Sono rimasta senza parole. Conosco Black Cat da tanti anni, dal 2002 e scoprire qui che è Alexander, un nipotino virtuale, il bambino autistico della vicenda
Conosco infatti Barbara solo virtualmente, come conosco voi. Abbiamo frequentato un forum per tre anni e lei e il suo compagno erano assidui forummisti. E' là che è nata la loro storia, là che è stato dato l'annuncio, è stato atteso ed è "nato" Alexander. Proprio come succede qua, in mzzo a tanti "zii" virtuali che aspettavano trepidanti la sua prima fotina. Era anche il primo nipotino nato del forum e dal forum, quindi potete immaginare che bella emozione ci ha regalato.
Poi quella comunità ha preso tante direzioni e la gente si è dispersa nel web ma molti hanno continuato a scrivere nei loro blog. Barbara ha continuato a scrivere la sua storia e io di tanto in tanto andavo a leggerere e a seguire le conquiste di Alexander e della sua sorellina Chiara. Un bambino bellissimo, la gioia dei suoi genitori. Una famiglia giovane e felice con le sue tribolazioni quotidiane come tante altre ma ben pennellate dalle parole di Barbara, una brava narratrice.
Solo oggi ho saputo che conteneva un grande Segreto.
E mi sono sentita stringere perchè quel Segreto narrato da lei è letteratura e vita di tutte le mamme che vivono il dramma di un figlio autistico o altre malattie come nel caso del mio, la sindrome dell'x fragile.
Il dramma nel dramma di queste malattie che hanno sintomi e modalità di comportamento molto simili, è che non si manifestano alla nascita ma solo intorno ai due anni.... dapprima vagamente.... poi in modo più evidente ma mai da essere così riconoscibili all'occhio esterno.
Da qui la terribile e costante incomprensione della "gente"... un macigno che ti accompagna in ogni cosa che fai. L'aneddoto raccontato da Barbara è terribile. Per fortuna è raro che l'insensibilità arrivi a questi livelli ma anche lo sguardo stupito o di rimprovero o di pietosa commiserazione, ti cambiano il sapore della vita. Non ci si abitua mai.
D'altro canto bisogna essere comprensivi. Bubu non ha torto. Gli altri non possono sapere che quel bel bambino, vivace e sorridente, contiene tanta sofferenza e tanta frustrazione dentro, che il mondo per lui non "funziona" come per gli altri, i suoni sono più forti e spaventosi, gli occhi estranei sono dei mondi sconosciuti che intimoriscono. I comportamenti arrabbiati sono giustificati all'esterno fino a una certa età poi diventano "colpe".
Ogni sguardo rende "colpevole" il bambino e fa sentire la mamma e il papà, persone inadeguata e incapaci.
Nessuno sa che queli genitori non fanno altro che educarlo e vivono dedicandosi a questo per renderlo più "abile", accettato e amato possibile.
E con la continua ansia di essere effettivamente inadeguati e incapaci.
Lascio qui il Segreto di Barbara. So che non me ne vorrà perchè se l'ha scritto nel suo blog era matura per condividere la sua esperienza e voleva farlo.
E' un segreto che va rivelato per affrontare la disabilità di un figlio. Un alfabeto da trovare per condividere non la sofferenza, nessuno vuole trasmettere quella, ma la normalità di una vita come quella degli altri bambini pur nella sua diversità.
E' una rivelazione che dà forza, perchè già poterne parlare è un atto, un'azione verso una possibilità di vita.
Io in quesgli anni, quando le stranezze di Nick a quattro anni hanno cominciato ad avere un nome che era handicap, sono arrivata a pesare 44 chili.
La fine di quel travaglio l'ho vissuta qua in diretta con voi pochi mesi fa.
Ne è iniziato un altro ma questa è ancora un'altra vita che deve imparare a rinascere con i suoi pozzi e le sue cime su cui inerpicarsi.
Oggi ho una sicurezza in più. Non c'è bambino che non sia guerriero e abbia voglia di crescere. La gente dovrebbe solo essere educata a capire che dietro un comportamento anomalo di un bambino può esserci di tutto.
La sensibilità non può ferire mai. La facilità di giudizio può schiantare.
http://blackcat.bloggy.biz/archive/3230.html