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Re: Discussioni politiche

#10696
E così il Banana è stato condannato. Chi l'avrebbe mai detto?
Non certo il PD che in fatti ci è andato a nozze come una verginella sposa, ignara del fatto che il marito avrebbe preteso di consumare durante la luna di miele.
Ricordate Letta (attuale premier) e il suo "preferisco che la gente voti PDL, piuttosto che Grillo"? Lo dico per quegli smemorati che da mesi vanno avanti dando ai 5 stelle la colpa di ogni male.
Ebbene, c'è poco da stupirsi del fatto che B. non riconosca la sentenza definitiva sulla sua frode milionaria. C'è poco da stupirsi che cerchi in tutti i modi, leciti o meno di salvarsi. E c'è poco da stupirsi che ricatti gli alleati, chiedendo un salvacondotto in cambio della salvezza del governo.
L'uomo è così. Un delinquente che antepone i suoi interessi a tutto e a tutti. E non occorreva certo il sigillo della Cassazione per capirlo.

Quello di cui mi stupirei, invece, è che il PD, per una volta, rispettasse il mandato elettorale ricevuto con le elezioni e spedisse il noto pregiudicato a calci nel sedere fuori dal Parlamento.
Intendiamoci, pur volendolo, non lo potrà proprio salvare: provvedimenti come un'amnistia, un indulto, o votare contro la decadenza sarebbero la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso dei poveri elettori del partito democratico.
Assai più probabilmente la linea sarà quella della melina: facciamo intervenire la Consulta, chiariamo i dubbi di incostituzionalità sulla legge Severino (votata, peraltro, pochi mesi fa compattamente da PD e PDL) e regaliamo al caro alleato qualche mese prima che la Corte d'appello di Milano ricalcoli l'interdizione e a quel punto non ci sia più nulla da fare.

E' il massimo che si può aspettare il Senatore Berlusconi: la dilazione del resto è stata la fortunata strategia difensiva alla Ghedini, che, fino all'ultima condanna, lo aveva tenuto esente da ogni guaio. Insomma, "per ora restiamo in Parlamento e domani è un altro giorno".

Il perchè B. voglia rimanere in Parlamento è ovvio: altro che "agibilità politica"! Il Banana è terrorizzato dalle mosse che le procure di mezz'Italia potrebbero realizzare contro di lui, una volta che non sarà più protetto dallo scudo parlamentare. Non solo misure preventive come la custodia cautelare (possibile ma improbabile), ma tutte quegli atti di indagine, come intercettazioni telefoniche e ambientali, ispezioni, rogatorie sui conti, ecc, che prima erano precluse dallo status di Parlamentare di cui Berlusconi gode da 20 anni. Sarebbe come scoperchiare il vaso da notte di Pandora.

Vedremo quindi, il 9 settembre, come si comporterà il PD. Sputerà ancora in faccia ai suoi elettori per salvare B?
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Casa Spozilli

Re: Discussioni politiche

#10697
A me veramente non stupisce e nemmeno fa incazzare più di tanto il ritrovo di ministri, famigli, figli, avvocati e boss di Mediaset che sono corsi a casa del Capo oggi pomeriggio. Voglio dire, quella è una cosca in cui il potere e gli affari di ciascuno e di tutti dipendono interamente dal padrone onnipotente: niente che abbia a vedere con la politica più di quanto uno stupro ha a vedere con l’amore.

Quello che invece ogni giorno di più mi lascia sbalordito e furioso sono quelli che da vent’anni fingono di credere che questa sia appunto politica, che Berlusconi sia un leader di centrodestra come Merkel e Cameron, che dietro quella banda ci sia un’idea, che questi siano leader politici con cui trattare, che siano interlocutori o avversari come sono gli interlocutori e gli avversari in una democrazia.

