Inviato: 02/07/10 8:57
Una tensione così evidente si spiega con la volontà di scongiurare un pericolo: che il centrodestra finisca per scaricare sul Paese i suoi contrasti interni. È nel recinto della coalizione berlusconiana che le cose non funzionano. Invece di essere luogo di mediazione e di decisione, confortato dai numeri parlamentari, la maggioranza sembra diventata un moltiplicatore di conflitti. Il «controcanto » rivendicato anche ieri da Gianfranco Fini, le oscillazioni di Umberto Bossi, le tensioni nello stesso Pdl sui tagli alle Regioni sottolineano una sfasatura crescente. Il centrodestra può pure minimizzare. Ma la mancanza vistosa di una strategia e la proliferazione di correnti allo stato embrionale certifica l’affanno della leadership berlusconiana: rispettata ed eternizzata nella forma, messa in mora nei fatti. Dietro lo schermo della lealtà nei confronti del presidente del Consiglio, si indovinano prove e ambizioni più o meno sotterranee di scenari alternativi. Non importa che i calcoli sul dopo-Berlusconi si siano già rivelati inesatti in passato: la debolezza di palazzo Chigi li alimenta oggettivamente.
Né va sottovalutato lo scricchiolio, subito esorcizzato, che si registra nel monolite della Lega. Quando perfino nel Carroccio vincente e sornione si invoca la collegialità in polemica con Umberto Bossi, bisogna chiedersi che cosa sta succedendo. Il sospetto è che il governo abbia sottovalutato l’impatto della legge sulle intercettazioni non solo nel Paese ma al proprio interno; le resistenze alle riduzioni di spesa chieste dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti; e un’istintiva diffidenza per la nebulosità del federalismo e dei suoi costi. È questa situazione sfrangiata a spingere Napolitano a parlare; e a mettere il governo di fronte ai rischi che corre inseguendo scorciatoie parlamentari molto simili a forzature.http://www.corriere.it/editoriali/10_lu ... aabe.shtml
Né va sottovalutato lo scricchiolio, subito esorcizzato, che si registra nel monolite della Lega. Quando perfino nel Carroccio vincente e sornione si invoca la collegialità in polemica con Umberto Bossi, bisogna chiedersi che cosa sta succedendo. Il sospetto è che il governo abbia sottovalutato l’impatto della legge sulle intercettazioni non solo nel Paese ma al proprio interno; le resistenze alle riduzioni di spesa chieste dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti; e un’istintiva diffidenza per la nebulosità del federalismo e dei suoi costi. È questa situazione sfrangiata a spingere Napolitano a parlare; e a mettere il governo di fronte ai rischi che corre inseguendo scorciatoie parlamentari molto simili a forzature.http://www.corriere.it/editoriali/10_lu ... aabe.shtml