ragazzi...BBBBoniiii..



faccio la moderatrice di mestiere.. mi sento tirata in causa...
bbboniii..

se leggete quello che ho scritto iop in risposta a cyber .. ci vedrete parte dei vostri pensieri, ma scritto forse in toni più pacati.. e vedrete che cyber non ha avuto tempo di ribattere... ma anche perché non c'era da ribattereerano punti differenti di vista..


ora esco d alavoro, dall apuzza di morto che attanaglia questa stanza da due pomeriggi..
e vado a casetta..
nel frattempo non scrivte altre 15 pgg senò domani non riesco a leggervi..
ciao e buon proseguimento...

e...
piAno...
boni bonini eh!?!?
uno smack a tutti...

Ba'

luna ha scritto:Mi pare alquanto tortuoso gioire per qualcosa solo in quanto confrontabile col contrario, che poi non è detto sia negativo. Non mi piace ragionare per dicotomie, le sfumature infinite in mezzo dove sono?

bisogna prima capire quali sono i meccanismi della felicità... un uomo impara a vivere confrontando se stesso al mondo: "sono alto perchè c'è chi è più basso, sono bello perchè c'è chi è più brutto, sono biondo perchè c'è chi è più scuro, ci vedo male perchè c'è chi ci vede meglio"...

Tu gioiresti per la nascita di un bambino perfetto in un mondo perfetto dove tutti hanno figli perfetti?
Ora.... emotivamente ti direi "Sì" perchè credo che la felicità di avere un figlio perfetto sarebbe tantissima indipendentemente da altro....

Però poi ci ragiono..... e penso: "Sono felice come una pasqua ogni volta che bevo un bichiere d'acqua del rubinetto?" e la risposta è "no", lo faccio senza nemmeno accorgermene... eppure 50 anni fa mia nonna non ce l'aveva l'acqua corrente in casa e quando le misero il primo rubinetto era felicissima ogni volta che beveva e non doveva andare al pozzo... Solo che poi, alla lunga, giorno dopo giorno... è divetnato scontato, banale, normale, sicuramente non eccitante...

Ecco cosa temo.

Appunto, la domanda era retorica.Per questo mi pare poco fruttuosa una discussione basata su natura vs cultura. A dir poco anacronistica e superata dal punto di vista filosofico ed intellettuale, anche se divertente.

Ma una volta superati o diciamo, conquistati e realizzati alcuni desideri se ne proporranno altri, no per questo brutti, pericolosi o privi di morale.

luna ha scritto:Appunto, la domanda era retorica.Per questo mi pare poco fruttuosa una discussione basata su natura vs cultura. A dir poco anacronistica e superata dal punto di vista filosofico ed intellettuale, anche se divertente.

Perchè? Il concetto è semplice: seguendo il corso della natura, potrò provare gioa ma anche tristezza, felicità ma anche rabbia, amore ma anche odio...
Alterando questo percorso troverò solo noia e apatia...

No, perchè la natura l'abbiamo già ampiamente alterata e non per questo smettiamo di avere sentimenti e desideri.

luna ha scritto:No, perchè la natura l'abbiamo già ampiamente alterata e non per questo smettiamo di avere sentimenti e desideri.

davvero? Io noto una diminuzione pressochè costante nell'empatia umana...

Forse riguarda tue esperienze personali?

Può essere una sensazione di un periodo ma credo poi che molto dipenda da come ci si pone nei cinfronti degli altri. L'empatia è immediata ma bisogna coltivare i propri sentimenti per averla

luna ha scritto:Forse riguarda tue esperienze personali?

No, riguarda l'aumento esponenziale di reati gravi contro la persona, di infanticidi, di pluriomicidi, l'aumento dell'uso di droghe, l'aumento della violenza, ma sopratutto la variazione della soglia di violenza... quello che 20 anni fa avrebbe fatto orrore a tutti, adesso è comunemente accettato....

Sempre sentimenti sono, seppur stravolti da migliaia di problemi sociali complessi...

cyberjack ha scritto:quello che 20 anni fa avrebbe fatto orrore a tutti, adesso è comunemente accettato....
....

Dici? Io non ne sono convinta. Forse ci siamo un po' "abituati" (in senso molto negativo) grazie ai sistemi di comunicazione che ogni giorno raccontano storie terribili (io penso ancora alla violenza che quella ragazza milanese ha da poco subito), ma accettare la violenza è un'altra cosa.

Ing 76 ha scritto:

cyberjack ha scritto:quello che 20 anni fa avrebbe fatto orrore a tutti, adesso è comunemente accettato....
....

Dici? Io non ne sono convinta. Forse ci siamo un po' "abituati" (in senso molto negativo) grazie ai sistemi di comunicazione che ogni giorno raccontano storie terribili (io penso ancora alla violenza che quella ragazza milanese ha da poco subito), ma accettare la violenza è un'altra cosa.

bhè, ma "abituarsi" alla violenza è orribile!
Per farti un'esempio stupido negli anni '70 ci fu una rivoluzione culturale partita dalla guerra in Vietnam e dilagata su tutti gli aspetti della vita sociale...
nel 2003 per la guerra in Iraq cosa si fece? Una grande manifestazione, un milione di italiani in piazza... e poi? la violenza è stata accettata, l'apatia ha avuto la meglio perchè tanto "è solo una guerra", "era invitabile", "i motivi economici", qualcuno si è pure nascosto dietro al dito della "democrazia da esportare"!!!
A quella manifestazione seguì la più totale incuranza dell'amministrazione politica e quel milione che andò a protestare che fece? Si armò di catene e si andò a incatenare a montecitorio? Cominciò a ballare nudo in mezzo alla strada? Ci furono giorni di sonmmossa?

No... ci siamo semplicemente abituati ad avere tutto facile, tutto subito, tutto e basta!
E questo non lo posso accettare quando si parla di figli, mi dispiace! (ciò nonostante, ripeto, sono a favore del sì perchè darà a ciascuno la possibilità di scegliere...)

se solo esistesse un modo per evitare certe cose...

Comunque è molto stimolante leggere quanto scrivete e anche se le opinioni sono spesso in contrasto, spesso un fondo di verità le lega.
Ognuno deve poter scegliere cosa votare in base alla propria coscienza, quello che ancora non condivido sono ad esempio, gli ultimi appelli del Papa all'astensionismo, perchè se veramente il 60% degli italiani "non ragiona", dovremmo togliere la facoltà di esprimere opinioni a chi è in grado di esercitare una forte azione di persuasione nei confronti dei soggetti "più deboli" in tal senso.

Troppo complicato per confrontare le differenze dei perchè delle reazioni verso due guerre. Ma non credo si tratti solo di abitudine. In Italia le guerre interne ci sono state per secoli. Credo che questa apatia sia più dovuta a paura, non all'abitudine nel vedere violenze.