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Parquet di scarsa qualità

Inviato: 06/11/07 11:33
da ziobestia
Innanzitutto buongiorno a tutti,
sono a chiederVi soccorso perchè ho l'impressione che mi abbiamo messo in camera un parquet di scarsissima qualità.
C'è un modo per valutare la qualità del parquet?
In realtà già visisamente ci sono gran parte delle liste che dopo la levigatura presentano tagli e buchi (stile tarlatura) :shock: , come posso contestarlo?
Grazie in anticipo.
E buona giornata
:roll:

Inviato: 07/11/07 15:56
da cartefalse
nel contratto cosa c'era scritto della qualità del parquet?

la legge stabilisce dei limiti di accettazione, ma devi dirmi almeno cosa ti avrebbero dovuto posare

Inviato: 07/11/07 15:58
da ziobestia
si parlava di parquet in doussiè prima qualità

Inviato: 07/11/07 16:02
da cartefalse
non mi devi dire di cosa si parlava ma cosa c'è scritto esattamente nel contratto ;)

Inviato: 07/11/07 16:43
da ziobestia
A capitolato viene citato camere con parquet in doussiè prima qualità.
Il fatto è che mi hanno detto che è stato usato parquet di prima qualità, ma a mio avviso così non è e vorrei capire se e come è valutabile.

Inviato: 08/11/07 13:48
da parquet pro
ziobestia ha scritto:A capitolato viene citato camere con parquet in doussiè prima qualità.
Il fatto è che mi hanno detto che è stato usato parquet di prima qualità, ma a mio avviso così non è e vorrei capire se e come è valutabile.
forse è meglio rivolgersi ad un perito.
ciao

Inviato: 08/11/07 16:40
da cartefalse
ciao, ti riporto quanto dice il manuale per la posa edito da federlegno:

I limiti di accettazione di una pavimentazione di legno posta in opera sono definiti sulla base di diverse considerazioni di carattere oggettivo:

Caratteristiche, formati e tipologie dei singoli elementi costituenti la pavimentazione;

Tolleranze di esecuzione e di accettazione del supporto sul quale è posta in opera la pavimentazione, sia esso nuovo o vecchio;

Tipologie di posa: incollata, inchiodata, galleggiante

In ogni caso va considerato che le operazioni di posa in opera e soprattutto quelle di levigatura e finitura (verniciatura, oliatura, ceratura) sone eseguite manualmente non in ambienti appositamente attrezzati e controllati, come una falegnamena o una cabina di verniciatura, ma in condizioni continuamente variabili.

Esse sono l'espressione di una tipica attività manuale e artigianale non ripetibile e non riproducibile, tenendo inoltre conto che il materiale "legno" del quale è costituita la pavimentazione è anch'esso sempre vario e irripetibile.

Pertanto sono sempre ammesse irregolarità e imperfezioni di limitata entità che qualificano il lavoro "fatto a mano" e la sua originalità e non pregiudicano l'utilizzabilità e lo scopo per il quale la pavimentazione è stata eseguita.

Il pavimento di legno va valutato nella sua generalità e osservato stando in piedi in posizione eretta con luce alle spalle e illuminazione diffusa.

Ogni anomalia estetica o irregolarità di finitura non visibile in queste condizioni di osservazione è da considerare ininfluente sulla valutazione finale.


1. Rumorosità alla percussione: la rumorosità di singoli elementi della pavimentazione non è sempre indice di disancoraggio, pertanto essa non può essere considerata anomalia.

2. Elementi disancorati: si intendono disancorati quegli elementi che non sono solidamente fissati al supporto in corrispondenza delle teste, e pertanto possono essere mobili per una superficie complessiva non superiore al 20% della superficie di ogni singolo elemento. L'1% degli elementi della pavimentazione, purché non concentrati, può essere disancorato. Entro questi limiti di numerosità è ammessa la riparazione per il fissaggio con iniezione di adesivi espandenti senza che ciò costituisca diminuzione del valore dell'opera.

3. Planarità: essa dipende in gran parte dalle caratteristiche del supporto sul quale è è stata posata la pavimentazione e dalle pareti che devono essere a piombo ed in squadro.

La superficie del pavimento deve avere una tolleranza di planarità massima di 5 mm misurata con un regolo rigido di lunghezza pari a 2 m, disposto in una direzione qualsiasi e pressocché distribuita lungo tutta la lunghezza del regolo.

La superficie del pavimento deve avere una tolleranza di planarità massima di 2 mm, purchè non formanti gradino, misurata con un righello di lunghezza pari a 20 cm, disposto in una direzione qualsiasi.

3. Planarità tra pavimento e battiscopa: essa dipende in gran parte dalle caratteristiche del supporto sul quale è stata posata la pavimentazione e dalle pareti che devono essere a piombo e in squadro. Sono ammesse differenze di planarità tali da non lasciare fessure superiori ai 4 mm nelle zone difficilmente raggiungibili.

4. Orizzontalità: è ammesso uno scostamento dall'orizzontalità di progetto fino a 1 mm/1m, salvo che in zone delimitate (raccordi con altre pavimentazioni, soglie, ecc..). In tal caso si dovranno concordare con la committenza i limiti accettati.

5. Raccordi con pavimenti attigui o con inserti di materiali diversi (marmo, ceramica, ecc..): deve essere sempre garantita la planarità dei pavimenti. Sono comunque ammesse tolleranze di livello, anche sotto forma di gradino, fino a più o meno 2 mm rispetto al livello medio dei pavimenti attigui. Sono ammesse abrasioni su pavimenti attigui fino a 6 mm.

6. Dislivello tra elementi attigui di pavimenti prefiniti: sono ammesse tolleranze di livello fino a 0,2 mm.


ma in ogni caso come diceva Parquetpro solo un perito può avere voce in capitolo e far valere la sua opinione se il parquettista o chi ti ha venduto il legno ha sbagliato o ti ha fregato

Inviato: 08/11/07 18:13
da ziobestia
Beh, grazie mille ragazzi.
Intanto mi leggo per bene quanto riportato e poi, sento un perito per verificare il tutto.
Grazie ancora.
:wink: