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#766
Ecco la malattia di Berlusconi
Ecco qual è, secondo il noto psichiatra Luigi Cancrini, la patologia di cui è affetto il nostro attuale Presidente del Consiglio: disturbo della personalità




Da: http://www.articolo21.info/8677/notizia ... oni-e-il-d...

“La democrazia - affermava Winston Churchill - funziona quando a decidere sono in due e uno è malato". Il problema è che in Italia chi governa è malato ma decide da solo... L’esistenza di una vera e propria patologia la rileva ad Articolo21 Luigi Cancrini, celebre psichiatra e fondatore negli anni Settanta di una fra le più importanti scuole di psicoterapia del nostro Paese parla del nostro premier anche all’indomani delle sue dichiarazioni sulla tragedia di Viareggio. Per Cancrini “Silvio Berlusconi è un personaggio dall’egocentrismo smisurato. Finché ciò lo ha riguardato come imprenditore è andata bene. Il problema nasce con l'acquisizione del potere politico. E quando un normale narcisismo viene fortemente alimentato e si coniuga con il troppo potere il risultato è una patologia, un vero e proprio disturbo della personalità. Conosco questo tipo di patologie, ho dedicato un capitolo di un mio libro a Hitler e Stalin...”
"Adesso vado a Viareggio e prendo in mano io la situazione". Questo ha detto Berlusconi commentando la tragedia del treno esploso. Sempre lui. "Io" al centro di tutto...
Lui ha un’immagine di sé grandiosa, direi inutilmente e dannosamente grandiosa come succede spesso a chi, intorno, ha persone che gli dicono solo "sì"...

Intende dire che il consenso popolare amplifica l'autostima?
Non solo. E' un meccanismo interessante da studiare e che hanno vissuto i dittatori storici. Una studiosa americana ha scritto una biografia interessante su Beria (capo della polizia segreta sotto Stalin, ndr) in cui lei dimostrava bene come lui avesse acquisito un potere straordinario su Stalin proprio perché alimentava continuamente la sua paranoia.

Intorno ad una persona che si crede sempre più grande ed importante di quello che è, c'è sempre qualcuno che lo alimenta
E' così che la persona perde il contatto con la realtà. Un contatto che normalmente è assicurato dal fatto che riceviamo un flusso di informazioni positive o negative su di noi e, continuamente, correggiamo il tiro. Nel caso di Berlusconi piuttosto che modificare il proprio percorso lui si vuole circondare solo di persone che lo esaltano e ogni critica viene da lui trasformata in attacco o complotto.

Lei è uno psichiatria di fama. C'è un modefinire questo do per comportamento da un punto di vista "clinico"?
Sì, è disturbo della personalità. Silvio Berlusconi
è un uomo dall'egocentrismo smisurato. Finché ciò lo ha riguardato come imprenditore è andata bene. Il problema nasce con l'acquisizione del potere politico. E qui, il troppo potere e un narcisismo normale fortemente alimentato si trasformano in un fattore patologico, un vero e proprio disturbo narcisistico della personalità".Se è un disturbo andrebbe curato
Non si farà mai curare

Non sono un esperto di psichiatria ma mi domando: un disturbo patologico come quello da lei tracciato, oltre al rischio di essere autolesivo può produrre anche danni anche alla collettività?
Tempo fa ho scritto un libro "Oceano borderline" nel quale studiavo molti disturbi della personalità. E ho dedicato un capitolo ai "disturbi vincenti" la cui patologia si esprime in un successo spropositato. Ho studiato le biografie di Hitler e Stalin che hanno curiosamente in comune un'infanzia con un padre alcoolista, violenze e maltrattamenti e che poi si riscattano in un grande delirio. Disturbi vincenti sono anche quelli dei capi mafia, persone molto intelligenti che ritengono di stare svolgendo un compito importante. Il Padrino ad esempio. Forse Berlusconi, per fortuna, non ha ancora questi tratti così "grandiosi" ma il rischio della progressiva perdita del contatto con la realtà può essere fortemente dannoso per gli altri.

Pericoloso anche per se stesso immagino…
Non necessariamente. Se pensiamo alla questione delle feste e delle squillo lui è rimasto assolutamente imperturbabile alle critiche. Proprio perchè lui è convinto di poter fare qualsiasi cosa in modo indisturbato e le persone che ha intorno lo assecondano.

Questa patologia del premier a suo avviso si può aggravare?
Sicuramente
. E la condizione indispensabile perché un disturbo della personalità non si espanda è legata inevitabilmente alla presenza dei contrappesi rappresentati dalla magistratura (la legalità) e dalla informazione (libertà di stampa). Studiando Hitler ad esempio è facile ricordare che la sua prima azione fu contro i magistrati. La stessa cosa vale per Mussolini. L'equilibrio dei poteri è in questo contesto indispensabile. Se una democrazia è sufficientemente forte questo disegno non riesce e a un certo punto la persona cade. Se invece cadono i contrappesi si va verso un disastro. La dittatura. Con le folle a seguire il personaggio carismatico di turno. Quindi la difesa della normalità di Berlusconi sta nella tenuta della democrazia.

In questo contesto che ruolo ha la tv? Il possesso di un impero televisivo amplifica il potere e il rischio di condizionamento dell'opinione pubblica
Ovviamente sì, ma la tv essendo un mezzo così diffuso e capillare contiene in qualche modo, al suo interno, anche gli "antivirus".

Lei lo sa, che dopo questa intervista, oltre ai magistrati e ai giornalisti anche gli psichiatri potrebbero essere apostrofati come comunisti?
Confermerebbe le mie tesi, e darebbe più credibilità alla categoria

#767
NUOVA INFLUENZA: OMS, 700 I DECESSI

GINEVRA - E' salito ad oltre 700 il numero di decessi causati nel mondo dalla pandemia di nuova influenza A/ H1N1. Lo ha affermato oggi a Ginevra una portavoce dell' Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Un mese fa, il 26 giugno, il bilancio dell'Oms era di 231 decessi per un totale di 52.160 casi, mentre nell'ultimo bilancio del 6 luglio scorso, i decessi erano 429 per un totale di 94.512 casi. La settimana scorsa, l'Oms ha annunciato che non pubblicherà più aggiornamenti periodici dei casi di nuova influenza segnalati nel mondo. Data la rapidità della diffusione della malattia, l'Oms non ritiene più necessario per i Paesi dove i contagi sono ormai diffusi di procedere alla conferma in laboratorio ed al conteggio di ogni singolo caso, ma di sorvegliare gli eventi insoliti, i casi gravi e di continuare a segnalare i decessi. I Paesi nuovamente colpiti, devono continuare a segnalare i primi casi confermati.

AVVENIRE, DA FAZIO PAROLE INTOLLERABILI
CITTA' DEL VATICANO - Pronunciando "intollerabili parole in libertà" sull'influenza A, il viceministro Ferruccio Fazio ha dimostrato "una strategia discutibilissima" che esige "una correzione di rotta generale" cioé "l'adozione da parte dell'intero esecutivo di una strategia di comunicazione all'altezza dei bisogni del Paese". E' quanto afferma il quotidiano dei vescovi Avvenire in un editoriale firmato dal titolo "Sul rischio pandemia intollerabili parole in liberta" che critica l'affermazione di Fazio dei giorni scorsi sul possibile rinvio dell'apertura delle scuole a causa dell'influenza A. "Con meno di dieci parole - afferma avvenire - il viceministro alla Salute è riuscito a turbare il weekend di molte famiglie, a gettare lo scompiglio nel governo e a mettere a rischio la propria attesa promozione a Numero Uno della Sanità ". "E' chiaro - osserva quindi l'editoriale - che la stonatura di Fazio esige non soltanto il richiamo all'ordine del medesimo ma una correzione di rotta generale , ossia l'adozione e il rispetto da parte dell'intero esecutivo di una strategia comunicativa all'altezza dei bisogni, che sono molti e crescenti, del Paese". "Quanto all'influenza A - sottolinea il giornale - non siamo ancora all'emergenza. Ma gli errori di comunicazione vanno assolutamente evitati perché l'allarmismo - conclude - è il peggiore dei virus"




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FAZIO: NESSUNA PANDEMIA IN ITALIA
ANCONA - Non abbiamo, ad oggi, "nessun piano" pandemico in atto e "nessuna previsione" di rinvio o di chiusura delle scuole, in quanto "non abbiamo pandemia nel nostro Paese". Lo ha detto oggi ad Ancona il viceministro della Salute Ferruccio Fazio rispondendo alle domande dei giornalisti prima di partecipare a un seminario all'Inrca (Istituto nazionale ricovero e cura per anziani).

"Ribadisco quanto già ho detto - ha spiegato Fazio, riferendo di essersi sentito anche stamani con la collega Gelmini -, cioé che nei piani pandemici, fra l'altro dell'Organizzazione mondiale della sanità, che si trovano anche in rete, esiste chiaramente la possibilità di rinvii o di chiusure. Questo fa parte dei piani pandemici". Ma "ad oggi - ha continuato - noi non abbiamo nessun piano di questo genere, nessuna previsione di questo in quanto non abbiamo pandemia nel nostro Paese. Questa - ha concluso - è semplicemente la situazione".

Anche il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, getta acqua sul fuoco: ''ogni allarmismo sulla nuova influenza e' ingiustificato''. Parlando a Udine, a margine di un incontro con la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, Sacconi ha detto che ''si deve mantenere alta la guardia nel monitoraggio, ma contemporaneamente mantenere una corretta lettura di cio' che sta accadendo''. Secondo Sacconi, quello che abbiamo di fronte ''e' un'influenza al di sotto di quelle che abbiamo sempre conosciuto nella stagionalita'. Ogni allarmismo e' quindi davvero ingiustificato. Vale la regola banale ma sempre buona - ha concluso - ne' sopravvalutare, ne' sottovalutare''. Il ministro ha anche aggiunto in seguito che ''E' da escludere che le scuole vengano chiuse e lo stesso vale per luoghi pubblici e di lavoro''.

