Molte novità anche da Luceplan, prima tra tante la riedizione (a led) della trepiede Tibibi di Meda, ingiustamente espunta dal catalogo.
Riflettori puntati sulla Mesh (Gomez Paz) sospensione organizzata su una serie di led scomposti e distribuiti in funzione dell'ottimizzazione della luce, sfruttando i parametri naturali identificati da Fibonacci, come la distribuzione dei semi di girasole, quella delle macchie ad occhie nella ruota del pavone o la disposizione nella rosetta fogliare della pianta del cavolo. Grande la luminosità.
Altra sospensione, più decorativa, sorta di nuvola di luce a bulbi che nasconde il luminoso led centrale, deriva da un'installazione presentata da Rybbaken a Parigi nel 2012, Stochastic.
Poi di seguito confermatissima la bella sospensione Compendium (Rybbaken) versione finitura ottone, l'applique Fly-too, la famiglia Cappuccina (Sempé) e Tivedo, da tavolo e per finire il misterioso Soleil noir (Decq).

Ancora, Lot, ancora!!!

DIERRE ha scritto:

saretta321 ha scritto:Pasticciotta pasticciona
Apriamo un sondaggio con la domanda che foto vedi?

non capisco il link è del sito di Artemide e non di Euroluce e la foto l'ho fatta io.
bayeeen è un po' confusa

Ok... misteri informatici. Basta che non mi fanno lo stesso scambio quando la compro, sia mai che invece della lampada sul comodino mi ritrovo quella brunetta sotto le coperte

Lot, sei una "luce" in questo forum!
Grazie!

Non vedo l'ora! Ieri abbiamo messo a punto i capisaldi della nostra lampada. Due mesi e siamo davanti a Groppi per presentargliela! Posterò poi le foto.
Si spettacolare sicuramente ma osservando bene pochi prodotti si possono veramente definire "innovativi". Non fraintendetemi, per innovazione non intendo la saturazione tecnologica e l'esagerata digitalizzazione degli apparecchi bensì un punto di vista diverso.

Per esempio Davide Groppi è geniale nel racconto e nella ricerca del rapporto umano con la luce. Semplice ed efficace.

Prendiamo Ingo Maurer, una bomba! Insanabile amante dell'High tech (anni 60), essenziale, geniale, innovativo. Basta guardare la sua lampada che usa gli oled. Abbiamo avuto la fortuna di conoscere Sebastian Hepting, designer, o meglio, sviluppatore (lui preferisce così) da Ingo il quale ci ha raccontato come il "Capo Indiano" assieme al suo team danno vita ai loro splendidi oggetti luminosi.

Di Francisco ne ho già parlato. Ripeto, spettacolare si, è sempre bello vedere uno/due padiglioni di sole lampade ma se andiamo a vedere da vicino ce ne sono veramente poche, a mio parere, di veramente interessanti. La maggior parte sono la rivisitazione (più o meno riuscita) o l'esposizione dei milestone del design.

In merito a Flos e a tanti altri, credo che la tendenza ormai sia quella, anche se non la condivido a pieno, ne parlavo mercoledì con la critica Loredana Parmesani, le persone non vengono più stimolate dalla poetica e dalla bellezza dell'oggetto in sè e per sè ma vogliono che sia spettacolare, sempre più vicino alla performance/installazione artistica (Artemide con le sue lampade-ventilatori centra perfettamente il discorso). Basti pensare alla genialità della lampada Fato (Giò Ponti per Artemide) che era stupenda ed essenziale senza vortici ipnotici e nauseanti decorati di luce nonostante siano molto suggestivi.

Questa è la mia critica! Gli oled sono il futuro e, c***o, se fossero in commercio avrei sicuramente spinto su quella tecnologia per la tesi! Ci accontentiamo del mondo dei led che credo sia ancora da scoprire!

Meraviglie da Fabbian, quasi tutte recuperano la lavorazione del vetro, un ritorno alle origini, dopo tanto metacrilato e metallo.
Divertente la presentazione della collezione, con tutti i designer presenti insieme alle loro creazioni, come V. Massimo, Baumann (Formfjord), le Guisset e Crasset, tutti prodighi di informazioni.
Di seguito solo un assaggio. Appliques e lampade da terra Pivot, la serie Aerostat, le sospensioni Giro, Loop, Polair, Cyclone, Eyes.

