vivi le contraddizioni, ma non confondiamo il lavoro sociale con gli assistenti sociali o ancor peggio i servizi sociali comunali... Questi purtroppo, come tutti gli enti pubblici poco sovvenzionati, patiscono proprio la mancanza di fondi, di conseguenza lo striminzito numero di addetti ai lavori, e poi la burocrazia italiana che produce molta più carta di fatti (su questo ti dò ragione). Il problema è che ciò non riguarda solo il sociale, ma tutte le strutture pubbliche che devono sottostare a regole spesso assurde e inutili. Pensa invece al lato positivo del sociale, pensa agli operatori che ci lavorano concretamente (come me, ok, sono di parte, però diamine è vero!!!), che ci mettono il cuore, tutte quelle persone per cui un disabile non è una carta nè un numero ma una persona, e che si sbattono 24 ore su 24 perchè stia bene o meglio! E poi diciamo le cose come stanno: la maggior parte delle strutture sociali (centri ecc.) sono statali e date in appalto a cooperative, eppure funzionano, quindi non è che lo stato se ne freghi proprio...tu forse stai parlando di situazioni più specifiche e contingenti, di bisogni estemporanei che non richiedono cure costanti (scusa se sbaglio ma sto cercando di interpretare le tue parole). E qui sì che la burocrazia influisce perchè se ti serve un intervento urgente e servono mesi perchè questo venga attivato, dopo i vari monitoraggi ecc., apriti cielo!! Per questo ribadisco, non confondiamo il lavoro NEL sociale con il lavoro PER il sociale...
no bambola, sono proprio le assitenze continuative ceh sono carenti nel sociale statale. mi spiace che tu la pensi diversametne, ma ti assicuro che viverci dentro , dall'altra parte, le cose non sono assolutametne rosee, ma in nessun moemtno ho mai detto che la responsabilità sia degli operatori, ma è il sistema che non funziona... proprio zero!
l'ultimo mio esempio? sono 4 mesi che tutte le sere vado a metetre a letto il nonno, il risultato è una bella discopatia, richiesto aiuto... dals ervizio pubblico zero.
dal servizio privato 9.50/ora, prime due ore indivisibili, anche se in 40' fa tutto...ma lameno c'è.
vogliamo parlare dei centri diurni per disabili? anche lì non ho delle grandi esperienze positive, a partire dalle condizioni in cui sono "tenuti" i pazienti... le piaghe da decupito o da pannolone non si contano più...

fammi capire, tu ceh cosa intendi per lavoro "sociale"? :oops:
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#71
Scusa Ela, io non credevo che il compito delle assistenti sociali fosse di fare le badanti. :?
I comuni non possono provvedere a tutto, ora come ora, per cui quel compito è chiaramente relegato alla famiglia.
In genere, per i casi con problemi finanziari gravi, molti comuni si preoccupano di sovvenzionare o completare il costo di una eventuale badante o ricovero, normalmente in strutture comunali o convenzionate.
E' chiaro che, soprattutto adesso che si è più longevi, il numero di persone anziane non autosufficienti è largamente aumentato e non si riesca a far fronte a tutte le richieste.

#72
Torno un attimo sul tema della laurea.
Vi parlo da laureata e sposata ad un laureato.
Tutti e due durante la tesi abbiamo fatto uno stage di un anno ovviamente non retribuito, ci siamo ammazzati di lavoro per i primi 5 anni e adesso effettivamente abbiamo un buon stipendio (di cui peraltro non siamo mai soddisfatti!).
A me la laurea ha aiutato tantissimo, mi ha dato metodo per affrontare i problemi, mi ha aiutato a pianificare i miei impegni, ad organizzarmi e a cavarmela da sola.
Devo aggiungere però che la scelta della facoltà non è stata in base ai miei desiderata ma ho guardato quella che offriva in quel momento le maggiori possibilità di trovare un lavoro ben pagato in fretta, scelta orientata a cercare di mantenermi da sola il prima possibile!
Io consiglierò sempre ai miei eventuali figli di fare l'università. Magari dal punto di vista pratico del lavoro i contenuti che ti da non sono indispensabili ma ti aiuta a creare una forma mentis. Detto questo mica per forza bisogna fare l'università :wink:
Conta moltissimo anche l'esperienza sul lavoro. Certo è che qualcosa in + ce lo si aspetta dopo una laurea sudata e dopo tanto impegno dimostrato sul lavoro.

#73
ela78 ha scritto: fammi capire, tu ceh cosa intendi per lavoro "sociale"? :oops:
anche io temo di non aver capito...

e anche io posso riportare esperienze estremamente negative con i servizi sociali, gli ospedali e le case di riposo.

dovrebbe essere riformato totalmente il sistema perchè l'accudimento delle persone anziane non può gravare unicamente sulle famiglie e d'altra parte fa venire il magone vedere come siano mal-trattati a volte dalle persone che dovrebbero accudirli o che devono svolgere pratiche essenziali :?
è una farfalla che muore sbattendo le ali
l'amore che a letto si fa...