Le immagini della cosca che si è riunita oggi per definire ‘impensabile e inaccettabile’ le conseguenze di una sentenza sono di quelle che fra dieci anni vedremo sgranate in un film storico-grottesco, e i più giovani ne rideranno increduli e i più vecchi sentiranno ancora un brivido di paura, mentre i cerchiobottisti di oggi faranno finta di non esserci mai stati, di non aver scelto per codardia o pochezza o cinismo la complicità di cui si stanno rendendo colpevoli.
Blog piovono rane espresso
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#10698
chojin ha scritto: Assai più probabilmente la linea sarà quella della melina: facciamo intervenire la Consulta, chiariamo i dubbi di incostituzionalità sulla legge Severino (votata, peraltro, pochi mesi fa compattamente da PD e PDL) e regaliamo al caro alleato qualche mese prima che la Corte d'appello di Milano ricalcoli l'interdizione e a quel punto non ci sia più nulla da fare.
Come volevasi dimostrare, il SAGGIO giurista PD Violante, già celebre per i suoi interventi a favore del noto pregiudicato di Arcore, torna in soccorso del PDL e di Mr. B.
Massì, facciamo intervenire la cosnulta per una legge che, peraltro, il celebre SAGGIO giurista ha votato appena qualche mese fa, senza sollevare, all'epoca, alcun dubbio di legittimità Costituzionale.

Adesso rimane da vedere cosa faranno gli altri Piddini in giunta e poi in Senato.

Domanda per gli elettori PD: qual è il vostro limite? nel senso: se il PD salva ancora Berlusconi concedendogli altri mesi (o anni) da Senatore, alle prossime elezioni lo votate ancora o è la classica goccia?
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Casa Spozilli

Re: Discussioni politiche

#10699
Credo che sia chiaro anche ai meno smaliziati che «l’abolizione dell’Imu» è stata decisa per pura autoperpetuazione del governo: Berlusconi stava usando da due settimane questa cosa come alibi per minacciare di rompere l’alleanza con il Pd dopo i suoi noti guai giudiziari, adesso deve trovarsi un’altra scusa.

Tanto che Letta esulta, «l’esecutivo non ha più scadenza».

Enrichino insomma ha fatto una mossa per conservare la poltrona ed è convinto che sia stata vincente.

Peccato che ora il Pdl ora possa sbandierare «l’abolizione dell’Imu» come una sua vittoria – ci ha fatto tutta la campagna elettorale; inoltre Berlusconi può comunque decidere di mollare il governo su qualsiasi altra cosa o semplicemente su stesso. Che gli frega: tanto in un’eventuale campagna elettorale potrà dire che l’unica decisione buona del governo Letta è stata presa grazie a lui.


Intanto l’Imu per la prima metà del 2013 è stata tolta (vittoria di Berlusconi, appunto), per la seconda metà c’è l’impegno ad annullarla ma non si sa ancora da dove verranno presi i soldi mancanti. Si deciderà nella legge di stabilità, a fine anno: tremate pure.

Per gli anni venturi invece ci sarà la ’service tax’, di cui pure ancora non si sa nulla: ad esempio, pagheranno qualcosa anche gli inquilini? Probabile. In ogni caso, trattandosi di un’imposta sui servizi di cui tutti ci serviamo, verrà spalmata in parte anche sulla popolazione che una casa non se la può permettere, precari compresi. Mentre i fortunati proprietari di una prima casa di centinaia di metri quadri in via della Spiga o in via del Babuino, intanto, sono stati graziati dal versare un solo euro per tutto l’anno in corso. Lo Stato li recupererà dopo, a spese anche degli altri.

In sintesi e per chiarezza: il governo Letta ieri ha modificato le imposte di questo Paese alleggerendo i più ricchi e colpendo i più poveri; lo ha fatto perché ricattato dal Pdl, che stava usando questo casus come alibi per minacciare Letta e il Pd a seguito della questione decadenza di B. dal Senato.

Ora decida il lettore se in questa schifezza è più colpevole il ricattatore o il ricattato, o entrambi nello stesso modo.


blog piovono rane espresso
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#10700
Il Noto Pregiudicato un giorno spara contro il governo, manacciando di farlo cadere se il PD non gli regalerà altri mesi al Senato, il giorno dopo ritira quello che ha detto (più che su consiglio delle colombe, dei manager delle sue aziende, che vengono pesantemente punite dall'ipotesi "instabilità").

Molti nel PD vorrebbero salvare l'amico di sempre, ma probabilmente la giunta voterà per la decadenza. L'aula con il voto segreto è un altro paio di maniche (ricordiamoci Prodi).

