boy_paradis ha scritto:Dunque, come vedi, in Svizzera l'investimento è recuperato in tempi ragionevoli e non ho motivo di dubitare che anche in Italia si giungerà ad una situazione, dove l'investimento energetico si rivelerà, oltre che un obbligo di legge, anche una saggia e "conveniente" decisione.
Chi finisce i lavori di adeguamento quest'anno ha un grande punto a favore: recupera il 55% del costo (iva inclusa fra l'altro) in 5 anni. Questo è decisamente un eccellente incentivo per fare i lavori e per questo farò una serie di interventi per l'adeguamento della mia nuova bifamiliare quest'anno: cappotto, infissi, impianto di riscaldamento e solare termico almeno per la produzione di ACS (e se ci riesco anche a coadiuvare il riscaldamento). Poi è ovvio che in futuro, se mai deciderò di rivendere l'immobile, farò "pesare" la migliore prestazione energetica.
Ma oggi, in Italia, una migliore prestazione energetica non paga sul mercato. Ci vorranno almeno 5/6 anni prima che si possa "vendere" il miglior rendimento.
Diverso il discorso del nuovo. Posto che oramai tutti dovrebbero essere in grado di costruire una classe B a prezzi raggionevoli, ritengo che la classe A sia ottenibile solo con tecniche costruttive che in Italia non sono apprezzate: case prefabricate di legno. Intendiamoci, io ADORO il concetto delle prefabricate di legno: sono belle, costruite su misura, veloci da montare e facilmente in classe A. Il problema è che se all'acquirente gli dici "E' una casa in classe A con struttura in legno" la risposta sarà "Legno? allora marcisce/va a fuoco/non è il mattone che dura i secoli". In pratica il suo valore sul mercato è praticamente nullo. E questo è un vero peccato.
ivan