La Redazione Consiglia

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#2071
MA DOVE ANDREMO A FINIRE?
QUI SI STA PERDENDO LA TESTA. QUESTI SPERANO IN NUOVI CASINI E DISORDINI COSI' HANNO LA SCUSA PER OSCURARE TUTTO E FAR TACERE LE VOCI, I GIORNALISTI, LE TRASMISSIONI CHE NON SONO D'ACCORDO CON IL REGGENTE-PENSIERO.



Cicchitto ha detto : "La mano di chi ha aggredito Berlusconi è stata armata da una spietata campagna di odio: ognuno si assuma la propria responsabilità". Poi ha aggiunto: "A condurre questa campagna è un network composto dal gruppo editoriale Repubblica-L'Espresso, dal mattinale delle procure Il Fatto, dalla trasmissione di Santoro Annozero e da quel terrorista mediatico di nome Travaglio". Deve essere chiaro a tutti che da questo momento i giornalisti de Il Fatto Quotidiano, come le altre persone elencate da Cicchitto, sono a rischio. Le parole durissime di questo importante esponente del partito di maggioranza relativa ci mettono tutti nel mirino. Non siamo però eccessivamente preoccupati. Sappiamo che il Paese è migliore di chi lo rappresenta in Parlamento non perché eletto dai cittadini, ma perché nominato dal principe di turno. Tra la stragrande maggioranza degli italiani, siano essi di destra o di sinistra, il "clima d'odio" evocato dai nostri piccolissimi politici per il loro misero tornaconto elettorale, non c'è. E quella che Cicchitto definisce una "campagna" è in realtà la semplice cronaca di fatti. Quella cronaca che, come giornalisti, abbiamo il dovere di fare. E che, qualunque cosa accada, continueremo a fare.

Peter Gomez

:shock:
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Questo è il nostro segreto profondo: il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio. <3

#2072
:shock: :shock: :shock:
Dagli amici lo salvi Iddio...
Il dado è tratto, anzi il Duomo. Scelta non priva di valore simbolico da parte del folle lanciatore, che ha dato subito la stura alle folli illazioni dei nuovi specialisti della strategia della tensione. La sera stessa dell’aggressione, Cicchitto, nello Speciale Tg1, lanciava accuse contro chiunque non sostenga che il premier è un santo, un navigatore e un poeta. Nella mattinata successiva, ad Omnibus, il vice di Feltri, Sallusti, con la sua faccia trucida di sempre e le argomentazioni ancora più trucide, spiegava che i mandanti sono tutti quelli che si permettono di criticare Berlusconi, compreso Casini. Intanto, era già stata trasmessa migliaia di volte (diciamolo: senza alcun rispetto per la sofferenza della vittima) la faccia insanguinata e stravolta del premier. Ma il più efferato, alla fine, è stato Maroni, andato in tv a sostenere che tutto è stato perfetto nel sistema di protezione del capo del governo. Dagli alleati lo salvi Iddio.15 dicembre 2009
Maria Novella OPPO Unità

Tutto perfetto....cui prodest??? :shock:
omnia munda mundis

#2073
16/12/2009 -
La farsa della pace
MICHELE BRAMBILLA
Com’era facilmente prevedibile, siamo già qui a officiare il funerale del «normale e civile confronto» invocato dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Il «normale e civile confronto» in Italia rientra a pieno titolo fra tutte le più belle cose cantate da Fabrizio De Andrè: vivono solo un giorno, come le rose.

Un giorno in cui s'è dato sfoggio a tutta quella retorica che è lì, nel vocabolario dei politici, sempre pronta a essere riesumata. La retorica per la quale la condanna è sempre ferma; la solidarietà piena; lo sdegno unanime; l'aggressione vile; la spirale pericolosa; la preoccupazione profonda; il monito severo. Quanto fossero sinceri certi buoni propositi, lo abbiamo visto già ieri. L'«auspicato dialogo» (altro termine-totem) centrato «sulla politica e sui problemi della gente», piuttosto che sugli attacchi personali, è ripreso a colpi non di fioretto, ma di cannone.

Non è nostra intenzione fare una classifica per stabilire chi s'è rivelato più incontinente.
Tuttavia non può non colpire un fatto. Nelle ore successive al ferimento del premier, è stato il centrodestra a reclamare a gran voce - e a ragione - un abbassamento del livello dello scontro. Sarebbe stato quindi ovvio attendersi un comportamento che desse immediatamente il buon esempio. E invece si è partiti da un attacco del Giornale, già lunedì mattina, che ha parlato di «una regia dietro la violenza» in un articolo che ha indotto Pier Ferdinando Casini a sporgere querela. E stiamo parlando di Casini: non di un incendiario.
Ieri mattina poi, alla Camera, il capogruppo del Pdl Cicchitto ha dato dei mandanti morali al gruppo editoriale Repubblica-Espresso e ad «alcuni pm», e del «terrorista mediatico a Marco Travaglio». Anche Travaglio farà querela. Era stato tirato in ballo pure da Capezzone e dal condirettore del Giornale Sallusti, e ieri ha risposto loro su Il Fatto ricordando, a proposito di «normale e civile confronto», Berlusconi che dà dei «coglioni» agli italiani che non votano per lui; «l'uso criminale della tv» attribuito a Enzo Biagi; Sgarbi che dà degli «assassini» ai pm di Milano e Palermo; il pedinamento del giudice Mesiano; le false accuse al direttore di Avvenire Dino Boffo «di essere gay» e a «Veronica Lario di farsela con la guardia del corpo».
Insomma à la guerre comme à la guerre. Di Pietro, tanto per guardare anche dall'altra parte, era stato uno dei primi, già domenica sera, a ignorare l'appello ad abbassare i toni. Però ieri quando lui ha cominciato a parlare alla Camera, l'intero gruppo del Pdl ha lasciato l'aula: e non è un bel modo per gettare acqua sul fuoco. Così come benzina, e non acqua, ha gettato subito dopo sul fuoco il parlamentare dell'Idv Barbato, che ha definito il Pdl «popolo della mafia». Altri titoli di ieri. Il Giornale: «La Bindi? L'avevo detto: è più bella che intelligente»; «E Travaglio insiste: Si può odiare il premier»; «Bersani dagli insulti alle lacrime di coccodrillo». Perché ce n'è anche per il Pd: «La famiglia di Tartaglia ha detto di aver sempre votato per il Pd. Coincidenza pure questa?». Titoli visti, invece, su Libero: «In Italia si respira guerra. E la colpa è dei compagni»; «Le toghe tirano due statuette».
Intendiamoci. Il centrodestra ha ragione quando dice che da tempo contro Berlusconi s'è scatenata una caccia all'uomo che travalica ogni legittima critica politica. A quest'uomo vengono addebitati tutti i mali possibili e immaginabili, terremoti compresi. Resta però bizzarro invocare una tregua a Berlusconi sanguinante e infrangerla a Berlusconi ricoverato.

Il timore è che nessuno dei due «partiti» abbia intenzione di deporre le armi. Ieri un editoriale su Repubblica di Aldo Schiavone terminava con questa affermazione: «Non abbiamo bisogno di intelligenze "al di sopra delle parti", né abbiamo bisogno di edulcorare le nostre asprezze». Schiavone definisce simili atteggiamenti come «finzioni» e «ipocrisie». Sarà. Ma crediamo di non sbagliare se diciamo che in Italia c'è una maggioranza che vorrebbe una politica meno da ring, e che vorrebbe giudicare fatto per fatto, idea per idea, senza essere prigioniera di due curve di ultrà che rinunciano a pensare con la propria testa. È l'Italia che ha conservato non solo modi civili, ma anche uno sguardo senza pregiudizi sulla realtà.
omnia munda mundis

