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#31
Io sono sempre dell'idea che il nostro stato mentale sia dovuto per il 50% al nostro modo di essere e per l'altro 50% a quella che chiamiamo "pubblicità".

Sono fermamente convinto che noi siamo tra le generazioni più fortunate, da questo punto di vista. i VERI problemi non sappiamo nemmeno cosa siano... Pensare a cosa significava essere uomo o donna non più di 100 anni fa, le responsabilità, la povertà, lo sfruttamento, il lavoro in miniera, l'emigrazione, l'emarginazione, l'ignoranza... e prima era ancora peggio...

Eppure adesso non siamo mai "a posto", abbiamo paura di tutto, paura di tutti... mettiamo addirittura il casco al bambino nel triciclo per paura che si sfracelli la testa andando a 0,5 all'ora, quando noi stessi abbiamo fatto di certi ruzzoloni da piccoli che facevano spavento!

Allora cos'è successo, alla nostra testa?
Certo, si può prendere in considerazione il fatto che la nostra generazione è vissuta e cresciuta al di fuori di uelle "famiglie allargate" dove qualsiasi problema veniva affrontato non da soli, ma con l'aiuto di 10 fratelli,zii, cugini, nipoti... Possiamo pensare che non esiste il rapporto con il "prete" al quale confessare le nostre paure a dal quale ricevere una parola di conforto nei momenti difficili, possiamo pensare che la vita moderna ci spinge a vivere troppo di fretta per capire i problemi quando cominciano e ce ne rendiamo conto solo quando sono diventati "problemi"...

Ma la verità, a mio parere, è un'altra.
La verità è che siamo subissati da immagini di "perdenti - vincenti" e veniamo su con l'idea che avere una frustrazione sia sinonimo di successo... l'avvocato sclerotico che va dallo psicologo 5 giorni a settimana ma che vince le cause miliardarie, il dirigente in terapia con un ibrido feng-shui a capo della multinazionale...
Diciamocelo, se non abbiamo il nostro "complessino" non ci sentiamo vincenti...

E questo non è una cosa nata "così per caso"... sono ani che le multinazionali farmaceutiche spingono questa mentalità per aumentare la vendita farmaci, e lo sappiamo benissimo!
Siamo arrivati ad aberrazioni come la formulazioni di diagnosi di "Disturbo dell'apprendimento da iperattività"! Sapete che significa? che se vostro figlio di 4 anni è vivace, adesso viene trattato con anti-psicotici per farlo "calmare"... certo, magari esiste un caso su un milione in cui un bambino ha veramente un problema, ma la creazione di una diagnosi di questo tipo fa sì che se ne abusi enormemente.

Avete presente quando siete seduti e agitate le gambe? Ecco, adesso quello che per millenni è stato semplicemente considerato "un po' di nervoso" si chiama "Sindrome delle gambe senza riposo" e viene curato con i farmaci Anti-Parkinsoniani...

Cercate di capire quello che voglio dire!

Non sto dicendo che siano tutte cose immaginate, assolutamente! Sto semplicemente affermando che MOLTO di ciò che era considerato normale fino a pochissimi giorni fa, adesso è considerato un male quasi "incurabile" in modo da dare "dipendenza psicologica" ai pazienti...

Anche il discorso dello psicologo (senza offesa per la categoria ;)) lo ritengo abusato... lo psicologo va inteso come "confidente" come persona alla quale parlare... il prete di campagna che fino a 20 anni fa aveva la parola di conforto, il parente stretto che sapeva cosa dire al momento giusto...

Lo psicologo non è uno sciamano che ha la cura per le frustrazioni indotte dalla società! Il "mal di vivere" è un qualcosa che dobbiamo accettare nel nostro intimo, al fine di comprendere il nostro ruolo nel mondo e affrontare la vita senza tutte quelle aspettative che ci rendono "soffocante" anche il solo pensiero di aver sbagliato.

Abbiamo commesso un errore? E chissenefrega! Mal che vada ci rimetti la vita! Il mondo non ne verrà certo scosso, la storia dell'umanità andrà avanti comunque, sia che la parete venga verniciata bene, sia che la parete venga verniciata male ;)

Ecco, secondo me abbiamo tutti perso il senso della realtà.