In ogni caso, Napolitano, probabilmente a causa della senescenza, crede di essere un sovrano Borbonico più che un Presidente della Repubblica. Per cui, niente voto, o per lo meno non nel 2013. Anche grazie ai nuovi acquisdti del Senato messi lì apposta a fare da stampella a Letta nipote.

In tutto questo non si fa altro che parlare dell'abolizione dell'IMU prima casa, ridicola non tanto in sè, quanto nelle coperture necessarie per attuarla: condoni, nuove tasse, nuove accise, taglio di incentivi e detrazioni.
Insomma la classe media ci rimetterà di sicuro, ma gente come Brunetta potrà evitare di pagare l'IMU sulla sua villa romana (10 stanze, 5 bagni, giardino e piscina, valore commercaiale sui 2 milioni di euro, ma attenzione: NON DI LUSSO!).

In tutto questo quasi nessuno parla dell'IVA che, salvo cambiamenti dell'ultima ora, dovrebbe aumentare di un punto tra 25 giorni e solo il M5S cerca di tirare fuori il discorso FISCAL COMPACT che dal 2015 (cioè meno di 2 anni) ci obbligherà a fare manovre da 50 - 60 miliardi di euro all'anno per ridurre il debito pubblico. Per fare le debite proporzioni, tutto il casino dell'IMU prima casa valeva 4 miliardi.

Tutto questo, mentre l'Italia con questo fantastico e NECESSARIO governo naviga ancora in recessione, a differenza della zona euro e degli altri Paesi del G7.

Per risolvere il problema, credo che a quel punto utilizzeranno una strategia già immaginata nell'epopea fantozziana:

http://www.youtube.com/watch?v=gaaziL-thRM
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Casa Spozilli

Re: Discussioni politiche

#10701
Ma qualcuno si ricorda, adesso, come e perché fu approvata la legge Severino, quella di cui oggi viene sostenuta l’incostituzionalità e l’inapplicabilità al caso Berlusconi?

Era la fine del 2012 e la campagna elettorale era già di fatto iniziata. I tre partiti della maggioranza (uguali a quelli di adesso: Pdl, Pd e centro) volevano «riannodare il rapporto con i cittadini», dopo un’annata per loro paurosa. In primavera era esploso lo scandalo Lusi, il tesoriere della Margherita; a maggio c’erano state le amministrative con Pizzarotti eletto a Parma e Orlando a Palermo; a luglio nel Pdl era esploso il bubbone Fiorito, quello del Lazio e delle ostriche.

La parola più usata su tutti i giornali era «casta».

Insomma, i partiti avevano una paura fottuta.

Di qui i tentativi di recupero dell’opinione pubblica, in extremis. La promessa solenne di abolire le province, ad esempio (ottobre 2012), ma soprattutto le norme contro la corruzione e sull’incandidabilità dei condannati.

Il segnale di quest’ultima legge era molto chiaro: in Parlamento non staranno mai più delinquenti. Delinquenti acclarati, s’intende: condannati per determinati reati, in via definitiva e a più di due anni.

Questi, comunque, alla Camera e al Senato non ci staranno più. Avete visto come siamo bravi, cari cittadini?

Ecco: se ne vantavano. Se ne vantava Schifani («Abbiamo dato una risposta pronta e celere a tutti i cittadini che vogliono dal Parlamento un’azione di contrasto ferreo del potere legislativo a questo male terribile»). Se ne vantava Alfano («Nasce da una nostra proposta che aveva come prima firma quella del sottoscritto»). Se ne vantava Mantovano («Va messo da parte chi ha subito condanne per fatti gravi o avuto una condotta non esemplare»).

Se ne vantavano perché era merce preziosa da spendere sul mercato elettorale, per recuperare consensi.

Poi si è arrivati al caso Berlusconi, però.

E adesso, ohibò, si scopre che quella non è più una legge per lasciare fuori dal Palazzo i delinquenti acclarati. È diventata, secondo il Pdl ma non solo, una legge che lascia fuori solo quelli che hanno cominciato o continuato a delinquere nel 2013. Se invece nel 2013 uno ha smesso, non vale più.

