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#4711
La criccopoli continuadi Maria Novella Oppo

I ministri del governo Scilipoti fanno quello che possono per essere all’altezza di Scilipoti. Così Maroni dice che i giudici devono tenere in galera gli studenti anche senza prove, mentre non si devono permettere di indagare il boss dello stesso Maroni. Il quale poi è diventato ministro non per essere stato seguace di Gandhi, ma per un curriculum nel quale figura anche l’aggressione a un carabiniere. E non per difendere il diritto allo studio, ma gli abusi della Lega Nord. Un partito il cui leader, non dimentichiamolo, un giorno sì e l’altro pure, minaccia di prendere il fucile contro l’unità nazionale. Ma sono solo parole. Quel che conta è occupare tutte le «cadreghe» con figli e famigli, come fanno tutti, da Bondi a La Russa, da Bossi a Brambilla. La ministra, infatti, è indagata per aver accollato allo Stato le spesucce dei suoi sodali di partito, guarda caso, tutti provenienti dalle tv Mediaset. Il che prova, se ce ne fosse bisogno, che siamo di fronte a un altro complotto antiberlusconiano delle toghe rosse.
http://www.unita.it/rubriche/oppo/la-cr ... 4409&pos=1
omnia munda mundis

#4712
“O questo esecutivo o il voto”, ripetono i leghisti. Ogni altra soluzione fermerebbe la galoppata delle camicie verdi impegnate nell’erosione del consenso PdL al Nord quanto al centro e che ha consentito al partito del Senatur di incassare la candidatura, ed il successo, di Roberto Cota e Luca Zaia alle Regionali di 9 mesi fa. Per Euromedia la Lega vale il 12,8%, per Ispo il 10,7, per Crespi l’11,7%.
non è un caso che sia proprio il Carroccio il partito che non ha mai messo in discussione le norme attualmente in vigore. Ogni altra legge diversa dal cosiddetto Porcellum comprometterebbe la posizione di vantaggio dei leghisti. Il proporzionale trascinerebbe la Lega fuori dai giochi relegandola ai margini dello scacchiere politico. Con una legge fortemente maggioritaria, invece, sarebbe costretta a trattare con il PdL per la spartizione dei collegi uninominali. Il partito del nord non avrebbe più la possibilità di misurarsi con gli alleati e dovrebbe mettere la parola “fine” all’opera di erosione.
E la scelta di apertura a Fini e Casini, a causa della, oramai diventata proverbiale, avversione nei confronti dei centristi, manifestata in maniera sempre più incalzante negli ultimi mesi, non verrebbe percepita positivamente dall’elettorato padano, al quale – oltretutto – l’asse Berlusconi-Bossi è stato sbandierato per troppo tempo come panacea di tutti i mali.

http://www.giornalettismo.com/archives/ ... lega-nord/
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#4713
Barbara Berlusconi non tralascia qualche punzecchiatura, in particolare nei confronti di Mara Carfagna: «La cosa più grave - dice - è che trovi il coraggio di lagnarsi. A volte bisogna avere il pudore di tacere. Se si sente discriminata lei, che dai Telegatti è diventata ministro, la cosa assume dimensioni ancora più grottesche». Per la figlia del premier, «vedere certe signorine girare in auto blu non fa bene all'immagine del Paese, perchè davvero si fatica a coglierne i meriti»

http://www.corriere.it/politica/10_dice ... aabc.shtml

La reticenza che penalizza Mara Carfagnahttp://www.gadlerner.it/2010/11/23/la-r ... fagna.html
Come ministro delle Pari Opportunità, mi scusi la franchezza, somigliava a uno sberleffo berlusconiano. Ora che subisce il rigetto dell’ambiente che l’ha generata, invece, credo lei possa dare un contributo formidabile alla sconfitta culturale della misoginia. Sarebbe un bel caso di eterogenesi dei fini, da rifarci la copertina di “Newsweek”.
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#4714
Ritratto di Verdini, il “me ne frego” del Palazzo
http://www.gadlerner.it/2010/12/08/ritr ... lazzo.html