Non siamo la televisione, la realtà non è perfetta, la verità non è il non commettere ami errori.

Volendo troppo da noi stessi finiamo per farci del male ed assecondare, in mquesto modo, la politica di chi sfrutta le nostre debolezze per diventare più forte ;)
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#32
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Ultima modifica di Mely il 09/01/12 12:39, modificato 3 volte in totale.

#34
cyberjack ha scritto: i VERI problemi non sappiamo nemmeno cosa siano... Pensare a cosa significava essere uomo o donna non più di 100 anni fa, le responsabilità, la povertà, lo sfruttamento, il lavoro in miniera, l'emigrazione, l'emarginazione, l'ignoranza... e prima era ancora peggio...
Scusa Cyber, ma il solo fatto di vivere nella società del benessere non vuol dire che non sappiamo cosa siano i problemi veri. Non generalizzare, ti prego!
Alcune persone passano esistenze travagliate da problemi in famiglia, lutti, perdite, gravi malattie, povertà e tutte queste cose segnano la psiche di una persona. Che nessuno in questo forum venga a dirmi che non ha mai sofferto per un proprio caro, che non ha mai avuto problemi di salute o in famiglia. Chi più, chi meno, sappiamo tutti cosa significa... E non credo che l'abbinamento piastrelle-mobili siano il nostro problema principale anche se passiamo la giornata a discuterne qui sul forum. Non lo è di certo per me e credo neanche per gli altri.
E' anche vero che ahimé ci sono persone che si perdono in un bicchier d'acqua al giorno d'oggi, però non me la sentirei di sentenziare come fai tu...
Scusa ancora, niente di personale...

#35
ok, di nuovo tutti in ferie.
Banalità a parte, è reale che il mondo in cui viviamo sia differente. Diversi i bisogni sicuramente: ridottissimi quelli che ritengo siano primordiali (bere, mangiare, etc.) dati da condizioni disagevoli, ormai siamo passati a disagi che ritengo siano "superiori" non per l'importanza, ma perchè effettivamente non nasono da istinti (fame, sete, etc.), ma da disagio psicologico. Sebbene da un lato sia parzialmente d'accordo con cyber (come sempre :wink: ), d'altro canto ritengo che il "disagio psicologico" (ansia, crisi depressive, etc.) non sia assolutamente da sottovalutare. Ho testimonianze (purtroppo anche in famiglia) di cosa possono essere le crisi di panico, che ritengo siano tra le situazioni più strane che la fantastica macchnia che è il nostro cervello può produrre, ma che purtroppo non sono le situazioni limite.
I mali del nostro secolo sono anche e soprattutto questi. Non dovendo più combattere per sopravvivere, ci troviamo di fronte a questo o , forse, proprio perchè certe cose sono lontane, la nostra attenzione è richiamata da questi mali. Ma ripeto mai sottovalutarli.
Odio la medicina che ti propina l'antidepressivo come regola, ma nel contempo è sbagliato tenere l'angoscia dentro sè stessi.
Sarà anche per questo che esistono gli OT? Perchè ci aiutano ad esternare i ns. ensieri a persone che neanche conosciamo? Perchè è + facile e siamo "protetti" dallo schermo del cpu?
L'importante è cercare un equilibrio dentro di noi stessi. La forza dentro noi stessi c'è. Dobbiamo solo cercarla, magari prendendoci 10 minuti solo per noi. Nel silenzio, con tutto il mondo fuori dalla porta. E se questo non è possibile, cercare un aiuto.
Domani, smaltito l'aperitivo, rileggerò queste righe. Se ho scritto cavolate, chiedo scusa. Nel caso, modifico.
virtual
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non vi siete mai chiesti se io abbia un desiderio…
vorrei vivere una notte, anche una sola...

#36
secondo me questi mali hanno la loro ciclicità, non è vero che quando c'era la povertà non c'erano questi problemi, non è vero che una volta si stava meglio...
ma vi ricordate alla fine dell'Ottocento inizi Novecento com'era la media borghesia in Italia, Francia, ecc... così:
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E. Degas - L'Assenzio (1876)

e sapete che sta bevendo la signora con lo sguardo perso? assenzio. perché?

