Posso osare una cosa????
Mi frulla in testa da un po', e se fosse possibile l'invio di mex a più persone contemporaneamente avrei chiesto un parere agli "esperti storici" (ccd, nicolettaalematte, qsecofr, andhhh.... e chi più ne ha più ne metta!) prima di pubblicare baggianate....
Venendo a noi: nel corso della frequentazione del Forum ho provato a fare un po' di copiaincolla (benchmarking) delle svariate informazioni che avate fornito... io ve le posto (scusate la lunghezza): se vi va, potete dirmi dove ho scritto eresie, così le correggo. Ovviamente non sono da tecnico, ma da mera profana, e pensavo di portarmele dietro andando in giro per cucine.
Mancano (credo) molte informazioni sulla bordatura, ed ero ancora in fase di ricerca per le cerniere. Se avete anche altri suggerimenti, fate pure!!!!
E scusate ancora, il fine sarebbe quello di fare una cosa utile!
Pannelli
1.
Massello: il legno massello è legno proveniente direttamente ed esclusivamente da durame, parte interna del tronco. che non necessita della pellicola ( legno piallaccio) superficiale di legno pregiato, ossia della impiallacciatura. In sostanza, è “ legno”, che viene definito “massello” o “massiccio” se ricavato dalla parte più interna del tronco e non in prossimità della corteccia. Quest’ultima zona del tronco è detta alburno, in pratica, la parte più giovane del tronco. In funzione dell’essenza, abbiamo pertanto il massello di quercia, il massello di noce, il massello di ciliegio e così via. Il legno massello è caratterizzato da limiti dimensionali, strettamente collegati alle dimensioni del tronco. Appare evidente che le dimensioni del singolo elemento ( travi, tavole, listelli) in legno massello non possono che essere subordinate alle dimensioni del tronco. Tale limite è stato superato, anche sotto l’aspetto delle caratteristiche tecniche e meccaniche, grazie al legno lamellare, in pratica, lamelle o listelli di legno massello incollate tra loro, in modo da formare travi o pannelli di diverso spessore e dimensioni; per parlare di legno lamellare si deve trattare di due o più elementi incollati tra loro. Tra i più comuni difetti del legno massello ricordiamo la presenza di nodi in numero eccessivo e la facilità col quale si imbarca. Il legno massello, in quanto materiale vivo e naturale, nel tempo subisce modificazioni, come il colore che tende a scurirsi, in particolare con riguardo ai legni chiari, come l’acero, il faggio. Il legno massello è quello che si presta ad essere lavorato artigianalmente con le tradizionali tecniche manuali. Inoltre ha costi elevati, ma ha una resistenza al graffio abbastanza modesta. Rispetto al legno massello i tranciati consentono di ottenere manufatti in legno con maggiore stabilità, minori rischi di attacchi di tarlo, più omogenei nella produzione di serie, e con maggiore cura nella scelta delle parti a vista. Un mobile bene impiallacciato e su buon supporto come il multistrato, contrariamente a quanto si pensa è un mobile durevole come, se non di più, di un mobile fatto in legno massello. Con “anta premassellata” si intende un bordo in legno da 2-5mm incollato prima di procedere all'impiallacciatura.
2.
Truciolato o Truciolare è il nome con cui comunemente vengono indicati i pannelli in fibra di legno composti di trucioli risultanti dallo scarto delle normali lavorazioni del legno (ad es.: ante in “particelle di legno” vuol dire truciolato). I trucioli vengono impastati con materiali leganti e quindi pressati a produrre i pannelli; i pannelli ottenuti possono essere di diversi tipi a seconda del tipo di truciolo. Alle colle possono inoltre essere addizionati agenti idrofobizzanti, fungicidi, etc... Con lo stesso nome si può indicare anche il materiale legnoso di base, cioè l'agglomerato di trucioli impiegato per produrre tali pannelli. Sul truciolato occorre controllare l’utilizzo almeno di pannelli a bassa emissione (vedi “Nobilitato”).
3.
Compensato. E’ un semilavorato a strati di legno sfogliato dal tronco dell'albero. Appartiene alla grande classe dei pannelli stratificati o multistrati, tra i quali si distingue per il particolare orientamento "incrociato" delle venature dei vari strati in numero pari a tre, di cui quello centrale più spesso
4.
MDF (Medium density fibreboard, pannello di fibra a media densità) è un derivato del legno ed è il più famoso e diffuso della famiglia dei pannelli di fibra comprendenti tre categorie distinte in base al processo impiegato e alla densità: bassa (LDF), media (MDF) e alta (HDF). L'MDF è un pannello simile al truciolare ma tutto composto da polveri molto fini (al contrario del truciolare che è composto di scaglie e che al centro mostra scaglie di dimensioni maggiori rispetto alla superficie)..E’ consigliato sui lucidi in generale.
5.
Tamburato. E’ un telaio in truciolare che all’ interno ha il cosiddetto nido d'ape (una specie di cartone molto grammato fatto a celle). Il vantaggio del tamburato rispetto al truciolare pieno (o massello di truciolare) sta appunto nel peso. Essendo vuoto all'interno risulta piu' leggero e consente alle cerniere di lavorare in maniera migliore (in questo senso è sinonimo di maggiore durata nel tempo, fermo restando che stiamo parlando di ante a forte spessore). Il tamburato che si usa ad esempio in alcuni armadi, ad esempio, è fatto con il listello di legno (abete normalmente, perche' è un legno molto elastico in grado di assorbire eventuali movimenti),e poi sempre nido d'ape all'interno.
6.
Multistrato. Con questo termina si indica un'ampia categoria di semilavorati in legno più propriamente detti pannelli stratificati, dei quali fanno parte ad esempio i compensati. Tali pannelli sono composti appunto da un certo numero di strati più o meno sottili di legno: da pochi decimi di millimetro fino ad alcuni millimetri. Spesso i due termini "compensato" e "multistrato" vengono confusi tra loro e ritenuti erroneamente sinonimi: soprattutto a livello commerciale, il termine "compensato" viene utilizzato (impropriamente) per indicare pannelli con strati sottili e fino ad un certo spessore, mentre il termine "multistrato" viene impiegato per indicare pannelli di altri spessori e con strati più grossi. Propriamente per pannello in compensato si intende un pannello composto da numero tre strati, di cui quello centrale di maggiore spessore; un pannello in multistrato è composto da 5 o più strati. In entrambi i casi le venature sono orientate ortogonalmente. E’ comunque un prodotto sicuramente migliore del truciolare, anche se la struttura in truciolare idrorepellente puo' andare piu' che bene. Il “multistrato marino”
Rivestimenti (in base alla resistenza/usura/durezza)
1.
Impiallacciato. L'impiallacciatura è un'operazione che viene consiste nel ricoprire un legname non pregiato od un pannello con un sottilissimo tranciato di legno. Il truciolare impiallacciato è truciolare, però rivestito all'esterno da un legno tranciato o un laminato plastico imitazione di una essenza legnosa. A seconda delle tipologie si distinguo gli impiallacciati a blocco utili per la realizzazione di mobili a basso costo e quelli a lamine utilizzati per prodotti di maggiore qualità. In generale sono costituiti da legni e pannelli di vario genere ricoperti da uno strato di legno più duro ed esteticamente più pregiato. Ha una sofferenza all'acqua maggiore del massello.
2.
Laminato (hpl, cpl, stratificato, ecc..): è un rivestimento di sottili fogli molto resistenti a base di resine fenoliche o melanimiche che viene normalmente applicato a pannelli di origine lignea come il pannello di particelle di legno o l’MDF. Il laminato è un foglio ottenuto pressando diversi strati di carta impregnata con resine fenoliche o melamminiche fino a creare uno spessore di circa 0,.6 mm. E’ composto da uno strato protettivo o di finitura esterno detto overlay, impregnato con resine, un foglio con una stampa decorativa o colorato a tinte unite (anch'esso impregnato con resine) ed un retro composto da 1 o più strati di carta fenolica chiamato kraft. È un prodotto molto resistente all'acqua anche bollente, praticamente indistruttibile, l'unico problema possono essere le infiltrazioni d'acqua dai bordi. Se il laminato ha un buon overlay resiste molto bene anche a solventi aggressivi, acidi, ammoniaca e strofinamenti. Questo lo rende un materiale molto apprezzato nell'arredamento soprattutto per la realizzazione di piani di lavoro per cucine, bagni, pavimenti, parquet, e scrivanie oltre che piuttosto economico al confronto dei marmi e degli acciai. Ha ottime caratteristiche tecniche, è resistente ed igienico. Esistono vari tipi di laminato: CPL, che ha caratteristiche simili al laminato Standard HPL, ma può essere post-formato tramite riscaldamento . CPL significa che viene prodotto in una pressa continua (cioè una pressa a rulli-calandra) con un processo produttivo più veloce che quindi "cuoce" teoricamente peggio le resine con l'ottenimento di un prodotto meno duro. HPL: HPL significa pressato ad alta pressione ed ha eccezionali doti di forza meccanica, di resistenza al graffio e alla acqua, di stabilità fisica. Queste caratteristiche ne fanno il prodotto ideale per aree umide e di forte passaggio. compatto. “Compatto HPL” è solo un HPL alto spessore, cioè oltre (circa) i 3 mm, fino a 12 mm. La differenza sostanziale (a parte il processo produttivo) tra CPL e HPL è lo spessore.. Molti produttori di cucine oggi utilizzano laminato HPL, o ad alta densità: un laminato che rispetta le norme EN 438/1 che ha elevate doti di impermeabilità, stabilità e resistenza. L'autoportante è il laminato (sempre HPL) con spessore oltre i 3 mm che essendo rigido può essere usato senza essere supportato... è anche chiamato laminato stratificato e si usa per fare arredamenti di piscine, ospedali, rivestimenti di facciate di palazzi ed ultimamente anche top da cucina
I fogli di laminato hanno una vastissima gamma decorativa con disegni che spesso imitano le venature del legno e garantiscono una resistenza contro i graffi e sono facilmente lavabili. Il laminato grossomodo è come il nobilitato, costa di più ma ha spessori più importanti che garantiscono maggior tenuta dei bordi all'umidità e maggiori resistenze all'urto. L'HPL è laminato ad alta pressione, è il migliore, e si differenzia dal CPL (ed anche dal nobilitato) perchè ha resistenza maggiore all'urto, (lievemente) al graffio, (abbastanza) all'abrasione ed in forza del maggior spessore di materiale plastico non assorbente permette una bordatura più efficace e sicura all'attacco dell'acqua. Il laminato HPL ha paura solo degli acidi forti (pulitori spargifiamma, alcuni anticalcare, acido muriatico...). Con il laminato non si può rivestire l'anta anche sui bordi, e per aumentare la resistenza alle infiltrazioni si fanno bordi in alluminio (che diventano anche un elemento decorativo). A seconda dell' azienda ci possono essere aziende che propongono qualità ed estetica più bassa (soprattutto se laminato opaco, sul lucido è necessario utilizzare spessori e finiture di buona qualità altrimenti la differenza tra un buon lucido e cattivo lucido si nota molto. Un buon laminato HPL e più resistente anche del polimerico
3.
Melamminico: rivestimento con carta decorativa impregnata di resina melaminica (laminato).
4.
