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#31
Proprio ieri ho sostituito nel punto luce centrale del bagno la lampada a risparmio energetico della Philips, sostituita meno di 6 mesi fa, mentre una simile in potenza a quella dei tuoi link illumina il mio laboratorio da quasi 5 anni.
Questo per confermare, a mie spese, che il cosidetto "risparmio energetico" fluorescente non è compatibile con frequenti accensioni di breve durata come può essere in un bagno o in una camera da letto, mentre potrebbe andare come punto luce centrale in cucina o in sala.
Inoltre la temperatura colore di 4000K (colore bianco neutro) si addice più ad un luogo pubblico o in una cucina che non in una camera da letto, dove vedrei meglio 2700-3000°K.
Penso che nel settore dell'illuminazione domestica sia un "momentaccio" perchè nel contesto attuale di riduzione dei consumi, pur esistendo già valide ma immature soluzioni, non si trovano prodotti che conciglino rendimento, convenienza, versatilità e confort.
Personalmente adotterò l'opzione Led appena sarà economicamente attuabile in attesa della più performante e versatile tecnologia Oled.
So di esserti di poco aiuto perchè anche per me sarebbe un problema che ho temporaneamente risolto con i faretti led da 1,5W a luce calda (che forse hai già visto) nelle mie abatjours e una lampada tradizionale, accesa raramente, nel punto luce centrale.


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#32
Io ho un altro dubbio ancora: ma se le lampadine ad incandescenza vanno in pensione e quelle a erisparmio energetico sopno da usare solo schermate per via degli UV (io questo proprio non lo sapevo!!) io cosa ci metterò nelle mie 2 vecchie Tolomeo (ma in tante altre lampade da scrivania similari) in capo ad un paio d'anni o meno?? Forse la Tolomeo aggiuntiva che dovrei prendere è meglio che le compri nel modello fluo che ha davanti il vetro?
EmmeTi

#33
e quelle a erisparmio energetico sopno da usare solo schermate per via degli UV (io questo proprio non lo sapevo!!
Guarda che le lampade fluorescenti si usano dal 1950, anche se una volta non contenevano mercurio ma gas (neon), e non mi risulta che qualcuno sia diventato cieco o abbia avuto tumori alla pelle per questo, anche perchè di solito i tubi lineari e circoline varie si tenevano in plafoniere a soffitto o appese nel punto luce centrale, oggi invece eviterei di mettere fluorescenti (se non adeguatamente schermate) in specchiere da bagno o in lampade da scrivania per la ridotta distanza dagli occhi.
Negli anni 70, io stesso sono stato ustionato per aver lavorato per qualche ora su un visore (autocostruito) per trasparenze (diapositive) con piano in plexiglass opalino (all'interno della plafoniera avevo piazzato un paio di tubi fluorescenti lineari): per un paio di settimane i lampioni di notte mi apparivano come immersi nella nebbia!
io cosa ci metterò nelle mie 2 vecchie Tolomeo (ma in tante altre lampade da scrivania similari) in capo ad un paio d'anni o meno?
Non sono competente in prodotti elettrici d'arredo ma, anche se non conosco la "Tolomeo", avrà ovviamente uno degli attacchi oggi normalmente in uso, per cui in un paio d'anni certamente ci sarà una lampada led adatta (esente da UV e IR), ad un prezzo conveniente e con tecnologia aggionata, in attesa della rivoluzione "Oled" che già radunerà il 2 dicembre a Boston la prima conferenza mondiale per designers che impiegheranno questa tecnologia. http://www.oledinsider.com/

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Mentre in questo video vengono mostrate le peculiarità fisiche dei nuovi display che verranno applicati a monitor e TV futuri (spessore schermo= 20micron). http://www.oled-info.com/new-video-sams ... -prototype

Il mercato Oled TV è previsto in aumento di 200volte entro il 2015 http://www.oled-info.com/isupply-oled-t ... rease-2015

Per aggiornamenti sull'argomento oled: http://www.oled-info.com/
Ultima modifica di Italo B il 17/10/09 20:24, modificato 1 volta in totale.

#34
EmmeTi ha scritto: quelle a erisparmio energetico sopno da usare solo schermate per via degli UV
Ma chi ti ha raccontato queste idiozie? hai un link da consultare così mi faccio 4 risate, o è una leggenda metropolitana tramandata da chissachi?

