Volevo raccontarvi di Teresa da tempo, ma avevo paura di impressionare le future mammine; se leggete, saltate al lieto fine ok?
Anche per me, i primi momenti legati alla nascita di Teresa sono stati i più terribili ed indimenticabili della mia vita... appena la piccola è uscita dal mio corpo, il tempo di aprire gli occhi dallo sforzo della spinta e già l'avevano presa i pediatri, la tenevano su un tavolo nella stessa sala. Non la potevo vedere, nè toccare, lo sapevo fin dall'inizio, ma la separazione mi rendeva disperata, continuavo a tendere le braccia per prenderla, non la sentivo piangere, la chiamavo di continuo... e continuavo a dire -datemi la mia bambina, Teresa tesoro la mamma è qui, Dario vai, stai con lei, Amore piangi, grida ti prego, la mia bambina datemela datemela, per favore fate qualcosa, Teressa, Teresa, Teresa" una confusione di pianto e dolore che ancora oggi non passa... volevo alzarmi e andare a quel maledetto tavolo su cui c'era la mia bimba e tutt'intorno una folla di medici e infermieri, ma non avevo ancora espulso la placenta... poi finalmente un gridolino, Dio Dio Dio grazie! finalmente!
Se la portano via in incubatrice e mi mettono in una stanza dove dovrò restare un paio d'ore in osservazione. Viene l'ostetrica, la pediatra il ginecologo, mi tranquillizzarono un po'. Dopo un'ora e tre quarti viene un'infermiera e mi dice che dobbiamo andare in camera, saliamo in sedia a rotelle, arriviamo in camera, dopo dieci minuti mi dicono che posso andare a vedere la piccola al nido... volo... scalza, mi precipito e l'infermiera mi rincorre con la sedia a rotelle... che scena
la vedo per la prima volta ... il cuore si ferma.... quanti capelli... com'è cicciotta... è bellissima ma... ha una smorfietta che mi sembra di sofferenza... piagnucola... ha i piedini tutti neri... mi dicono che è normale, che sta bene... mi mandano via poco dopo... non ho potuto toccarla non ho potuto stringerla nè sfiorarla, mi dicono che è questione di ore e che presto starà bene e potrò tenerla... seguono ore di altri momenti non belli, che davvero è meglio non raccontare... l'indomani mattina trasferiscono Teresa in un altro ospedale, Dario segue l'ambulanza aspetta che la "sistemino" nella nuova incubatrice e poi lo fanno entrare. Mi racconterà in lacrime al telefono che posandole la mano sulla schiena il livello di saturazione aumentava... anche lui povero, completamente sconvolto. Voglio uscire subito anche io dall'ospedale ma i medici mi lasceranno andare solo l'indomani mattina e solo dopo aver spergiurato che mi sentivo benissimo che non avevo nessun dolore ai punti che i piedi sono così gonfi sempre, mica solo ora che ho partorito, alla fine mi lasciano andare credo più che altro per compassione
La prima volta che vedo Teresa è una botta tremenda... è piena di tubi perchè nella notte si sono accorti che la g-pap (una specie di mascherina) non era sufficiente, hanno aspettato troppo a trasferirla, è stata stressata troppo a livello polmonare... è intubata fin giù ai polmoni la mia piccola, ha la flebo, un sondino in bocca, un piedino illuminato di rosso dal sensore che la collega al saturimetro e poi è bendata... ittero del prematuro... si vede solo la bocca, due labbra meravigliosamente perfette a cuoricino, si volta verso le nostre voci, e io penso chissà quanta paura avrai piccola mia... mi dicono che posso toccarla attraverso gli oblò... ecco il primo momento bello... mi trema la mano, quasi non ci riesco, e poi la tocco e sento brividi ovunque, lei si agita un po', il livello di ossigeno sale, ed io scoppio a piangere.... è così morbida, così delicata e fragile che mi vergogno del mio pianto, e vorrei essere una roccia per non tremare, per riuscire a darle solo sorrisi... ma non lo sono, in realtà sono a pezzi ed ho il terrore che lei possa percepirlo... Trascorrono così altri 5 giorni, mi fanno stare con lei solo dalle 15,00 alle 20,00 in piedi davanti a questa incubatrice che ci separa ma da cui posso accarezzarla; adesso è più facile, riesco quasi ad abbracciarla arrampicandomi e infilando tutte e due le braccia nei due oblò... le infermiere sorridono di me e mi incoraggiano a stare con lei, a stimolare il seno per farmi venire il latte... la separazione ogni giorno è terribile, torno a casa con un senso di vuoto incolmabile... lei non è più nella mia pancia, nè tra le mie braccia... ogni volta mi sento morire e prego come non ho mai fatto... Dio, me l'hai data con un miracolo... lasciamela ti prego...
Dopo circa una settimana le tolgono la lampada e finalmente posso rivederle il visino... quanto è bella... ha un po' la pelle raggrinzita sotto gli occhi, il nasino è ancora un po' schiacciato... alle 18,00 come sempre ci raggiunge il papà, ci mettiamo "in posizione" lui da un lato ed io dall'altro dell'icubatrice, le tocchiamo le manine e lei ci afferra un dito ciascuno... e fa una smorfietta che sembra un sorrisino... ecco cos'è la felicità... ecco il primo meraviglioso istante impresso nel cuore per sempre.
Dopo sei giorni di terapia intensiva, provano a toglirle l'intubazione e... lei ce la fa... respira da sola finalmente!!!!! la mia piccola respira... ce la fa... starà bene, mi dicono che aspettano il cambio dei medici e forse me la daranno in braccio... e io di nuovo giù a piangere solo all'idea.... mamma che piagnona che sono stata!!!!! Verso le 17,30 viene l'infermiera e mi dice "allora la vogliamo tenere un po' in braccio questa bimba si o no?" ed io non riuscivo aa crederci e mi viene quasi paura di non essere capace con tutti quesi tubicini che le spuntano ancora da tutte le parti... mi danno una sedia, aprono l'incubatrice sistemano i tubi per poterla tirare fuori, la avvolgono in un telino azzurro e me la danno.... non sono capace di descrivervi cosa ho provato... dire gioia è poco... davvero non riesco, non credo esistano parole adeguate... mi sentivo scoppiare... piansi solo poche lacrime e poi me la gustai tutta, la strinsi, ci guardammo ininterrottamente per tutto il tempo che ci concessero, quasi non battevo le palpebre per paura di interrompere quel legame visivo, sentivo ancora quell'odore strano del parto nei suoi capelli perchè non era stata lavata con acqua (non lo sarà fino ai due mesi)... Ecco questo è stato il nostro primo momento di gioia perfetta a cui ne sono seguiti tanti tanti altri... è stato un crescendo quotidiano, ma quel primo momento è stato davvero magico, anche se intorno a noi bippavano i monitor delle altre incubatrici e c'era gente che andava e veniva... noi eravamo isolate, non esisteva altro che noi ed il nostro reciproco amore