La Redazione Consiglia

I migliori articoli su Arredamento.it

#46
discorso lungo...mi limito a commentare le parti sottolineate che trovo decisamente ridicole :?
partiamo da un presupposto di base le societa’ piu’ ineguali del mondo occidentale sono quelle a bassa eguaglianza e bassa mobilità ...si è dimostrato da tempo che quella italiana è la società più ineguale del mondo occidentale...più dell'america , più della francia...etc...le meno ineguali sono quelle dei paesi del nord europa...finlandia danimarca scandinavia...analizzando le diversità tra il nostro stato e gli altri si possono facilmente capire i motivi dell'ineguaglianza italiana e quindi del suo progressivo impoverimento...
premetto che tutti i paesi sopracitati hanno una mobilità sociale che è estremamente superiore alla nostra ( la mobilità sociale è la capacità delle persone, e più in generale delle famiglie, di cambiare la loro posizione sociale nell'arco della loro vita ...diciamo il risultato delle pari opportunità) e un salario minimo che è la META' di quello italiano ( eccezion fatta per la francia, ma compensa con politiche economiche di vera libertà) ma tutte queste società sono società basate sulla totale responsabilità individuale ed il welfare è un welfare meritocratico e non di tipo essistenzialista ed ha ormai dimotrato con i numeri di essere il miglior sistema possibile
Innanzitutto l’esperienza scandinava ha dimostrato che e’ possibile conciliare meritocrazia con solidarieta’ e protezione sociale senza ridurre la concorrenza. E’ appurato che nel modello europeo in particolar modo danese, dove le imprese sono libere di licenziare, ma il lavoratore e’ protetto da un’efficace indennita’ di disoccupazione, il mercato non viene falsato e i deboli vengono tutelati con efficaci politiche ridistributive...
E' ridicolo sostenere che la povertà è data dal lavoro precario quando i paesi con un potere d'acquisto medio più alto sono proprio quelli dove il lavoro è privo delle garanzie che ci sono qui in italia...
La globalizzazione mette un tetto ai redditi degli operai dei paesi industrializzati e crea invece enormi possibilita’ per i loro concittadini che hanno il know how e la giusta educazione.
Una societa’come la nostra rifiuta l'idieologia del merito,che infatti non incentiva preferendogli una sorta di garantismo acritico,tende a proteggersi riducendo la competizione tra gli individui e istituendo sistemi di ridistribuzione del reddito su base non meritocratica. Ridurre la concorrenza, proteggere i lavoratori dal licenziamento e di conseguenza sussidiare imprese poco competitive, porta ad una sola conseguenza, i privilegi della classe dirigente rimangano intatti. Inizialmente sono stati protetti campioni nazionali dei settori manifatturieri e poi, quando cio’ non e’ stato piu’ possibile anche in seguito alla globalizzazione, quelli dei servizi locali, penalizzati da salari minimi che spesso appunto sono il doppio di quelli USA e da carenza cronica di concorrenza.
Questo paese ha agito negli ultimi anni rifiutando a propri l’ideologia meritocratica perche’ ne teme le implicazioni in termini di disuguaglianza sociale. Viene spesso detto che merito e solidarieta’ sono incompatibili. Probabilmente questo accade perche’ la meritocrazia viene associata alla concorrenza, che porta con se lo scontro ripetitivo tra individui e l’idea che ci possano essere comunque dei perdenti...beh come la danimarca dimostra queste sono visioni distorte di una mentalità falsata...è ora che le garanzie seguano il valore degli individui e si finisca di pretendere a priori senza dimostrare di valere...questa filosofia di vita ci ha portato ad avere pensioni che superiamo il 60% della spesa per protezione sociale mentre negli altri paesi dell'area euro incidono per meno della meta’...ad avere gli studenti più ignoranti come dimostrano i risultati del PISA ad avere ridotta drasticamente la capacità d'acquisto
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo

#48
Kalimeroxxx ha scritto::shock: :shock: :shock: scusate ho scritto un papiro non volevo :oops: :oops: :oops:
tzè, emmò me lo devo pure leggere, come mi sono letta insieme a mrboo (ché non ci capivo tutto - tutto) il tuo articolo in pm :evil:

le arringhe tienile per il tribunale!

#49
Kalimeroxxx ha scritto:finlandia danimarca scandinavia ...
hanno una mobilità sociale che è estremamente superiore alla nostra ...
e un salario minimo che è la META' di quello italiano ...
ma tutte queste società sono società basate sulla totale responsabilità individuale ed il welfare è un welfare meritocratico

E' ridicolo sostenere che la povertà è data dal lavoro precario quando i paesi con un potere d'acquisto medio più alto sono proprio quelli dove il lavoro è privo delle garanzie che ci sono qui in italia...
Una societa’come la nostra rifiuta l'idieologia del merito,che infatti non incentiva preferendogli una sorta di garantismo acritico,tende a proteggersi riducendo la competizione tra gli individui e istituendo sistemi di ridistribuzione del reddito su base non meritocratica.

Questo paese ha agito negli ultimi anni rifiutando a propri l’ideologia meritocratica perche’ ne teme le implicazioni in termini di disuguaglianza sociale. Viene spesso detto che merito e solidarieta’ sono incompatibili. Probabilmente questo accade perche’ la meritocrazia viene associata alla concorrenza, che porta con se lo scontro ripetitivo tra individui e l’idea che ci possano essere comunque dei perdenti...beh come la danimarca dimostra queste sono visioni distorte di una mentalità falsata...è ora che le garanzie seguano il valore degli individui e si finisca di pretendere a priori senza dimostrare di valere
vi ho fatto il bignami :P
Nell'Italia dei Borgia ci sono stati massacri, terrore, assassinii e hanno prodotto da Vinci, Michelangelo e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto 500 anni di pace e amore fraterno, e cos'hanno fatto? L'orologio a cucù.

#51
è incredibile.
perché nonostante le posizioni diverse, sono d'accordo con tutto ciò che tu dici kali.

soprattutto con questo:
Kalimeroxxx ha scritto:Una societa’come la nostra rifiuta l'idieologia del merito,che infatti non incentiva preferendogli una sorta di garantismo acritico,tende a proteggersi riducendo la competizione tra gli individui e istituendo sistemi di ridistribuzione del reddito su base non meritocratica. Ridurre la concorrenza, proteggere i lavoratori dal licenziamento e di conseguenza sussidiare imprese poco competitive, porta ad una sola conseguenza, i privilegi della classe dirigente rimangano intatti.
che dire, sono schizofrenica... o forse sogno un mondo fin troppo idealista?
un mondo dove il merito viene premiato ma dove si assicura assistenza sociale?

aiuto.
non ho ancora formulato la mia teoria sull'argomento.
mi sento momentaneamente confusa.