LILLY ha scritto:dunque, senza far scaldare troppo gli animi eh......ma ho letto il tgcom, governo battuto al senato e pure alla camera....ma perchè non lasciano?
se è stato battuto non vuol dire che la maggioranza non esiste più? non capisco?
- Maggioranza battuta per ben due volte nell'Aula del Senato, impegnata nell'esame del decreto fiscale collegato alla finanziaria. Dopo un lungo dibattito,
l'Assemblea di palazzo Madama ha infatti respinto un emendamento che
prevedeva lo scioglimento della societa' Ponte sullo Stretto perche' l'Italia dei Valori ha votato contro la proposta di modifica, assieme alla Cdl. I no sono stati 160, i si' 142, gli
astenuti 6. Il governo si era rimesso all'aula. Facendo un'analisi
del voto, la maggioranza appare decisamente spaccata: la senatrice dell'Italia dei Valori, Franca Rame, ha votato con l'Unione sull'emendamento sul Ponte sullo stretto, in dissenso
quindi con il suo gruppo che con il voto contrario ha fatto andare sotto
la maggioranza. Decisivi anche i voti di astensione di Lamberto Dini, del diniano Natale D'Amico e del senatore a vita Emilio Colombo. Per ricordare al Senato astensione e' voto
contrario. Hanno invece direttamente votato contro i senatori della
maggioranza Roberto Barbieri, Giuseppe Caforio e Anello Formisano, il primo e' socialista, secondo e terzo dell'Idv.
Passa appena un'ora, e la maggioranza incassa un'altra sconfitta, stavolta su un emendamento della commissione Bilancio che prevedeva la cancellazione della Scuola
superiore della Pubblica Amministrazione, dell'Istituto diplomatico, della Scuola
superiore dell'amministrazione dell'Interno e della Scuola superiore dell'economia e delle finanze. I no sono stati 160, i si' 149, un astenuto. Anche in questo caso il governo si era
rimesso all'aula. Ma che il clima e' incandescente lo dimostra anche
la polemica tra la Cdl e il Ministro della Giustizia Clemente Mastella che ha votato e subito dopo e' uscito dall'Aula. La Cdl l'ha attaccato perche' non era seduto al momento del voto.
A sollevare la questione e' stato il capogruppo di Fi, Renato Schifani: "Mi appello al senso istituzionale del ministro Mastella - ha detto - per chiedere che si rivoti visto che il
ministro risultava votante quando non era in aula. Incidenti di
percorso possono sempre accadere, ma qui viene meno la democrazia parlamentare". Immediata la repliia di Mastella che, con molta chiarezza, ha spiegato di aver votato e poi
"sono uscito - ha detto - per andare in bagno". Lo ha attaccato anche il
leghista Roberto Castelli che ha sostenuto che "non si vota ne' a rate ne' per procura". E Francesco Storace (La Destra) che ha sottolineato il problema della mancanza dei posti
fissi per i senatori e che cio' che e' accaduto "puo' costituire un
precedente" e che questo "fara' dilagare il fenomeno dei 'pianisti'". A quel punto, l'assemblea di Palazzo Madama ha ripetuto il voto (che era su un emendamento relativo ad un
fondo di finanziamento per un centro di ricerca di biotecnologie a Napoli) e
la proposta di modifica e' stata quindi approvata con 159 si' e 153 no.
se avessi tempo vi aggiornerei real time..ma c'è un po' di casino oggi