cyberjack ha scritto:lunaspina ha scritto:Cyber, 2 cose.
1. Non ti pare rischioso basare il futuro di una persona sul risultato di un esame? Ma tu hai idea come li danno i voti all'università? Come dici tu, i figli/nipoti/cugini/amici del professore, che magari hanno il testo del compito o l'elenco delle domande in anticipo, prendono la laurea senza studiare, e magari uno che "ha le carte" viene estromesso dalla facoltà perchè ha la sfortuna di andare a fare lo scritto la volta (e ce ne sono) in cui è stato preparato dal docente apposta per sfoltire gli studenti.
Ti assicuro che ho imparato a mie spese che la preparazione col risultato dell'esame ha ben poco a che farci.
Mi sembra una mega-arrampicata sugli specchi...
in tutto il mondo le borse di studio vengono rilasciate solo agli studenti meritevoli che, oltre alla situazione economica disastrata, devono anche dimostrare di far fruttare la sponsorizzazione: ergo, se non dai gli esami o non prendi un determinato tipo di voti, ti tagliano i fondi e te ne vai.
Il America NON ESISTE il concetto di laurearsi fuori corso. E TUTTI o quasi gli studenti universitari americani lavorano.
Invece, per esperienza personale, ti posso confermare che IO PERSONALMENTE (non so "tutti gli altri" a cui fai riferimento....) quando studiavo passavo l'esame, quando non studiavo o mi andava di "censured" e mi chiedeva le uniche due cose che ricordavo oppure venivo bocciato.
Non sono mai esistite vie di mezzo. Non mi è mai successo di studiare (nel modo corretto) ed essere preparato (veramente) e ciò nonostante venire bocciato perchè un professore si era alzato male.
con questo non voglio escludere che possa accadere, ma esagerando immagino possa accadere nello 0,1 dei casi....
La verità è, ahimè, un'altra, ed è palese agli occhi di tutti quelli che vogliono vederla: l'università è spesso un parcheggio per adolescenti troppo cresciuti....
Cyber, mi pare che anche tu tenda a generalizzare solo la tua personale esperienza.
Vuoi sapere come funzionava da noi lo scritto di Meccanica Razionale?
Che si presentavano in 300 e lo passavano in 20. Ogni volta. Non un appello ogni tanto, ma OGNI VOLTA. E ti assicuro che non è che ogni volta tutti i 280 che venivano bocciati erano andati all'esame a scaldare il banco.
So personalmente di una volta in cui il prof di metodi matematici ha rinviato l'appello perchè la sera prima la Juve era stata eliminata dalla Coppa Campioni e gli giravano le p@lle.
E fuori corso ci sono andati pure i più bravi, quelli che alla fine hanno preso pure la lode, e sai perchè? Perchè per dare Tecnica delle Costruzioni, Archittettura e Composizione, Progettazione Architettonica, Progetto di Strutture ci voleva un anno e mezzo a esame, dato che il corso durava da ottobre a maggio, e come minimo ci voleva fino a Natale per realizzare gli elaborati progettuali. Senza contare che poi dovevi preparare l'orale. Non erano somari gli studenti, erano i corsi che erano organizzati così.
Non sto dicendo che non esistevano i vagabondi, o quelli a cui non importava niente e che stavano lì solo a parcheggiare, o quelli che semplicemente non erano portati, e ammetto che forse la realtà della mia facoltà in particolare era un po' sui generis... Però qualificare una persona solo dal voto che prende a un esame, e dire che se viene bocciato vuol dire che è un vagabondo e deve essere espulso dalla facoltà, mi pare un tantino esagerato.
Allora, se il problema è di esubero nei numeri, troverei più sensato mettere il numero chiuso e test d'ingresso dappertutto. Ma a quel punto il sistema universitario deve mettere gli n studenti ammessi nelle condizioni di potersi laureare in corso.
stefania_b ha scritto:cyber ti assicuro che capita...
Meno male, un po' di supporto