Piazza Fontana, la mia verità
di Nicola Palma, Andrea Sceresini e Maria Elena Scandaliato
L'esplosivo per l'attentato fornito dagli americani. Il ruolo di Andreotti e di un ministro. Un neonazista implicato e finora sconosciuto. Parla l'ex capo del Sid Gianadelio Maletti
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Generale, lei parla di un deposito americano in Germania. Gli Usa volevano la strage?«No, io non credo.
In piazza Fontana non doveva morire nessuno: la bomba doveva avere un effetto psicologico, politico. Gli americani fornivano mezzi ed esplosivo, ma il lavoro lo lasciavano fare agli indigeni. C'era un laissez-faire, un indirizzo generale, poi messo in pratica da gruppi italiani o internazionali. Se ne occupavano i servizi segreti, ma non solo la Cia».
E da chi partiva questa strategia?
«Nixon ne era a conoscenza. Era un uomo d'azione: molto spregiudicato e molto anti- sovietico. Tutto ciò andò avanti fino al tramonto di Nixon. Fino alla strage di Brescia, insomma».
Nixon sapeva anche del golpe Borghese?«Direi di sì. C'era un filo diretto, in questo senso. Ma non bisogna stupirsene. L'Italia stava a Washington, in quegli anni, come l'Austria di Dolfuss stava a Mussolini. Era stato il servizio americano, ad esempio, a finanziare la costruzione della base militare di capo Marrargiu, dove si addestravano i gladiatori. Questo era il clima».
E in Italia chi sapeva?«Io sono convinto di questo: della strategia americana, sia il capo dello Stato, il presidente Saragat, sia Andreotti sapevano. Non direi che avessero un coinvolgimento diretto. Andreotti, probabilmente, ha lasciato un po' fatalisticamente che le cose prendessero il loro corso, non immaginando la strage: avrà pensato a una bomba che può rompere un po' di vetri. Fece così anche un anno dopo, con il golpe Borghese».
Perché proprio la strage di piazza Fontana è ancora un mistero? Il caso Moro, ad esempio, è stato risolto.«Ah, il caso Moro. Vedete, gli uomini delle Brigate rosse sono stati arrestati, è vero. Ma è questa la soluzione del caso Moro? I brigatisti hanno agito per conto loro, o per conto terzi? La stessa cosa vale per piazza Fontana.
Forse, col tempo si saprà...».