fedelyon ha scritto:

loremir77 ha scritto: Non vorrei innescare
tanti a me non sembrano..
credo che minimo devi lasciar tuo figlio quando è svezzato.. prima mi sembrerebbe di fargli del "male".
ed a 9 mesi è ancora un cucciolo.. che ha bisogno di te per tutto.
però te ne fai una ragione e lo lasci..

Mmm.
Non dico che sia facile rientrare al lavoro dopo che si è stati 24h su 24 insieme. Ma rientrare dopo quasi un anno mi pare veramente un'eternità. Per la madre, per il figlio e per il lavoro.
Non vorrei essere drastica ma le uniche che ho visto allegre e contente di stare a casa (e i primi mesi gli dai da mangiare e gli pulisci il popò e poco altro in continuazione a detta loro) erano quelle con famiglia vicino a cui potevano comunque lasciare il piccolo un po'. Ma le mie amiche con famiglie lontane alla fine dell'obbligatoria erano esaurite. Con qualche senso di colpa ma contente di rientrare al lavoro.

Parlo da mamma, da neo mamma, con famiglia lontana nessuno che mi aiuta se non il povero marito. Sono stata "costretta" a non prendere l'aspettativa falcoltativa solo per un problema di soldi....

All'inizio contentissima di rientrare come dice Fede... perché basta pulire la pupù tutto il giorno... prima ho trovato una tata poi il nido privato (ps: mi costa meno del comunale)... beh devo dire di essere contenta? Devo dire che sono una mamma soddisfatta? devo dire che 5 mesi di obbligatoria sono tanti? NO ASSOLUTAMENTE NO!

5 mesi, soprattutto per chi non ha nessuno vicino, sono nulla niente... non te ne rendi conto... il problema non è svezzamento/non svezzamento è un problema che i bimbi hanno bisogno di una figura di riferimento... non di qualcuno che gli dia da mangiare...

Non mi sento appagata e soddisfatta da questo sistema che non mi permette di vivere appieno il primo anno di vita di mia figlia... di vederla crescere, gattonare, camminare, mangiare, dire mamma e papà, di giocare con lei tutto il giorno perché per me è gioco per lei è la vita...

Vorrei che ci fosse la possibilità di stare a casa con i bimbi per il primo anno senza prendere il 30% di stipendio (che nel mio caso pagava solo i pannolini)

Ora la cucciola va al nido e quando sta male pago la tata + il nido...

... scusate lo sfogo!

lunapiena2 ha scritto:

loremir77 ha scritto:non ci sono mai passata ma psicologicamente la vedo dura per la mamma..
hai cercato di aducarlo in una certa maniera.. dargli determinati orari e regole.. poi dopo 6-9-12 mesi lo devi lasciare a qualcun altro..
direi che una mamma ci sta male.

che poi una si annoi a casa.. quello è certo.
per come son fatta io dopo 1 mese sarei già "spallata"..
ma credo sia superiore il dolore dell'"abbandono".

per nessuna mamma è facile lasciare il proprio bimbo di 3 o 4 mesi al nido, alla babysitter o ai nonni. Chi non fa la facoltativa e solo e puramente per una questione economica, non sempre basta il 30% dello stipendio!

Quoto.
Anche perchè non dimentichiamo che già i 5 mesi di obbligatoria vengono pagati all'80%... nel mio caso si tratta di circa 200 euro in meno al mese, cioè in pratica la cifra che mensilmente viene destinata alla spesa. Non è poco

A sentire una mia amica che ha due bimbe piccole e non lavora, pare che lei non abbia mai un attimo di tempo e sia sempre indaffarata, quindi sfido ad avere il tempo di annoiarsi...
però magari quello che può sconvolgere maggiormente (e che a me incute un certo terrore) è lo stato di alienazione in cui ci si può imbattere restando a casa

bubu ha scritto:A sentire una mia amica che ha due bimbe piccole e non lavora, pare che lei non abbia mai un attimo di tempo e sia sempre indaffarata, quindi sfido ad avere il tempo di annoiarsi...
però magari quello che può sconvolgere maggiormente (e che a me incute un certo terrore) è lo stato di alienazione in cui ci si può imbattere restando a casa

a me spaventa di + il fatto che la meternità è vista nel mondo lavorativo.. come un ostacolo.. se rimani incinta rimani indietro..

iladoc ha scritto: Guarda Fede...i 5 mesi di obbligatoria sono 2+3 o 1+4 (e bisogna proprio essere fortunate e star bene per poter decidere di lavorare fino a 8 mesi)...
Mi sembra alquanto futuristico pensare che una mamma possa lasciare il proprio bambino a soli 3 mesi per tornare a lavorare...

io poi parlo per me...
I miei genitori stanno a 40 km da dove abito io; mia mamma ha in casa 3 uomini e lavora
Mia suocera lavora in fabbrica a giornata, ed ha una figlia di 15 anni che comunque la impegna non poco...
Io non lascerò a 4 mesi il piccino ad una baby sitter...