#2074
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glam ... blog=96578
Nei due video che pubblichiamo di seguito potete vedere le contestazioni di domenica 13 dicembre al poco affollato comizio di Silvio Berlusconi, tenuto in un angolo di Piazza del Duomo a Milano. Le contestazioni sono esclusivamente verbali e, in più di un caso, a protestare contro il premier (o a sostenerlo) sono dei passanti impegnati nelle compere natalizie.Eppure gli esponenti della maggioranza e i media loro vicini hanno parlato di “300 violenti” e di collegamenti evidenti con Massimo Tartaglia, lo psicolabile protagonista della vergognosa aggressione al Presidente del consiglio. Un teorema che si poteva leggere con chiarezza a pagina 2 de Il Giornale di martedì 15 dicembre: “Quelli che lo hanno istigato ora liquidano l'attentatore come un pazzo. Ma in piazza c'erano altri 300 violenti come lui”.
Le immagini spingono perciò a una riflessione. Autorizzare il comizio in una zona così piena di gente (le migliaia di passanti di piazza Duomo delle sei del pomeriggio), non è stata una grande trovata. Non per niente ai due fronti contrapposti si sono anche aggiunti molti cittadini che erano lì per caso. Meglio sarebbe stato spostare tutto in una delle tante piazze vicine, meno frequentate, e in ogni caso abbastanza capienti per contenere i fan di Berlusconi (non più di 1500 in tutto).
Ma ovviamente di questo non parla nessuno. I sedicenti liberali della maggioranza si scagliano, invece, contro la libertà d'informazione e promettono leggi per censurare internet e limitare il diritto al dissenso. Perché, come aveva già capito Indro Montanelli, "Questa non è la destra. È il manganello".
omnia munda mundis

#2075
chi, leggendo i titoli di stamani
"Berlusconi, attesa la dimissione"
non ha sognato per almeno 3 secondi? :)
Nell'Italia dei Borgia ci sono stati massacri, terrore, assassinii e hanno prodotto da Vinci, Michelangelo e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto 500 anni di pace e amore fraterno, e cos'hanno fatto? L'orologio a cucù.

#2076
http://www.ilpolitico.it/?p=22253
L’aggressione di piazza Duomo avrà, ed ha già avuto delle conse- guenze per la politica italiana. Le critiche di Fini alla decisione della maggioranza di porre la fiducia sulla Finanziaria sembrano avere riportato le cose a prima di domenica pomeriggio, ma domani il premier uscirà dall’ospedale e il centrodestra potrà passare politicamente all’incasso. Se Berlusconi aveva perso qualche voto nelle ultime settimane, è probabile che con l’incidente di domenica lo abbia riguadagnato. E il fronte “anti-monarchico” formato da Pd, Idv e Udc annunciato alla vigilia del comizio milanese del Cavaliere può scricchiolare sotto il peso dell’estremismo delle posizioni di Di Pietro. Il volto di Red e grande firma del giornale della politica italiana ricostruisce lo scenario nel quale la nostra politica ripartirà domani con il ritorno del presidente del Consiglio sulla scena.
omnia munda mundis

#2077
http://www.ilpolitico.it/?p=22165#more-22165
Berlusconi ferito. Premier eroico a placare gli animi di P. Guzzanti

Qualcuno ha chiesto come mai non si è visto un fazzoletto, insinuando, mi pare, che deliberatamente si fosse voluto mostrare un Berlusconi sanguinante anziché un Berlusconi tamponato, lavato e magari con un po’ di makeup, tipo morgue, per attenuare l’impatto emotivo delle ferite e della sofferenza.

Ma proprio questo giornale ha pubblicato, ieri, la foto con Berlusconi armato di fazzoletto che cerca di fermare il sangue.

Soddisfatti? O vogliamo cominciare a dire che le torri gemelle se le sono tirate giù gli americani?

E’ una grande giornata per gli imbecilli di tutto il mondo che costituiscono la più grande internazionale, la più grande e potente lobby: imbecilli di tutto il mondo unitevi, specialmente su face-book. E’ il momento di formare cori, serpenti umani
omnia munda mundis

#2078
http://oknotizie.virgilio.it/info/41d41 ... ltri..html
Ballarò: Concita De Gregorio sbatte sul muso della Gelmini il Giornale di Vittorio Feltri....
di latest_news 1158 il 15 dic 09, 22:05:38
La Gelmini con una faccia di Bronzo come poche altre ha accusato la De Gregorio di violenza dalle colonne del suo giornale. Allora il Direttore dell'unità ha sfoderato una copia del giornalaccio di Feltri! :wink:
omnia munda mundis

