Mercury ha scritto:amluci ha scritto:Certo, se poi ci mettiamo quelli che non vogliono le pale eoliche perchè sono brutte, e non vogliono i pannelli fotovoltaici perchè occupano spazio
....
ma io dico, sarà sempre meglio un campo di pannelli fotovoltaici, che ettari di terreno sprecati in campi da golf come sta promuovendo la nostra adorata ministra del turismo, sig.ra Brambilla?
Cla' ha scritto:Sul fatto che l'energia diversamente dal fumo passivo ci serve, allora dico di incentivare l'energia alternativa. Una serie di impianti eolici ben fatti e silenziosi come quelli francesi possono anche piazzarmeli dietro a casa.
loremir77 ha scritto:un conto è poi dire: eh ma la centrali ci sono anche in francia.
un conto è venire a sapere che te ne costruiranno una vicino al tuo paese.. a pochi km da casa tua e dalla scuola di tuo/tua figlio.
Temo che più della sindrome "Not in my backyard" l'Italia media soffra della sindrome di Bertoldo, che non sapeva scegliere a quale albero attaccarsi.
Che abbiamo bisogno di energia è indubbio, al momento la compriamo a caro prezzo dall'estero (Amluci ha già spiegato come funziona). Proprio perchè il nucleare è una tecnologia vecchia costa poco da impiantare, mentre creare un campo di pale o pannelli solari
costa capitali che non si sa dove andare a trovare, e superfici che non si sa dove andare a trovare.
Di recente una collega sarda mi ha girato un appello da sottoscrivere per fermare un "ecomostro":
"...un impianto eolico in mare a meno di 3 miglia dalla costa, cioè meno di 5 Km dalla spiaggia!
Si tratta di 80 pale di una altezza di circa 130mt che verranno impiantate in mare a 30 mt di profondità e che in filari da 3 occuperanno uno dei pochi tratti di spiaggia e di mare ancora non toccati dagli scempi del turismo o dell’industria. Molto probabilmente queste strutture se impiatate modificheranno il flusso delle correnti e il naturale sviluppo della fauna e della flora marina.
L’impatto ambientale e visivo che potrebbe derivare dalla realizzazione di questo progetto acquista proporzioni insostenibili se si conta che i benefici marginali dell’impianto eolico saranno sfruttati al solo fine di lucro..."
Se nessuno vuole investire capitali ed è disponibile a dare spazi, tutto questo può diventare facilmente una questione politica in senso stretto... a seconda della fazione che ha più interesse a sostenere il pro ed il contro.
Badate bene, in termini di ricambio tecnologico è già successa la stessa cosa con quella minchi@ata del Digitale Terrestre.... ovvero è stata scelta la soluzione più vecchia, più scalcagnata e meno costosa....
ma insoma, Merc, sulle superfici posso dirti che ho seri dubbi che non ci siano spazi (solo a Roma avrei un gran numero di luoghi adatti...). Per l'appello della tua amica, che dirti? io sono stata in tanti posti di Europa, ad esempio mi viene in mente la Danimarca, dove fior di pale eoliche stanno in luoghi incontaminati, e non mi hanno assolutamente trasmesso l'idea di una devastazione sul territorio. Molto più devastanti,allora, le centrali a carbone e le dighe per l'idroelettrico che non saranno orribili, ma alterano interi ecosistemi.
Sì, comunque, la tua dissertazione è corretta. Rappresenta, in piccolo, lo stesso problema che si presenta oggi nei paesi in via di sviluppo (Cina ed India in primis), ovvero: devono partire da zero, in materia di tecnologie per l'ambiente, e fare la loro strada (con tutti i rischi che ciò comporta, dato che l'inquinamento non conosce nazioni) oppure dobbiamo noi farci carico della loro arretratezza in amteria fornendo tecnologie e dunque soldi?
Io dico che in Italia la materia su cui lavorare c'è, non si è voluto farlo per anni (basti pensare a Rubbia ed ai suoi pannelli a concentrazione), ed ora accusiamo un certo ritardo, e i costi sono elevati perchè il "delta" è elevato. Ma che la soluzione sia fare dispendiosissime centrali nucleari, ho dei dubbi.
Perchè quello che qui nessuno capisce è che ai problemi energetici si risponde solo ed esclusivamente con la differenziazione, non esiste "l'energia", non è il petrolio,non è il metano, non è l'acqua, non sono le biomasse, non 'è il sole, non è il vento...
è un mix di tutto questo, che ci permette di risparmiare da una parte e di investre dall'altra, senza far lievitare i conti ...Ma capire questi concetti per i nostri politici è veramente dura