Protetto dall’immunità parlamentare, il coordinatore del Pdl ha continuato a fare politica come la intende lui. Mara Carfagna, per esempio, lo indica come protettore di quel Nicola Casentino che guida il partito in Campania nonostante la magistratura chieda di arrestarlo per concorso esterno in associazione camorristica.
Meno normale, se permettete, è che il Popolo della Libertà non abbia ritenuto opportuno tutelarsi con un ricambio al vertice del partito, visto che Verdini mescola di continuo affari privati e questioni di Stato.
Oppure è proprio il modello Verdini quello che si propone al paese nell’affrontare le comuni difficoltà?
omnia munda mundis

#4717
Particolarmente interessante questo articolo di Daniele Martini per “il Fatto Quotidiano” a proposito di “spesa pubblica”, di spese militari e delle responsabilità dell’attuale e delle precedenti maggioranze.
:arrow: Costo stimato: oltre 15 miliardi di euro, la spesa più alta in assoluto decisa da un governo italiano per un aereo militare. Azienda fornitrice la Lockheed Martin, marchio che in Italia fa venire alla mente un'altra stagione e un altro scandalo avvenuto tra il 1972 e il 1976, collegato anche quello a una fornitura di aerei, i mastodontici C 130 da trasporto militare. Una vicenda in cui rimasero coinvolti, tra gli altri, lo Stato maggiore dell'Aeronautica e il presidente della Finmeccanica, Camillo Crociani, che dovette rifugiarsi in Messico
AUMENTANO LE SPESEL’ultimo elemento di dubbio consiste nel fatto che l’acquisto dei costosissimi F-35 avviene nell’ambito di un nutrito programma di spese militari approvato alcune settimane fa dalla commissione Difesa del Senato (con l’astensione del Partito democratico) nel corso di una seduta lampo durata meno di un’ora. In quell’occasione fu dato il via libera all’acquisto di un arsenale:
10 elicotteri per l’Aeronautica (200 milioni di euro nel periodo 2010-2018),
siluri per sommergibili (125 milioni),
armamenti controcarro da montare sugli elicotteri d’attacco (altri 200 milioni),
una nave di supporto subacqueo in grado di sostituire la vecchia Anteo (125 milioni).
Poi 22 milioni per l’acquisto di mortai da 81 millimetri, e infine l’avvio di un sistema di informazioni fra diversi paesi, il Dii (Defense Information Infrastructure), valore 236 milioni.
grazie a Dagospia
omnia munda mundis

#4718
Rubare sì, ma solo il tre per cento

http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 2140552/18

Michelis, già noto per la mega-segreteria di 50 ragazze e per il conto da 490 milioni di lire lasciato da pagare nel '93 all'Hotel Plaza di Roma, se la cava così: "Le tangenti finivano ai partiti. E a qualcuno che ne approfittò.

Ma erano cifre del tutto compatibili con il sistema economico: diciamo quel 3 per cento che è considerato dai direttori dei supermercati la soglia fisiologica del taccheggio". Peccato che i taccheggiatori da supermarket rubino al massimo qualche provolone e siano generalmente dei poveracci, non dei ministri. Dunque rubare il 3 per cento su appalti da centinaia di miliardi è come non rubare. Modica quantità di mazzette per uso personale. Vengono in mente le "demi-vierges", per le quali la verginità è questione di centimetri
Quanto alla compatibilità delle mazzette col sistema economico, un intervistatore informato avrebbe potuto ricordare a De Michelis che, ai bei tempi di Tangentopoli, la collettività pagava le opere pubbliche fino al 40 per cento in più del dovuto.
omnia munda mundis

#4719
http://www.italiaoggi.it/giornali/detta ... iTestate=1

L'anno scorso già la prima proroga del governo Berlusconi, doveva essere l'ultima

E in molti scommettevano che sarebbe stata la volta buona, conoscendo il rigore di ministri come Renato Brunetta e Roberto Calderoli.. Ma il riordino non si è riuscito a fare neppure nel 2010. Soppressione? Neanche per scherzo, con il Milleproroghe approvato ieri dal consiglio dei ministri l'Eipli, ente per lo sviluppo, l'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Campania, ha strappato un anno ancora di vita. L'ente nasce nel 1947 come ente statale, nel 1979 il personale è trasferito alle regioni Puglia, Campania e Lucania. Doveva diventare una spa, è stato commissariato per ben 30 anni e ha accumulato debiti per centinaia di milioni di euro. Nella sua storia è stato gestito da coalizioni di centro, centro-sinistra, centro-destra. La corte dei conti ne ha spesso criticato la cattiva gestione. Chissà se il 2011 sarà l'anno giusto.
omnia munda mundis

#4720
http://internetepolitica.blogosfere.it/ ... parte.html
Le donne del governo Berlusconi sentono pendere la spada di Damocle e minacciano dimissioni per 24 ore così ottengono visibilità e titoli di giornale. Furbe e vanitose. In particolare quelle che provengono a sud di Roma, per far nomi il tandem Carfagna-Prestigiacomo. Dopo avere tenuto la maggioranza con fiato sospeso, la signora delle Pari Opportunità ha fatto rientrare il suo caso, ma ora è il turno della bionda collega siracusana. Dice che non si riconosce più nel Pdl e confluisce nel gruppo misto, e incassa la solidarietà della Carfagna. Eh si, dice Mara, il suo è un disagio diffuso.
Ma non molla la poltrona di ministro. Pessima immagine politica per Andrea Civati: "Il Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha abbandonato il Pdl. Non si riconosce più nel Partito. Però non abbandona il Governo. Finchè Berlusconi vorrà.
Ecco, l'ultima immagine di un paese asservito a Berlusconi, sempre in balia dei suoi umori e delle sue panzane. In quale altro paese civile un Ministro annuncia di uscire dal Partito che lo ha sostenuto, finchè il capo non faccia un cenno. E' l'ultima delegittimazione della politica, fatta dai partiti, a favore del personalismo, fatto di soli individui che fanno ciò che vogliono"http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2010 ... ista.shtml
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#4721
Interessante davvero questo articolo di Panebianco sulla Nostalgia dei Conservatori di sinistra

qualcosa sul quale meditare, prima di tutto a sinistra
credo sia sempre meglio l'autocritica che la critica negativa fine a sè stessa
(come vedo si continua a fare nei post precedenti!) :lol:

http://www.corriere.it/editoriali/10_di ... aabc.shtml
"Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce" B. Pascal
http://iod.forumfree.it

Re: Discussioni politiche

#4722
Servizio di Al Jazeera di questa mattina sulla tassa ai turisti che visitano Roma:A fronte dei continui crolli dei monumenti dell’ultimo periodo e il periodo di austerità economica, il comune di Roma ha deciso d’imporre una tassa sui turisti per contribuire a salvare il patrimonio storico.
E io che mi ero bevuta pure la storiella di Alemanno che la tassa era una questione di equità, che
non è pensabile che non ci sia alcun introito per il flusso turistico dei Comuni.
Noi paghiamo tutti i giorni i servizi quotidiani non solo per i nostri cittadini ma anche per i turisti, non è giusto che i cittadini, che già pagano le tasse, vengano caricati di altre spese.
Che l’immagine da accattoni faccia parte del piano di rilancio del Made in Italy?http://www.ilpolitico.it/?p=41308
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Re: Discussioni politiche

#4723
Quando si è scoperto che quella che era stata spacciata per una bomba era solo un petardo e che il maggiore indiziato era pure figlio di un militante leghista, è iniziata la marcia indietro. Niente carcere, ha rettificato il segretario del Carroccio: “Mandarli in galera non serve a niente. Li faremo venire come punizione a risistemare la sede”.Si scopre così il volto buonista della Lega, quando l’attacco viene da fuoco amico.

Forse è anche per questo che Bossi ha deciso di non denunciare ai magistrati il rinvenimento delle microspie nella sua abitazione romana e negli uffici del Ministero delle Riforme. Armatosi di coraggio, Bossi si è comportato né più e né meno dei boss mafiosi palermitani del calibro di Giuseppe Guttadauro e Nino Rotolo, quando hanno avuto il suo stesso sospetto. Hanno chiamato un privato e si sono fatti fare una bonifica, che ha confermato i loro dubbi.
Fra i capi mafia palermitani Guttadauro e Rotolo e Umberto Bossi c’è, però, una sostanziale differenza. I primi non avevano alcun obbligo di riferire i fatti all’Autorità Giudiziaria, che li stava indagando. Bossi, invece, in quanto ministro, è un pubblico ufficiale e come tale avrebbe avuto l’obbligo – ai sensi dell’art. 331 del codice di procedura penale – di presentare denuncia “per iscritto” e “senza ritardo al pubblico ministero o a un ufficiale di polizia giudiziaria”.Ed è così che la Lega Nord, che ha conquistato il cuore e non solo il voto dei vecchi militanti comunisti, degli operai e dei cattolici del Nord Italia, pensa di potere ancora governare con Berlusconi. Grazie ad una maggioranza che si fonda sul mercimonio dei parlamentari che la sostengono, con uno sfondo torbido di petardi e di cimici, funzionali ad alimentare il sistema dei ricatti incrociati che rappresentano il vero collante ed al contempo il primario obiettivo programmatico di questo Governo.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01 ... rdi/84644/
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Re: Discussioni politiche

#4724
Il controllo dello Stato
sulle università[/bLe università britanniche, Oxford e Cambridge incluse, sono sotto assedio da parte di un sistema di controllo statale che sta erodendo la cosa da cui dipende la loro reputazione mondiale: il calibro della loro scholarship». Chi scrive è Simon Head, e il brano che abbiamo riportato è tratto da un saggio di grande interesse appena pubblicato su The New York Review of Books (accessibile on-line sul sito della rivista http://www.nybooks.com/).[/i]
Una burocrazia opprimente, il cui compito è “misurare” il prodotto delle università attraverso i “Key Performance Indicators” (l’acronimo è KPIs) ispirati dai metodi impiegati nelle imprese private, cresce di anno in anno stringendo progressivamente la ricerca in una stretta che ormai rischia di soffocarla. Sempre più spesso accade che gli accademici britannici modulino i propri progetti di ricerca e le proprie pubblicazioni avendo in vista le scadenze dei Research Assessment da cui dipende il finanziamento pubblico. Così facendo, essi si adeguano alle pressioni del management delle università che - avendo il dovere di far quadrare i conti - è interessato soprattutto a risultati di breve periodo e scoraggia lavori che richiedono un impegno di diversi anni. Lascio al lettore la lettura del documentato contributo di Head, che spiega nei dettagli come e perché questa idea della ricerca come prodotto abbia innescato distorsioni sempre più gravi, di cui da qualche tempo l’università britannica comincia ad avvertire le conseguenze in maniera sempre più pesante. Mi limito a osservare che di contributi come questo - e dei tanti altri che negli ultimi anni cominciano a mettere in discussione la follia di applicare meccanicamente modelli costruiti per misurare la produzione di merci e servizi alla ricerca - non si è parlato e non si parla nel nostro paese.

http://www.ilriformista.it/stories/Prim ... na/322558/
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Re: Discussioni politiche

#4725
http://temi.repubblica.it/micromega-onl ... ega.net%29
Rifiuti in Campania, il quarto miracolo di Berlusconi. E del Pd
Unico obiettivo strategico del governo, come nei devastanti 14 (allora) anni di commissariamento (di cui quasi 6 sotto la diretta responsabilità dei precedenti governi Berlusconi), la corsa agli inceneritori: il deus ex machina a cui affidare una sparizione dei rifiuti di cui non si sa più come bloccare la crescita: quattro, o cinque, oppure tre, di nessuno dei quali sono stati ancora stabiliti progetto o localizzazione definitiva. E' solo stato messo in funzione, con fanfare, grancassa e passaggi di mano complessi e secretati, l'inceneritore di Acerra, il cui progetto è vecchio di 50 anni e che funziona un giorno sì e l'altro no.
:arrow: Due anni dopo è uno degli esponenti di punta del Pdl, Gaetano Pecorella, presidente della commissione parlamentare di indagine sulla presenza della malavita organizzata nel ciclo dei rifiuti, a spiegare che la partita degli inceneritori avrebbe dovuto essere chiusa da tempo: « residuale, perché si dovrà puntare sul riutilizzo dei materiali, sviluppando la fase del recupero. E' l'obiettivo, per esempio, che hanno in Germania: quello di arrivare al 90 per cento di riutilizzo. L'avvenire è questo». (Liberal, 20.10.2010).Perché allora insistere sugli inceneritori? Per incassare la rendita degli incentivi Cip6, che l'Unione europea ha messo al bando. E chi se ne frega se i rifiuti restano per strada per qualche anno ancora.
:arrow: Sugli inceneritori passano anche, a volo radente sostanziose tangenti su cui in Campania la componente del Pdl più direttamente legata alla camorra sta mettendo le mani, con la loro assegnazione alle amministrazioni provinciali che controlla. Altro che mezzo per eliminare dalla gestione dei rifiuti la camorra, come hanno sempre sostenuto gli inceneritoristi ad oltranza!
:arrow: Poi c'è il problema delle ecoballe: nessuno ne parla, ma c'è quasi un miliardo di garanzie bancarie (con istituti di primaria rilevanza nazionale) affidati a quel mucchio di rifiuti come fossero altrettanti barili di petrolio (e lo diventeranno se si farà un numero sufficiente di inceneritori per smaltirle beneficiando degli incentivi CIP6). Ma se dovessero venir smaltite altrove, a pagamento, si trasformerebbero in un costo astronomico di almeno un paio di miliardi. Così, finché la cosa non sarà chiarita, a tenere in sospeso la vicenda dei rifiuti campani, oltre alla camorra e all'inettitudine di molte amministrazioni locali, ci sarà anche un pool di banche.
:arrow: Infine c'è l'esercito, che continua a «presidiare» discariche e inceneritore. I militari in servizio vengono pagati (Ministero della Difesa) come se fossero in missione in Afghanistan a rischiare la vita. Anche per questo l'emergenza non finirà molto presto.

Nell'immediato, una soluzione per superare l'emergenza (e poi procedere subito su tutti gli altri punti) ci sarebbe: a Parco Saurino, in provincia di Caserta e in terra di camorra, c'è una discarica vuota da 300mila metri cubi (ampliabile fino a 600). C'è da anni e avrebbe potuto evitare anche l'emergenza del 2008, se fosse stata messa a disposizione. Invece è rimasta vuota per drammatizzare la situazione campana su cui Berlusconi stava conducendo la sua vittoriosa campagna elettorale. Adesso Berlusconi sostiene che qualcuno ostacola i suoi piani. Sa di che cosa parla. C'è qualcuno, nel suo stesso partito, molto interessato a mantenere le mani sui rifiuti. Costui non vuole levargli le castagne dal fuoco per fargli riuscire di nuovo il «miracolo»: fino a che, per lo meno, non gli saranno state consegnate le chiavi di tutto il ciclo dei rifiuti: cominciando dalle deroghe sulla tracciabilità dei rifiuti, che ha tanto fatto arrabbiare (per finta) lo pseudo ministro Prestigiacomo.
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