Si sono recati all'Ospedale San Raffaele di Milano, questa mattina, i 19 studenti della scuola media 'Virgilio' di Peschiera Borromeo (Milano) che potrebbero aver contratto il virus della Nuova influenza durante un viaggio-studio in Inghilterra e che sono tornati ieri in Italia. I ragazzi, arrivati ieri a Malpensa (già tutti guariti, secondo il dirigente del Ministero che li ha accolti all' aeroporto), sono stati sottoposti al test per verificare il contagio dal virus A/H1N1. I campioni ottenuti sono stati inviati per l'esame, come prevede la legge, all'Ospedale Sacco di Milano che è uno dei Centri di riferimento nazionali. L'esito verrà quindi riferito al San Raffaele e reso noto - afferma l'ospedale di Segrate - non prima del pomeriggio o della serata di oggi.

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Solo sette dei 19 studenti della scuola media di Peschiera Borromeo che potrebbero aver contratto il virus A-H1N1 durante un viaggio in Inghilterra e che sono rientrati ieri in Italia, si sono presentati oggi all'Ospedale San Raffaele. Lo ha reso noto l'ospedale milanese, precisando che i ragazzi non sono stati sottoposti al test dell'influenza ma a una visita specialistica. In particolare, l'ospedale fa presente che nessuno dei 19 ragazzi era obbligato a presentarsi in ospedale in base a quanto stabilito dalla Asl Milano 2, che in un documento aveva fatto presente che "non è necessario, dopo il rientro, né sottoporre i ragazzi ad ulteriori accertamenti (essendo stati trattati, l'esecuzione di tamponi faringei è del tutto inutile), né adottare nei loro confronti misure di isolamento o controllo (essendo già decorsi i tempi della fase della contagiosità)". I sette che spontaneamente si sono presentati sono stati dunque sottoposti soltanto a visita specialistica. In particolare, per tre di essi i medici dell'ospedale hanno riscontrato l'assenza totale di sintomatologia; uno ha probabilmente contratto il virus, ma non mostra più alcuna manifestazione influenzale; gli ultimi tre hanno probabilmente contratto il virus influenzale ma sono comunque in fase di guarigione. Per questi ultimi tre gli specialisti del San Raffaele non hanno ritenuto utile prendere alcun provvedimento medico. Hanno solo consigliato loro, per precauzione, di non uscire di casa per sette giorni.

NUMERO VERDE 1500: Parte il 1500, il numero verde del ministero del Welfare per dare informazioni sull'influenza A/H1N1 ed è subito assalto. L'allarme sul propagarsi della malattia e le preoccupazioni sulle sue conseguenze hanno provocato un numero tale di chiamate che hanno sovraccaricato il call center rendendo difficile, se non impossibile, riuscire a parlare con i medici e gli esperti del ministero. Così chi ha cercato di avere informazioni certe sul virus, conoscere i sintomi e le terapie si è trovato molto spesso di fronte non i medici e gli esperti del ministero che avrebbero dovuto rassicurare, ma invece un messaggio registrato: le "linee sono momentaneamente occupate" o che "il numero non è raggiungibile". Il numero di telefono gratuito è predisposto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 e a chi ha telefonato dopo quest'ora ha risposto un altro messaggio registrato che per "qualsiasi informazione" rinviava al sito internet del ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali Il ministero si era comunque già preoccupato nei giorni scorsi di elencare alcune precauzioni generali per i cittadini e per i viaggiatori, ricordando che il virus A/H1N1 si trasmette in modo diretto attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni respiratorie veicolate con tosse, starnuti, colloqui a distanza molto ravvicinata, e anche indirettamente attraverso la dispersione delle goccioline e delle secrezioni su oggetti e superfici. Così si invita chi è in partenza per l'estero, in particolare la Gran Bretagna, ad evitare luoghi affollati e manifestazioni pubbliche e a lavare frequentemente le mani con acqua e sapone o con soluzioni detergenti. Se si hanno sintomi dell'influenza, cioé più di 38 febbre, tosse e mal di gola si possono prenderere farmaci antipiretici e antinfiammatori e balsamici e andrebbero rispettati il riposo e le "misure di distanziamento" nei confronti di soggetti sani. Le linee intasate del 1500 sono un chiaro sintomo di una preoccupazione crescente per la diffusione della nuova influenza, come ha detto anche il presidente del Coordinamento genitori democratici Angela Nava che ha già ricevuto numerose telefonate da parte di madri e padri in cerca di chiarimenti: "I timori di tanti genitori derivano dalla contradditorietà e dalla confusione dei messaggi che arrivano. Dire 'forse l'avvio dell'anno scolastico sarà posticipatò e subito dopo affrettarsi a precisare che 'non c'é alcun allarmé, non è un messaggio rassicurante".