Nobilitato: il Nobilitato è un pannello di legno truciolare rivestito su di un lato, o su tutti e due i lati, con carta melamminica, che è un materiale sintetico costituito da fogli di carta sottilissima (attorno al decimo di mm) impregnata di resina melamminica. L'uso di tale carta fa sì che il pannello nobilitato venga spesso anche chiamato pannello melamminico (o melaminico) Il pannello può essere costituito oltre che di truciolare (anche da legni riciclati), anche da faesite, da compensato, da legno stampato, OSB o da MDF. Sul truciolato occorre controllare l’utilizzo di pannelli a bassa emissione, basta guardare la scheda tecnica, i pannelli in questione sono contraddistinti dalla sigla "E1” o bassissima emissione (E0). I pannelli sono infatti divisi in 3 classi secondo i test espressi dalle normative europee EN 717 e EN 120: E1, E2 ed E3. La classe E1 è attualmente considerata la più restrittiva e prevede un rilascio medio inferiore ai 2,5mg/m²h e una concentrazione inferiore a 0,1 ppm (parti per milione). Pur non essendo ancora formalizzata probabilmente si arriverà presto alla nascita di una ulteriore classe E0 già ora usata come denominazione commerciale ed informalmente mutuata dalle classificazioni giapponesi. In Italia praticamente tutta la produzione di nobilitato è ampiamente rientrante in classe E1 e già numerosi produttori si stanno muovendo per ridurre ulteriormente tale emissione. È considerato un prodotto piuttosto economico tuttavia lo sviluppo di carte sempre più realistiche unito a doti notevoli di durezza e resistenza al graffio ed ai solventi della superficie rende questo prodotto usatissimo nel mondo dell'arredamento. E’ economico, ha una grossa resisteza al graffio e continuità di colore senza variazioni alla luce, il difetto è che si vede la bordatura, ha un aspetto meno naturale e lo spessore del materiale plastico è modesto.
5.
Fenolico: rivestimento con carta impregnata di resina fenolica (laminato).
6.
Laccato. La lacca è una vernice trasparente o colorata, che si asciuga per evaporazione di solventi e spesso anche con un processo di indurimento che produce una finitura dura, durevole, che può assumere qualsiasi livello di brillantezza dall'ultra-opaco all'estremamente lucido e che può essere ulteriormente lucidata a seconda delle esigenze. Il laccato ha costi più elevati del nobilitato/laminato, ma l'anta non mostra segni di bordatura o giunzioni,; è solitamente più pregiato e più costoso del polimerico, ma più delicato da pulire. Esistono però diversi tipi e di qualità di anta laccata: lucida, opaca, goffrata, satinata, spazzolata, ecc.. Spazzolato significa che dopo la laccatura si procede a mettere le ante in una macchina che leviga la superficie con una pasta polish poco abrasiva, ma il processo è costoso. Si differenzia dal lucido diretto dove dopo la stesura della vernice non viene effettuato nessun altro intervento. La laccatura lucida non scolorisce di più di una opaca. Si vedono di più le impronte ma di contro sono molto più facili da togliere. Il lucido si rovina più facilmente ed in particolare si graffia come un opaco, ma sull'opaco i graffi non si vedono contrariamente al lucido. Inoltre nel laccato lucido aumentano le ondulazioni che si possono vedere controluce, in modo attenuato dalla bontà dei materiali sottostanti ma comunque sostanzialmente "ineludibile” (meno evidente comunque sullo spazzolato). Inoltre le laccature lucide con l'andare del tempo tendono a ondularsi e creare effetti di buccia d'arancia: presenza di MDF, presenza di sottostrati massicci di poliesteri nella verniciatura, spessore delle foglie da rivestimento possono attenuare l'inevitabile fenomeno.. Il laccato, sia a lucido diretto che spazzolato e' molto delicato agli urti, si riga facilmente, ma sopratutto nel caso di una eventuale sostituzione di qualche elemento, il colore non sara' mai uguale. Il laccato a poro aperto è quello in cui verniciatura del legno è effettuata attraverso un sistema che lascia vedere e sentire le venature del legno
7.
