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"Perchè la vita è un brivido che vola via, è tutta un equilibrio sopra la follia...”.

#6
Siamo diventati tutti garantisti?? Così d'un tratto?? :roll: :roll: :roll:

Sono proprio curioso di vedere come andrà a finire questa storia...

#7
Steve1973 ha scritto:Siamo diventati tutti garantisti?? Così d'un tratto?? :roll: :roll: :roll:

Sono proprio curioso di vedere come andrà a finire questa storia...
Steve, ti prego, evitiamo inutili polemiche. Il garantismo in questi casi è d'obbligo, visto che i 3 colleghi di Emergency sono stati prelevati dal loro posto di lavoro con accuse campate in aria, tipo l'aver partecipato a delitti in periodi in cui nemmeno si trovavano là! Sono medici! Curano feriti, in gran parte bambini, donne, civili...salvano migliaia di vite, da una parte e dall'altra, senza schierarsi, da anni. Se vuoi paragonare il garantismo a protezione di queste persone con quello del caro Silvio fallo da un'altra parte, grazie.

#8
Steve1973 ha scritto:Siamo diventati tutti garantisti?? Così d'un tratto?? :roll: :roll: :roll:

Sono proprio curioso di vedere come andrà a finire questa storia...
dopo aver letto il tuo commento, m'è venuto in mente l'articolo del corriere della sera su questo argomento. Mi sembra interessante e utile riportarlo x intero:
http://www.corriere.it/editoriali/10_ap ... aabe.shtml

Garantisti sempre

Non sappiamo se i tre operatori di Emergency arrestati sabato dai servizi segreti afghani abbiano davvero complottato contro il governatore della provincia di Helmand, o si siano addirittura resi responsabili di un più che misterioso omicidio. Ma sappiamo alcune altre cose che, fino a prova contraria, possono orientare la nostra opinione sull'accaduto.

Sappiamo che l'intelligence afghana obbedisce spesso, come del resto il suo governo, a interessi poco confessabili. Sappiamo che la provincia di Helmand è al centro di tutte le tensioni perché si trova lì, in quel territorio pashtun che i talebani considerano casa propria, il fronte decisivo della guerra afghana, ed è lì che le forze americane e britanniche hanno da poco scatenato la più grande offensiva dall'inizio del conflitto. Sappiamo ancora che proprio da quelle parti, nel bel mezzo della battaglia, sorge un ospedale di Emergency. Un ospedale particolare che tiene le porte aperte, che accoglie e cura con lo stesso metro umanitario civili vittime della guerra e combattenti. Talebani compresi.

Orbene, ci chiediamo, se le coordinate della questione sono a tal punto complesse, se qualcosa più di un dubbio risulta autorizzato dalle circostanze, non meriterebbero i nostri tre connazionali arrestati una forte presa di posizione garantista da parte del governo italiano? Voci improvvide, sempre fino a prova contraria, si sono levate dalla maggioranza. Il ministro degli Esteri Frattini ha espresso sconcerto e preoccupazione, ha pregato perché non risultassero vere le indiscrezioni del Times (poi smentite dagli stessi afghani) secondo cui i tre avevano confessato, ha fatto intervenire il nostro ambasciatore per verificare che i detenuti fossero trattati bene, ha parlato con il collega di Kabul. Comprendiamo la sua preoccupazione: non irritare gli afghani in un momento delicato. Ma noi avremmo preferito parole più nette, e non soltanto da lui, perché anche nell'opposizione è prevalsa una certa voglia di distanza.

E' vero, nel mezzo di una guerra il cui sbocco si gioca nell'offensiva in corso Emergency può dare fastidio. Può tendere a collocarsi agli occhi dei governi (e non soltanto di quello italiano) in una sorta di zona grigia che puzza di slealtà o di doppio gioco. Perché quello stesso talebano che ora viene curato ha forse ucciso, ieri, soldati afghani o della Nato. Perché è impossibile svolgere una missione umanitaria bipartisan senza tenere contatti, appunto, con tutte le parti in causa.
Ed è anche vero che Gino Strada, il chirurgo fondatore di Emergency, è un personaggio scomodo (soprattutto da quando ha fatto da mediatore per la liberazione del giornalista Daniele Mastrogiacomo), è polemico all'estremo, è contrario alla continuazione della guerra e, per semplificare, risulta più vicino alla sinistra che alla destra.