#768
Roby:MI ha scritto:
Gianfry ha scritto:
Art69 ha scritto:Gli studi di settore, strumento al quale tutti gli imprenditori cercano di opporsi, non sono stati introdotti, come qualcuno pensa, da Romano Prodi o da Vincenzo Visco ,
Questo forse lo pensi te.......infatti nessuno ha parlato di introduzione da parte di Prodi o Visco, ma di aumento parametri......dopo sei mesi la chiusura degli esercizi.........
stesse a me ... gli studi di settore li cancellerei dalla faccia della terra ... immediatamente ... solo per il fatto che chi li ha messi a punto non ha probabilmente delle esperienze particolari sull'attività imprenditiorale in senso stretto... (i criteri di definizione dei valori sono grossolani ed in tantissimi casi inesatti)- Non credo che sia questo il modo per un corretto rapporto stato contribuente. In ogni caso anche l'atuale maggioranza (schiacciante) ..... non sta rivedendo proprio un bel nulla .... specie in una situazione di crisi come l'attuale ... dove... tanti bellissimi obiettivi resterando sicuramente sulla carta.
Le storie che stanno dietro agli studi di settore, le lamentele che i criteri sono a volte grossolani, che tante aziende sono fuori dagli stessi.... sono lamentele a volte vere, a volte esagerate (mi riconosco nelle posizioni del Sole 24 ore), e che per quelle che sono e sono state le mie mansioni lavorative quando ho fatto il dipendente le ho sentite e le sento tutti gli anni fino alla noia...
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#769
Art69 ha scritto:Berlusconi e il disturbo vincente

Intervista allo psichiatra Luigi Cancrini

“La democrazia – affermava Winston Churchill – funziona quando a decidere sono in due e uno è malato”. Il problema è che in Italia chi governa è malato ma decide da solo… L’esistenza di una vera e propria patologia la rileva ad Articolo21 Luigi Cancrini, celebre psichiatra e fondatore negli anni Settanta di una fra le più importanti scuole di psicoterapia del nostro Paese parla del nostro premier anche all’indomani delle sue dichiarazioni sulla tragedia di Viareggio. Per Cancrini “Silvio Berlusconi è un personaggio dall’egocentrismo smisurato. Finché ciò lo ha riguardato come imprenditore è andata bene. Il problema nasce con l’acquisizione del potere politico. E quando un normale narcisismo viene fortemente alimentato e si coniuga con il troppo potere il risultato è una patologia, un vero e proprio disturbo della personalità. Conosco questo tipo di patologie, ho dedicato un capitolo di un mio libro a Hitler e Stalin…”

“Adesso vado a Viareggio e prendo in mano io la situazione”. Questo ha detto Berlusconi commentando la tragedia del treno esploso. Sempre lui. “Io” al centro di tutto…

Lui ha un’immagine di sé grandiosa, direi inutilmente e dannosamente grandiosa come succede spesso a chi, intorno, ha persone che gli dicono solo “sì”…

Intende dire che il consenso popolare amplifica l’autostima?

Non solo. E’ un meccanismo interessante da studiare e che hanno vissuto i dittatori storici. Una studiosa americana ha scritto una biografia interessante su Beria (capo della polizia segreta sotto Stalin, ndr) in cui lei dimostrava bene come lui avesse acquisito un potere straordinario su Stalin proprio perché alimentava continuamente la sua paranoia.

Intorno ad una persona che si crede sempre più grande ed importante di quello che è, c’è sempre qualcuno che lo alimenta

E’ così che la persona perde il contatto con la realtà. Un contatto che normalmente è assicurato dal fatto che riceviamo un flusso di informazioni positive o negative su di noi e, continuamente, correggiamo il tiro. Nel caso di Berlusconi piuttosto che modificare il proprio percorso lui si vuole circondare solo di persone che lo esaltano e ogni critica viene da lui trasformata in attacco o complotto.

Lei è uno psichiatria di fama. C’è un modo per definire questo comportamento da un punto di vista “clinico”?

Sì, è disturbo della personalità. Silvio Berlusconi è un uomo dall’egocentrismo smisurato. Finché ciò lo ha riguardato come imprenditore è andata bene. Il problema nasce con l’acquisizione del potere politico. E qui, il troppo potere e un narcisismo normale fortemente alimentato si trasformano in un fattore patologico, un vero e proprio disturbo narcisistico della personalità”.

Se è un disturbo andrebbe curato

Non si farà mai curare

Non sono un esperto di psichiatria ma mi domando: un disturbo patologico come quello da lei tracciato, oltre al rischio di essere autolesivo può produrre anche danni anche alla collettività?

Tempo fa ho scritto un libro “Oceano borderline” nel quale studiavo molti disturbi della personalità. E ho dedicato un capitolo ai “disturbi vincenti” la cui patologia si esprime in un successo spropositato. Ho studiato le biografie di Hitler e Stalin che hanno curiosamente in comune un’infanzia con un padre alcoolista, violenze e maltrattamenti e che poi si riscattano in un grande delirio. Disturbi vincenti sono anche quelli dei capi mafia, persone molto intelligenti che ritengono di stare svolgendo un compito importante. Il Padrino ad esempio. Forse Berlusconi, per fortuna, non ha ancora questi tratti così “grandiosi” ma il rischio della progressiva perdita del contatto con la realtà può essere fortemente dannoso per gli altri.

Pericoloso anche per se stesso immagino…

Non necessariamente. Se pensiamo alla questione delle feste e delle squillo lui è rimasto assolutamente imperturbabile alle critiche. Proprio perchè lui è convinto di poter fare qualsiasi cosa in modo indisturbato e le persone che ha intorno lo assecondano.

Questa patologia del premier a suo avviso si può aggravare?

Sicuramente. E la condizione indispensabile perché un disturbo della personalità non si espanda è legata inevitabilmente alla presenza dei contrappesi rappresentati dalla magistratura (la legalità) e dalla informazione (libertà di stampa). Studiando Hitler ad esempio è facile ricordare che la sua prima azione fu contro i magistrati. La stessa cosa vale per Mussolini. L’equilibrio dei poteri è in questo contesto indispensabile. Se una democrazia è sufficientemente forte questo disegno non riesce e a un certo punto la persona cade. Se invece cadono i contrappesi si va verso un disastro. La dittatura. Con le folle a seguire il personaggio carismatico di turno. Quindi la difesa della normalità di Berlusconi sta nella tenuta della democrazia.

In questo contesto che ruolo ha la tv? Il possesso di un impero televisivo amplifica il potere e il rischio di condizionamento dell’opinione pubblica

Ovviamente sì, ma la tv essendo un mezzo così diffuso e capillare contiene in qualche modo, al suo interno, anche gli “antivirus”.

Lei lo sa, che dopo questa intervista, oltre ai magistrati e ai giornalisti anche gli psichiatri potrebbero essere apostrofati come comunisti?

Confermerebbe le mie tesi, e darebbe più credibilità alla categoria
Kimikalli, l'avevo già postato io il 6 luglio: e poi qualcuno si lamenta che siamo ossessionati da S.B. :wink:
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#770
Art69 ha scritto:
Roby:MI ha scritto:
Gianfry ha scritto: Questo forse lo pensi te.......infatti nessuno ha parlato di introduzione da parte di Prodi o Visco, ma di aumento parametri......dopo sei mesi la chiusura degli esercizi.........
stesse a me ... gli studi di settore li cancellerei dalla faccia della terra ... immediatamente ... solo per il fatto che chi li ha messi a punto non ha probabilmente delle esperienze particolari sull'attività imprenditiorale in senso stretto... (i criteri di definizione dei valori sono grossolani ed in tantissimi casi inesatti)- Non credo che sia questo il modo per un corretto rapporto stato contribuente. In ogni caso anche l'atuale maggioranza (schiacciante) ..... non sta rivedendo proprio un bel nulla .... specie in una situazione di crisi come l'attuale ... dove... tanti bellissimi obiettivi resterando sicuramente sulla carta.
Le storie che stanno dietro agli studi di settore, le lamentele che i criteri sono a volte grossolani, che tante aziende sono fuori dagli stessi.... sono lamentele a volte vere, a volte esagerate (mi riconosco nelle posizioni del Sole 24 ore), e che per quelle che sono e sono state le mie mansioni lavorative quando ho fatto il dipendente le ho sentite e le sento tutti gli anni fino alla noia...
saranno anche lamentele noiose ... non ne dubito .... peccato che lo Stato venga a chiedere quattrini veri .... noiosi o briosi ... poco importa. Nel momento in cui si ha la pretesa... vessatoria ... di andare a fare i conti in tasca ad altri ... che lo si faccia almeno con professionalità. Ti posso garantire che nel mio caso ... società di tecnologia e sviluppo sw applicativo .... quelli che hanno definito i parametri per lo specifico settore... probabilmente non sanno assolutamente nulla dello stesso .... Noi siamo ricondotti a realtà di manutenzione HW .... quando di HW non ne facciamo "girare" nemmeno 1/2 grammo. Ora va bene tutto ... ma che dall'altro lato si siamo dei burocrati ignoranti .... questo no ... non va affatto bene .... è non è per il fatto di lagnarsi ....

#771
Che spesso gli studi di settore siano fatti "con i piedi" ti do ragione, e, visto che di mestiere da quasi 20 anni faccio "il contabile", fatto sia come dipendente in diversi settori, sia presso commercialisti e centri elaborazione dati.

Quando ho lavorato presso commercialisti e ced ho avuto modo di constatare che spesso sono fatti male, quando invece sono stato dipendente di aziende in cui facevo l'impiegato il ritornello dei miei datori di lavoro è stato quasi sempre che non erano congrui, tranne in un caso in cui i redditi che venivano fuori erano nettamente superiori a quelli previsti dagli studi di settore, e allora sono stati ritoccati al ribasso.....
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#772
Comunque, e questa è un'informazione per tutti, meccanismi simili agli studi di settore, seppure più "grezzi", esistono da tanti anni.