Sì, lo so che sono 2+3 o 1+4 e capisco il tuo punto di vista, visto che in Italia ci sono pochi servizi per bimbi piccolissimi.
Però, rientrare quando il bimbo ha 3 mesi non è futuristico. E' la norma in tutto il resto d'Europa, dove in genere vi sono 4 mesi totali di obbligatoria, se non di meno.
E non mi sembrava così fuori dal mondo il discorso di Anna. Alla fine le donne italiane scelgono (più o meno consciamente) di stare a casa o di rientrare molto dopo, per cui non ci possiamo stupire se non esistono dei buoni servizi per inserire i propri figli già dal 3 mese.
E' un po' un circolo vizioso, probabilmente, per dare il via ad un cambiamento lo lo Stato dovrebbe fare una bella campagna pro donne lavoratrici ed incentivare un po' più il rientro delle donne sul lavoro. Ma anche le donne dovrebbero battersi un po' di più.

loremir77 ha scritto:

bubu ha scritto:A sentire una mia amica che ha due bimbe piccole e non lavora, pare che lei non abbia mai un attimo di tempo e sia sempre indaffarata, quindi sfido ad avere il tempo di annoiarsi...
però magari quello che può sconvolgere maggiormente (e che a me incute un certo terrore) è lo stato di alienazione in cui ci si può imbattere restando a casa

a me spaventa di + il fatto che la meternità è vista nel mondo lavorativo.. come un ostacolo.. se rimani incinta rimani indietro..

Tu pensa che io se resto incinta lo perdo del tutto il lavoro....

io sono una mamma, sotto i 30 anni, con un solo figlio,che ha scelto di lasciare il lavoro...

Adesso mia figlia ha un anno e mezzo, io ho provato a rientrare nel mondo del lavoro, ma sarà il periodo, sarà la sfiga, ma non mi si fila nessuno e devo dire che ho una discreta esperienza lavorativa...

A settembre forse mia figlia andrà al nido, che mi costerà mezzo stipendio che non ho...

ho fatto bene a lasciare il lavoro? me lo sto ancora chiedendo... di sicuro ho fatto bene a lasciare QUEL lavoro, su questo non ho dubbi, però adesso è durissima.
E' vero, ho visto crescere mia figlia giorno per giorno, ho visto tutte le sue evoluzioni in questo che è il periodo più bello, però lo devo ammettere, non sono riuscita ad accettare la mia condizione di mamma a tempo pieno.

Non voglio trarre nessuna conclusione, non voglio dare nessun consiglio, ogni caso è una storia a se.

bubu ha scritto:

loremir77 ha scritto:

bubu ha scritto:A sentire una mia amica che ha due bimbe piccole e non lavora, pare che lei non abbia mai un attimo di tempo e sia sempre indaffarata, quindi sfido ad avere il tempo di annoiarsi...
però magari quello che può sconvolgere maggiormente (e che a me incute un certo terrore) è lo stato di alienazione in cui ci si può imbattere restando a casa

a me spaventa di + il fatto che la meternità è vista nel mondo lavorativo.. come un ostacolo.. se rimani incinta rimani indietro..

Tu pensa che io se resto incinta lo perdo del tutto il lavoro....

appunto.

bubu ha scritto:A sentire una mia amica che ha due bimbe piccole e non lavora, pare che lei non abbia mai un attimo di tempo e sia sempre indaffarata, quindi sfido ad avere il tempo di annoiarsi...

Non penso di avere scritto che le mamme stando a casa si annoiano.
Intendevo dire che, soprattutto i primi mesi, i gesti sono molto ripetitivi e ravvicinati. Per esempio, se allatti ogni tre ore, non riesci nemmeno a prenderti il tempo di preparare il bimbo per uscire, fare una passeggiata, la spesa etc. che già devi rientrare.
Lo tieni costantemente sott'occhio, ed è molto faticoso mentalmente secondo me. Per non parlare del fatto che hai mille emozioni, pensieri che ti passano per la testa e non hai nessuno con cui parlarne.
Le amiche sono al lavoro, il marito pure e la famiglia lontana.
Ogni tua azione è in funzione del figlio. E per quanto tu gli voglia bene è oggettivamente un cambiamento enorme e faticoso.
Per questo dico che è assolutamente normale desiderare di rientrare e non dovrebbe essere perceptio come un senso di colpa.

loremir77 ha scritto: a me spaventa di + il fatto che la meternità è vista nel mondo lavorativo.. come un ostacolo.. se rimani incinta rimani indietro..

Lore io lavoro nel campo multimediale... ho fatto 1+4... nei 4 mesi ho cercato di rimanere collegata al lavoro... ho anche fatto delle riunioni con i miei clienti (la cucciola la teneva il papà)... sono tornata: grandi feste, fuochi d'artificio... ma "sono rimasta indietro" loro non mi ci fanno sentire ma io lo sento eccome mi sono persa un po di tecnologia che avanza, un po lavori, un po di clienti un po di colleghi... eppure ho fatto di tutto per non "rompere" il cordone...