Polimerico (pvc, pet, alkorcell, pe, ….) o laminato polimerico: è un foglio di materiale plastico tipicamente "pvc" o in alcuni sporadici casi "pet" o "pp"... (pvc o polimerico o, per i lucidi, a base acrilica). In pratica un pannello di particelle di legno viene rivestito con un materiale sintetico o PVC di spessore variabile, che conferisce un’estetica gradevole al pannello ed un’alta resistenza ai liquidi e agli urti. Ha un costo leggermente superiore al laminato. La differenza principale fra i polimerici è spesso nelle caratteristiche meccaniche. Il polimerico fa parte della gamma dei laminati nobilitati ovvero rivestiti da un ulteriore strato che ne aumenta la resistenza ai liquidi, agli urti e ai graffi, anche se la versione lucida è abbastanza delicata, nel senso che si graffia facilmente, di più di un buon laccato. Il polimerico quando è opaco è "sempre" PVC (polivinilcloruro...) Infine il polimerico lucido può essere più o meno bello a seconda di una superficie quanto più distesa possibile guardandole in controluce, ma sul lucido è solitamente meglio il laminato o il laccato. La resistenza superficiale del polimerico è inferiore a quella di un laminato HPL in particolare al graffio, abrasione, ecc, infatti il polimerico non si usa sui piani lavoro ma solo per ante dove rappresenta una alternativa + economica al laccato. Il polimerico ha un risultato estetico simile al laccato almeno frontalmente, è più economico, tenero tanto quanto una verniciatura ed anche di più ma una buona elasticità (resistenza all'urto/abrasione migliorata)... isolamento dall'acqua ed a cambi di umidità-temperatura discutibili. Essendo un materiale termoplastico (cioè viene ammorbidito con il calore per essere lavorato) non ha una grande resistenza al calore stesso, e inizia a rammollirsi a temperature tra i 75° e i 95° gradi. Le ante in polimerico meglio che siano su supporto in mdf e non in truciolare.
Bordatura: per la bordatura si usano i cosiddetti collanti hotmelt (a caldo) che sono praticamente di due tipi: la EVA (etil vinilacetato, termofusibile normale usata da sempre) e la PUR (Poliuretanica Reattiva, più recente). Le colle poliolefine sono poco usate e non tutti i materiali si prestano bene ad essere incollatti con queste colle: in pratica sono delle colle simili all'EVA che rammolliscono però a più alte temperature (quindi sotto questo aspetto migliori).
La colla PUR invece è reattiva... in pratica viene tenuta in assenza di umidità, quando la colla tocca il pannello ed il bordo "naturalmente" contenente umidità comincia una reazione chimica che dura qualche giorno che fa reticolare la colla che quindi una volta reticolata non rammollisce più ad alte temperature. La reazione coinvolge agganciando nel reticolo polimerico anche le molecole di cellulosa o l'abs del bordo al contrario delle colle EVA che di fatto attuano un'incollaggio puramente "meccanico" pertanto si crea quello che al momento è considerato il miglior incollaggio possibile per il bordo.
I vantaggi della PUR rispetto all'EVA sono:
1) non rinviene a temperature elevate quindi il bordo non si stacca se, per esempio, scaldato sopra un piano cottura
2) non è assorbente al contrario delle EVA che hanno una certa permeabilità
3) non è porosa quindi trattiene meno lo sporco e si vede meno (al contrario della EVA che tende a fare la riga nera abbastanza evidente)
4) ha una grossa appiccicosità iniziale anche a basse temperature e quindi si può lavorare con film più sottili e si vede quindi meno la riga di colla
5) quasi mai contiene cariche minerali quindi ha un'aspetto trasparente e la riga di colla si vede meno.
Gli svantaggi della PUR rispetto alla EVA:
1) il costo( costa 4 volte tanto al kg)
2) la manutenzione degli impianti: per via che reticola tocca pulire l'impianto di sovente e non lasciare mai la colla "aperta in giro"
3) il costo degli impianti di fusione stagni.
4) alcune variabili misteriose da considerare in fase di produzione dei materiali.
Comunque a meno di non usare carte melamminiche per bordare con spessori sotto i 3 decimi il bordo in laminato è isolante tanto quanto l'abs, tant'e' che per esempio il bordo dei top in unicolor è in laminato unicolor.
Cerniere: