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voglio dire... il perdono, quello vero, che ti libera il cuore e l'anima.

Togliersi di dosso il rancore di una situazione lunga e difficile; guardare in faccia chi ti ha fatto del male, vederlo mentre a volte ritorna, sbiadito ma presente, nascosto ma sempre pronto a saltare fuori quando meno te l'aspetti, quando provi ad abbassare le tue difese.

Ci può essere un perdono in questa situazione? le cose possono veramente cambiare con un gesto unilaterale?

Devo per forza essere soddisfatto nel vedere il dolore dell'altro per accettare l'idea di una tregua?


(Anche se non capite il significato di questo topic non importa, via... )
Cosa riuscite a fare, voi?

..un filo mi lega sempre al dolore provocatomi.. non perdono mai del tutto

io non ci riesco

Fresno ha scritto: (Anche se non capite il significato di questo topic non importa, via... )
Cosa riuscite a fare, voi?

Bisogna imparare ad andare fieri del proprio rancore

Io non ci riesco. Cancello le persone dalla mia vita. Mi è capitato una volta. Semplicemente non mi interessa nulla di cosa possa fare questa persona, ma "ricordo" con disprezzo ogni sua azione. Penso che questo sia l'esatto contrario del perdono. Però da quando ho accusato il colpo non ha più potuto farmi male...la cosa triste è che con altre persone ha avuto (non so se abbia ancora) esattamente lo stesso comportamento che ebbe nei miei confronti.
Io non ci riesco

Il perdono è innaturale, logora, consuma, ti distrugge.
Farei dei distinguo, tra l'area sentimentale e altre tipologie.
Alcuni perdoni credo siano sacrosanti, altri improponibili.
E agli ultimi... vendetta!


Aborro il perdono nella veste cristiana.

Che forum di vendicativi
Fortunatamente rancore e vendetta "di base" sono al di fuori della mia sfera.
Quando ho fatto del male ho chiesto scusa.
Se sono stata perdonata son contenta
Se non sono stata perdonata mi dispiace
ma non ci si puo' autoflagellare a vita.
Mi dispiace anche sentire questo tipo di discorsi.
Io non perdonerei solo qualcuno che facesse del male ai miei figli.
In questo caso potrei diventare come Charles Bronson nel giustiziere della notte.
Il resto è di passaggio.

cyberjack ha scritto: Bisogna imparare ad andare fieri del proprio rancore

ah, si? e per quanto tempo può durare?
o per quanto tempo, o fino a quando??

Stropagio ha scritto: Alcuni perdoni credo siano sacrosanti

ad esempio?

Anouk ha scritto: Il resto è di passaggio

è quello che penso di solito... ma in questo (come in altri passati) momenti mi viene difficile. C'è una ricetta per migliorare?

Fresno ha scritto:Togliersi di dosso il rancore di una situazione lunga e difficile; guardare in faccia chi ti ha fatto del male, vederlo mentre a volte ritorna, sbiadito ma presente, nascosto ma sempre pronto a saltare fuori quando meno te l'aspetti, quando provi ad abbassare le tue difese.

In realtà, non ho mai pensato di dovrelo perdonare per avermi fatto soffrire.
Mi sono sforzata di rendermelo indifferente, ma in tutta sincerità non ci sono completamente riuscita... sono ancora arrabbiata, me ne accorgo ogni volta che lo vedo.

Fresno ha scritto:Ci può essere un perdono in questa situazione? le cose possono veramente cambiare con un gesto unilaterale?

In generale, non lo so. Nel mio caso, ogni volta che ho tentato di tendere la mano per prima verso una distensione dei rapporti, sono stata presa in giro o ignorata. Ma immagino che dipenda da che tipo di persona hai davanti.

Fresno ha scritto:]Devo per forza essere soddisfatto nel vedere il dolore dell'altro per accettare l'idea di una tregua?

Immagino che vedere in difficltà chi ci ha fatto del male sia un desiderio di "vendetta" istintivo. A volte ci penso anch'io. Ma non è giusto, e cerco sempre di non lasciarmi sopraffare da questo istinto.

Non so di che si tratta nel tuo caso. Mi pare di capire che qualcuno che ti ha ferito ora è in difficoltà e ti ha chiesto aiuto. Io cercherei di capire se la sua richiesta è sincera, e nei limiti del possibile cercherei di dargli una mano. Per far questo, non credo ci sia bisogno di perdonarlo o di dimenticare

(Se non ho capito niente e ho detto delle sciocchezze, ti chiedo scusa)

nn perdono ma nn cerco vendetta,mi rimane l'indifferenza...

Io solitamente perdono, certo dipende da cosa devo perdonare..

Fresno ha scritto:

Stropagio ha scritto:t;]
Alcuni perdoni credo siano sacrosanti

ad esempio?

Un marito che tradisce la moglie una tantum dopo 30 anni di matrimonio.
E viceversa.

Poi ci sono altri infiniti casi, dipende sempre dall'entità e dalle circostanze da numerosissimi fattori.

Non esiste il decalogo del perdono o della vendetta. E' tutto molto soggettivo.

io schiaccio il tasto "reset" e chi mi ha fatto male esce dal mio cuore, magari le circostanze della vita ci faranno riincontrare, ma non riesco a perdonare una cosa che mi sono buttata alle spalle, credo faccia più male l'indifferenza della vendetta....

lunaspina ha scritto: Non so di che si tratta nel tuo caso. Mi pare di capire che qualcuno che ti ha ferito ora è in difficoltà e ti ha chiesto aiuto. Io cercherei di capire se la sua richiesta è sincera, e nei limiti del possibile cercherei di dargli una mano. Per far questo, non credo ci sia bisogno di perdonarlo o di dimenticare

(Se non ho capito niente e ho detto delle sciocchezze, ti chiedo scusa)

sì, è in difficoltà, e no, non mi ha chiesto aiuto. Ma la situazione è un filino più complicata, l'ho lasciata volutamente fumosa...

e quindi niente scuse altrimenti non avrei scritto un mex pubblico, no?

resco a perdonare solo i peccati di gola....