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#121
Kalimeroxxx ha scritto:cyber scusa ma quando dico che l'aborto non è un contraccettivo io alludo anche a questi di casi ossia...una donna che resta incinta ad un'età responsabile non subisce un incidente....direi che è dura che abbia fatto un errore, ben che vada ha "peccato" di leggerezza...solo che fare un figlio o anche solo fare sesso richiede una capacità di sapersi prendere le proprie responsabilità....la vita è fatta di azioni e le persone si devono prendere la reponsabilità di queste azioni...la pillola non si dimentica altrimenti stai attenta ed usi un'altro contraccettivo...ti si rompe il preservativo, prendi la pillola del giorno dopo ( sono solo esempi)
quello che voglio dire è che le persone scondo me andrebbero educate in questo senso...non vuoi quella situazione prima di tutto NON ti ci metti...perchè di solito dipende da te ( a parte i famosi casi limite di cui sopra)
se resti incinta a26 anni perchè eri distratta e non l'hai presa la pillola quel mercoledì oppure perchè hai pensato per una voltaaaaaaaaaaaaaa.....beh avevi tutti i mezzi per non trovartici in quella situazione....ora ti prendi le tue responsabilità...non lo vuoi /puoi tenere? avrai 9 mesi di responsabilità e poi lascerai che quel bimbo trovi dei genitori ...
per questo servono delle politiche sociali che educhino alla vita, era questo che intendevo
guarda, è esattamente quello che ho sempre pensato anche io (che sono atea); per una questione di responsabilità, soprattutto. però, non essendo mai stata incinta, non so dire se davvero me la sarei sentita di portare avanti una gravidanza, oopure di dare via mio figlio, una volta partorito, queste sono cose che davvero devi aver provato, anche solo per una questione "ormonale", almeno io la penso così.
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#122
ela78 ha scritto:può "bastare" o per lo meno, ti ha aiutato a comprendere un po' meglio quanto ho scritto? :wink:
per carità, basta e avanza ;)

Ma rimango comunque scettico se devo applicare il tuo pensiero alla totalità dei cristiani e alla totalità delle scelte.
Molto spesso, in questo forum come altrove, ho letto cristiani che si fanno scudo della propria "fede" quando ci sono da affrontare grossi problemi etici (come l'aborto o l'eutanasia) parlando a priori con un modo di fare molto semplicistico su cose che conoscono solo "in teoria", salvo poi andarsi a nascondere dietro al dito del "sono uomo e quindi fallibile" quando certe cose capitano a lui/lei ;)

mi ricorderò sempre il discorso (ma non l'autore...) di chi diceva "io uso il preservativo/la pillola durante i miei rapporti pre-matrimoniali, so che è sbagliato, ma poi mi confesso"... Ora, a questo punto io non riesco a credere che tale persona sia coerente con ciò che tenta di "spacciare" come se fosse fede.
Credo che una persona come tu l'hai descritta possa, in effetti, considerarsi cristiana anche in caso di errore, ma perchè, come tu hai scritto, la vita è difficile e noi non siamo santi...
ma la differenza di cui parlavo un paio di pagine fa è che il cristiano dovrebbe quantomeno tenderci, alla santità, dovrebbe credere nella forza della redenzione e quindi del pentimento, non solo in quella del perdono e nell'adattabilità del credo ai propri comodi ;)

una persona che rispetta i comandamanti ed i dettami di condotta cristiani, ma che ha il (a mio avviso sacrosanto) desiderio di masturbarsi, avere rapporti sessuali pre-matrimoniali, usare contraccettivi, eccetera dovrebbe avere il coraggio di definirsi un "non-cristiano", apprezzare la laicità della propria etica e vivere continuando a rispettare tutte le cose belle che fa, ma senza definirsi un cattolico praticante. E quando questa persona parla di aborto e di eutanasia (per fare solo due esempi), trovo ridicolo che dica "la chiesa dice di fare così, punto e basta!", perchè è già chiaro ed evidente che di ciò che dice la chiesa usa solo quello che gli pare più congeniale... ;)
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Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#123
cyberjack ha scritto:mi ricorderò sempre il discorso (ma non l'autore...) di chi diceva "io uso il preservativo/la pillola durante i miei rapporti pre-matrimoniali, so che è sbagliato, ma poi mi confesso"... Ora, a questo punto io non riesco a credere che tale persona sia coerente con ciò che tenta di "spacciare" come se fosse fede.
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dovrebbe avere il coraggio di definirsi un "non-cristiano", apprezzare la laicità della propria etica e vivere continuando a rispettare tutte le cose belle che fa, ma senza definirsi un cattolico praticante. E quando questa persona parla di aborto e di eutanasia (per fare solo due esempi), trovo ridicolo che dica "la chiesa dice di fare così, punto e basta!", perchè è già chiaro ed evidente che di ciò che dice la chiesa usa solo quello che gli pare più congeniale... ;)
bhè Cyber su tutto questo io non sono d'accordo, o meglio in linea teorica ha un suo senso, ma non è applicabile. non più per tanti, diversi motivi.

