Cla' ha scritto:Sembra paradossale ma io non sento l'angoscia della crisi perché sono anestetizzata dal fatto di lavorare in una ditta che è in crisi da 4 anni
Non per congiuntura ma per demenza ai vertici.
Ti quoto perchè sono d'accordo, e da una parte perlomeno metto un punto fermo (vabbè, lasciamo stare i costi del mettere 'sto punto fermo).
Dicembre 2004 il concessionario dove lavoro ci mette in ferie, "forse si riapre se ce la facciamo a trovare nuovi capitali".... dal 24/01/05 licenziato in mobilità.
Un pò di tribolamenti, e dopo 10 mesi posso finalmente scrivere un'altro nominativo di datore di lavoro sul mio libretto di lavoro.
Luglio 2007 il titolare ci propone di entrare in società, nessuno di noi se la sente, 3 operai se ne vanno a Settembre, 1 viene licenziato a Dicembre assieme all'altra impiegata mia collega, e rimango solo io come impiegato e un'altro operaio.
A Luglio 2008 a noi due "superstiti" ci ripropone la solita cosa, in alternativa alla chiusura, ma nessuno di noi due se la sente.
Fopo averci dato 15 giorni di ferie, ieri ci dice che ha deciso che chiude questa sede a PT e una delle due aziende (quella dove siamo assunti), e l'altra la sposta a casa sua a LU e rimane da solo.
L'agonia del calzerotto (come la definirebbe mio padre) ha almeno un punto fermo.
Dispiace nel mio caso vedere buttare via il lavoro per cattiva gestione.
Siccome stavolta 10 mesi rischiano di non essere sufficienti per ritrovare un'altro posto di lavoro (e non me lo posso permettere), sto facendo più di un pensiero a fare qualcosa per conto mio.
Tanto Tvvvvvemonti (o Tre Conti, come lo chiamava il titolare del sopra citato concessionario) ci aiuta......