#37
Difficile dare una risposta concisa per un argomento come questo... ci son tante verita' che andrebbero viste ed analizzate, ognuna con la sua angolazione.

Certo è che meno problemi reali abbiamo piu' cerchiamo di trovarne... è vero cio' che dice Cyber, ormai avere dei problemi è quasi una moda... io stessa a volte mi trovo a parlare con amici o con le persone sui forum, ognuno con la propria storia tragica e mi chiedo.... "ma sono stata cosi' tanto fortunata io?"
Forse il nocciolo sta in quanto ingigantiamo le situazioni, si è vero che anche io un paio di volte mi son sognata la casa ed ero scossa dai problemi di ogni giorno (giusto per dare in pasto una ciliegina agli psicologi.... mi son sognata pure che impiccavo il costruttore al tubo della doccia! :-O ), pero' la mattina, svegliandoci, dovremmo vedere la realta' dei fatti con la luce del sole, perchè troppo spesso la luna ci da una visione distorta della realta'.

Nella figura dello psicologo io onestamente non credo,nonostante ho una cara amica psicologa a cui ho fatto anche da cavia per un profilo... e devo dire che leggendo la cartella clinica (lo so che non si potrebbe) molte cose sono vere, ma niente che non conoscevo gia' di me! Analizzare i bambini poi..... che assurdita'!!! Capisco l'intervento di un estraneo in caso di traumi importanti... ma per la quotidianeita'.... non sono altro che fissazioni dei genitori che vogliono creare problemi quando non ce ne sono!
Lo psicologo non è altro che un grillo parlante che ci fa le domande che noi stessi dovremmo farci... solo che lui cerca di indovinare piu' o meno il problema, noi invece lo conosciamo... perchè è nella nostra testa.... quindi dovremmo curarci di piu' di noi stessi, ascoltarci.... e magari fidarci un po' di piu' degli amici!!

E' anche vero che problemi psicologici sottovalutati, soprattutto in caso di persone con un carattere non molto forte, possono creare disturbi importanti che devono essere presi seriamente... in questo caso la professionalita' di un ottimo psicologo è fondamentale per un buon intervento... ma uno psicologo superficiale puo' fare molti piu' danni di anni di silenzi.

Per chiudere.... ricordiamoci soltanto di sorridere ogni giorno.

#38
cyberjack ha scritto: Abbiamo commesso un errore? E chissenefrega!
Avrei tante cose da dire...
Ma credi che io SCELGA di stare male??? Di soffrire per i miei errori, per le inevitabilie conseguenze su me, su mia figlia?
Pagherei milioni per poter dire CHISSENEFREGA!!! E l'ho sempre detto, se potessi cambiare una cosa di me, sicuramente mi renderei menefreghista, certo che con questa "qualità" si vive meglio!
Ma non ce la faccio!!!! E per questo sono andata da una psicologa (e non ho preso psicofarmaci perchè non sono malata di mente :x ) e mi ha aiutato, con piccoli e semplici consigli che gli amici che cmq sono coinvolti e parziali non ti possono dare. Perchè condannare chi cerca di vivere meglio la propria vita? L'ansia stava rovinando tutto ciò che di bello stavo riuscendo a ricostruire. Mi sembrava un dovere, verso me stessa e soprattutto verso mia figlia, cercare di tornare serena.

Sono stata 5 anni con un Menefreghista ma non ho imparato niente :cry: Insegnami tu Cyber come si fa! Te ne sarei eternamente grata.

#39
Mely ha scritto:il Disturbo d'attenzione non è una banalità e naturalmente non è un bambino che non sta fermo ...stiamo parlando di un problema molto serio...al di là di questo hai ragione quando dici che spesso si esagerano i problemi e ad un bambino deve essere fatta una diagnosi con molta cautela.
Ovviamente, la mia era una critica nei confronti della società, non tuoi ;)