Anche io ho scelto di rinunciare al lavoro per crescere mio figlio. Nonostante questo all'età di 20 mesi l'ho mandato al nido (decisione molto sofferta inizialmente). Ha ragione Bubu quando parla di "alienazione"....si rischia di vivere in funzione del proprio figlio senza avere più un attimo per noi stesse. Mandarlo al nido ha permesso sia a me che a mio figlio di essere più sereni. Lui si diverte e ci va volentieri (quando vado a prenderlo è una lotta ogni volta perchè vorrebbe rimanere a giocare con i suoi amici), io riesco ad organizzarmi la giornata in modo tale che quando lui torna a casa non devo pensare a nient'altro che a giocarci insieme.
Poi ovvio che ogni storia è a sè, dipende dal carattere della mamma e anche da quello del bambino (pensate a me con Attilino )

Estratti.Naturali ha scritto:io sono una mamma, sotto i 30 anni, con un solo figlio,che ha scelto di lasciare il lavoro...

Adesso mia figlia ha un anno e mezzo, io ho provato a rientrare nel mondo del lavoro, ma sarà il periodo, sarà la sfiga, ma non mi si fila nessuno e devo dire che ho una discreta esperienza lavorativa...

A settembre forse mia figlia andrà al nido, che mi costerà mezzo stipendio che non ho...

ho fatto bene a lasciare il lavoro? me lo sto ancora chiedendo... di sicuro ho fatto bene a lasciare QUEL lavoro, su questo non ho dubbi, però adesso è durissima.
E' vero, ho visto crescere mia figlia giorno per giorno, ho visto tutte le sue evoluzioni in questo che è il periodo più bello, però lo devo ammettere, non sono riuscita ad accettare la mia condizione di mamma a tempo pieno.

Non voglio trarre nessuna conclusione, non voglio dare nessun consiglio, ogni caso è una storia a se.

Ecco, Estratti l'ha detto molto meglio di me.

fedelyon ha scritto:

bubu ha scritto:A sentire una mia amica che ha due bimbe piccole e non lavora, pare che lei non abbia mai un attimo di tempo e sia sempre indaffarata, quindi sfido ad avere il tempo di annoiarsi...

Non penso di avere scritto che le mamme stando a casa si annoiano.
Intendevo dire che, soprattutto i primi mesi, i gesti sono molto ripetitivi e ravvicinati. Per esempio, se allatti ogni tre ore, non riesci nemmeno a prenderti il tempo di preparare il bimbo per uscire, fare una passeggiata, la spesa etc. che già devi rientrare.
Lo tieni costantemente sott'occhio, ed è molto faticoso mentalmente secondo me. Per non parlare del fatto che hai mille emozioni, pensieri che ti passano per la testa e non hai nessuno con cui parlarne.
Le amiche sono al lavoro, il marito pure e la famiglia lontana.
Ogni tua azione è in funzione del figlio. E per quanto tu gli voglia bene è oggettivamente un cambiamento enorme e faticoso.
Per questo dico che è assolutamente normale desiderare di rientrare e non dovrebbe essere perceptio come un senso di colpa.

Fede, non mi riferivo ai tuoi interventi il mio era un discorso in generale e forse nei vari post si è parlato anche di noia

fedelyon ha scritto:

loremir77 ha scritto:non ci sono mai passata ma psicologicamente la vedo dura per la mamma..
hai cercato di aducarlo in una certa maniera.. dargli determinati orari e regole.. poi dopo 6-9-12 mesi lo devi lasciare a qualcun altro..
direi che una mamma ci sta male.

che poi una si annoi a casa.. quello è certo.
per come son fatta io dopo 1 mese sarei già "spallata"..
ma credo sia superiore il dolore dell'"abbandono".

Non credo che sia superiore. O comunque dipende dalle madri.
In ogni caso hai detto bene è psicologicamente dura per la mamma, che non è più onnipresente ed unico riferimento nella vita del proprio figlio, ma non dovrebbe esserlo per il figlio. Quindi bisognerebbe riuscire a mettere da pare i sensi di colpa.
Come ti dicevo, c'è chi vede questo distacco come uno dei tanti passi necessari per la crescita del proprio figlio.

Ah, aggiungo che le donne italiane sono bravissime a farsi venire i sensi di colpa, grazie anche alle altre donne (specie le più anziane) che non ci mettono nè due nè tre a farglieli venire.

uuuuhhhh come ti quoto! Ecco io questa cosa dell'abbandono non riesco a capirla. Sia perchè non ne ho esperienza sia perchè penso che dopo essersi dedicata 24 ore su 24 ad un altro essere penso che desidererei più di ogni altra cosa al mondo avere qualcos'altro da fare

Comunque ero qui per un altra cosa: fatto esame e avuto esito.......





























STO BENEEEEE!!!!!! (beh smaltimento degli effetti collaterali a parte)

ALLISON ha scritto:

loremir77 ha scritto:

ALLISON ha scritto:picco ma prendere il posto della segretaria inefficiente pare brutto?

guardala dal lato della segretaria..

eh ma se è inefficiente......(mors tua vita mea.... )

eh magari...
ma mica può sbattere via la poverina così?
di sti tempi poi...