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#4231
Steve1973 ha scritto:
beyoncé ha scritto:
non ho parole, ti commenti da solo
Questo tuo commento invece è utile, costruttivo e soprattutto inerente l'argomento...

quote]
denigrare chi protesta è democratico, liberale e proficuo?

:shock:
gozzivigliano anche loro?

Militari e forze dell’ordine alzano la testa, per la prima volta insieme scendono in piazza
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12 ... zza/79761/
omnia munda mundis

#4232
“Se il ddl non passa le università si bloccano”
Ora il ministero minaccia docenti e ricercatori
Stop ai concorsi per ordinari e associati, blocco dei bandi per i ricercatori e niente reintegro degli scatti. Così il Miur, in una nota, ipotizza le conseguenze per il sistema se la riforma Gelmini venisse "congelata"
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12 ... ori/79765/
Ma la nota del Miur non si limita a questo. Dopo aver “sistemato” i docenti in attesa di una cattedra e i ricercatori che aspettano un bando, il ministero annuncia tempeste (sempre e solo nel caso in cui la riforma non diventasse legge), anche per chi un posto ce l’ha ed è semplicemente in attesa di un adeguamento contrattuale. Ecco la terza minaccia: “Blocco delle risorse per reintegrare scatti. Il ddl prevede un fondo premiale per il 2011-2013 che serve a reintegrare su base meritocratica parte degli scatti di stipendio: senza il ddl queste risorse non potranno essere utilizzate per lo scopo previsto
omnia munda mundis

#4234
Saul1978 ha scritto:kimikalli non hai citato la fonte dalla quale hai copia/incollato il tuo ultimo intervento.
:wink: leggi con attenzione... :lol:

Atenei privati, soldi pubbliciRicevono 90 milioni dallo Stato. Usano professori spesso pagati dalla collettività. E chiedono rette salate agli studenti. Radiografia delle università non statali

http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... ci/2134625

Ma non c'è dubbio che le università che sfuggono al controllo diretto del ministero, nate il più delle volte per fare cassa o per coagulare consensi e vanità di potentati locali, sono un buco nero. Basti pensare che un no secco alle università on line, una quota piccola ma in crescita delle private ancora però in attesa di finanziamento pubblico, lo hanno detto sia l'ex ministro Fabio Mussi e sia Mariastella Gelmini che ha dichiarato di volerle bloccare; salvo poi andare con Berlusconi in visita all'E-campus.
Ma Polidori è una colonna di Forza Italia e non stupisce che sia stato uno dei primi ad accreditarsi presso il ministero allora retto da Letizia Moratti. Perché a volere le università on line fu, con un decreto del 2003, proprio la ministra insieme al collega Lucio Stanca. A dire il vero, un'esperienza pre-esistente e virtuosa c'era: il consorzio di università pubbliche Nettuno voluto molti anni prima dall'allora ministro Antonio Ruberti. Ma l'impresa non era decollata e gli atenei si erano sfilati uno a uno dall'on line. Fino al decreto Stanca-Moratti che ha aperto la strada alle università telematiche non statali e al proliferare di accreditamenti: nel 2006 erano già 11 le università riconosciute dal ministero. Un'enormità. Che ha spinto l'allora ministro Fabio Mussi a fermare la corsa e a chiedere al Comitato di valutazione una revisione. Il dato che salta agli occhi agli esperti, infatti, è il numero eccessivo di autorizzazioni: in paesi con una tradizione di e-learning molto più avanzata della nostra, per esempio la Gran Bretagna, le università telematiche si contano sulle dita di una mano. E hanno un bacino di studenti sostanzioso: la celebre Open University, in Gran Bretagna, per esempio, ha più di 180 mila iscritti.
In Italia, invece, 11 istituzioni si spartiscono, in questo anno accademico, 24.684 studenti
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#4235
I segreti dell'e-Campus

Efficienti, gentilissimi, all'università telematica di Noverate vanno persino a prendere gli studenti alla stazione con la navetta. Ma su come funzionino esami e insegnamento, nonostante l'ottimismo dei 'tutor' e gli alti costi, non c'è chiarezza

Mi spiega che il vero scoglio è lo scritto, dove ne bocciano tantissimi. All'orale meno: "Magari non ti fanno la domanda per bocciarti; ad alcuni che avevano preso 15 allo scritto hanno chiesto praticamente solo il nome e il cognome. Ma con me sono stati più cattivelli. La cosa assurda sono i 2.000 euro in più per due ore di tutor in persona al mese. Al mio danno 20 euro l'ora: con 2.000 euro facevo 100 lezioni, non 24".

