La Redazione Consiglia

I migliori articoli su Arredamento.it

#2401
Nessuno ci crede

In un paese in cui i parlamentari «italiani nel mondo» vengono eletti con pacchi di voti precompilati dalle mafie, organizzazioni para-criminali complesse curano nel dettaglio campagna elettorale e kermesse di copertura del prestanome di turno, ambasciatori in persona si incaricano di superare lo sciocco cavillo della residenza all'estero - la legge è sempre un inconveniente superabile - non ci crede nessuno, ma proprio nessuno che il Pdl, professionista nel ramo, abbia affidato ad un Poldo obnubilato dal panino il compito di depositare le firme per la presentazione delle liste. Uno che ha la responsabilità di far esistere il Pdl alle regionali e quando mancano cinque minuti allo scadere del tempo utile esce dall'ufficio perché ha fame e sente in quel preciso istante il bisogno di uno sfilatino o è cretino o è attuatore finale di un piano criminale.


Esaminiamo le ipotesi. È cretino. Perché il Pdl dovrebbe affidare a un cretino per giunta recidivo - è la seconda volta che lo fa - un compito così delicato? Mancanza di personale? Risparmio sul costo di un pony express? Malaugurato caso di omonimia, esistono due Alfredo Milioni, quello sveltissimo e capace non era in agenda e hanno cercato sulle Pagine Bianche? Vediamo ora l'ipotesi due. Piano criminale. Di natura politica, ovviamente. Resa dei conti interna alla coalizione. Ci si serve di un cretino apparente per attuare un progetto intelligente (l'intelligenza si misura dall'efficacia del risultato, dunque bisognerà osservare a chi giova per trovare il mandante eventuale, ovvio). Obiettivi possibili: dare il colpo di grazia alla candidata di Fini, favorire Storace, offrire il destro ad Alemanno (tanto la moglie è nel listino) e intanto azzopparlo, darsi l'ultima stilettata fra An e Forza Italia come spiega il Congiurato qui accanto. Non ci si stupirebbe: avranno fatto i loro calcoli, avranno pensato bene al prezzo e al tornaconto. Anche Formigoni ha i suoi problemi in Lombardia, 514 firme non valide. Cose che succedono quando si cerca di farsi le scarpe a vicenda nell'ultimo metro di corsa. Quello che proprio non si può sopportare, e sì che sopportiamo parecchio, è la cagnara del giorno dopo: quella in cui gli artefici del pasticcio, cretini o criminali che siano, fanno la parte delle vittime. Non vogliono lasciarci votare, urlano in piazza, intervenga il presidente della Repubblica. Vogliono impedirvi di votare, dicono i manifesti in tutta Roma. Vogliono chi? Guardate che siete stati voi. Esiste una regola: ci sono un luogo e un termine entro il quale presentare le candidature. Lo sanno tutti, difatti ci si controlla a vicenda. Se uno va a mangiare un panino e non presenta le carte entro l'ora stabilita deve intervenire il presidente della Repubblica? Per dire cosa: buon appetito? Se non si rispetta la legge si pagano le conseguenze. Sarebbe il principio di responsabilità. Impopolarissimo e ormai desueto, mi rendo conto, ma per ora superstite. Se poi lo scopo era invece esattamente quello raggiunto, allora alzare il polverone sul caso Polverini è la tecnica abituale: urlano quando non hanno argomenti, accusano perché sono colpevoli. È una menzogna e una truffa. Anche il Tg1 che dice «Berlusconi assolto» è una menzogna e una truffa. Cerchiamo di non abituarci. Una menzogna. Una truffa.
http://concita.blog.unita.it//Nessuno_c ... 1057.shtml
omnia munda mundis

#2402
kimi, che bello l'ultimo articolo, me lo trascrivo su facebook.

In effetti, anche a me sembra una situazione surreale...
ok che in genere un leader incapace si circonda di collaboratori incapaci, ma qui è decisamente troppo...
Immagine
Immagine

Casa Spozilli
Babyzillo

#2403
quello che mi fa inkaxxare della vicenda è che il nostro amato premier :roll: si permetta di socmodare il presidente della repubblica dicendo di intervenire...........ma cosa vuoi ntervenire che se poco poco napolitano facesse una cosa del genere andrebbe contro la legge..........macome ti permetti brutto deficiente di rompere le OO al mio presidente della repubblica per falro andare ocntro la legge :evil:
se ti circondi di gente cretina prenditela con te e basta.........





forse quest'anno non voto scheda nulla :twisted:
Da atea, sono convinta che ci sia comunque un'intelligenza o una forma di pietà superiore che da figli abbastanza gestibili a chi altrimenti farebbe casini pazzeschi.(cit. sunset)

#2404
Poldo!!

oddio.. sto rotolando.. :lol: :lol:
Immagine

Immagine


Questo è il nostro segreto profondo: il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio. <3

#2405
Dichiarazioni della Polverini:
La prima: «Faccio appello al capo dello Stato perché intervenga. La burocrazia non può limitare la democrazia».( :lol: :lol: :lol: :lol: ma chi l'ha suggerita questa...incredibile)
La seconda: «Se non ci sarà il Pdl, gli elettori potranno votare la lista civica Polverini».
Si prepara il piano B, per la gioia di chi era nella lista del Pdl e stava spendendo budget da centomila euro per la campagna elettorale.

Anche Gianni Alemanno guarda al Quirinale: «Ho inviato una lettera al capo dello Stato in cui, come sindaco, chiedo che tutti i cittadini romani possano avere la possibilità di esprimere il diritto di votare».

Attacca Nicola Zingaretti, Pd: «Stupefacente, ci si appella al presidente della Repubblica e ai magistrati non per difendere un diritto, ma per coprire un abuso».

Come se fosse stato impedito loro di esercitare un diritto, bisognava solo rispettare delle tempistiche prestabilite, troppo difficile, erano tutti troppo occupati a farsi i loro comodi e a scialaquare i soldi dei contribuenti.
Ultima modifica di doris il 02/03/10 13:58, modificato 1 volta in totale.
Immagine
“Non ho mai pagato una donna in vita mia”. Dunque erano stagiste.

#2406
Mannaia del Cda Rai: tagliati i talk-show politici fino al voto regionale. Campo libero a Minzolini

Click. Mauro Masi sospende quattro trasmissioni per un mese: Annozero, Ballarò, Porta a Porta e l’Ultima parola. Rientrato da una settimana di sole tropicale, il direttore generale ha spento con una delibera del consiglio di amministrazione – approvata con 5 sì (la maggioranza) e 4 no (l’opposizione più Garimberti) – gli spazi di approfondimento del servizio pubblico.
La Rai doveva applicare la contestata norma sulla par condicio della Vigilanza che, in sintesi, equipara l’informazione giornalistica alla comunicazione politica: alla tribune elettorali anni ‘70, una parola ciascuno, un torto a nessuno. I conduttori potevano lavorare trattando con i bisturi – ovvero senza fare riferimento ai partiti – argomenti di cronaca e di attualità.

Ci aveva provato Annozero nelle scorse puntate, prima con l’inchiesta sulla Protezione civile e poi con la droga, i giovani e il cantante Morgan. Ci stava provando Ballarò con un dibattito sul costo della vita. Tutto inutile. Masi ha forzato il regolamento della Vigilanza già di per sé incostituzionale rispetto alla legge sulla par condicio e, sperperando milioni di spettatori e di euro (circa 4 in meno di introiti pubblicitari), impone all'azienda il silenzio sulle notizie.

Quelle notizie che saranno esclusiva di Augusto Minzolini, del Tg1 che ha assolto il corrotto David MillsI telespettatori dovranno sorbirsi ore e ore di comizi e dichiarazioni di voto: la Rai sarà un’enorme piazza con tanti palchi al centro e nessun professionista – che sia Michele Santoro o Bruno Vespa – che faccia da moderatore e tenga alto il famigerato audience, nonostante la sentenza di prescrizione della Cassazione.
.
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glam ... le=2447894
omnia munda mundis

#2407
:shock: :shock:
Sandra Lonardo Si poteva pensare che il divieto di dimora in Campania – in vigore dallo scorso ottobre, effetto dell'inchiesta della procura napoletana sull'Arpac – potesse in qualche modo smorzare le ambizioni politiche di Sandra Lonardo. E invece no. Candidata capolista al Consiglio regionale a Napoli e a Benevento, Lady Mastella non si arrende. E da Roma inaugura in videoconferenza la sua campagna elettorale via web – neanche Obama aveva mai osato tanto. A sponsorizzarla, come sempre, il marito e leader dell'Udeur, Clemente Mastella: «Siamo un po' come Radio Londra, noi abbiamo Tele Sandra».
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 2122025//1
omnia munda mundis

#2408
Giallo al Corriere
Un editoriale di Ernesto Galli Della Loggia appare e scompare dalla prima pagina

Un duro editoriale contro il Pdl dal titolo "Il fantasma di un partito" a firma di Ernesto Galli Della Loggia appare e scompare dalla prima pagina del Corriere della Sera di oggi, sostituito nella versione definitiva da un commento di Sergio Rizzo. La prima pagina mai andata in edicola (quella con il commento di Galli Della Loggia) è però finita nella rassegna stampa di Sky Tg 24. Oggi i lettori hanno così sfogliato un'edizione diversa da quella commentata da Sky.

Alle origini della sostituzione pare ci sia una decisione editoriale del direttore Ferruccio De Bortoli che in tarda serata ha ritenuto l'editoriale troppo astioso nei confronti del Pdl e lo ha sostituito con il commento di Rizzo, che in origine era messo di spalla. Qui sotto la prima pagina del Corriere mai andata in stampa con l'editoriale di Galli Della Loggia (clicca sopra per ingrandire l'immagine).http://www.ilfoglio.it/soloqui/4548
omnia munda mundis

#2409
di Mario Ajello-Il Messaggero
Almeno a Roma, e almeno dalle schede elettorali, il partitone azzurro è già sparito. Ma se, per assurdo, la sparizione del Pdl dovesse allargarsi a tutta la Penisola, Berlusconi si sarebbe tolto dai piedi una creatura che non ama, popolata di «parrucconi», di «incapaci», di capibastone impegnati soltanto nelle loro «lotte di potere», di scrocconi che lo sfruttano più che adorarlo («Soltanto Bondi mi vuole bene») e non fanno altro che riempire il partito con i propri familiari, i propri portaborse e i propri favoriti e «io non posso mettere bocca più su niente». E anche Fini, senza Pdl, che lui chiama «la casermetta» e descrive come un partito con «la bava alla bocca», si sentirebbe assai più libero. Gli ex An e gli ex Forza Italia, grazie alla sparizione del mostro bicefalo che hanno invano tentato di procreare, la smetterebbero di azzuffarsi e di essere costretti a una convivenza gonfia di gelosie, di veleni e di reciproci sgambetti. I finiani si potrebbero finalmente buttare a sinistra, al seguito del «compagno Gianfranco». Il Cavaliere potrebbe saltellare in pace, e in acrobazia, sciatica permettendo, fra il lettone di Putin e quello di Napoleone. Le veline tornerebbero a fare le veline. E i magistrati si darebbero una calmata.
omnia munda mundis

#2410
Nulla a che vedere con la lista in cui compare il nome di Roberto Conte. Il candidato del Pdl alla presidenza della Campania Stefano Caldoro risponde al fuoco amico, alle accuse e alle polemiche legale al nome del consigliere regionale uscente, condannato in primo grado per concorso esterno in associazione camorristica, e candidato nella lista "Alleanza di Popolo" in coalizione con il centrodestra.

«NOME INSERITO DI SOPPIATTO»
http://www.corriere.it/politica/special ... aabe.shtml
omnia munda mundis

#2411
l'azienda fu fondata da ciro paone ad arzano negli anni sessanta
Cambio di look e Silvio «tradisce» Caraceni: al suo posto il napoletano Kiton

Dopo trent'anni, Berlusconi si affida alla sartoria maschile che ha vestito il duca di Windsor e Agnelli

Silvio Berlusconi e Ciro Paone, patron di Kiton

NAPOLI - Il Cavaliere? Più magro e con colori chiari. Per sprizzare ancora più ottimismo e voglia di vivere. Berlusconi preferisce affrontare il mare in tempesta (elezioni, guerre nel «suo» Pdl, giudici e veline) con un discreto ma incisivo cambio di look.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 4806.shtml[/b]
omnia munda mundis

#2412
http://www.ilriformista.it/stories/Prim ... na/182649/
Non è purtroppo un caso isolato. In qualunque parte del mondo si sia votato sono state segnalate irregolarità, candidati fantasma eletti a sorpresa, voti in soprannumero, intromissione di mafie e società criminali. La legge sul voto degli italiani all’estero è abbastanza giovane. Fu approvata nel dicembre del 2001 e promulgata a febbraio dell’anno dopo. È stato il frutto di una lunga battaglia che ebbe come suo alfiere il senatore ex missino Mirko Tremaglia ma che alla fine conquistò quasi l’intero Parlamento. Vennero create le circoscrizioni estere. Si stabilì una modalità di voto abbastanza eccentrica perché per posta i cittadini italiani ricevevano il certificato e spedivano, sempre per posta, il proprio voto. A differenza della legge vigente in Italia, si esprimeva il voto di preferenza che mobilitò immediatamente i clan. Nessuno sollevò dubbi di costituzionalità su un meccanismo di voto che con tutta evidenza contraddiceva alle regole elementari di segretezza e non metteva a riparo da brogli di vario tipo. Tutti i cittadini che possedevano un passaporto italiano, anche se privi di rapporti con la madrepatria, potevano esercitare il diritto di voto e influire sul governo del Paese. I figli di Lula, presidente del Brasile, dalla madre italiana, pur conoscendo neppure la lingua del nostro Paese, hanno ricevuto il diritto di esprimere il voto per definire il nostro quadro politico.
Questo blocco di voti si rivelò immediatamente decisivo per creare o far cadere maggioranze, basti pensare al caso del senatore Luigi Pallaro che fece dannare il governo Prodi. Immediatamente fiutò l’affare l’ex dipietrista e poi forzista senatore Sergio De Gregorio che fondò con Di Girolamo l’associazione “Italiani nel mondo” per dare continuità a questa operazione di rastrellamento di consensi dei nostri concittadini all’estero.

Se le intenzioni del legislatore erano buone, il risultato è stato pessimo. I parlamentari delle circoscrizioni estere non si sono rivelati, malgrado la buona volontà di molti di loro, un punto di raccordo effettivo fra le nostre comunità e la madrepatria. Né si è mai capito il senso di questa estensione del diritto di voto. Spesso parliamo di concittadini che sono all’estero da una vita, o che sono nati in Paesi stranieri che svolgono laggiù la loro vita e nulla conoscono delle dinamiche politiche italiane. È del tutto evidente che diventano così preda di associazioni particolarmente aggressive, spesso create ad hoc, e in alcuni casi anche di clan malavitosi. Viviamo in un Paese che non riconosce il diritto al voto a cittadini che pur essendo nati altrove risiedono da tantissimo tempo nelle nostre città e affidiamo il formarsi delle maggioranze parlamentari a degli estranei che spesso neppure parlano la nostra lingua ma hanno lontane ascendenze italiane.Forse è arrivato il momento di riconoscere che la riforma è fallita, non solo perché è stata una riforma fatta male, ma perché rispondeva male a una domanda di vicinanza fra l’Italia e le comunità di italiani all’estero. Forse bisogna fare di più, mandare più cultura piuttosto che affidare il compito di rappresentanza dell’Italia al “sor Giovanni” della cosca malavitosa di un paesino della Calabria in grado di far eleggere un senatore che poi finisce nei faldoni di un palazzo di giustizia.
omnia munda mundis

#2413
http://www.ilriformista.it/stories/Prim ... na/181889/
Sarà che la Lega è l'ultimo partito padronale. O sarà che pure per l'«Umberto» vale il principio sacro di Filomena Marturano, ovvero «i figli so' piezz' 'e core». Succede così che attorno alla candidatura di Renzo, «piezz' e' core» del Senatur, nel Carroccio le ferree logiche di partito hanno ceduto alla «gelatina» dei rapporti familiari.

Per la prima volta, infatti, per blindare il seggio bresciano del giovane pargolo che ha passato gli esami di maturità al quarto tentativo, il soviet leghista ha violato regole e procedure. Raccontano a via Bellerio di un «colpo di mano inusuale»: prima è stata approvata una lista al consiglio federale. Poi quel pezzo di carta è scomparso. E, al contempo, è stata pure annullata la conferenza stampa di presentazione dei candidati a Brescia.

Ma non è finita. Nel giro di poche ore con un tratto di penna sono spariti dalla lista i candidati più forti nelle preferenze, per non mettere a rischio la candidatura di Renzo che di consensi nel bresciano ne ha davvero pochi: via il consigliere provinciale Roberto Bertelli, via l'ex assessore provinciale Guido Bonomelli, e via pure il segretario di Brescia Stefano Borghesi. Per garantire le preferenze a Renzo poi è stata spostata nella parte nobile del listino Monica Rizzi. Dopo l'epurazione il viceministro Roberto Castelli è stato spedito di fronte ai microfoni: «Un atto di coraggio andare tra la gente a vent'anni a cercare voti. Mi tolgo il cappello».
Sia chiaro: a quanto risulta al Riformista non c'è nessuna indagine in corso. Ma nella Lega serpeggia una certa preoccupazione sui legami della famiglia Bossi: la partita di Caparini sul nucleare, le voci sulla successione dinastica, le relazioni pericolose di Caparini figlio. Perché la gelatina, si sa, è scivolosa.
omnia munda mundis

#2414
Tempo ad personam
Sospesi i talk show, perché in campagna elettorale i cittadini non devono essere turbati da idee o opinioni sgradite al governo. Del resto, c è una tale differenza tra la realtà che ci mostrano i tg e quella che ci descrivono i giornali, che alle volte c’è da fare salti sulla sedia leggendo la carta stampata. Per esempio, il Tg1 parla dell’Aquila solo per dirci quanto sia bravo Berlusconi a risolvere i problemi. E perfino il disastro del Lambro, da giorni è per definizione «sotto controllo», per bocca dell’infallibile Bertolaso. Anche se poi si scopre che la pellicola velenosa ha raggiunto il delta del Po. L’unico campo in cui, per ora, le sconfitte non si possono far passare per vittorie è quello sportivo. Si possono comprare gli arbitri, ma non modificare a piacere le regole di gioco. Invece, in politica, le legge è variabile e perfino il tempo (la scadenza per la presentazione delle liste) si dilata a piacere. Presto il governo stabilirà per decreto che oggi è ancora ieri.
L'UNITA'
omnia munda mundis

#2415
http://gilioli.blogautore.espresso.repu ... asa%C2%BB/
«Grande successo della manifestazione di oggi pro-Polverini a Piazza Farnese. Erano almeno in venti»

---------------------------------------------------------------------------------------
Ma alla fine poi vedete, le cose sono andate proprio come dovevano: gli Alfredi hanno fatto un buon lavoro, missione compiuta. La Casa dei Veleni è al lavoro: Polverini non piace al boss, se la veda da sola. Il metodo è questo.
http://concita.blog.unita.it//Amami_Alfredo_1059.shtml
omnia munda mundis