Ma può questo far dimenticare che Emergency, pur infiltrabile come tutte le organizzazioni di prima linea, è una preziosa e assai meritevole organizzazione umanitaria? La si può confondere, in linea di principio, con un potenziale covo di terroristi? Può la sua logica equidistante essere confusa con il tradimento? Crediamo di no. Gli unici a poter equivocare dovrebbero essere gli afghani che dall'offensiva alleata sperano di trarre vantaggi e si muovono con una collaudata disinvoltura, la stessa che muove Karzai quando accusa la Nato— invece di se stesso — di aver organizzato i brogli elettorali alle presidenziali. Il garantismo tanto evocato in patria, insomma, dovrebbe valere anche per i tre operatori sanitari arrestati tanto lontano dal nostro Palazzo. E dovrebbe, se possibile, essere affermato con energia ben maggiore di quella spesa in questi giorni.
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Casa Spozilli
Babyzillo

#9
chiaretta ha scritto:
Steve1973 ha scritto:Siamo diventati tutti garantisti?? Così d'un tratto?? :roll: :roll: :roll:

:
http://www.corriere.it/editoriali/10_ap ... aabe.shtml

Garantisti sempre

Non sappiamo se i tre operatori di Emergency arrestati sabato dai servizi segreti afghani abbiano davvero complottato contro il governatore della provincia di Helmand, o si siano addirittura resi responsabili di un più che misterioso omicidio. Ma sappiamo alcune altre cose che, fino a prova contraria, possono orientare la nostra opinione sull'accaduto.

Sappiamo che l'intelligence afghana obbedisce spesso, come del resto il suo governo, a interessi poco confessabili. Sappiamo che la provincia di Helmand è al centro di tutte le tensioni perché si trova lì, in quel territorio pashtun che i talebani considerano casa propria, il fronte decisivo della guerra afghana, ed è lì che le forze americane e britanniche hanno da poco scatenato la più grande offensiva dall'inizio del conflitto. Sappiamo ancora che proprio da quelle parti, nel bel mezzo della battaglia, sorge un ospedale di Emergency. Un ospedale particolare che tiene le porte aperte, che accoglie e cura con lo stesso metro umanitario civili vittime della guerra e combattenti. Talebani compresi.



Ma può questo far dimenticare che Emergency, pur infiltrabile come tutte le organizzazioni di prima linea, è una preziosa e assai meritevole organizzazione umanitaria? Il garantismo tanto evocato in patria, insomma, dovrebbe valere anche per i tre operatori sanitari arrestati tanto lontano dal nostro Palazzo. E dovrebbe, se possibile, essere affermato con energia ben maggiore di quella spesa in questi giorni.
esatto :wink:
Se il riferimento continuo agli anni di piombo testimonia l’immaturità di una classe dirigente che non riesce a scrostarsi di dosso i fantasmi giovanili, l’atteggiamento che La Russa e in parte Frattini hanno tenuto nei confronti della vicenda di Emergency testimonia ancora una volta l’assenza di uno spirito nazionale autentico e condiviso. Di fronte a una crisi, la reazione istintiva è stata di schierarsi dalla parte delle proprie alleanze (il governo afghano) e non dei propri connazionali. Anche la sinistra, sia chiaro, tende a comportarsi alla stessa maniera. Ricordiamo ancora i commenti salaci con cui fu accolto in certi ambienti il sacrificio di Quattrocchi - il «body guard» rapito e ucciso in Iraq - considerato un fascista e un mercenario immeritevole di pubblici onori. A sei anni dalla morte, oggi Quattrocchi sarà commemorato nella sua Genova, ma il Comune guidato dal Pd ha preteso di far pagare l’affitto della sala.

