mtb ha scritto:Discorso interessante quello della condensa, non ho ancora capito perfettamente alcune cose però:
- una caldaia tradizionale fatta lavorare a bassa temperatura produce condensa, nociva, solo nel camino (scarico fumi) quindi? O anche in qualche altro componente all'interno della stessa caldaia?
- montando un "raccogli condensa" appena sopra la caldaia si risolve del tutto il problema?
- Perchè se esiste questo problema della condensa il manuale di istruzioni e uso non ne parla, dice solo: "posizionare il selettore per la regolazione della temperatura di mandata del riscaldamento sulla temperatura desiderata (campo di regolazione 30-82).
Ammetto che è la prima volta che sento questo problema, avrei tranquillamente fatto funzionare la caldaia a bassa temperatura, diciamo a 50/55°, valore che per quasi la totalità dell'inverno basterebbe per ottenere il caldo voluto all'interno dell'abitazione.
Cordiali saluti
La differenza sostanziale non è la condensa o la temperatura di mandata ma la proprietà di far condensare i fumi e recuperare il calore che andrebbe disperso nella canna fumaria, aumentando quindi teoricamente i valori del rendimento fra il 10 e il 14%.
La bassa temperatura la si può ottenere in qualsiasi caso regolando appunto il selettore della caldaia ma dove sta la vera differenza allora?
Un bruciatore tradizionale parte con potenza al 100% e la riduce al minino (di colpo) quando è in temperatura salvo addirittura spegnersi, per esempio questo è il range di lavoro di una comune caldaia da 24kw:
potenza utile massima 24 kw
potenza utile minima 9,3
il bruciatore oscilla fra questi due valori rendendo instabile la temperatura di mandata e creando sprechi, i fumi sono cmq a oltre 100 gradi e non vengono fatti condensare nel bruciatore, se si forma condensa (magari in canna fumaria) è un difetto della stessa e ci sono appositi rimedi (raccordi anticondensa o coibentazione della canna).
Un bruciatore a condensazione oltre ai vantaggi di cui sopra è studiato per lavorare a -->qualsiasi regime<-- fra il 20 e il 100% quindi con un campo di modulazione che non comporta accensioni e spegnimenti ma solo ampi campi di lavoro.
I fumi appunto attraversano uno stadio del bruciatore (esente da fiamma) dove cedono ancora calore e formano condensa uscendo all'incirca sui 45-50°
Quindi una caldaia tradizionale può fornire la mandata a 50° con continui accensioni e spegnimenti senza recuperare calore dai fumi mentre una a condensazione riesce a farlo recuperando calore e facendo lavorare molto meno il bruciatore
"Tutti coloro che sono incapaci di imparare si sono messi ad insegnare (Oscar Wilde)"