#35
Ma chi ti ha raccontato queste idiozie? hai un link da consultare così mi faccio 4 risate, o è una leggenda metropolitana tramandata da chissachi?
Le ho raccontate io (anche nel post precedente) per esperienza diretta. Chi vuole la può ripetere restando alcune ore con una fluorescente a 30cm dagli occhi.

#36
Italo B ha scritto: Chi vuole la può ripetere restando alcune ore con una fluorescente a 30cm dagli occhi.
Ma sono tue considerazioni personali,o hai qualche documento scientifico (credibile)?
Perchè se parliamo di esperienze personali, io ho fatto l'orafo al "banchetto" per 20 anni , con una lampada da tavolo con 2 neon (che tra l'altro i "neon " non sono neanche questi perchè sono lampade fluorescenti) da 8W a non più di 15 cm dagli occhi per almeno 6 ore al giorno, ora che ho 43 anni, a differenza di tutti i miei coetanei, non porto ancora occhiali, e ti assicuro che non è per motivi estetici o stupidi pregiudizi , quando si gira in auto sono il primo a riuscire a leggere le indicazioni stradali, e non devo allungare le braccia per leggere il giornale, , ma per questo non vado a scrivere in un forum che i tubi fluorescenti aiutano a conservare la vista, perchè non lo penso e perchè non ho basi scientifiche per affermarlo, come non esistono documenti scientifici che affermano il contrario.

#37
Il principio di funzionamento di tutte le lampade fluorescenti si basa sull'emissione di radiazione ultravioletta generata dalla scarica nel gas contenuto nel tubo ma, siccome questa banda di frequenze è pressochè invisibile dall'occhio umano, viene usata per eccitare un sottile strato di polveri fluorescenti all'interno del tubo che convertono l'UV in luce visibile.
Esiste il grafico dello spettro di emissione delle lampade fluorescenti, reperibile presso il catalogo di ogni produttore, dal quale si possono notare i picchi di emissione attorno a lunghezze d'onda di 400 nanometri che sono appunto il residuo della radiazione ultravioletta generata internamente.

Questo pdf della Philips mostra il funzionamento di una lampada fluorescente e il suo spettro di emissione dove una delle frequenze nell'ultravioletto è la più intensa di tutto lo spettro. Nonostante ciò, viene consigliata per numerosi locali pubblici e l'ho usata anch'io per 50 anni ma sempre attaccata al soffitto. Ognuno è libero di credere ciò che vuole sulla pericolosità o meno di queste radiazioni, ma una cosa è certa: gli ultravioletti ci sono e hanno un'intensità più che doppia rispetto allo spettro visibile.
http://www.lighting.philips.ch/it_it/tr ... esson5.pdf

Inoltre, qualcuno conosce un centro di riciclaggio del mercurio contenuto nelle lampade fluorescenti... o piuttosto vengono riversate nell'ambiente attraverso i cassonetti?
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#38
Italo, da quel che ne so io ,ma se tu hai altre notizie in merito mi sto sbagliando,lo spettro della "luce visibile" si estende dai 400 ai 700 nm (qualche testo parla di 380 750) pertanto quel picco a 420 nm è luce visibile di colore "violetto" ,quello a 400 nm (di intensità 1/3 di quello a 420) è al limite del visibile.

Gli UV partono da 10 a 400 nm suddivisi per comodità in 3 "classi"

UV A 400-300 nm
UV B 300-250 nm
UV C 250-10 nm

!l 99% degli UV presenti nello spettro della luce solare sono UV A, una piccola percentuale di UV B ,e praticamente zero UV C, i più dannosi.

Tra l'altro i raggi UV sono responsabili dell'invecchiamento precoce dei materiali , e dell'ingiallimento delle vernici, cosa che accade alla luce solare, una plafoniera IP65 installata al sole dopo 5 anni ha la calotta trasparente di policarbonato fragile e ingiallita, la stessa lampada installata in una cantina accesa 24 ore su 24 dopo 10 anni non è rovinata come quella al sole , la luce solare è di gran lunga più pericolosa della luce emessa dai tubi fluorescenti, pertanto è meno "pericoloso" stare 8 ore sotto una lampada fluorescente che 8 ore in spiaggia, hai mai visto la pelle dei bagnini? ti sembra uguale a quella di chi lavora in ambienti illuminati da lampade fluorescenti?
Lo spettro di emissione di una lampada fluorescente germicida, pertanto con tubo di "vetro" trasparente (vedi anche le gocce di mercurio quando è spenta), ha un'unico picco tra 200-280 nm, quella si che è dannosa, per le emissioni UV e per le reazioni fotochimiche che producono un'alta percentuale di ozono, subito riconoscibile dal caratteristico odore.