#2079
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glam ... elo_aperto
Il Graviano sbagliato.
Il gioco delle parti tra i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano, lungi dallo smentire Spatuzza, lo conferma. Spatuzza dice che era Giuseppe il suo capo, non Filippo. Infatti Filippo nel 2004, nel carcere di Tolmezzo, gli disse che bisognava far sapere a Giuseppe che, se non arrivava quel che doveva arrivare (benefici carcerari per i boss al 41-bis), bisognava andare a parlare con i magistrati”. E fu Giuseppe, tra la fine del 1993 e l’inizio del ‘94, a confidare a Spatuzza prima che c’era un progetto politico dietro le stragi del ’93, poi che con Berlusconi e Dell’Utri in politica Cosa Nostra aveva “il paese nelle mani”. Dunque è Giuseppe, non Filippo, che potrebbe confermare le parole del pentito. Filippo nega tutto, ma Giuseppe se ne guarda bene. Potrebbe chiudere definitivamente la partita e liquidare il pentito in due parole: “Tutte bugie”. Invece ne pronuncia ben di più, tramite il suo avvocato: “Mi avvalgo della facoltà di non rispondere perché non sto bene a causa del 41-bis, ma, quando il mio stato di salute me lo permetterà, sarà mio dovere rispondere”. Paradossalmente, se la trattativa sul 41-bis andrà a buon fine, lui parlerà. Resta da capire che cosa dirà: confermerà o smentirà Spatuzza, che finora non solo non ha mai smentito, anzi ha addirittura elogiato come un “fraterno amico” da “rispettare” perché “ha fatto le sue scelte”? Il paradosso è proprio questo: se gli danno quel che chiede, lui potrebbe inguaiare i vertici del governo. Ma potrebbe farlo anche se non gli danno quel che chiede. In ogni caso, è una clamorosa conferma alle rivelazioni di Spatuzza sull’insofferenza dei Graviano per le promesse non mantenute.
Marcello risponde a tono.
Dell’Utri, se davvero fosse estraneo a quel mondo, potrebbe chiamarsene fuori. Invece entra a piedi giunti in questo dialogo a distanza. Ha già detto che per lui i mafiosi si dividono in eroi (quelli che, come Mangano, non solo non parlano di lui né di Berlusconi, ma non parlano tout court, restando mafiosi: come anche Riina, Provenzano, Bagarella e così via) e in bugiardi che dicono “minchiate” (Spatuzza, ma anche gli altri venti che hanno parlato di lui in 15 anni di inchieste e processi sul suo conto). Il 7 dicembre, a Porta a Porta, Dell’Utri spiega che“Spatuzza è un assassino efferato e non capisco come si possa dopo tanti anni dire queste cose. Ma l’obiettivo è chiaro: Spatuzza ottiene prebende, ottiene di uscire dal carcere, lavoro per lui e per le persone a lui vicine. Spatuzza con questo pentimento si è santificato e io passo per un efferato stragista”. Quando invece Filippo Graviano dice di non conoscerlo e smentisce Spatuzza, Dell’Utri si spertica in elogi e gli conferisce una patente di pentito attendibile: “Sono meravigliato dalla dignità e dalla compostezza di questo signore. Ha detto cose che mi meravigliano. Nel guardarlo ho avuto l’impressione di dignità da parte di uno che si trova in carcere e ha delle sofferenze. A differenza dell’impressione che mi ha fatto Spatuzza, mi è parso di vedere dalle parole di Filippo Graviano il segno di un percorso di ravvedimento”. Peccato che Filippo Graviano non sia pentito di un bel nulla, tant’è che nega financo di essere mafioso,nega i delitti per cui è stato condannato all’ergastolo, delitti molto più gravi di quelli commessi da Spatuzza, visto che questo era solo un sottoposto, mentre l’altro è uno dei capi. Dunque, contrariamente a quanto previsto da una legge dello Stato voluta da Giovanni Falcone, per Dell’Utri i pentiti veri sono i mafiosi che non confessano e non collaborano. Figurarsi l’entusiasmo dei boss irriducibili per le parole di un parlamentare della Repubblica. E figurarsi l’allarme fra i pentiti veri, la cui sicurezza dipende dal sottosegretario Alfredo Mantovano: che dovrebbe attenersi ad assoluta terzietà, dovendo valutare le richieste dei magistrati per assegnare i programmi di protezione, e invece va in tv ad attaccare l’attendibilità dei pentiti a cui dovrebbe garantire l’incolumità perché collaborino serenamente con la giustizia.
Il destino del processo.
È stata un autogol di un magistrato “inadeguato, dilettante e disinvolto” la scelta del pg di Palermo di introdurre Spatuzza nell’ultima fase del processo Dell’Utri prima di sottoporlo ai necessari riscontri, come scrivono certi maestrini che danno le pagelle ai giudici? Assolutamente no. Quando c’è il tempo, si cercano i riscontri in proprio. Quando, come nel caso delle recentissime dichiarazioni di Spatuzza, queste arrivano nella fase finale del processo, è doveroso riversarvele, accompagnate dai riscontri già trovati dalla Dia e dalla Procura di Firenze (che ritiene Spatuzza attendibile, tant’è che ha chiesto di ammetterlo al programma di protezione). Tanto più che Spatuzza non fa altro che aggiungere un tassello a quanto già dimostrato in primo grado: i già accertati rapporti fra Dell’Utri e i Graviano. Spetterà poi ai giudici valutare le nuove testimonianze alla luce dei fatti già emersi nel processo. La stessa cosa accadde al processo Cusani, dove Di Pietro portò in aula i segretari dei partiti che gli avevano appena confessato di essersi spartiti la maxitangente Enimont. E, guardacaso, alla fine fioccarono le condanne.
omnia munda mundis

