Voglio condividere con voi delle sensazioni.. che ruotano intorno al tema del nostro forum.. e che faccio pure fatica ad inquadrare bene..

Ci siamo trasferiti i primi di settembre, prima volta via da casa "di mamma e papà" (escluse le vacanze), prima convivenza .. col fidanzato di sempre. Attesissima, desideratissima.. e poi non sono nemmeno una bimba.. i 30 anni li ho passati.. MA PERCHE' DOPO TUTTI STI MESI MI FA ANCORA STRANO???

Non mi ambiento.. è un problema di possesso degli spazi.. ad esempio ho sempre cucinato bene, ma nella mia nuova e amata cucina mi viene uno schifo anche una frittata.. avete presente la sensazione di impaccio quando vi capita di cucinare a casa di altri?? Ecco quella..

Ok si, manca la famiglia.. ma non è proprio quello.. sto bene col boy, è tutto perfetto.. E' solo un problema di habitat.. molto legato alla casa in senso fisico. Mi sento appoggiata. Accampata. Provvisoria. Boh..

Voi quanto ci avete messo a sentirvi "padrone della vostra casa" e a muovervici dentro con il pieno agio?

Io ancora adesso, dopo 16 anni che non vivo più a casa dei miei, sento come casa mia solo quella

per carità la casa dove vivo ora me la sono sudata...all'inizio, quasi 5 anni fa, per me fu tragica...non la sentivo mia, troppo brutta, vecchia, malandata....dopo la ristrutturazione le cose sono molto migliorate, mi muovo a mio agio, mi piace nel complesso com'è venuta....ma nonostante, sbagliando o facendo bene, ho studiato e scelto ogni dettaglio di casa mia in fase di ristrutturazione, il senso di "casa", di "mio proprio" che ho quando torno dai miei non credo potrò provarlo mai dove vivo ora, o almeno, per il momento non è ancora capitato...

Io mi sono trasferita ad agosto, ed anche io avevo la stessa sensazione (con la differenza che io non so cucinare, in nessuna cucina! ), oltretutto mio marito ci abitava da aprile quindi era già ben ambientato, ed io mi sentivo quasi un'ospite.

Mi sento "a casa mia" da un paio di mesi, ma ci sono alcuni fattori che sicuramente hanno aiutato:
1) la casa dove abitavo con i miei, era nuova, ci eravamo trasferiti a fine 2006 quindi ci sono rimasta meno di 5 anni, ero ambientata ma cmq la mia casa "storica", a cui ero affezionata, era quella di prima.
2) Ho passato e tuttora passo giornate intere a casa (tranne in questi 2 mesi di corso), quindi il "monte ore" è molto alto, e ha aiutato a velocizzare il passaggio.
3) Abbiamo un sacco di roba che ci siamo portati entrambi dalle nostre "vite precedenti", tanti oggetti nostri in giro, che ci hanno dato fin da subito quel legame con la realtà che ci voleva.

Ti capisco molto bene Marla.
Quando qualche anno fa sono andata a convivere col mio ex ho avuto le tue stesse sensazioni e ricordo anche di avere pianto molto la prima settimana, mi sentivo completamente spaesata. Che poi non è che non avessi mai lasciato casa dei miei prima; avevo vissuto mesi in inghilterra e poi per 5 anni ho praticamente vissuto a Milano... però proprio mi sentivo persa, non so...
In realtà la cosa non mi è mai passata del tutto, poi la storia con lui è finita e sono tornata dai miei... ed è stata dura ma lì mi sentivo a casa devo ammetterlo.
Ma non temere credo che sia solo questione di tempo. Quest'anno ad aprile sono andata a vivere praticamente da sola (il mio compagno lavora via quindi in settimana non c'è quasi mai) e mi sento molto bene . Ho scelto la casa facendo molta attenzione alle sensazioni che provavo entrandoci, in base alla luce e alla serenità che avvertivo anche perchè dovendoci anche dormire da sola a volte non volevo trovarmi a fare le notti in bianco per la paura (sono una fifona in realtà) e dopo solo qualche giorno già la sentivo come fosse il mio nido ... poi ti dirò ora che è anche più disordinata la sento ancora di più casa mia.
Cerca di personalizzarla e renderla "vissuta", aiuta

Convivo da quasi 4 anni.
Il primo periodo è stato terribile.
Ogni volta che andavo dai miei, il tragitto di ritorno lo facevo in lacrime.
Ma io sono stata una bambocciona, sono uscita di casa a 30 anni suonati e prima che mi sono decisa............ il mio compagno, calcola, che c'è andato a vivere da solo, con solo la cucina e il letto. E tutti intorno a me che non facevano altro che chiedermi quando mi sarei unita a lui nella ns. casa, tanto cercata, tanto desiderata e tirata su pezzo per pezzo. Un nervoso.
Io mi sono ambientata che non è tantissimo, e lo trovo per me normale.
Quando passi una vita in un ambiente fatto con certe regole, comapgnia, odori, colori... per me è stata tostissima. Anche perchè il mio compagno non c'è tutte le sere e passare dall'avere sempre compagnia a cena...a me coi gatti uhmmmm!!!! Ora me la godo molto ma molto di più e non tornerei più indietro, per carità.
Ci vuole tempo, datti del tempo.

Kia mi ha fatto ricordare che anch'io mi ero circondata di oggetti provenienti dalla mia casa di origine... che ho messo via, in una scatola e se ci penso mi sale il groppo in gola, da non molto tempo... "grazie" al mio compagno che m'ha detto chiaramente "quando riuliamo la succursale della tua cameretta?!" .

menchy ha scritto:Kia mi ha fatto ricordare che anch'io mi ero circondata di oggetti provenienti dalla mia casa di origine... che ho messo via, in una scatola e se ci penso mi sale il groppo in gola, da non molto tempo... "grazie" al mio compagno che m'ha detto chiaramente "quando riuliamo la succursale della tua cameretta?!" .

Noi la gran parte della roba ce l'abbiamo "esposta", sono cd, dvd, oggettistica, peluches, e ovviamente il mio piccolo archivio di scartoffie che mi dà sempre la sensazione di avere tutto sotto controllo. Il marito ha ancora scatoloni di robaccia da selezionare, perchè ha liberato in fretta camera sua e ha imballato tutto senza buttare via nulla, e ora non ha mai voglia di riprendere in mano tutto (nonostante io abbia comprato le scatole in tinta in cui mettere le carabattole!).

Cmq c'è da dire che io non vedevo l'ora di andare via di casa, mi sentivo "in trappola", non ne potevo più di mia madre e avevo bisogno di non rendere conto a nessuno di ciò che facevo, e forse anche questo ha aiutato ad ambientarmi in fretta!

Io sono sposata da 7 mesi e sto iniziando solo ora a sentire la casa "mia", forse perché la sto piano piano completando. Per me il distacco è stato difficile dal momento che mi sono trasferita a 400 km dalla casa dei miei, il che si traduce in un altro paesaggio, altri tempi che scandiscono la giornata, nuove abitudini. Ultimamente però mi sono ambientata e lo capisco dalla voglia che ho di tornare a casa quando sono via...ad es. quando vado a trovare i miei al venerdì sera o al sabato mattina (dipende da quando partiamo) non vedo l'ora di arrivare alla mia "vecchia casa" e dormire nel mio lettino, mentre alla domenica pomeriggio non vedo l'ora di tornare nella NOSTRA casa! Non ti preoccupare Marla, penso sia un problema di tutti...ma vedrai che piano piano la farai tua!

tra convivenza e matrimonio, son 3 anni che son qua....e ancora non la sento mia!
sarà che non l'ho scelta io, ma i genitori di G(era un investimento....e lui...se ne è appropriato ) e sappiamo già che dobbiamo trasferirci(50 mq!) entro pochi anni (crisi permettendo). l'abbiamo arredata pensando di starci poco, con molti compromessi.

Ma non sento + mia la casa dei miei(cmq ci ho abitato per 8 anni....non è la casa della mia infanzia). aspetto ti avere la nostra casa....dove far crescere i nostri futuri figli......

per il cucinare.....provare piatti nuovi mai fatti nella casa precedente!

io vivo nella mia casina da quasi 6 anni.. io sinceramente mi sono abituata subito ai miei spazi, alla mia cucina.. e se penso alla casa dei miei.. è la casa dei miei per me.
eppure ci son sempre stata bene, la casa era comoda e grande e mi piaceva stare lì e dormire nella stessa stanza con la sister..
ma sono riuscita ad andare subito avanti.. forse perchè la casa era in ristrutturazione da taaaaaaaaanto tempo e non vedevo l'ora di vederla finita, di arredarla e di sposarmi! era un desiderio così intenso che ha spazzato via ogni possibile timore..

i primi tempi è chiaro che ti sembra tutto nuovo e ti dispiace quasi usare lo scopino del bagno
ma dopo un pò ti abitui agli spazi, ai rumori e odori diversi, e l'ambiente diviene sempre + familiare.