Mio padre (imprenditore, come mio nonno) mi racconta spesso di come negli anni settanta chi aveva un'attività veniva chiamato tutti gli anni a concordare le cifre delle tasse da pagare, con questo meccanismo, che è quello che è poi diventato gli studi di settore:
"signor X, lei fa l'attività di tipo Y con N dipendenti, quindi deve guadagnare TOT lire, e su tale guadagno deve pagare le tasse. non mi dica che guadagna meno, perchè sennò non è un bravo imprenditore e non ha convenienza a tenere aperta la sua azienda". Ripeto, si parla degli anni settanta....
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#773
Art69 ha scritto:Che spesso gli studi di settore siano fatti "con i piedi" ti do ragione, e, visto che di mestiere da quasi 20 anni faccio "il contabile", fatto sia come dipendente in diversi settori, sia presso commercialisti e centri elaborazione dati.
Visto che sei contabile e hai lavorato presso commercialisti.......studi di settore a parte.....cosa ne pensi dell'obbligo di fornire la lista clienti/fornitori ?

Io penso che sia una ca....a bestiale e che i miliardi di dati forniti in realtà poi non li guarda nessuno......Per i controlli incrociati ?
Ma mi facciano il piacere...... :evil:
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#774
Gianfry ha scritto:
Art69 ha scritto:Che spesso gli studi di settore siano fatti "con i piedi" ti do ragione, e, visto che di mestiere da quasi 20 anni faccio "il contabile", fatto sia come dipendente in diversi settori, sia presso commercialisti e centri elaborazione dati.
Visto che sei contabile e hai lavorato presso commercialisti.......studi di settore a parte.....cosa ne pensi dell'obbligo di fornire la lista clienti/fornitori ?

Io penso che sia una ca....a bestiale e che i miliardi di dati forniti in realtà poi non li guarda nessuno......Per i controlli incrociati ?
Ma mi facciano il piacere...... :evil:
Inutile complicazione, abolita 15 anni fa o giù di li, reintrodotta lo scorso anno... ma mi risulta sia stata abolita per l'anno di imposta 2008, e non credo che possa essere efficace più di tanto nei controlli all'evasione.

Con un fisco più semplice, i contribuenti avrebbero meno problemi ad essere in regola, e meno scuse per gli errori.

Perchè ad oggi, di fatto, ad una verifica da parte della GdF o dell'Agenzia dell'Entrate credo che nessuna azienda, anche con tutta la buona volonta, pur volendolo, riesce ad essere in regola al 100%.
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#775
Se abolita meglio, comunque è stata reintrodotta da Visco....lo so per certo viste le lamentele dei commercialisti !!!! :evil:
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#776
vogliamo parlare del condono fiscale???
del fatto che si permetterà che miliardi di tasse evase e proventi di affari illeciti tornino in italia con solo il 5% di penale???

e che invece i cari terremotati dovranno pagare da gennaio le tasse che gli avevano sospeso in questi mesi???
rateizzate.. comunque. così che le pagan + volentieri.

:roll:
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Questo è il nostro segreto profondo: il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio. <3

#777
loremir77 ha scritto:vogliamo parlare del condono fiscale???
del fatto che si permetterà che miliardi di tasse evase e proventi di affari illeciti tornino in italia con solo il 5% di penale???
:roll:
Non so se sia un rimedio, ma credo si voglia adottarlo per poter far rientrare in Italia capitali usciti subito dopo l'elezione del governo Prodi e checché si dica è una realtà.....(l'uscita di capitali intendo)
e che invece i cari terremotati dovranno pagare da gennaio le tasse che gli avevano sospeso in questi mesi???
rateizzate.. comunque. così che le pagan + volentieri.
Questo non lo ritengo giusto.......come non ritengo giusto che non si faccia nulla per quelli di Vallà che non hanno ricevuto nessun aiuto dopo la tromba d'aria.......
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#778
Mastella, casa e bottega

Ha suscitato polemiche la decisione dell’Unione italiana forense – un sindacato di avvocati – di invitare Clemente Mastella a presentare il suo ultimo (si spera) libro in un’aula del Tribunale di Napoli. L’avvocato Carmine Ippolito, per protesta, s’è dimesso dall’insigne consesso: “Mastella – ha ricordato Ippolito – è indagato con la moglie per fatti oggetto di processo in questo ufficio giudiziario. Ciò espone l’avvocatura che lo ospita al rischio di fare da cassa di risonanza a fatti che andrebbero discussi in aula”. Con tutta la stima che si può nutrire per l’avvocato Ippolito, non siamo d’accordo con lui.

Intanto il povero Statista di Ceppaloni rischia di diventare un profugo, perché ovunque presenti il suo libro rischia di essere fuori posto. Potrebbe presentarlo in un’aula del consiglio regionale, di cui è presidente di centrosinistra la sua signora Sandrina Lonardo, ma qualcuno potrebbe obiettare che lui è europarlamentare di centrodestra (famiglia bipartisan, i Mastella’s: Franza o Spagna, purchè se magna). Potrebbe presentarlo in una libreria o in un altro tempio della cultura, ma la compresenza fra Mastella e la cultura potrebbe suonare come un ossimoro. Potrebbe pure affittarsi una sala, ma purtroppo non se lo può più permettere: a parte l’irrisoria liquidazione di 307.328 euro appena incassata per risarcirlo della perdita del seggio alla Camera, il pover’uomo guadagnerà appena 7.666 euro al mese come europarlamentare, una cifra scandalosamente bassa che ha suscitato le sue giuste proteste (“Una diaria quotidiana di 295 euro! 'Sta miseria. Non ci si sta dentro. Questi non sanno cosa si prende al Parlamento italiano!”).