Mai come in questo campo c’è una sintonia assoluta fra la Casta e il Paese reale. Tranne un mese ogni quattro anni, durante i campionati del mondo di calcio (e a patto che si vincano), l’italiano non si sente membro di una Nazione, ma di un clan: familiare, affettivo, politico. Però vale qui lo stesso discorso fatto a proposito della corruzione: dai politici ci aspetteremmo che dessero il buon esempio, non che esaltassero con la forza del loro ruolo la «mala educación» generale.


http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... ID_blog=41

È buffo che una parte politica che in Italia in nome del garantismo si produce in una legislazione eccezionale per salvaguardare le proprie personalità da processi gestiti da tribunali occidentali, invece si scopra colpevolista di fronte ad accuse che vengono da un governo, quello afghano, sulla cui democraticità e sul cui attaccamento alla legalità in tutto il mondo si sollevano seri dubbi. Il sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica si è persino augurato ieri che gli italiani siano innocenti trascurando la banale considerazione che fino a prova contraria sono innocenti. La lezione drammatica di queste prime giornate di cattura dei tre volontari è che il governo italiano non tutela i nostro connazionali, ovvero per tutelarli richiede che siano in linea con le convinzioni del ministro degli Esteri. In giro per il mondo siamo tutti un po’ meno liberi.
http://www.ilriformista.it/stories/Prim ... na/206776/
omnia munda mundis

#10
chiarafe ha scritto:
Steve1973 ha scritto:Siamo diventati tutti garantisti?? Così d'un tratto?? :roll: :roll: :roll:

Sono proprio curioso di vedere come andrà a finire questa storia...
Steve, ti prego, evitiamo inutili polemiche. Il garantismo in questi casi è d'obbligo, visto che i 3 colleghi di Emergency sono stati prelevati dal loro posto di lavoro con accuse campate in aria, tipo l'aver partecipato a delitti in periodi in cui nemmeno si trovavano là! Sono medici! Curano feriti, in gran parte bambini, donne, civili...salvano migliaia di vite, da una parte e dall'altra, senza schierarsi, da anni. Se vuoi paragonare il garantismo a protezione di queste persone con quello del caro Silvio fallo da un'altra parte, grazie.
Nessuna polemica, e ti assicuro che per quanto mi riguarda Silvio era proprio l'ultimo dei miei pensieri nel mio post qui sopra.
E' che tanto per cambiare lo tirate dentro nel discorso, e va beh...

Qui mi sto semplicemente domandando come si può essere garantisti solo a sprazzi o per i propri interessi... tutto qui.
Se una persona è innocente fino a prova contraria, lo è sempre, indistintamente.

Io non ho la più pallida idea di cosa abbiano fatto queste tre persone, e mi auguro assolutamente che vengano liberate al più presto e che si faccia chiarezza su questa paradossale vicenda.
In questi giorni vedo sempre più preti pedofili (con grande orrore e disgusto, considerando la mia fede cattolica), per cui non mi stupirei in ogni caso di vedere medici che fanno cose disdicevoli...
Trovo come sempre scandalosi alcuni articoli di giornale come quelli qui sopra, ma va beh... non mi stupisco più di niente.

#11
LA LETTERA (da Repubblica.it)
Curiamo tutti, non taceremo mai
di fronte agli orrori della guerra

di GINO STRADA

Caro direttore, si introducono - direttamente o con la complicità di qualcuno che vi lavora - alcune armi in un ospedale, poi si dà il via all'operazione... Truppe afgane e inglesi circondano il Centro chirurgico di Emergency a Lashkargah, poi vi entrano mitragliatori in pugno e si recano dove sanno di trovare le armi. A quanto ci risulta, nessun altro luogo viene perquisito. Si va diritti in un magazzino, non c'è neppure bisogno di controllare le centinaia di scatole sugli scaffali, le due con dentro le armi sono già pronte - ma che sorpresa! - sul pavimento in mezzo al locale. Una telecamera e il gioco è fatto.

Si arrestano tre italiani - un chirurgo, un infermiere e un logista, gli unici internazionali presenti in quel momento in ospedale - e sei afgani e li si sbatte nelle celle dei Servizi di Sicurezza, le cui violazioni dei diritti umani sono già state ben documentate da Amnesty International e Human Rights Watch.

Anche le case di Emergency vengono circondate e perquisite. Alle cinque persone presenti - tra i quali altri quattro italiani - viene vietato di uscire dalle proprie abitazioni. L'ospedale viene militarmente occupato.

Le accuse: "Preparavano un complotto per assassinare il governatore, hanno perfino ricevuto mezzo milione di dollari per compiere l'attentato". A dirlo non è un magistrato né la polizia: è semplicemente il portavoce del governatore stesso.