#74
ela78 ha scritto:
Bambola ha scritto:
ela78 ha scritto:bambola io ti capisco e ho compreso il tuo discorso (anche se sotto certi punti di vista non condivo)... una cosa su cui però non transigo è l'enfasi che viene messa in questo lavoro "sociale"...
Cara Ela, capisco che forse la tua sfiducia dipenda dal fatto che tu ci sei dentro e ne vivi le contraddizioni, ma non confondiamo il lavoro sociale con gli assistenti sociali o ancor peggio i servizi sociali comunali... Questi purtroppo, come tutti gli enti pubblici poco sovvenzionati, patiscono proprio la mancanza di fondi, di conseguenza lo striminzito numero di addetti ai lavori, e poi la burocrazia italiana che produce molta più carta di fatti (su questo ti dò ragione). Il problema è che ciò non riguarda solo il sociale, ma tutte le strutture pubbliche che devono sottostare a regole spesso assurde e inutili. Pensa invece al lato positivo del sociale, pensa agli operatori che ci lavorano concretamente (come me, ok, sono di parte, però diamine è vero!!!), che ci mettono il cuore, tutte quelle persone per cui un disabile non è una carta nè un numero ma una persona, e che si sbattono 24 ore su 24 perchè stia bene o meglio! E poi diciamo le cose come stanno: la maggior parte delle strutture sociali (centri ecc.) sono statali e date in appalto a cooperative, eppure funzionano, quindi non è che lo stato se ne freghi proprio...tu forse stai parlando di situazioni più specifiche e contingenti, di bisogni estemporanei che non richiedono cure costanti (scusa se sbaglio ma sto cercando di interpretare le tue parole). E qui sì che la burocrazia influisce perchè se ti serve un intervento urgente e servono mesi perchè questo venga attivato, dopo i vari monitoraggi ecc., apriti cielo!! Per questo ribadisco, non confondiamo il lavoro NEL sociale con il lavoro PER il sociale...
no bambola, sono proprio le assitenze continuative ceh sono carenti nel sociale statale. mi spiace che tu la pensi diversametne, ma ti assicuro che viverci dentro , dall'altra parte, le cose non sono assolutametne rosee, ma in nessun moemtno ho mai detto che la responsabilità sia degli operatori, ma è il sistema che non funziona... proprio zero!
l'ultimo mio esempio? sono 4 mesi che tutte le sere vado a metetre a letto il nonno, il risultato è una bella discopatia, richiesto aiuto... dals ervizio pubblico zero.
dal servizio privato 9.50/ora, prime due ore indivisibili, anche se in 40' fa tutto...ma lameno c'è.
vogliamo parlare dei centri diurni per disabili? anche lì non ho delle grandi esperienze positive, a partire dalle condizioni in cui sono "tenuti" i pazienti... le piaghe da decupito o da pannolone non si contano più...

fammi capire, tu ceh cosa intendi per lavoro "sociale"? :oops:
Avevo colto nel segno. Ho lavorato per due anni in un centro diurno anziani anche, era ricreativo e frequentato solo da anziani autosufficienti che vi si recavano da soli per passare il pomeriggio in compagnia. Però ogni settimana avevamo l'equipe di gruppo con le ASA e l'assistente sociale comunale, quindi so bene di cosa parli e proprio questo intendevo: ci sono spesso situazioni urgenti in cui l'intervento dovrebbe partire immediatamente, ma purtroppo viste le carenze del sistema bisogna passare attraverso mille e mille scartoffie, monitoraggi sul posto per verificare l'effettivo bisogno, i controlli del reddito eccetera e le famiglie sono costrette a rivolgersi al privato. Verissimo. Non dimentichiamo però sempre i pochi fondi...nel comune in cui lavoravo prima (piccolo è vero, ma pur sempre con 6000 abitanti) c'erano 2 e dico solo 2 ASA ad occuparsi della domiciliarità per anziani e disabili di tutto il paese, come diamine possono fare in 8 ore al giorno??? Risultato è che vi accedono solo i meno abbienti ( o i più raccomandati :evil: ). Purtroppo senza fondi non c'è personale e senza personale è tutto una schifezza.
Per quanto riguarda i centri per disabili ( ma come per qualunque altra struttura) questo non te lo concedo: non dico non sia vero, ma non puoi fare un discorso generale, e soprattutto quando avviene non è perchè sono strutture statali. In quello in cui lavoro io, benchè la struttura dell'edificio lasci molto a desiderare (sempre per via dei pochi fondi ti lasciano gli "scarti di paese"), gli utenti, tutti adulti, non hanno nessuna piaga da decubito te lo posso assicurare!! E dove anche capiti non dimentichiamo che molti sono costretti a vita in carrozzina, vorrei vedere se non vengono le piaghe con questo caldo!! E poi guarda che nei centri i progetti educativi vengono stesi e condivisi con le singole famiglie, quindi se qualcosa non va vengono fatte le lamentele e i controlli del caso!! :wink: Perchè se una cooperativa non lavora bene, quindi il suo personale, l'appalto le viene tolto e quindi è solo interesse della cooperativa far funzionare tutto al meglio. Poi è ovvio che come in tutti i lavori c'è quello che lavora meglio e quello più lavativo, ma ripeto, non generalizziamo...

Per lavoro sociale intendo chi lo fa con passione e sul campo, con l'intervento diretto, non chi è addetto a gestire le pratiche e a far compilare scartoffie (quindi intendo educatori, ASA, OSS, e anche i volontari)

#75
fedelyon ha scritto:Scusa Ela, io non credevo che il compito delle assistenti sociali fosse di fare le badanti. :?
I comuni non possono provvedere a tutto, ora come ora, per cui quel compito è chiaramente relegato alla famiglia.
In genere, per i casi con problemi finanziari gravi, molti comuni si preoccupano di sovvenzionare o completare il costo di una eventuale badante o ricovero, normalmente in strutture comunali o convenzionate.
E' chiaro che, soprattutto adesso che si è più longevi, il numero di persone anziane non autosufficienti è largamente aumentato e non si riesca a far fronte a tutte le richieste.
Il compito non dovrebbe essere delegato alla famiglia, assolutamente no!! Il compito è dello stato come garante dei diritti di tutti, peccato sia spesso latitante...preferisce sborsare soldi e soldi per cose a suo parere più utili :roll: Non per niente molto spesso si sente parlare dei " Progetti sollievo", secondo voi sollievo per chi...?