Una specie di condono, insomma.

Peccato che si erano dimenticati di dircelo.

Nessuno aveva ipotizzato, durante l’approvazione della legge, che funzionasse così. Anzi, «durante i lavori parlamentari la questione non fu neppure sollevata», come ammette oggi al ‘Sole 24 Ore’ il professor Salvatore Mazzamuto, che è stato sottosegretario alla giustizia ed è consigliere giuridico di Alfano.

«Neanche sollevata».

Ovvio: non conveniva, in quel tentativo di riconquista dell’opinione pubblica incazzata, nemmeno ipotizzare che fosse interpretabile così, cioè che la legge non valesse per chi era stato delinquente fino al giorno prima.

In altre parole, qui i casi sono due. O la legge Severino non è mai stata pensata come irretroattiva nei suoi effetti amministrativi, e allora quelli che oggi sostengono il contrario devono tacere. Oppure sì, è stata pensata come irretroattiva ma non ce lo hanno detto per truffarci, e allora devono tacere il doppio.
Blog piovono rane
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#10703
Dopo un periodo così lungo è ormai possibile dire, con pacatezza – ma con altrettanta fermezza – che la verità è del tutto diversa. È proprio la ventennale opera di Berlusconi che può essere definita una autentica distruzione della legalità. Contro la legalità fu il suo ingresso in politica, nel ’94, e la sua candidatura alla guida del governo, in violazione delle regole fondamentali sul conflitto di interessi e sulla separazione di poteri. È proprio grazie a queste violazioni che Berlusconi fu in materie delicatissime come la televisione autore e beneficiario di atti di governo; controllore e controllato; proprietario o controllore di gran parte delle reti televisive, contro il principio del pluralismo dell’informazione. Ancora più grave fu il fenomeno delle leggi ad personam, con il grottesco spettacolo di avvocati deputati che intervenivano sulle leggi in formazione per incidere sui processi in corso.

Per profondità ed ampiezza tutto questo non è nemmeno paragonabile al detestabile fenomeno dell’azione politica di alcuni magistrati. Fenomeno precedente a Berlusconi (ricordiamo i pretori d’assalto) e che ha inciso su episodi anche gravi; ma non in grado di inquinare, come l’altro, gli organi istituzionali più importanti, come il governo e il parlamento. Con conseguenze pesanti sul corso politico generale, perché spesso la coalizione berlusconiana è stata paralizzata da questi episodi, e disastrose per la coscienza collettiva che ha perso drammaticamente il senso dello stato e delle regole.

È dunque alla luce del principio di stretta legalità, quella che va ricostituita in Italia, che va giudicato il caso odierno. Il cittadino Silvio Berlusconi, non il leader politico Berlusconi deve decadere da senatore?
Osservo intanto che se lunedì la Giunta delle elezioni dichiarasse la sua decadenza nessuno potrebbe affermare che è stata violata la legge. La giunta si limiterebbe ad applicare la legge Severino, che è di una chiarezza adamantina, e di cui nessuno ha messo in dubbio il significato. Ma, si dice, potrebbero esserci dubbi di costituzionalità, e la giunta potrebbe – o dovrebbe secondo alcuni – rinviarla alla Corte Costituzionale. Che possa farlo mi sembra indubbio. Ma il rinvio sarebbe legittimo, si badi, solo se sussistono dubbi non infondati di costituzionalità. Di dubbi di questo genere, con sincerità, non vedo nemmeno l’ombra.

È singolare intanto che questi dubbi non siano stati avanzati in Parlamento, visto che la legge è stata approvata pochi mesi fa. Considerazione di costume, certo, più che giuridica. Ma un po’ più giuridico è il fatto che la legge Severino sia stata già applicata 37 volte a consiglieri regionali e comunali senza alcuna polemica. Ma vi è una considerazione di elementare buon senso, ma con una forte valenza giuridica, che può essere fatta. La legge Severino fu approvata poco prima delle ultime elezioni per evitare l’ingresso in Parlamento di persone che avessero tenuto comportamenti infamanti e tutelare così la pubblica moralità, esigenza in quel momento particolarmente sentita. Ed esigenza di rilievo costituzionale, perché attinente al buon funzionamento della vita pubblica. La legge Severino non poteva che applicarsi in quel momento a casi già avvenuti: limitarla a episodi futuri avrebbe significato svuotarla completamente di efficacia, dato che le elezioni erano alle porte.