Neanche un demente potrebbe credere a una simile accusa: e perché mai dovrebbero farlo? La maggior parte dei razzi e delle bombe a Lashkargah hanno come obiettivo il palazzo del governatore: chi sarebbe così cretino da pagare mezzo milione di dollari per un attentato visto che ogni giorno c'è chi cerca già di compierlo gratuitamente?

Questa montatura è destinata a crollare, nonostante la complicità di pochi mediocri - che vergogna per il nostro Paese! - che cercano di tenerla in piedi con insinuazioni e calunnie, con il tentativo di screditare Emergency, il suo lavoro e il suo personale.

Perché si aggredisce, perché si dichiara guerra a un ospedale? Emergency e il suo ospedale sono accusati di curare anche i talebani, il nemico. Ma non hanno per anni sbraitato, i politici di ogni colore, che l'Italia è in Afghanistan per una missione di pace? Si possono avere nemici in missione di pace?

In ogni caso l'accusa è vera. Anzi, noi tutti di Emergency rendiamo piena confessione. Una confessione vera, questa, non come la "confessione choc" del personale di Emergency che è finita nei titoli del giornalismo nostrano.

Noi curiamo anche i talebani. Certo, e nel farlo teniamo fede ai principi etici della professione medica, e rispettiamo i trattati e le convenzioni internazionali in materia di assistenza ai feriti. Li curiamo, innanzitutto, per la nostra coscienza morale di esseri umani che si rifiutano di uccidere o di lasciar morire altri esseri umani. Curiamo i talebani come abbiamo curato e curiamo i mujaheddin, i poliziotti e i soldati afgani, gli sciiti e i sunniti, i bianchi e i neri, i maschi e le femmine. Curiamo soprattutto i civili afgani, che sono la grande maggioranza delle vittime di quella guerra.Curiamo chi ha bisogno, e crediamo che chi ha bisogno abbia il diritto ad essere curato.

Crediamo che anche il più crudele dei terroristi abbia diritti umani - quelli che gli appartengono per il solo fatto di essere nato - e che questi diritti vadano rispettati. Essere curati è un diritto fondamentale, sancito nei più importanti documenti della cultura sociale, se si vuole della "Politica", dell'ultimo secolo. E noi di Emergency lo rispettiamo. Ci dichiariamo orgogliosamente "colpevoli".
Curiamo tutti. In Afghanistan lo abbiamo fatto milioni di volte. Nell'ospedale di Lashkargah lo abbiamo fatto sessantaseimila volte. Senza chiedere, di fronte a un ferito nel pronto soccorso, "Stai con Karzai o con il mullah Omar?". Tantomeno lo abbiamo chiesto ai tantissimi bambini che abbiamo visto in questi anni colpiti da mine e bombe, da razzi e pallottole. Nel 2009 il 41 percento dei feriti ricoverati nell'ospedale di Emergency a Lashkargah aveva meno di 14 anni. Bambini. Ne abbiamo raccontato le storie e mostrato i volti, le immagini vere della guerra, la sua verità.

"Emergency fa politica", è l'altra accusa che singolarmente ci rivolgono i politici. In realtà vorrebbero solo che noi stessimo zitti, che non facessimo vedere quei volti e quei corpi martoriati. "Curateli e basta, non fate politica". Chi lo sostiene ha una idea molto rozza della politica.

No, noi ci rifiutiamo di stare zitti e di nascondere quelle immagini. Da tempo la Nato sta compiendo quella che definisce "la più importante campagna militare da decenni": la prima vittima è stata l'informazione. Sono rarissimi i giornalisti che stanno informando i cittadini del mondo su che cosa succede nella regione di Helmand. I giornalisti veri sono scomodi, come l'ospedale di Emergency, che è stato a lungo l'unico "testimone" occidentale a poter vedere "gli orrori della guerra". Non staremo zitti.