come già spiegato una volta il praticante deve rendere conto solo a Dio non a te o a me e il tendere alla santità non vuol dire fare una vita da santi.
Molti Santi intesi come persone salite agli altari, venerate, beatificate e poi santificate, non avevano nulla id santo se non magari un'unica ultima azione che li ha redenti di TUTTA la loro vita.
poi va da sè che ognuno DEVE essere consapevole delle proprie azioni.
Io sono consapevole quando la sera butto giù la pillola, ero consapevoel quando durante un rapporto spuntava il preservativo, sono consapevole quando mando a vaff... mio padre, ero consapevole quando mi sono innamorata del ragazzo di un'altra...
tutte azioni che fanno sì che io non mi consideri più una buona cristiana? non mi devo più definire cattolica praticante? perchè? non ho mai detto di essere una religiosa, di essere un'integralista.. sono una persona umana e quindi FALLIBILE conscia delle mie scelte, conscia del Dono del libero arbitrio, la possibilità di scelta, e questo Dono l'ho scritto maiuscolo perchè è la Bibbia stessa (l'Antico Testametno) a parlarne a definre l'uomo dotato di possibilità di scegliere, ed in base alle sue scelte risponderà al Signore.

la Fede, per me almeno, va oltre all'apparenza, va oltre a quelloc he le persone possano o meno pensare di me. io so quello che sono che faccio e come mi ocmporto. Ma sono anche una persona che vive in una società variegata e con essa devo interagire, quindi la Fede mi aiuterà e mi guiderà, ma non sarà il cardine della mia vita intesa come scelte, non sempre. non per tutto. ho comunque una coscienza laica, e un giorno se Dio vorrà, ne discuterò direttamente con lui di questa cosa...e giudicherà... fino ad allora..it's my life si dice no? :wink:
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#124
ela cyber siete OT :twisted: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
scusate ma di solito sono io ot quindi per una volta non ho resistito...( ovviamente continuate pure :wink: )
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo

#125
fedelyon ha scritto:kali, non penso che la scelta dell'aborto come contraccettivo sia una scelta facile e non credo che ci siano donne che, consapevolmente, rischino di cadere due volte in una scelta del genere.
E penso che sia giusto tutelare la donna di fronte a qualunque scelta faccia, visto che in ogni caso, in prima persona ne pagherà le conseguenze.
Di fronte agli esempi che avete riportato tu e cyber non so come mi comporterei ma so con certezza che non vorrei in nessun modo che qualcun altro avesse già deciso per me. ;)
non penso neppure io che sia facile anzi è una scelta terribile, io direi una ferita che ti porti cmq dietro...ma infatti il mio discorso non è una critica o un'anatema anzi, io volevo estendere il discorso...ossia per migliorare una società abbiamo deciso la moratoria sulla pena di morte, sulle torture etc...etc... affrontando il tema dell'aborto non parlo di tutelare o meno la donna....( che mi sembra ovvio) io parlo di educazione di un popolo...mi spiego con un es. banale ..tutti guidiamo la macchina, sappiano, onestamente parlando, che può capitare l'attimo di distrazione per quanto uno guidi bene, beh se in quel momento provoco un incidente, posso essere scusabile quanto ti pare, ma i danni li pago...se ferisco qualcuno DEVO scendere e soccorrerlo mica posso scappare...questo è accettato da tutti allora io dico perchè se per una mia azione come quella di fare sesso io non debbo essere chiamata ad una responsabilità oggettiva, ma mi deve essere consentito di darmela a gambe?
Ripeto a parte metto tutto il discorso dei casi "limite"
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo

#126
Hella ha scritto:
si' è vero, suona male! Intendo dire che non ho scrupoli religiosi e trovo giusto che una donna sia libera di decidere del proprio corpo.
immaginavo volessi dire questo :D :wink:
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo

#128
Federinik ha scritto:Ma siete sicuri che ciò che vi porterebbe ad abortire un feto malformato sarebbe la paura della sua sofferenza?
Prima c'è la paura di vedere rovinata la vostra (nostra) vita. Questo ci frega, e si chiama codardia. Io, davanti a un scelta del genere, lo saprei che sono vigliacca, mica faccio finta di essere altruista e di preoccuparmi del povero piccolo!
Poi c'è una sorta di incapacità sociale ad accattare ciò che è "sbagliato" e imperfetto e anche questa è una cosa che mi spaventa molto.... non fraintendetemi, parlo di cose che mi spaventano anche dentro di me, non giudico nessuno se non me stessa per prima. Un ansia del perfezionismo, la consapevolezza che ciò che è meno che "vincente" nella nostra società è destinato a soccombere.

Ritornando al caso in esame, è davvero sconvolgente la modalità di caccia alle streghe che hanno assunto le indagini.
mi hai letto nel pensiero, non potrei aggiungere altro :wink: