Ho visto che qualcuno nel topic dei missing in action, s'era chiesto dove fossi.....che carini!!!
Ho tante cose da raccontarvi....iniziamo:
ci eravamo lasciati che m'ero licenziata....
a metà novembre ho consegnato le dimissioni, con ultimo giorno di lavoro che cadeva verso i primi di dicembre.
All'inizio è stato un turbinio di emozioni: adrenalina a mille, soddisfazione per aver fatto quello che tante volte mi ero immaginata di fare, orgoglio.....kili e kili di orgoglio...
....
e poi.....più niente..
più i giorni passavano, più mi sentivo inutile ed egoista.
Il mio compagno, che per l'ennesima volta ma forse la più improtante, mi ha dimostrato quanto mi ama, sostenendomi senza se e senza ma, restando sempre al mio fianco, anche quando ha inziato a leggere nei miei occhi un'inquietudine che si faceva sempre più presente.
la paura del futuro, la paura di non trovare un altro lavoro, la paura di dover rimandare il sogno di avere un bambino....
egoista, perchè sapevo che non avrei dovuto dare un altro pensiero al mio compagno con quello che già sta affrontando (la malattia del padre, ricordate?)...
allora piano piano abbiamo capito che forse non avrei dovuto, non in quel modo, che forse avrei poteuto cercare di risolvere i problemi che c'erano parlando apertamente coi miei capi...e poi il caro papà l'ho fatto veramente andare ai matti, lui non era stato d'accordo sin dal principio ma non voleva intromettersi troppo, e mi ha lasciata fare. Però mi chiamava ed era così preoccupato che balbettava parlando...
...e poi, finalmente, il mio capo è venuto da me e mi ha chiesto di restare.
Mi avranno pure adulata, non c''e dubbio, ma non posso nascondere che mi ha fatto piacere sentirmi dire quello che mi hanno detto.
Io lo so che me lo merito, ma avevo bisogno che fossero loro ad ammetterlo.
E così è stato!
Abbiamo raggiunto degli accordi che stanno bene a tutti, e io ho riavuto il mio lavoro.
Ero così felice che scoppiavo di gioia!!
non immaginavo di essere così spaventata finchè non mi hanno detto di restare.
E' come se avessi riagguantato la mia vita e con essa tutti i miei sogni e le mie speranze.
Mi sento ancora molto egoista per quello che ho fatto, se penso a tutte quelle persone che un lavoro un non ce l'hanno.
Noi siamo fortunati, possiamo vedere un futuro abbastanza sereno e sicuro.
L'ho capito solo adesso.
E sono felice, perchè so che da ora prenderò le cose in modo differente, la sera quando tornerò a casa chiuderò la porta alla mie spalle e tutto quello che è fuori, rimarrà fuori.
Ero tanto confusa e spaventata, e ho persino scordato di scrivere qui.
Non avrei potuto pensare ad altro comquenue...
Sono felice anche perchè comuqneu ho rafforzato la mia dignità e la mia integrità (alla luce degli accordi ragiunti in seguito) , che è e rimane la cosa più importante per una persona.
ora posso pensare solo a stare accanto al mio insostituibile compagno di vita, e al suo caro papà, che purtoppo non è guarito nel frattempo (ovviamente) e non guarirà..
