riuppo questo vecchio e e lunghissimo thread, per aggiungerei miei proverbiali 2 cents:
a me un mobiliere ha detto chiaramente che l'okite teme il calore. mi ha detto più o meno così:
"l'okite è bella, resiste a tutte le sostanze e non si sfrisa mai, però, devi stare attenteo: se ci appoggi le pentole roventi.... pack! salta, è l'unico tallone di achille di questo materiale"
è stato molto onesto direi: magari ha fatto un po' di terrorismo (a quanto leggo alcuni di voi hanno provato a mettere le pentole senza fare danni), però mi ha esposto chiaramente il problema durante la discussione, dicendomi (non con queste parole, ovviamente): "puoi anche sparare a pallettoni su questo piano, ma NON metterci le pentole appena tolte dal fuoco, magari può andarti bene, ma più per "censured" che per altro".
direi che tutti i negozianti dovrebbero fare così alla luce di queste parole
>Si dieci anni di garanzia, ma il rapp. Okite ce lo dice in tutte le salse di >non appoggiare pentole calde sul piano e di dirlo al cliente. Inoltre è >scritto anche sul manuale che và rilasciato al cliente
ok, l'okite non viene certo venduta da un solo commerciale in tutta italia, ma se questa è la prassi, allora direi che chi vende all'utente finale DEVE fare come il venditore che ho incontrato io.
Personalmente considero l'okite un materiale NON resitente alle pentole roventi, per un semplice motivo: molti di voi appoggiano i tegami, ma ogni tanto succede che qualcuno fa il danno irreparabile. ora, visto che l'unico modo per verificare se il mio (eventuale) pezzo di okite è uno di quelli sfigati sarebbe provare direttamente a mio rischio e pericolo, perdonatemi se parto da assunzioni vagamente paranoidi
due parole sulle prove di resistenza fatte da alcuni di voi appoggiando i tegami roventi su dei campioncini:
purtroppo non si può considerare attentibile una prova di questo genere: un campione spesso 8 mm di 20 com di lato, se scaldato repentinamente tra un piano e il fondo della pentola, ha modo di espandersi termicamente lungo tutti gli assi subendo sollecitazioni quasi nulle. in pratica prendo una pentola, la metto sopra, e scaldo uniformemente una delle due facce, il pezzo di okite si dilata ma:
- non c'è niente che contrasti la sua dilatazione, generando tensione
- il riscalamento è uniforme, inoltre il campione è piccolo, quindi il calore ha modo di diffondersi uniformemente in un tempo breve: -> il campione non è sottoposto a sforzi derivanti da una dilatazione non uniforme.
in due parole, prendendo un pezzetto di okite e poggiandogli sopra una pentola gli si somministra calore in un modo che difficilmente può causare rotture.
prendiamo ora il caso di un piano bello grosso, spesso e rigido a cui vengano somministrate parecchie calorie in un breve lasso di tempo, attraverso una sezione di pochi centimetri quadri:
il pezzo riscaldato raggiunge presto una temperatura elevata, diciamo 50-100 c superiore a quella dell'ambiete (leggasi: tripla nel caso ci siano 23 gradi). ora, se il diametro della pentola è di 20 cm e il coeff. di dilatazione termica lineare è 10^-5 (ho preso quello di un granito), otteniamo che il diametro del "disco" che andiamo a scaldare "vorrebbe" aumentare di circa uno o due decimi di millimetro ad opera del calore. questo chiaramente non causerebbe problemi se tutto attorno al nostro disco arroventato non ci fosse tanta altra okite fredda che non ha proprio idea di spostarsi per fare largo ai bollenti spiriti del nostro improvvisato sottopentola...
In due parole, piazzare un corpo rovente sopra un piano può essere come cercare di cacciare un cilindro DI PIETRA dentro a un buco fatto NELLA PIETRA che per sfiga è 0,2 mm più stretto del dovuto... magari ce la si fa, ma capite tutti che il risultato non può certo essere garantito in tutti i casi, una venatura che indebolisce il materiale, un'incrinatura, semplice sfortuna eee... tac. si fa il danno
chiaramente questo è un calcolo grossolanissimo che ipotizza una trasmissione istantanea o quasi del calore, fatto con dati presi a spanne, ecc. ecc, spero comunque che l'immagine del cilindro che cerca di entrare in un buco troppo stretto vi abbia aiutato a capire
a) che la prova con la piastrellina non è attendibile al 100% (nemmeno al 50 direi)
b) che quando piazzate una bistecchiera rovente sul piano lo sottoponete a una piccola tortura
i piani in metallo (vedi il fondo del lavandino) sono molto molto molto resistenti al calore perchè:
- il metallo è flessibile e duttile rispetto alla pietra: se anche ci sono dilatazioni, si può piegare anche di molto senza danno. provate a pensare alle teglie, che dopo essere state in forno sono tutte svirgole: il coefficiente di dilatazione è molto maggiore rispetto a quello delle pietre, ma la possibilità di deformarsi in modo elastico annulla i problemi.
- i metalli hanno calori specifici bassissimi e sono buoni conduttori di calore: il calore si diffonde rapidamente in modo uniforme.
altro aspetto da considerare: il contenuto della pentola.
una pentola di acqua bollente non può superare i cento gradi, a meno che l'acqua non evapori completamente. per avere un riscontro fate questa prova: mettete un po' d'acqua in un bicchiere di plastica, e poi mettetelo sulla fiamma di un accendino: potete rimanerci anche un minuto, NON si scioglierà. quando mettete la pentola della pasta sul piano lo esponete quindi a una sollecitazione tutto sommato moderata... la differenza rispetto ai 20-25 gradi dell'ambiente non è enorme, quindi la trasmissione del calore non sarà rapida -> il piano difficilmente prenderà "botte" di calore tanto rapide da sottoporlo a forze rischiose.
se per esempio abbiamo deciso di fare le patatine fritte, invece, il temperatura sarà molto molto più elevata: l'olio bolle a 300° c -> il fondo della vostra pentola avrà raggiunto questa temperatura -> il calore verrà trasmesso molto più rapidamente al piano ( avrete capito a questo punto che il problema non è il valore assoluto della temperatura, ma la distribuzione non omogenea della stessa).
quindi, quando qualcuno dice "io appoggio sempre la pentola sull'okite enon ho problemi" è bene chiedersi quale sia il contenuto della pentola prima di imitare il gesto.
normalmente i piani in granito resitono alle pentole appoggiate, comqune tenete conto che trattandosi di un meteriale naturale le caratteristiche non sono perfettamente costanti, esiste sempre una piccolissima possibilità che vi sia capitato un esemplare sfigato. la morale è: se domani un utente del forum spacca una lastra di granito con un tegame, non incominciate a tormentarvi: se i restanti 3000 utenti hanno avuto esperienze diverse, allo sfortunato di turno sarà capitata una lastra nata male.
scusate la lunghezza del post, spero di aver dato un valido contributo.
ciao a tutti