Altra meraviglia, che non conoscevo, le sculture luminose in rete metallica progettate dai figli dello scultore Thierry Vidé, oggetti d'arte più che lampade vere e proprie.
Ancora poesia, quella dell'acciaio, che genera degli effetti suggestivi di chiaroscuro sulle pareti.
Infine, Vidé, noto ai parigini per la torre del Grand Ecran, a Place d'Italie, innestato sull'edificio di Kenzo Tange.

Giro rapido per alcuni stand meno frequentati, ma meritevoli. Uno presente nel primo dei due padiglioni dedicati ad Euroluce.
Tanta classe per Italamp, tornata anch'essa nel binario giusto, secondo un trend generale riscontrato l'anno scorso, quello per un ritorno alla classicità ed alla raffinatezza del vetro soffiato e dell'ottone (Fragrenzia sospensione), amplificati dalla qualità della luce emessa dall'oled (grande sospensione/satellite, Zeus) e dal led (fantastica la serie Ghipur).
Non cadono mai nella banalità le composizioni della casa di Cadoneghe (entroterra veneziana) che indicano una via 'diversa' della modernità che non dimentica i materiali tradizionali e tipologie e dettagli del lampadario veneto.

Molti nuovi pezzi per Slamp, marchio pontino che persegue il progetto di lampade con materiali plastici autoprodotti ed innovativi (l'opalflex, lo steelflex, lentiflex, ecc..), progettate dalle archistar (i Fuksas dopo la Hadid). Delle volte il risultato è qualcosa di molto diverso dalle lampade consuete che siamo abituati a tenere a casa, e diventano delle macchine luminose, con riferimenti 'organici', ispirate ad aspetti di realtà meno battuti. Tra tante elegantissima la sospensione della Bozzoli, dispiegata in una serie di cilindri luminosi.
Di seguito Clizia terra, Charlotte e Chantal, (entrambi di Doriana e Massimiliano Fuksas), La Lollo (Lorenza Bozzoli), Crocco sospensione e parete, Flora terra e da appoggio, Mirage parete fino alla nuova Liza, sospensione e terra.

Uno dei due leader dell'illuminazione decorativa in occidente (oltre ad Artemide): Vibia.
Le novità: Centric applique/plafone, Curtain (A.Levy) divisorio luminoso, June poetica serie da esterni, e poi trovo, fantastica, la sospensione Flamingo (A.Arola), componibile in diverse versioni, serie appoggio/terra/sospensione/chandelier Mayfar che trasfigura la lampada da biblioteca in altro, alla grande North terra/parete - che allude alle canne da pesca - all'applique Inbox fino alla sofisticata grafica e modulabile Algorithm (T.Nguyen).

davvero tante grazie Lot.

bellissime foto e bellissime lampade: Vibia è una certezza, Slamp mi ha stupito perchè in genere non mi piace, molto interessante Italamp che non conoscevo per cui grazie ancora, vado a vedere il sito

Ma grazie a te per i feedback, Bay, mi fa piacere che ti piaccia. Il prossimo anno però non potrai mancare.

Vero, lo stand Slamp era molto scenografico, sui livelli di Moooi a Via Savona e ogni cosa era studiata per valorizzare le lampade.

Foto: tante forse troppe. Accusata un pò di fatica nello scattare e nell'organizzare il materiale, ma pazientemente come sempre, riuscirò a postare tutto.
Molte altre cose viste, degne di nota, sia dal Salone che dal Satellite.

Tempo quello manca.

Di Fontana Arte, parecchie novità come accade da 3 anni (dall'acquisizione da parte del gruppo Nice) con modelli progettati da designer giovani ed affermati, con l'utilizzo di tanto materiale plastico (una svolta rispetto al materiale per eccellenza lavorato dal vecchio marchio meneghino: il vetro). Insomma, una sorta di 'Foscarizzazione' se mi passate il termine.

Dalla lampada a braccio Tail (C.Colombo), alla bella applique girevole Io, alla serie Bianca (molto, troppo simile a Glo-Ball per dirla tutta), alle bellissime sospensioni in vetro colorato Nebra (Studio Herkner), Parola (riproposto il pezzo classico come sospensione), Ambra, alle lampade da lettura Alisei (M.Nunziati), Kinx (K.Rashid), Volée (O.Fioravanti), alle appliques Apex , Flex ed Eiger.
Confermatissima, per finire, la Igloo sospensione, un pezzo del nuovo corso, ora anche trasparente.

Grazie Rouge!

Ciao tutti!.

Oh, le prime foto del topic e questo ultimo lotto di Lot ( ) mi fanno tanto venire in mente gli anni '70. Il che non so se è una bella notizia.