ccd ha scritto:
io lo leggo sto topic, ma non trovo un filo logico... qual'e' il senso di sostenere che un modello top di gamma costa di più per le amenità ??? chi decide cos'e' un'amenità ??? a me non frega nulla che la lvs si apra da sola, ma qualcuno sarà pur libero di desiderarlo ???
Ti porto un esempio concreto indifendibile : i miei hanno una lavatrice Miele con comandi a sfioro che a metà anni ottanta era il top di gamma . Il selettore
a scatti della temperatura prevede "fredda di rubinetto" - 20°C - 30°C - 40°C - 50°C - 60° C - 70°C - 80°C -
90°C e 95°C .... ti concedo che Miele ha previsto in anticipo di "appena" 26 anni
l' utilità di poter scegliere 20°C per i nuovissimi detersivi che lavano a freddo appena entrati in commercio ... però spiegami un po' a cosa serve la possibilità di scelta fra 90°C e 95°C.
ccd ha scritto:sarebbe come sostenere che qualsiasi auto che abbia più di: 1 volante 4 ruote 3 pedali... costa di più perchè ci sono dentro un mare di amenità...
e qui il paragone non regge proprio : il modello base di lavastov Miele posizionamento libero G 1022 da 600/700 € ha gli stessi 6 programmi che ritrovi sul meno caro dei modelli di alta gamma (G5780, circa 1350 €) , tra i quali l'intensivo a 75°C e l'automatico che decide da solo temperatura e tipo di lavaggio in base allo sporco del carico.
Le top di gamma G5980 e G5930 ( sostitute di G1872 e G1834), tra quegli assurdi 15 programmi hanno l' indispensabile
ciclo "pasta/riso/raclette". I modelli che non l' hanno affrontano egregiamente questo tipo di sporco sia con il programma automatico che con il ciclo a 75°C (che stando al libretto istruzioni è lo stesso ciclo prolungato di venti minuti. Ti dirò di più : i nuovi modelli a partire dal medio di gamma hanno l' opzione intensiva concentrata sul cesto inferiore abbinabile ai cicli normali e intensivi, opzione che a mio parere rende ancor più inutile il ciclo speciale pasta riso.
Sorvolo sull' utilità del ciclo "plastica", manco finora fossimo stati costretti a lavarla a mano ....
Quello che voglio sottolineare sono i 1750 € (in rete) della G5980. Sono ben 400 € in più rispetto alla G5780, solo per avere quei programmi inutili e qualche dettaglio in più di configurazione flessibile dei cestelli che non giustificano il salto di prezzo. A quella cifra uno si compra
due lavastoviglie miele, ad es la medio gamma G5510 SCU da sottopiano con porta in acciaio inox (950/1000 €) e la base G1173VI a scomparsa totale (750 €).
Di questi tempi "di magra" credo che saper individuare un prodotto solido, funzionale, con tutto il necessario ma senza fronzoli sia la cosa che interessa alla stragrande maggioranza delle persone. A coloro che non conoscono questi problemi Miele fa benissimo a ricaricare di 400 € una macchina che oltre all' utile fornisce l' emozione del futile