Comunque, non puoi affermare in tutta sincerità che il Risperdal ai bambini venga dato perchè c'è una SERIA necessità di trattare una psicosi che porta ad un'iperattività tale da disturbarne l'apprendimento!! Diciamo, piuttosto che la situazioni di de-responsabilizzazione di cui è vittima la nostra società fa si che le "mamme e papà" di nuova generazione vogliano cercare di avere la coscenza pulita di aver fatto "di tutto di più" per i loro figli, di fatto danneggiandoli con terapie assolutamente inidonee!
Prendiamo l'esempio degli attori di hollywood, tutti in terapia, tutti schizzati, tutti alcolizzati ma con i figli che a 5 anni seguono già terapie antipsicotiche e antidepressive! Ma siamo fuori di testa?
E il messaggio qual è? "lo fa XXXX quindi vuol dire che è fiko!" Dai, non prendiamoci in giro ;)

Io stesso, se vai a rileggere, ho scritto: "certo, magari esiste un caso su un milione in cui un bambino ha veramente un problema, ma la creazione di una diagnosi di questo tipo fa sì che se ne abusi enormemente", quindi non mi pare di sottostimare la realtà di un ADHD, solo che a questo punto mi pongo una domanda legittima: Ma secondo te è NORMALE che nella nostra società i casi di manie ossessivo-compulsive (come l'ADHD, appunto) siano così dilaganti tra i bambini di 4 anni da necessitare la produzione di antipsicotici pediatrici? Capirei se il bambino mostrasse segni di demenza, di autismo, ma diamine, si parla di dare antipsicotici e "rincoglionenti" a bambini, solo per mettere in pace la coscenza del genitore frustrato!!

Scusami tu, a questo punto, non voglio minimamente offendere nè te nè il tuo lavoro, ma ho delle idee abbastanza negative su questo argomento....
Non volevo essere dura con te volevo solo puntualizzare alcune cose...secondo me cmq dovresti pensare che non tutti riescono ad affrontare i problemi con la tua stessa serenità
Guarda, io in questo momento ho dei casini nella testa che manco te li immagini :) ma di certo non mi faccio prendere dal panico... e che succederà mai? Che al massimo mi sento male e mi metto a piangere! Mica muore qualcuno, no? ;)
Ultima modifica di cyberjack il 11/03/05 10:45, modificato 1 volta in totale.
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#40
Non imparare il menefreghismo.... impara il rispetto per te stessa.... vedrai che non avrai bisogno di psicologi nè avrai ansie.... perchè ci sarai tu e tua figlia al centro del tuo mondo.... il resto.... è contorno.
:wink:

#41
okrim ha scritto:
Alcune persone passano esistenze travagliate da problemi in famiglia, lutti, perdite, gravi malattie, povertà e tutte queste cose segnano la psiche di una persona. Che nessuno in questo forum venga a dirmi che non ha mai sofferto per un proprio caro, che non ha mai avuto problemi di salute o in famiglia.
Non lo dico e non lo credo.

Dico solo che questa si chiama VITA e non MALATTIA.
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#42
domovoy ha scritto: Lo psicologo non è altro che un grillo parlante che ci fa le domande che noi stessi dovremmo farci... solo che lui cerca di indovinare piu' o meno il problema, noi invece lo conosciamo... perchè è nella nostra testa.... quindi dovremmo curarci di piu' di noi stessi, ascoltarci.... e magari fidarci un po' di piu' degli amici!!


se fosse davvero così facile, nessuno deciderebbe di togliersi la vita per causa della depressione!

non so se hai mai conosciuto nessuno che non prova più stimoli, che ha deciso di lasciarsi morire perchè gli manca non sa nemmeno lui cosa!

che non vuole mangiare perchè il corpo non richiede cibo

che anche se ha persone care attorno vede solo nemici ed ostilità pronte non ad aiutarlo ma a fargli del male

da quello che hai scritto non sembra che tu abbia avuto a che fare con una persona realmente depressa e di certo non te lo auguro, io purtroppo si .. e non lo auguro a nessuno!
e che non mi vengano a dire che basta ascoltarsi di più e tutto passa!
Mamma di Alessia nata il 14.09.2008 e di Sara nata il 15.01.2011

Si può anche morire per certe carezze...
perché la vita è morire per certe cose non dette

#43
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Ultima modifica di Mely il 09/01/12 12:40, modificato 1 volta in totale.