#2080
http://voglioscendere.go.ilcannocchiale.it/
La circostanza davvero orribile è che mentre tutti i commenti “da sinistra” iniziano con la più scontata (e condivisibile) delle premesse, la condanna del gesto violento, la pietà per quel volto insanguinato e spaventato del premier, tutti i commenti “da destra” non premettono nulla, addentano l’osso della notizia e accusano. Cercano “i mandanti morali”. Li scovano. Secondo Fabrizio Cicchito sono Eugenio Scalfari, la Repubblica, Annozero. Secondo i senatori della pdl, Marco Travaglio, Di Pietro, Il Fatto. Secondo tutti: “gli odiatori dell’opposizione”, i manifestanti del No B. Day., i fomentatori della campagna d’odio, il quale odio si sarebbe esercitato sfruttando le rivelazioni sessuali sulla vita privata del premier, le inchieste giudiziarie, i fallimenti dell’azione di governo, gli scollamenti della maggioranza. E’ tutto diventato una premessa al gesto di Massimo Tartaglia. Il viatico al sangue. La giustificazione (politica) della violenza. Persino la proverbiale mitezza di Rosy Bindi è stata capovolta in oscura minaccia al Cavaliere ferito. Vogliono il complotto a tutti i costi. Lo pretendono. Il “Complotto costituzionale” come titolava l’altro giorno Il Giornale. Per farne l’inizio dell’incendio dentro al quale bruciare gli ultimi nove mesi di Italia sgovernata, scandali, rendiconti giudiziari. Liquidando la sola opposizione che li impensierisca, quella dell’informazione, dei fatti raccontati ogni giorno, delle piccole verità quotidiane, oscurate dai cupi schermi della propaganda.
(Vignetta di Fei)

Il fatto Quotidiano al centro del mirino di Peter Gomez
omnia munda mundis

#2081
http://www.repubblica.it/2009/12/sezion ... 16dic.html
Un editoriale del Guardian, il più importante quotidiano filolaburista britannico, interviene sulle polemiche che divampano in Italia sull'attacco a Silvio Berlusconi. Con un titolo mezzo in inglese, mezzo in italiano, "Politics alla puttanesca" (Politica alla puttanesca), il commento nella pagina degli editoriali e senza firma, dunque espressione della direzione del giornale come è tradizione della stampa anglosassone, comincia osservando che da due giorni il nostro Paese è in preda a un dibattito per stabilire se l'aggressione al premier è il prodotto di quello che egli ha definito il "clima di odio" contro di lui.