In attesa che qualcuno organizzi una colletta per aiutare il bisognoso, l’Uif ha così pensato di mettergli a disposizione un’aula del Tribunale, a poca distanza da quella dove si sta tenendo l’udienza preliminare a carico di Mastella e signora, imputati di alcune concussioni e di altri reati dinanzi al gup Sergio Marotta. Il quale ha appena denunciato al Csm la pressioni che gli avrebbe rivolto una collega amica dei Mastella’s perchè vengano trattati con i guanti.

In futuro, per razionalizzare il viavai dei coniugi imputati, si potrebbe procedere così: mettere a disposizione della famiglia Mastella un’unica aula del palazzo di giustizia. Il mattino per l’udienza preliminare, all’ora di pranzo per le eventuali pressioni sui giudici, nel pomeriggio per le presentazioni dei libri. Casa e bottega.



Per me Mastella è il classico esempio del politico della peggior specie (e prescindo dal fatto che sia nel centrodestra perchè l'ho sempre pensato anche quando era nel centrosinistra)
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#779
IL COMMENTO
Un primo passo dopo le bugie
di GIUSEPPE D'AVANZO

Come sa che non è il diavolo, Repubblica non ha mai pensato che Silvio Berlusconi fosse o dovesse essere "un santo". Sappiamo chi abbiamo di fronte: un leader politico eletto legittimamente e liberamente dagli italiani che ha oggi la responsabilità di guidare il Paese. Come lo fa? È di questo che parliamo. Di questo che si intende e si deve parlare: il Cavaliere come muove il suo potere, come interpreta le sue responsabilità? Danneggia il Paese o lo migliora? Ne deteriora o ne irrobustisce la democrazia?

Il profilo privato è stato ed è il jolly decisivo del successo politico di Berlusconi, mostrato e ossessivamente ostentato, consapevolmente esibito. Il Cavaliere lo autocelebra in ogni occasione chiassosamente come parte costitutiva della sua immagine pubblica, come garanzia del successo delle politiche del governo e del futuro radioso che attende ciascuno di noi. Chi ha reso del tutto indefinibile, nell'Italia ipocrita di ieri e di oggi, il confine tra la privacy e gli obblighi di status legati all'esercizio di funzioni pubbliche è soltanto Berlusconi.

Come Repubblica ha più volte ricordato, questa storia è nata perché Berlusconi ha voluto farla nascere. Come ha osservato anche chi guarda senza inimicizia all'avventura del premier, "le armi affilate" che hanno messo Berlusconi nei guai "provengono tutte da Berlusconi in persona". E' Berlusconi che umilia la moglie fino a superare ogni limite di tollerabilità. E' Berlusconi che frequenta e poi decide di festeggiare una minorenne costringendo Veronica Lario al divorzio. È Berlusconi che decide di lavare i panni di famiglia a Porta a porta, France2, in interviste ai giornali producendosi in un'autodifesa che, vagliata, si è dimostrata presto contraddittoria, incoerente, largamente bugiarda. E' Berlusconi che, per nascondere l'abituale licenziosità dei suoi comportamenti privati, ha organizzato una guerra mediatica e una scena di cartapesta con l'obiettivo di autorappresentarsi come un buon padre di famiglia, un figlio devoto nel ricordo dei genitori, un padre affettuoso, un nonno amorevole e commosso, un buon italiano che tira diritto e, come tutti i buoni italiani, crede in Dio e nella famiglia. Non un "santo", ma qualcosa che gli può stare vicino.

Chi lo sa, forse davvero all'alba di questa storia sarebbe stato sufficiente e liberatorio presentarsi in pubblico, come gli era stato consigliato, e dire: "Non sarei sincero se non aggiungessi le mie scuse per eccessi e disinvolture che hanno contribuito a rendere incresciosa questa situazione. Non me la caverò con la celebre battuta del presidente americano Grover Cleveland: 'Gli americani sanno di non aver eletto un eunuco'. Sono davvero rammaricato" (Giuliano Ferrara, il Foglio, 22 giugno).
Oggi è troppo tardi per fare il verso a Cleveland perché sono fiorite, dalla "licenziosità" della vita privata del capo del governo e dal rosario di inganni costruiti per oscurarla, due questioni politiche. Altro che gossip come si ripete nella corvée d'ossequio e anche in una smarrita opposizione senza bussola. Possono essere radicalmente separate in una liberaldemocrazia la politica e la morale? Il comportamento di un leader può essere sistematicamente immorale a petto di azioni di governo che pretendono di essere altamente morali e decidere della privacy di tutti: della vita, della morte, dell'aborto, del dolore, della cura, dell'embrione, dei comportamenti sessuali, fino a prevedere il carcere per chi sceglie una prostituta?

