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FESTINO HARD IN POLITICA: un sant'uomo

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ROMA - Il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, ha accettato le dimissioni del deputato Cosimo Mele, salito agli onori della cronaca per una serata in un albergo romano con una signora poi finita in ospedale forse a causa del consumo di droghe e alcol. "Ho immediatamente accettato le dimissioni del deputato", spiega infatti Cesa nel corso di una conferenza stampa. Quanto accaduto, infatti, "é incompatibile con i valori che difende l'Udc".

GIOVANARDI: APRIRE UNA RIFLESSIONE MOLTO SERIA
"E' tempo che nell'Udc si apra una riflessione molto seria, al centro ed in periferia, sui metodi di selezione della classe dirigente e su comportamenti troppo spesso in conflitto con i valori che il partito pubblicamente promuove e difende": lo afferma Carlo Giovanardi. "Non si può autoproclamarsi primi della classe e non essere poi in grado di dimostrarlo, esponendosi oltre tutto alle facili ironie di alleati e avversari", conclude.

LE AMMISSIONI DI MELE
ROMA - Ha un nome ed un volto il misterioso parlamentare della notte di sesso e cocaina con due squillo all'hotel Flora. E' l'on. Cosimo Mele, 50 anni, moglie e tre figli, brindisino di nascita e di collegio elettorale (Udc). Al suo primo mandato, negli archivi dell'informazione politica è ricordato per dichiarazioni sulla necessità di difendere "la nostra identità cristiana". E' anche cofirmatario della proposta di legge per la pubblicità sull'uso di sostanze stupefacenti o psicotrope da parte dei parlamentari. Per la cronaca sarà l'ennesimo scandalo che coinvolge sesso, droga e uomini di potere, un altro episodio da archiviare nella storia centenaria dell'Hotel Flora, dopo gli appuntamenti negli anni della Dolce Vita tra Mastroianni e la Ekberg, l'incontro tra Salvo Lima, Tommaso Buscetta e Nino Salvo (secondo una testimonianza al processo Andreotti) nel 1980 e, due anni dopo, l'assassinio, con una bomba che gli esplose sotto il letto, di uno dei dirigenti dell'Olp, a Roma per incontri segreti. L'on. Mele ha deciso di parlare con l'ANSA "per evitare speculazioni politiche che danneggino il partito".

Si dimetterà dalla carica parlamentare? "Io rispondo al mio partito. Al mio segretario ho offerto le mie dimissioni, se saranno necessarie". Con sua moglie ha parlato? "E' stata la cosa più difficile. Ho parlato e parlerò ancora". Con la polizia, dice, parlerà domani. "Andrò in questura domattina, per chiarire. Non mi hanno convocato, non ho nessun obbligo..." Che quel che è accaduto sia una vicenda privata, senza nessun risvolto penale, ne è convinto il parlamentare, ma anche gli investigatori, tanto che alla procura non risulta sia nemmeno stata fatta una segnalazione. "La signora l'ho conosciuta a cena, al ristorante Camponeschi, presentata da amici", dice Mele nella sua ricostruzione della serata allegra che rischia di cambiargli la vita. "No, non sapevo fosse una prostituta", ribadisce più volte, poi ammette di averlo capito "ad un certo punto" e di averle fatto "un regalino" (sulla cifra preferisce sorvolare). L'ha portata in una suite all'hotel Flora, "anche se ho casa a Roma, ho preferito". Hanno passato la serata, sempre secondo il racconto del parlamentare, poi ognuno a nanna in una stanza diversa della suite. Di cocaina l'onorevole dice non solo di non aver fatto uso, ma nemmeno di averla vista.

"Forse ha preso pasticche. Che ne so, io dormivo!". L'on. Mele insiste anche sul fatto che lui era in compagnia di una sola ragazza, la seconda, dice, l'ha chiamata l'altra "a un certo punto", "poi se n'é andata". Non è chiaro a che punto è arrivata e a che punto se n'é andata. Nemmeno se c'era ancora o no quando la prima, chiamiamola Francesca (anche se, galantemente, Mele non vuole farne neppure il nome di battesimo) si è sentita male. "Non è proprio che stava male - dice Mele -, straparlava...". Tanto che lui ha chiamato la reception chiedendo un medico, poi ha detto che non serviva, poi ha chiamato di nuovo. Fino a che, alle otto di mattina, l'ambulanza ha raccolto Francesca e l'ha portata al San Giacomo. Qui lei ha raccontato di pasticche che qualcuno le avrebbe fatto prendere. Così è partito l'accertamento di polizia ed è venuto fuori il coinvolgimento del parlamentare, la presenza di un'altra ragazza. Quando Francesca si è ripresa, ai poliziotti della questura ha detto che nessuno l'aveva costretta a fare niente e che anzi, "quel signore" le aveva anche pagato il dovuto per la prestazione. Nessuna denuncia, tutti a casa. Peccato che qualcuno avesse messo una pulce nell'orecchio dei giornalisti. Chissà perché.

fonte www.ansa.it
"Tutti coloro che sono incapaci di imparare si sono messi ad insegnare (Oscar Wilde)"

Re: FESTINO HARD IN POLITICA: un sant'uomo

#2
doucable ha scritto:l'on. Cosimo Mele, 50 anni, moglie e tre figli,
E' anche cofirmatario della proposta di legge per la pubblicità sull'uso di sostanze stupefacenti o psicotrope da parte dei parlamentari.
cito dal Corriere:
Lei ha firmato la proposta di legge sul test antidroga per i parlamentari?
«Francamente non ricordo....».
:lol:
Nell'Italia dei Borgia ci sono stati massacri, terrore, assassinii e hanno prodotto da Vinci, Michelangelo e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto 500 anni di pace e amore fraterno, e cos'hanno fatto? L'orologio a cucù.