Una doverosa premessa.
So che gli allevamenti intensivi non sono una novità.
Ma ero all’oscuro di quello che succedeva.
Ho letto una recensione del libro “la dieta skinny bitch” che dedica un intero capitolo alle torture sugli animali.
Citava la storia di un maialino, vivo, cui veniva affettato il naso. Non ho ancora capito perché, non ho trovato siti che ne parlassero.
Ma sono inorridita.
Cercando altre informazioni sul libro ho letto che alle galline ovaiole viene tranciato il becco da piccole perché da grandi, impazzendo per le condizioni in cui sono costrette a vivere, non si ammazzino fra di loro. Mentre i pulcini maschi vengono sempre ammazzati perché non servono a fare carne.
Ho capito che non sapevo NULLA del mondo degli allevamenti. E neanche di come vengono macellati gli animali.
Ho cercato altre spiegazioni.
Ho visto il video delle pulcine prese e private del becco. Sanguinanti.
Ho letto tutto quello che succede, col latte, ai vitelli, ai maiali, tutto.
Non ho più voluto saperne nulla di prodotti provenienti da animali.
Non più nell’alimentazione, non più nell’abbigliamento. Nulla.
Come mi alimento.
A pranzo ho sempre mangiato un piatto unico, che ora è diventato: pasta integrale / cous-cous / orzo / farro / miglio / spaghetti di soja / seitan / tofu saltati con verdure.
A cena legumi: ceci, fagioli, soja, lenticchie, minestrone di legumi, hamburger di soja, seitan. E verdure.
Colazione come prima: caffè, pane, marmellata, yoghurt (ora di soja).
Poiché anche il biologico prevede vitelli allontanati dalla madre, pulcini soppressi, animali macellati comunque nei centri di macellazione che fanno 130 capi l’ora (qui non entro nei particolari su come succede… ma non ricevono un colpo in testa e via…) ho semplicemente chiuso. Senza per forza sentirmi una pazza, non capisco per quale motivo si debba considerare estrema una dieta di questo genere… Pur continuando io a considerare plausibilissima una dieta onnivora. Per me una scelta è una scelta, io non avevo “scelto”, perché non sapevo
Per quanto riguarda la coerenza assoluta, cyber, so che è impossibile.
Io cerco di avere coerenza assoluta finché posso. Ovvero, non è che se non riesco su alcune cose, non ci provo neanche sul resto.
Per cui tutto ciò che esiste equo e solidale lo compro, e se nn so la provenienza e posso evitare non mangio. Ma questo da anni.
Guardo sempre dove sono fatti i vestiti, pur sapendo che anche se c’è scritto “fatto in italia” posso non essere sicura che non sia stato fatto all’80% a taiwan… ma ci provo…
Non compro candele made in china, incensi made in afghanistan o cose del genere.
Ho adottato un bambino in brasile.
Compro cosmetici cruelty free, pulisco tutto solo con aceto e sapone di marsiglia sciolto, compro cibo per gatti cruelty free…
Insomma, finché posso arrivare a recare meno sofferenze possibili agli altri, agisco in questo modo.
E per il resto…. Spero di riuscirci sempre più.