Nessuno ha obbligato Berlusconi a diventare un uomo di Stato. Lo ha fatto liberamente. Liberamente ha scelto di rendere conto all'opinione pubblica - come chiunque eserciti funzioni pubbliche - della coerenza tra valori proclamati e comportamenti tenuti. Si è rifiutato ostinatamente di farlo per mesi e tuttavia il lavoro giornalistico ha dimostrato, nel servile silenzio del servizio pubblico radiotelevisivo, che valori proclamati e condotte private girano per Berlusconi come ruote divaricate. Per eclissare questa realtà, il Cavaliere ha sollecitato una seconda, esplicita questione politica: qual è il grado di menzogna che è legittimo adoperare in politica? Una volta smascherata quella menzogna, e proprio per proteggere la fiducia che si è legittimamente conquistata nell'elettorato, il premier non deve rendere disponibile la verità in un pubblico dibattito?

Ora Berlusconi ammette che non è un "santo". Ammette quel che non può più negare, in verità, e tuttavia è un primo, non trascurabile passo. Non va sottovalutato. Il capo del governo conviene che i cittadini hanno diritto a conoscerlo al di là dei mimetismi da incantatore che si organizza. Potrebbe bastare se avessimo, in questi mesi, discusso soltanto di moralità privata. Berlusconi ha trasformato questa storia in una questione di etica politica e ora dovrà essere all'altezza degli interrogativi che egli stesso, con le sue menzogne, ha proposto al Paese. Coraggio, presidente, la strada è quella giusta ma lei è soltanto all'inizio. (23 luglio 2009)

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22-07-2009 sezione: HOME_INITALIA


Stampa estera di nuovo all'attacco

ROMA (22 luglio) - Anche oggi la stampa estera, con ampi articoli di cronaca e commenti, punta l'attenzione sul caso Berlusconi-D'Addario, dopo la pubblicazione da parte del sito de L'Espresso di nuove registrazioni delle conversazioni tra il premier e la escort barese.

In Gran Bretagna THE TIMES fa un'ampia cronaca dei fatti di ieri, in un articolo intitolato «La popolarità di Berlusconi si affloscia dopo che registrazioni scandalose indicano le prestazioni sessuali in cambio di favori». C'è poi un lungo editoriale titolato «Le buffonate di Berlusconi sono un affare di tutti» e nel sommario si afferma: «La vita privata dei leader rivela il loro carattere. E il carattere può essere l'elemento essenziale della loro leadership». Nell'incipit l'articolo pone l'esempio di Mao: «Si potrebbe scrivere una biografia seriosa di Mao Zedong, omettendo le ragazze e le droghe? In questo caso, sarebbe un piccolo libro rosso». Quindi espone la sua tesi: «È impossibile descrivere le azioni di un leader politico guardando solamente alla sua vita pubblica. Occorre capire la loro vita privata e il loro carattere». Poi, soffermandosi sul premier, il giornale scrive: «Berlusconi non si è comportato correttamente», in particolare perché «nell'affermare che non è affare di nessun altro, si è rifiutato di rispondere alle domande in merito».

THE DAILY TELEGRAPH, nella pagina dei commenti, scrive «Il comportamento del primo ministro italiano provoca scandalo, ma segretamente la gran parte degli uomini ne sono piuttosto gelosi». Secondo il quotidiano, il fatto «che un uomo di 72 anni si circondi di donne che potrebbero essere sue figlie o nipoti, poi esca dal suo boudoir un attimo per organizzare un vertice del G8, ricordandosi all'ultimo minuto di tirarsi su la lampo, dovrebbe screditare l'intera classe politica. E invece non è così, fa spuntare un sorriso». L'articolo poi prosegue: «Nella città eterna, la Roma di Nerone e di Caligola, alcune cose non cambiano mai. Gli uomini sono creature semplici e quando c'è di mezzo il sesso, si rifanno alla rudimentale aritmetica: due donne sono meglio di una, tre donne sono meglio di due, e così via». Quindi, il commento conclusivo: «Che il primo ministro italiano abbia rappresentato quei sogni in maniera così spudorata potrebbe fare di lui un volgare buffone, ma lo rende anche invidiabile».

THE INDEPENDENT evidenzia le mozioni presentate al Senato da esponenti del Pd e titola "Lo scandalo di Berlusconi giunge per la prima volta in Parlamento".

In Spagna, EL PAIS, in un trafiletto, si limita alla cronaca e titola "La popolarità di Berlusconi scende al 49% a causa degli scandali", riportando il risultato dell'indagine pubblicata da Repubblica.

EL MUNDO, in un articolo dal titolo "Tieni in conto che non utilizza il preservativo..", dà ampio spazio alle nuove registrazioni rese note, evidenziando i passaggi considerati "più divertenti".

In Francia, LE FIGARO e LIBERATION, si limitano alla cronaca della vicenda. Il primo titola "Il premier e una call-girl nel letto di Putin"; il secondo "Il Cavaliere indebolito dal letto di Putin".