Come siamo cresciuti:
Mia madre operaia, con turni di 8 ore al mattino o al pomeriggio settimanalmente (quando ero ragazzina hanno introdotto anche la notte), mio padre vigile del fuoco, faceva turni particolari, 12 ore di giorno e 12 ore di riposo, poi 12 ore di notte e 24 ore di riposo, alternati proprio in questo modo. Quando i turni coincidevano stavo (prima sola e poi con mia sorella che ha 3 anni meno di me) da mia nonna materna ed i miei hanno cercato sempre casa vicino a lei di proposito (due case in affitto e poi la 3a acquistata... basta attraversare la strada e c'è la nonna). Quando mio padre aveva il riposo stavo con lui che in tutto e per tutto ha fatto ciò che faceva mia madre e ciò che faceva mia nonna: pannolini, pappe, bagno, giocare, uscire, ecc. Credevo fosse la normalità, ma crescendo ho scoperto che era una rarità. Quando mio padre faceva la notte e mia madre il turno del mattino (iniziava alle 6, ma prendeva l'autobus un'ora prima) dormivo pure dalla nonna. A 3 anni sono andata all'asilo dalle suore, non per scelta religiosa, ma perchè avevano il pullmino e per i miei era molto più semplice. però mi ammalavo sempre di stomaco ed ero infelice. Il secondo anno mi misero all'asilo pubblico: c'era la cuoca che noi chiamavamo zia, ci cucinava come se fosse in casa sua, non mi sono più ammalata
ed ero molto felice. All'uscita veniva a prendermi chi era libero, mamma, papà o nonna. Col bel tempo mio padre veniva in bicicletta, con la Graziella, con mia sorella nel seggiolino, io montavo dietro e ce ne andavamo al parco o in spiaggia. (ragionavamo qualche giorno fa su come ora esistano seggiolini rigidi con le cinghie e caschetti
)
Dalle elementari tornavo a casa da sola, se stavo dalla nonna mi fermavo da lei, se c'era uno dei miei a casa mia nonna mi aspettava fuori casa sua e mi faceva attraversare la strada (la statale, non una stradina) e arrivavo a casa mia.
Dalle medie mi fermavo dalla nonna per pranzo, poi me ne tornavo a casa anche se i miei erano tutti e due al lavoro, avevo le chiavi, facevo i compiti e poi scendevo in strada a giocare coi miei amichetti. Mia sorella invece restava dalla nonna.
Sono stata una bambina molto felice.