:shock:

http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... 2134947//1
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#4236
Cameron scommette sul futuroLa Stampa, 20 Novembre 2010

David Cameron sorprende ancora con la scelta del nuovo «guru» che lo aiuti a mettere a punto una nuova visione della società e dell’Inghilterra. Cameron ha infatti convocato Richard Florida , professore all’Università di Toronto, uno dei nomi più noti in materia di innovazione, creatività e sviluppo regionale. Per chi conosce il lavoro di Florida la sorpresa è più che comprensibile: la sua fama infatti è legata alle sue idee sulle società creative, multiculturali, aperte alle diversità di religione, cultura, orientamento sessuale e anche alle sue battaglie spesso in controtendenza. All’indomani dell’11 Settembre 2001, quando il governo Usa irrigidiva i requisiti per entrare nel Paese, Florida chiedeva di aprire di più le frontiere per studenti e lavoratori. Quando Bush lanciò la campagna per stimolare l’acquisto della casa da parte degli americani, Florida replicò che il possesso della casa inchioda le persone, limita la mobilità e la crescita economica e non va incentivato. Per non parlare poi delle sue battaglie sull’importanza di investire in cultura e arte, in rinnovamento urbano, in diversità, immigrazione, diritti civili, e altre cose invise a molti economisti e politici più tradizionali. Perché dunque il primo ministro inglese Cameron ha deciso di convocare un personaggio così controverso e potenzialmente in conflitto con il suo elettorato?
http://irenetinagli.ilcannocchiale.it/
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#4237
kimikalli ha scritto:
Steve1973 ha scritto:
kimikalli ha scritto:Nel quadro delle leggi ad personam si propone come una riforma di sistema. In effetti sistema l’Università a modo suo.
kimikalli ha scritto:Filosofia aziendalistica: dominio del Consiglio di Amministrazione sul Senato Accademico. Primato assoluto dei baroni: solo ordinari nelle commissioni di concorso.
non vedo cosa ci sia di male nel principio di rendere la gestione delle università più simile a quella di un'azienda.
Dove sta scritto che un docente di filosofia sappia anche gestire risorse??

Altri aspetti del disegno di legge presentato dal ministro Gelmini appaiono positivi, o comunque interessanti: la fusione degli Atenei più piccoli (la loro proliferazione era uno dei segni più ridicoli e allarmanti della licealizzazione delle istituzioni universitarie), la razionalizzazione delle Facoltà (per quanto il limite massimo di 12 per Ateneo appaia inopportuno nel caso di alcune sedi più grandi e prestigiose), la limitazione a otto anni nella durata dei mandati. Queste sono caratteristiche da tenere presenti per un eventuale nuovo progetto di riforma.



Quello attuale, però, dev’essere respinto per due ragioni: una immediata, a carattere politico, istituzionale e gestionale; una pregiudiziale, a carattere etico.
Procedo per ordine, cominciando però dall’illustrare brevemente la seconda ragione. Anzitutto, l’insufficienza delle risorse assegnate: prova che l’attuale governo non attribuisce per nulla alla riforma universitaria e all’Università il peso ch’esso dovrebbe a mio avviso avere nella vita del paese. L’alibi avanzato – i tagli sarebbero giustificati dagli sprechi passati – è al riguardo ridicolo. Gli sprechi si rimediano migliorando gli strumenti di governo e i metodi di controllo, non azzerando i fondi a disposizione. I tagli indiscriminati sono offensivi, il fatto che in Italia le spese per l’istruzione riguardino meno dell1% del PIL è una vergogna. Gli altri paesi d’Europa stanno fra il 3 e il 4%; Germania e Inghilterra stanno attuando pesanti manovre di austerity, ma aumentano il bilancio della cultura.
Investire in cultura significa investire in futuro: solo da noi si arriva a non indignarsi, anzi a sorridere, davanti alle battute miopi e volgari di un ministro che sostiene che la cultura non si mangia.
Sul piano degli organi di governo, la prospettiva ministeriale stabilisce la dittatura negli Atenei di un rettore-manager accompagnato e sorvegliato da un carrozzone nuovo (L’ANVUR, Associazione Nazionale per la valutazione dell’Università e della ricerca) costituito in parte da non-universitari (cioè da imprenditori, manager ecc.) e dal Ministero dell’Economia, che potranno magari abolire interi corsi di laurea e cancellare linee di ricerca sulla base di un ragionamento di tipo “aziendale”.