Emergency ha una idea alta della politica, la pensa come il tentativo di trovare un modo di stare insieme, di essere comunità. Di trovare un modo per convivere, pur restando tutti diversi, evitando di ucciderci a vicenda. Emergency è dentro questo tentativo. Noi crediamo che l'uso della violenza generi di per sé altra violenza, crediamo che solo cervelli gravemente insufficienti possano amare, desiderare, inneggiare alla guerra. Non crediamo alla guerra come strumento, è orribile, e mostruosamente stupido il pensare che possa funzionare. Ricordiamo "la guerra per far finire tutte le guerre" del presidente americano Wilson? Era il 1916. E come si può pensare di far finire le guerre se si continua a farle? L'ultima guerra potrà essere, semmai, una già conclusa, non una ancora in corso.
La risposta di Emergency è semplice. Abbiamo imparato da Albert Einstein che la guerra non si può abbellire, renderla meno brutale: "La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire". Nella nostra idea di politica, e nella nostra coscienza di cittadini, non c'è spazio per la guerra. La abbiamo esclusa dal nostro orizzonte mentale. Ripudiamo la guerra e ne vorremmo la abolizione, come fu abolita la schiavitù.

Utopia? No, siamo convinti che la abolizione della guerra sia un progetto politico da realizzare, e con grande urgenza. Per questo non possiamo tacere di fronte alla guerra, a qualsiasi guerra. Di proporre quel progetto, siamo colpevoli.

Ecco, vi abbiamo fornito le risposte. E adesso? Un pistoiese definì il lavoro di Emergency "ramoscello d'ulivo in bocca e peperoncino nel "censured"". Adesso è ora che chi "di dovere" lavori in quel modo, e tiri fuori "i nostri ragazzi". Può farlo, bene e in fretta. Glielo ricorderemo sabato pomeriggio, dalle due e mezza, in piazza Navona a Roma.

(15 aprile 2010)
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...se c'è una cosa che è immorale, è la banalità. (Afterhours)

#12
Steve1973 ha scritto:
Trovo come sempre scandalosi alcuni articoli di giornale come quelli qui sopra, ma va beh... non mi stupisco più di niente.
scandalosi La Stampa e il Corriere??!?!
andiamo bene....... :lol: :lol:
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...se c'è una cosa che è immorale, è la banalità. (Afterhours)

#13
amluci ha scritto:
Steve1973 ha scritto:
Trovo come sempre scandalosi alcuni articoli di giornale come quelli qui sopra, ma va beh... non mi stupisco più di niente.
scandalosi La Stampa e il Corriere??!?!
andiamo bene....... :lol: :lol:
No, per la precisione, solo quelli del Riformista e della Stampa.
Con la disamina del Corriere mi trovo in sintonia.

#14
Dal sito di emergency:
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SONO LIBERI

Domenica 18 aprile. Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani Guazzugli Bonaiuti, fino a oggi detenuti in una struttura dei servizi di sicurezza afgani, sono stati liberati, non essendo stato possibile formulare alcuna accusa nei loro confronti.

Finalmente, dopo una settimana d'angoscia, e senza aver potuto beneficiare delle garanzie previste dalla costituzione e dalla legge afgane vigenti, potranno contattare le loro famiglie e i loro colleghi.

Ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato insieme a Emergency per il rilascio, in Italia, in Afganistan e nel mondo.

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#15
chiarafe ha scritto:Dal sito di emergency:
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SONO LIBERI

Domenica 18 aprile. Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani Guazzugli Bonaiuti, fino a oggi detenuti in una struttura dei servizi di sicurezza afgani, sono stati liberati, non essendo stato possibile formulare alcuna accusa nei loro confronti.

Finalmente, dopo una settimana d'angoscia, e senza aver potuto beneficiare delle garanzie previste dalla costituzione e dalla legge afgane vigenti, potranno contattare le loro famiglie e i loro colleghi.

Ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato insieme a Emergency per il rilascio, in Italia, in Afganistan e nel mondo.

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meno male sia finita questa messinscena pietosa....dentro di me sapevo questo episodio a cosa fosse dovuto...vergognoso è che un'associazione che fornisce un servizio così necessario in una terra tanto martoriata sia stata costretta a desistere dal proprio intento perché rappresenta una fonte di informazione "pericolosa"...ho letto diversi libri sulla storia dell'afghanistan degli ultimi 40 anni...è ora che quelle persone, dopo tutto quello che hanno subito, trovino un po' di pace e serenità...ma purtroppo viviamo in un mondo dove la persona viene dopo i soldi e il potere e non dobbiamo stupirci di quello che accade in questa terra nonché a coloro che cercano di cambiare le cose....questa vicenda mi ha davvero amareggiata, anche se ultimamente mi stupisco di poco, tenendo conto anche delle opinioni espresse da persone che dovrebbero essere in grado di discernere senza eccessivo sforzo intellettivo