Ahhh quanto vi adoro ragazze.. speravo di scoprire che è normale e soprattutto che prima o poi PASSA!

Anche io sono una bambocciona... siamo andati a vivere insieme a 33 anni.. dopo ben 15 anni di fidanzamento. E anche io quando vado a trovare i miei al fine settimana (sono a 20km da casa) torno via con loro che mi fanno ciao ciao con la manina fuori dal cancello del giardino e i lacrimoni che scendono giu!

Ma poi col boy sto bene, passiamo un sacco di quei momenti che ogni ragazza sogna.. cenette divertenti e romantiche, lotte a cuscinate, copertina e popcorn sul divano davanti ad un bel film.. insomma non ho problemi, anzi è una gran bella convivenza...

Ma sarà che manca ancora qualche mobile, sarà che ogni weekend ci sono ancora lavori da fare.. sarà che la teniamo molto essenziale (gli spazi sono quelli che sono) e che le mie cose sono rimaste in camera mia.. io mi sento ancora spaesata, come avete detto voi.

In cucina poi si concretizza il peggio.. l'ho riempita io, mettendo tutte le cosine meravigliose che avevo comprato, piatti, pentole.. adoro tutto di questa cucina.. ma poi mi impappino ai fornelli come una novellina.. eppure a casa dei miei ero una cuoca provetta! Si si sto provando a fare tante cose nuove (sarà quello il problema?) perchè il boy la sera non vuole pasta e io ero specializzata in primi.. coi secondi in effetti ho meno fantasia e meno esperienza.. ma l'unica cosa che mi esce buona buona è la cicoria ripassata! per il resto faccio errori assurdi.. brucio il soffritto, troppo sale, poco olio, troppo cotto, troppo crudo..

Comunque.. grazie.. sentire anche le vostre sensazioni mi rilassa..

anche io mi sono abituata subito, forse perchè non vedevo l'ora!
e molto presto la casa dei miei e della mia infanzia l'ho sentita casa LORO e non più mia, anche se mia madre ogni tanto mi ripete che quella sarà sempre casa mia!
in pratica: quoto in toto la Loremir! Anzi no, non mi dispiaceva affatto usare lo scopino del bagno, ho l'idroscopino!!

Marla, io ho lasciato la casa in cui ho sempre vissuto coi miei e mia sorella a 32 anni e mezzo, quando mi sono sposata. Anche io non ho potuto scegliere la casa nuova, visto che Spino l'aveva già comprata prima che ci mettessimo insieme, però ho deciso con lui i lavori di modifica degli ambienti, i colori, gli arredi, i complementi, tutto. Eppure per un bel po' di tempo dopo il matrimonio mi sono sentita esattamente come te: impacciata, fredda, estranea... più di una volta rientrando in casa mi sono ritrovata a chiedere permesso sul portone
Ora sono passati quasi 5 anni, abbiamo aggiunto qualche mobile e complemento, modificato la collocazione di quasi tutti gli arnesi da cucina e della "dispensa", spostato una mezza dozzina di volte i vestiti nell'armadio... e sono anche arrivati due bimbi E posso dire di sentirmi bene, anche se ancora sono lontana da quella sensazione di totale familiarità che avevo a casa dei miei. Ma penso che sia normale, visto che parliamo di 5 anni contro 32
Comunque lo spaesamento iniziale ha cominciato a passare dopo circa un anno

a me stranamente è successo il contrario: io non volevo proprio andarmene da casa dei miei. Mia madre è stata costretta a "cacciarmi". Ho fatto il grande passo e dopo 1 giorno mi son sentita a casa. sarà che a casa dei miei non ho mai fatto niente: nè cucinato nè niente (a malapena il mio letto!). Ora da me cucino e l'altro giorno da mamma ho fatto i muffin per mia sorella, non mi ci trovavo proprio: lei ha una cucina con 5 mt di piano lavorativo oltre alla zona lavello e pc. Mi sentivo in galera. A casa mia il piano lavoro poco più di 1 mt.
Non so. Forse se avessi iniziato subito una convivenza non mi sarei sentita altrettanto a mio agio. Infatti quando realexo si ferma da me, mi sento un po' un pesce fuor d'acqua

Non so aiutarti... l'ho sentita cas amia il giorno che mi han dato le chiavi!
e' anche vero che abbiam fatto poi tutti i lavori noi, quindi e' come se l'avessi ri-creata pezzo per pezzo... quindi e' impossibile non sentirla una mia creatura.