Pertanto ti ripeto hai qualche documento credibile che prova la pericolosità dei tubi fluorescenti?
Ma non dicerie come quella che gli alimenti scaldati nel microonde sono cancerogeni.

#39
a questo link Osram spiega come vengono trattate le lampade fluorescenti
http://www.osram.it/_global/pdf/osram_it/PIEGRICI.pdf

ricordo che per tutti gli apparecchi viene pagato il contributo raee e che gli installatori professionali sono tenuti a consegnarli alle ditte autorizzate mentre i privati possono (devono) rivolgersi alle isole ecologiche.

Per quello che riguarda la componente ultravioletta, anche se uscisse dal tubo, rispetto alla radiazione solare è qualcosa di infinitesimale.

qualche giorno fa per un lavoro ho preso delle misure col luxmetro
intensità luminosa di una fluorescente lineare da 36w con riflettore, a 2 mt di distanza: 300lux circa
misura della intensità luminosa all'aperto, in una giornata nuvolosa (pioveva) alle ore 12: 10.000 lux
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#40
una plafoniera IP65 installata al sole dopo 5 anni ha la calotta trasparente di policarbonato fragile e ingiallita, la stessa lampada installata in una cantina accesa 24 ore su 24 dopo 10 anni non è rovinata come quella al sole.
Come mai allora, che il plexiglass della plafoniera nel mio ascensore contenente una circolina da 22W dopo 20 anni si è sbriciolato con intensità che segue la forma della lampada?

E vero, il sole emette un'intensità maggiore di UV ma agli occhi ci colpiscono per riflessione e molto attenuati perchè assorbiti da corpi opachi (suolo e oggetti): non guardiamo direttamente la sorgente, mentre con le lampade può capitare di averle molto vicine e in modo diretto agli occhi.
Comunque ho già affermato nei post precedenti che non costituiscono un pericolo quando a distanza di sicurezza.

#41
Accidenti che vespaio :shock: Ora sono sotto trasloco, appena finito approfondisco
Grazie comunque
EmmeTi

#42
Italo B ha scritto:
una plafoniera IP65 installata al sole dopo 5 anni ha la calotta trasparente di policarbonato fragile e ingiallita, la stessa lampada installata in una cantina accesa 24 ore su 24 dopo 10 anni non è rovinata come quella al sole.
Come mai allora, che il plexiglass della plafoniera nel mio ascensore contenente una circolina da 22W dopo 20 anni si è sbriciolato con intensità che segue la forma della lampada?

E vero, il sole emette un'intensità maggiore di UV ma agli occhi ci colpiscono per riflessione e molto attenuati perchè assorbiti da corpi opachi (suolo e oggetti): non guardiamo direttamente la sorgente, mentre con le lampade può capitare di averle molto vicine e in modo diretto agli occhi.
Comunque ho già affermato nei post precedenti che non costituiscono un pericolo quando a distanza di sicurezza.

ciao....qual e'la distanza per cosi' dire 'di sicurezza'? grazie

#43
1tropico1 ha scritto:ciao....qual e'la distanza per cosi' dire 'di sicurezza'? grazie
La "distanza di sicurezza" è quella data dal buon senso,guardare una fonte luminosa di forte intensità ,qualunque essa sia,fluorescente,incandescenza, alogena,scarica,led o il sole provoca sempre e comunque un danno più o meno grave alla vista, tutto il resto sono solo pareri personali senza alcuna prova scientifica,leggende metropolitane.

#44
La "distanza di sicurezza" è quella data dal buon senso
Esattamente!
Non credo che si debba drammatizzare, d'altra parte queste sorgenti di luce sono state impiegate ovunque a partire dagli anni 50 e anch'io continuo ad usarle anche con il lampadario autocostruito mostrato in altro topic. http://www.arredamento.it/forum/viewtopic.php?t=72750
Gli effetti di qualunque radiazione sono cumulativi, cioè risultanti dal prodotto Intensità x Tempo: non mi sognerei mai di stare per 20 anni alla distanza di 5 cm da un tubo fluorescente come la plafoniera plastica dell'ascensore.
Sto comunque aspettando che le tecnologie emergenti diventino economicamente vantaggiose per una sostituzione radicale e definitiva.