qsecofr ha scritto:la sostenibilità non ha un legame diretto con i fatturati/produzione. Io non vorrei sembrare un freddo calcolatore ma non vedo - e non mi è stato spiegato - come i vs legittimi dubbi etico/religiosi/ecologisti possano farci assumere gente.
Abbiamo mille risorse di cui una sopra tutte: il turismo che sfruttiamo al 2% del ns potenziale[/quote]
Ti sei risposto da solo, e il turismo è solo uno dei canali in cui far confluire occupazione.
Qualche post indietro parlavi di edilizia ferma, verissimo, tutta la forza lavoro che è (era) occupata a costruire nuove abitazioni che nessuno compra e di cui c'e' già sovrabbondanza, potrebbe essere agevolmente occupata nella riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente, l'occupazione non ne soffrirebbe, anzi, forse ne soffrirebbe l'ego e il portafoglio degli impresari, ma questo non è un problema sociale. Abbiamo ampie porzioni di territorio devastato, va riqualificato e messo a produrre ricchezza, anche attraverso il turismo e magari anche le energie rinnovabili.
Le possibilità per uno sviluppo alternativo ci sono, manca la volontà politica di spingere in questo senso, per la riqualificazione degli edifici basterebbe una detraibilità vera, consistente e possibilmente non a babbo morto (questo aiuterebbe anche a contrastare l'evasione).
Comunque la materia è veramente vasta, ci vorrebbe un intero forum solo per sviscerare le problematiche e proporre le soluzioni più evidenti.
Capisco che per molti possa essere un problema cambiare le proprie prospettive, quando si cresce in un contesto preciso e ci si fa un'idea precisa di quella che dovrà essere la propria vita, qualsiasi cosa esca dal binario può risultare destabilizzante.
Dovremmo tutti imparare ad ampliare le nostre vedute, anche il fabbricante di ferri per cavalli di 100 anni fa probabilmente vedeva le prima automobili come minacce (o in modo ancor più miope le considerava una moda passeggera) e si domandava come mantenere l'occupazione nella propria fucina, gli occupati della fucina facendosi meno problemi di lui trovarono lavoro nelle fabbriche di automobili. Il secolo appena passato, probabilmente il più "veloce" di tutta la storia umana, avrebbe dovuto insegnarci che tutto è in divenire e in continuo e velocissimo mutamento.