#44
Jenny ha scritto: Avrei tante cose da dire...
Ma credi che io SCELGA di stare male??? Di soffrire per i miei errori, per le inevitabilie conseguenze su me, su mia figlia?
Pagherei milioni per poter dire CHISSENEFREGA!!! E l'ho sempre detto, se potessi cambiare una cosa di me, sicuramente mi renderei menefreghista, certo che con questa "qualità" si vive meglio!
Ma non ce la faccio!!!! E per questo sono andata da una psicologa (e non ho preso psicofarmaci perchè non sono malata di mente :x ) e mi ha aiutato, con piccoli e semplici consigli che gli amici che cmq sono coinvolti e parziali non ti possono dare. Perchè condannare chi cerca di vivere meglio la propria vita? L'ansia stava rovinando tutto ciò che di bello stavo riuscendo a ricostruire. Mi sembrava un dovere, verso me stessa e soprattutto verso mia figlia, cercare di tornare serena.

Sono stata 5 anni con un Menefreghista ma non ho imparato niente :cry: Insegnami tu Cyber come si fa! Te ne sarei eternamente grata.
Jenny cara, ti giuro che non ho la minima intenzione di sottovalutare il tuo stato d'animo, e, nonostante quello che puoi pensare, non sono un menefreghista. ;)

Cerco solamente di vedere le cose in maniera oggettiva e non soggettiva.

Se vuoi sapere la mia situazione, io mi sono separato da meno di 6 mesi, e proprio settimana scorsa ho traslocato nella casa che avevo comprato per noi. Ora sono da solo in una casa di 3 piani, in un paese che non conosco, dove non c'è un solo volto conosciuto. Come se non bastasse, ho vissuto in questo stesso periodo la morte di una persona molto cara...

Cosa dovrei fare? Mi sento due alternative davanti: o scelgo di vedere la situazione dal mio unico punto di vista ("sono solo, triste, non ho nessuno con cui parlare, non ho nessuno con cui uscire", finendo inesorabilmente per piangermi addosso....) oppure cerco di vedere la stessa cosa "da fuori" ossia in modo oggettivo ("Guarda quello lì, è giovane, single, con una bella casa e un paese sconosciuto da conquistare!")

Vuoi sentirmi dire che è facile? No, non lo è, non è facile per un ciufolo! è difficilissimo, è triste, è faticoso, implica mettersi addosso un sorriso finto quando l'unica cosa che vorresti è startene a casa tua a piangere, implica farsi un mazzo così solo per riuscire a stare "tranquilli"....

Se lo facessi? Se stessi veramente a casa a piangere? Non cambierebbe ASSOLUTAMENTE NULLA! IO starei peggio e basta! Il mondo andrebbe comunque avanti, il panettiere sotto casa si alzerebbe comunque alle 4 ad impastare, il barista servirebbe un aperitivo in meno ma finita lì.... Non succede nulla! Qualsiasi cosa possimo pensare, qualsiasi cosa possiamo provare, qualsiasi stato d'animo possa tormentarci, il mondo va avanti.

Questo significa, probabilmente, ridefinire il proprio ruolo nella società e nel mondo.... già tempo fa scrissi che "siamo solo caccoline" ed è vero. Anche se facciamo la cosa che riteniamo più stupida in assoluto o più dannosa in assoluto, non succede nulla.
Smettiamo di pensare di avere tutta la responsabilità del mondo sulle spalle e cominciamo ad apprezzare un po' di più la nostra vita.

Basta mettersi in testa che NESSUNO ha una vita di serie "A" e nessuno ha una vita di serie "B". La vita è vita, punto. Anche quelli che ci sembrano perfetti, anche quelli che sembrano più felici di noi, anche quelli che sono più ricchi e famosi di noi vivono i loro lutti, le loro delusioni, le loro angosce, le loro ansie... Niente e nessuno potrà mai risparmiare la sofferenza dalla nostra vita, semplicemente perchè non si tratta di una malattia, ma della vita stessa!
Capire che il dolore è parte integrante di noi ci aiuti a sopportarlo meglio.

Questo è il mio pensiero, non è la soluzione, non è nemmeno il mio consiglio per te.
è solamente la mia visione... nulla di più ;)
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#45
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Ultima modifica di Mely il 09/01/12 12:41, modificato 1 volta in totale.