Siamo davanti all’illusione di un’efficienza e di un produzionismo che poco e nulla hanno a che fare con la ricerca scientifica, l’insegnamento e l’apprendimento: a un’Università pubblica ormai ridotta a un’ombra e minacciata da Atenei e Masters privati all’economia e alla politica. E’ l’affossamento definitivo di quella classe insegnante che del resto negli ultimi anni è stata selezionata attraverso concorsi troppo spesso addomesticati e ha perduto quasi del tutto senso dello stato e della dignità. Ecco perché le valutazioni concorsuali e quelle “meritocratiche” di modalità di accesso, premi e borse di studio appaiono viziate in partenza: a parte l’insopportabile demagogia “di destra” della democrazia, odiosa come lo era la demagogia “di sinistra” del voto politico e dell’abolizione forzata delle gerarchie di merito che hanno condotto alla svalutazione dei titoli di studio e alla diffusa onocrazia imperante nel paese (per i non ellenofoni, “onocrazia” significa “governo dei somari”: che oggi spadroneggia, dalle aule parlamentari alla TV alla scuola stessa). L’ingresso di estranei all’Università nei Consigli di Amministrazione (tre esterni in quelli con almeno undici membri, due in quelli più ristretti) ne snaturerà il carattere e i fini, posporrà le esigenze dello studio, della didattica e della ricerca a quelle della produzione e del profitto, trasformerà le Università in qualcosa di simile alle attuali ASL.
Quanto alla valutazione del lavoro dei docenti e alle varie forme d’incentivazione, insomma a tutto quel che concerne la “politica premiale”, debbono essere chiari i criteri sulla base dei quali si stabiliranno gerarchie e graduatorie: altrimenti, tutto rischia di cader di nuovo nell’arbitrio e negli accordi sottobanco. Infine, c’è il grande problema dei ricercatori: si prevede d’inquadrare i nuovi nell’arco di sei anni; e i precedenti, dovremo rottamarli tutti? O si tratta di fornire a ciascuno qualche opportunità, sempre basata sul “merito”? Ma come sarà misurato, tale “merito”, e da chi? Una delega al governo “in materia d’interventi per la qualità e l’efficienza del sistema universitario” non può che destare legittime apprensioni. Lo stesso per il “Fondo per la Premialità” dei professori e dei ricercatori e per il “Collegio di Disciplina” che dovrebbe sanzionarli: come assicurane un funzionamento equo, corretto, scevro da abusi e da personalismi? E se l’autonomia delle sedi universitarie si deve mantenere al costo, nella migliore delle ipotesi, di una loro “aziendalizzazione”, non vale forse la pena di chiedersi se è giusto pagare un tale costo, che finisce con il tradirne la funzione pubblica?
scordatelo che io legga con attenzione ciò che incolli :P ..... non vedo link qui dentro..... :lol:

#4238
comunque io sono arrivato a questa conclusione: Kiminkolla lavora per qualche ufficio di qualche politico del centrosinistra ed il suo gratificante lavoro dev'essere proprio il cercare nei vari meandri del web ogni qualsivoglia di articolo che parli male del governo attuale e riportarlo a qualche suo superiore. Poi per diletto (o semplicemente ci usa come block notes on line....) riporta qui tutto ciò che trova.
Ci sono andato vicino? Ho vinto qualche cosa? Spero veramente che sia qualcosa di simile altrimenti si sfocerebbe nel patologico e me ne dispiacerei perchè dopotutto è pure simpatica la nostra bella kimnkolla... :lol: 8)

