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#16
IL COMMENTO
Quelle luci a San Pietro
di EDMONDO BERSELLI

Quelle luci accese, nell'appartamento del Papa, dicono che ciò che sta avvenendo si può soltanto immaginare. Per una volta si capisce che la luce che brilla in Vaticano è il segno di un dramma. La vita di Giovanni Paolo II comincia a spegnersi, come si temeva, come si sapeva, come si negava. Anche se invece non si spezza la sua storia: la lunghissima sofferenza del pontefice è la sofferenza di Karol Wojtyla, il suo dolore umano e personale, la sua volontà di non celare se stesso al popolo della chiesa e al mondo intero.

Ma in un momento così teso, così partecipato, tanto drammatico e coinvolgente, sembra addirittura che la vicenda del pontefice di un protagonista del mondo contemporaneo, non riesca o non possa neppure interrompersi, come chiedono le preghiere della folla che si è radunata in piazza San Pietro. Questi momenti sembrano quasi sintetizzare, nella frenesia delle notizie e nell'improvvisa angoscia di tutti, credenti e non credenti, l'intera traiettoria ecclesiale e politica del pontefice, ma anche la luminosità emessa dal suo carisma e dalla sua potenza mediatica. C'è un prima, un tempo in cui tutta l'energia di un uomo, diciamo pure di un leader, si sprigionava da san Pietro e si irradiava nel mondo. E c'è un adesso, l'ora dell'inquietudine, in cui quell'energia, scemando, si concentra di nuovo su un uomo, e lo ritrova senza più difese, senza forza, abbattuto dall'età e dalla malattia.

La traiettoria esistenziale di Karol Wojtyla sembra esaurirsi nello stesso modo in cui il Papa è vissuto, richiamando su di sé un'attenzione estrema. Alcuni atti "impossibili" hanno segnato gli ultimi giorni. Nel momento della crisi fisica più grave, nell'impotenza più spaventosa, quando l'organismo mortificato non ce la faceva più, è riuscito a offrire un saluto ai fedeli raccoltisi in san Pietro, alle persone che invocavano un suo gesto. Era un saluto desiderato, voluto con una determinazione a cui nessuno è stato capace di opporsi, perché forse "lui" intuiva che poteva essere l'ultimo, un addio. Il pontefice della forza e della volontà si allontana dal panorama del mondo, dal secolo appena cominciato a cui ha accompagnato il secolo precedente, circondato da una specie di vibrazione globale.

Quella luce nella notte di Roma sembra una fiaccola in un mondo improvvisamente più buio. Si spegneranno quelle luci che fanno compagnia a Karol; non si attenuerà il chiarore emanato dalla figura di Giovanni Paolo, uomo di Dio, uomo fra gli uomini.

(1 aprile 2005)

#17
.......divagazione sul tema..........
è appena entrato il mio collega, ha guardato le notizie su internet sul papa ed ha esclamato:

- ma ancora non è morto?...... ora sai quanto la fanno lunga, almeno se moriva si faceva 1 giorno di lutto nazionale tutti e così si stava a casa......_

x farvi capire con che gente ho a che fare e che gente c'è in giro! :evil: :cry:
... Quando il primo bambino rise, la sua risata si infranse in mille piccoli pezzi che si dispersero scintillando per tutto il mondo: così nacquero le FATE....
Immagine

#18
Dove andiamo a pranzo, trasmettono il tg di studio aperto

entro e vedo a tutto schermo la scritta : "sta morendo" giuro era enorme!!!
ma sono impazziti?!?!?!??!?!?!
Mamma di Alessia nata il 14.09.2008 e di Sara nata il 15.01.2011

Si può anche morire per certe carezze...
perché la vita è morire per certe cose non dette

#19
Nella pausa ci pensavo... non credo che ormai soffra fisicamente, e tantomeno credo che abbia le paure che ognuno di noi avrebbe in un momento simile... la cosa che mi mette più tristezza è il fatto che lui è lì cosciente e vede mettersi in moto tutto il macchinario dei preparativi per funerali-successioni-ecc. :cry:
Mi mette tristezza.

#20
io credo che sia preparato a tutto ...

è tutto volere di Dio... la sofferenza, la successione... non credo la prenda come noi..
Mamma di Alessia nata il 14.09.2008 e di Sara nata il 15.01.2011

Si può anche morire per certe carezze...
perché la vita è morire per certe cose non dette