Nel resto d'Europa, continua il Guardian, "ci sono dimostrazioni contro una politica o un governo. In Italia la gente protesta contro il primo ministro non per ciò che rappresenta, ma per quello che è. Ed è una protesta con buone ragioni. E' un uomo coinvolto in scandali di sesso che rivelano il suo uso di prostitute. Persa l'immunità giudiziaria, egli è ora sotto processo per frode, corruzione ed evasione fiscale. E per tutto questo, cerca di dare la colpa a giornalisti, giornali, magistrati che insistono a fare il proprio mestiere e rifiutano di farsi intimidire da lui".

L'attacco fisico che Berlusconi ha subito è stato "perfido ed esecrabile". Ma "non ci sono prove che sia stato organizzato da altri". I gruppi spuntati su Facebook che inneggiano all'aggressione sono "di cattivo gusto", ma non richiedono una campagna per chiudere siti internet giudicati "incitatori della violenza". In conclusione, scrive il Guardian, la risposta di Berlusconi e del suo partito "ricorda una repubblica dell'Asia centrale". E a questo punto "i leader mondiali dovrebbero cominciare a prendere le distanze da un uomo simile".
omnia munda mundis

#2082
Per sdrammatizzare:

PASTASCIUTTA IN TESTA (da Il Fatto di ieri)

Ieri a Milano un matto, estraneo a qualunque organizzazione politica e in cura psichiatrica da 10 anni, ha colpito al volto il premier Silvio Berlusconi.
È il frutto del clima violento scatenato dai magistrati , dai giornali e dalle televisioni, contro il governo.
Oggi un altro matto si è versato un piatto di pastasciutta in testa: politica e istituzioni si uniscono unanimi a condannare anche questo episodio

Con questa battuta Corrado Guzzanti ha aggiornato il suo show, che da oggi e fino al 20 terrà al Gran Teatro di Roma



:lol: :lol:
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#2083
Certo che il sig. Cicchitto, tessera P2 n.2232, guarda caso un ex PSI, ha una bella faccia tosta a voler dire di stemperare i toni con l'ennesimo attacco a testa bassa contro Di Pietro, il Gruppo Repubblica Espresso, Santoro, Travaglio e Il Fatto.

Visto che si riempie la bocca, lui e i suoi sodali, con l'espressione "mandandi morali", come ha ricordato un insolitamente pacato Di Pietro stamattina su Rai 3, dovrebbe tenere a mente che, qualora un "matto" decidesse di dare ascolto ai suoi strali e prendersela con minacce od altro contro Di Pietro, Repubblica, Il Fatto, Travaglio, Santoro, finirebbe per esserne comunque lui, a prescindere, "mandante morale" di tale azione eversiva.
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#2084
Art69 ha scritto:Certo che il sig. Cicchitto, tessera P2 n.2232, guarda caso un ex PSI, ha una bella faccia tosta a voler dire di stemperare i toni con l'ennesimo attacco a testa bassa contro Di Pietro, il Gruppo Repubblica Espresso, Santoro, Travaglio e Il Fatto.

Visto che si riempie la bocca, lui e i suoi sodali, con l'espressione "mandandi morali", come ha ricordato un insolitamente pacato Di Pietro stamattina su Rai 3, dovrebbe tenere a mente che, qualora un "matto" decidesse di dare ascolto ai suoi strali e prendersela con minacce od altro contro Di Pietro, Repubblica, Il Fatto, Travaglio, Santoro, finirebbe per esserne comunque lui, a prescindere, "mandante morale" di tale azione eversiva.


ma loro possono a quanto pare. :roll:

avete letto il cartello davanti all'ospedale per SB?

"presidente (bla bla bla) i veri italiani sono con TE' "
:lol:
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Questo è il nostro segreto profondo: il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio. <3

#2085
Mercury ha scritto:chi, leggendo i titoli di stamani
"Berlusconi, attesa la dimissione"
non ha sognato per almeno 3 secondi? :)
Battuta di Crozza di ieri sera "persino Di Pietro è d'accordo per le dimissioni" :lol:
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