#4239
Le università europee di fronte alla crisi economica
http://www.menodizero.eu/italiaeuropa-a ... omica.html

SPAGNA

Si tratta dunque di una riforma complessiva, che, a differenza di quanto avviene in Italia, non viene avviata «senza oneri della finanza pubblica», ma al contrario viene opportunamente finanziata.
In Germania
Anche la Germania ha sviluppato un suo piano per la ricerca e l’università in tempo di crisi. E non si tratta di tagli indiscriminati come avvenuto in Italia. Ma di programmi strategici che porteranno la Germania ad essere il paese europeo che investe di più in ricerca e formazione.
GBNel complesso i tagli previsti in Gran Bretagna saranno dunque significativi. Tuttavia il Governo, consapevole che le università da sole non potrebbe sopportare questi tagli, ha varato anche una norma impopolare che consente alle università di aumentare notevolmente le tasse studentesche, fino al raggiungimento di un tetto massimo di 9.000 sterline l'anno. Oggi le tasse universitarie oscillano fra le 3.000 e 3.500 sterline. Si tratta perciò di una decisione drastica che ha provocato la dura protesta di studenti e giovani docenti di cui abbiamo letto nei giorni scorsi.
Naturalmente la partita sul futuro delle università europee non si gioca solo sugli investimenti o i tagli che i governi operano. La partita vera riguarda semmai le strategie che nel medio e lungo periodo i governi decideranno di adottare verso questo settore strategico, anche compiendo scelte coraggiose, selettive e impopolari.
omnia munda mundis

#4240
Steve1973 ha scritto:Kimi... mi spiace, non ce la posso fare.
Ho provato anche a dialogare per un giorno intero, addirittura a replicare punto per punto a un articolo di giornale, ma davanti ai blog di un tal Carotenuto e di un fan di guerre stellari, ti lascio alle tue ricerche e ai tuoi giochini.
Tanto ormai la mia idea credo di averla piu' o meno raccontata.
Buona continuazione :wink:

Già, vuoi mettere le argomentazioni articolate di un tal Steve 73?

:lol:
"Prima ca@@ata... non dimostrabile, e pura propaganda da strada.
Di soldi ce ne sono pochi, ma almeno la strada per andare in quella direzione è stata tracciata.
Ora non rimane altro che sperare che riprenda tutta l'economia e tornino a girare più fondi a disposizione"
Meno studenti... menomale!! Forse finalmente passerà il messaggio che studiare all'università non è obbligatorio.[/i]
Ultima modifica di kimikalli il 02/12/10 15:12, modificato 1 volta in totale.
omnia munda mundis

#4243
korhalias ha scritto:
Saul1978 ha scritto:e da brava sinistroide passa inspiegabilmente agli insulti! :lol: :lol: :lol:
Secondo quale luogo comune, scusa? :?
E soprattutto, quali insulti? :?
Sul luogo comune passo :?
Ma sull'insulto vorrei sapere anch'io dov'è... :shock:
Immagine
“Non ho mai pagato una donna in vita mia”. Dunque erano stagiste.

#4244
forse ne avete talmente la bocca piena da non accorgervi che anche un semplice deridere con una frase del tipo: "Già, vuoi mettere le argomentazioni articolate di un tal Steve 73? " è palesemente un insulto alla persona.

Ma effettivamente lo sport e l'occupazione principale della sinistra è insultare gli altri.....questo rende ciechi verso frasi senza parolacce....


comunque nooooooooo!
ci sto ricascandoooooooooooooooo!
è difficile star fuori da qui! Buona continuazione! Quasi ce l'avete fatta! Fra qualche mese ci sarà il prossimo governo e sarà di sinistra! Per qualche mese almeno....

#4245
Saul1978 ha scritto:e da brava sinistroide passa inspiegabilmente agli insulti! :lol: :lol: :lol:
perché invece i tuoi frequenti interventi con cui deridi e sbeffeggi kimikalli, chiamandola tra l'altro kiminkolla, sono equiparabili a gentili complimenti?