Ma anche sul piano strettamente giuridico, oltre che del senso comune, è ammissibile una interpretazione che svuota completamente di efficacia una legge diretta a tutelare un bene di alto valore, come la pubblica moralità? È quindi una legge, in altre parole, che nasce retroattiva, e che solo così interpretata svolge il suo ruolo.

La verità è che per motivi politici, e solo politici, si è cercato di superare il significato della legge e la sua caratteristica intrinseca, e cioè che non si tratta di norme penali, e quindi costituzionalmente irretroattive, ma di regole che definiscono lo status in materia elettorale, e che necessariamente si riferiscono a eventi rilevanti per la loro caratteristica oggettiva, non per il momento in cui sono stati commessi. Non è per punire il reo che gli si vieta di candidarsi. Lo si fa per tutelare la dignità del Parlamento. La punizione del colpevole è sancita in norme diverse.

Qui si vuole salvare la dignità della istituzione, e non si vede come tale dignità non sia più lesa se un comportamento infamante è stato commesso dopo il gennaio 2013 o alcuni mesi prima. Si è alzata una indegna canea per aprire per ragioni politiche, e solo politiche, un problema politico che non esiste.
L inkiesta
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#10704
«Non serve più temporeggiare»: parole chiare, che danno la linea, pubblicate nell’editoriale di prima pagina del ‘Giornale’ di oggi.

Prima, invece, serviva: o si pensava che potesse servire. Quando cioè era ancora ipotizzabile il rinvio della decadenza di Berlusconi da senatore. Adesso che invece nella giunta del Senato il gruppo dei piddini guidato da Felice Casson ha mostrato di non voler cedere né sui tempi né sull’esito, bisogna rovesciare il tavolo in fretta: «Questa partita si decide andando alle elezioni» (sempre ‘il Giornale’).

La strategia di Berlusconi non era così difficile da decriptare: o mi salvate voi o faccio crollare tutto e provo a salvarmi da solo, vincendo le elezioni per farmi poi tutte le leggi ad personam che voglio.

In altre parole, il Pdl oggi ci dice quello che avevamo sempre saputo: per loro il governo aveva un senso solo ed esclusivamente se preservava le chiappe a Berlusconi. Se questa funzione ora viene meno, non ha più ragione d’esistere.

Lo sapevamo, appunto: lo abbiamo detto, scritto, ripetuto. E ci rispondevano che invece no, era un governo di responsabilità, di servizio, di riforme, del fare, per il bene del Paese.

Era una balla – ora è chiaro anche ai ciechi. Il Pdl lo aveva inteso dall’inizio solo come un governo del proteggere, del proteggere sempre lo stesso. E il Pd ha finto di non saperlo.

Per questo (anche per questo) eravamo contrari – e non in pochi, nonostante quelle sciagurate intese venissero chiamate ‘larghe’. Non per amore di Grillo, né tanto meno di Casaleggio e neppure dei litigiosi parlamentari del M5S. Ma perché quelle intese erano fondate su un ricatto naturalmente non detto – forse perché talmente brutto da essere indicibile.

Ora il Pd sembra voler rompere. Lo fa perché i margini di ambiguità non sono più possibili, perché il non detto sta esplodendo e l’esplosione ne polverizzerebbe l’elettorato.

E’ obbligato a fingere di non aver mai saputo che tutto si reggeva solo su quel ricatto.
Blog piovono rane
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#10705
Dia gran per CATALUNYA.
Avui cadena humana de 400km.
Volem l'indepencia.
(joseph Marquez)
The sisterhood of The Calf 37,5
it takes two to play tango (cit.dammispazio)
Non esiste salvaguardia contro il senso naturale dell'attrazione (Algernon Charles Swinburne)

Sfacciatissima compromessa

Re: Discussioni politiche

#10706
kimikalli ha scritto: Ora il Pd sembra voler rompere. Lo fa perché i margini di ambiguità non sono più possibili, perché il non detto sta esplodendo e l’esplosione ne polverizzerebbe l’elettorato.
Eh, sì magari. Ci sono più Violante in cielo e in terra di quanti ne sogni la tua tua filosofia, Orazio.

Il PD ovviamete ha calato le brache e, invece di votare immediatamente sulle pregiudiziali, come sarebbe stato logico e normale, ha accettato di fare un papocchio mai visto con pregiudiziali che si trasformano in preliminari di una relazione che doveva esserci e non si capisce ancora se c'è stata o meno. Con voti disgiunti e supercazzole volanti.

Morale della favola: ciò che poteva essere fatto in 4 o 5 giorni si farà in 3 o 4 settimane.
Si arriverà a sbatterlo fuori dal Parlamento, certo, alla fine ci si arriverà... ma senza fretta.

E intanto questo fantasmagorico governo, che fin'ora è riuscito solo a togliere l'IMU prima casa a Brunetta, a scapito delle manutenzioni ferrovierie e dei titolari di polizze sulla vita, reggerà. Per la gioria e la serenità dell'ormai conclamato peggior presidente della Repubblica di tutti i tempi.
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Casa Spozilli

Re: Discussioni politiche

#10707
chojin ha scritto:
Si arriverà a sbatterlo fuori dal Parlamento, certo, alla fine ci si arriverà...
Sicuro ? :lol:
chojin ha scritto: Per la gioria e la serenità dell'ormai conclamato peggior presidente della Repubblica di tutti i tempi.
Qui non sono d'accordo, cosa avrebbe dovuto fare?
E poi sinceramente secondo me le alternative erano anche peggio :roll:
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Re: Discussioni politiche

#10708
mi sono sciroppata tutta la puntata di piazza pulita con la santanche .... interessante la costituzionalista (troppo simpatica)
praticamente niente che non conoscevo già, ma resto sempre basita dalla convinzione di quella donna (ma ormai mandano solo lei in TV?)
fantastica figura di de gregorio, che definirei l'archetipo dell italiano medio (mai perdere l occasione x rubare)
B. - Napolitano(tramite Violante) e PD
sara lo scontro finale?
magari... e dopo solo macerie
The Sisterhood of The Calf 40
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Re: Discussioni politiche

#10709
justonething ha scritto:
chojin ha scritto:
Si arriverà a sbatterlo fuori dal Parlamento, certo, alla fine ci si arriverà...
Sicuro ? :lol:
chojin ha scritto: Per la gioria e la serenità dell'ormai conclamato peggior presidente della Repubblica di tutti i tempi.
Qui non sono d'accordo, cosa avrebbe dovuto fare?
E poi sinceramente secondo me le alternative erano anche peggio :roll:
ma stai scherzando vero?
Napolitano prima parte poteva anche apparire un onorevole politico stile prima repubblica
ma con il Napolitano bis sono usciti fuori tutti gli scheletri
un cambiamento di rotta cosi repentino (dopo che aveva fatto gia le valige per Capri) puo scaturire solo da un ricatto

(lary capisciamme)
The Sisterhood of The Calf 40
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Re: Discussioni politiche

#10710
È successo meno di sei mesi fa, quindi ce ne ricordiamo tutti: il caos completo dell’elezione per il Quirinale, Pdl e M5S decisi sulle proprie strade mentre il Pd in mezzo barcollava, quindi la sensazione di stallo e di incertezza, le riunioni in notturna nel centro di Roma, i media legati all’establishment economico che paventavano l’instabilità e il crollo del Paese.

Si sa com’è andata a finire, con il blitz pro Napolitano in nome della ‘pacificazione’ e il corollario del governo Letta.

Non so se l’avete notato ma è esattamente la stessa aria che stanno cercando di replicare adesso, dopo la surreale giunta fiume di ieri. L’aria della paura e dell’emergenza, anzi del «precipizio» come strilla in prima pagina il ‘Corriere’: far valere le leggi dello Stato anche per il cittadino Berlusconi equivarrebbe a far cadere il Paese nel precipizio, ci spiegano severi da via Solferino.

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