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Re: Cucine eco-sostenibili

#61
Solaria ha scritto:Di quale legno parli??
No, No questo discorso non vale! Perche abbiamo le città molto inquinate non ci deve importare niente di tutto il resto...
tutti gli hardwood... che letteralmente sarebbero da tradurre come "legni duri" in realtà si intende il legno di latifoglia... tutto ciò che non è pino/conifera...quindi pioppo, rovere (molto), noce, ciliegio, ontano, olmo... nonchè buona parte dei legni esteri e i legni succedanei (toulipie, frakè, iroko...)
Sembra (ma che io sappia non c'e' certezza) che il fenomeno sia dovuto alla presenza maggiore in questi legnami di formaldeide... che tu vedi come un additivo chimico chissà che raro ma che in realtà è naturalmente contenuto nel legno ... le piante lo usano come "disinfettante"/"conservante": noi usandola negli ospedali abbiamo solo copiato... comunque non preoccuparti: gli studiosi hanno trovato in noi operatori un raddoppio dei casi di tumore ai seni nasali ma essendo un tumore rarissimo io devo ancora conoscere uno sfortunato colpito da questo tumore... invece di tumori ai polmoni per fumo da sigaretta ho pure parenti stretti.
...per il discorso delle città... preoccuparsi della formaldeide nell'arredo è come preoccuparsi del proprio trucco prima di andare a lavorare nelle miniere di carbone del Sulcis.
... per il discorso riciclato... grossomodo tutti usano gli stessi materiali... non c'e' grossa differenza nella raccolta.... il materiale viene tritato sempre più finemente, ad ogni macina ci sono dei magneti di vario tipo + dei separatori "gravitazionali" non saprei come ulteriormente definirli... comunque quello che è più pesante o più leggero viene tirato fuori... rimane il legno e qualche brandello di plastica,alluminio, tessuto (sarà meno del 0,1% però si vedono perchè sono colorati diversi)... tutto il cippato viene bagnato ed essiccato più volte infine viene miscelato con la colla ureica e pressato... il processo dal punto di vista batterico neutralizza tutto perchè la colla ureica è già di per se antibatterica (...formaldeide?), l'essicazione del legno, le temperature della pressa fanno il resto.... se ci fosse dell'amianto potrebbe finire nell'impasto come finoscono talvolta i sassi (anche se la presenza di silicio è controllata... e l'amianto è un silicato), se c'e' merd@ viene disinfettata, se c'e' plastica, alluminio, laminato, vernici secche eccetera... be finiscono dentro... mobile erano e mobile ritorneranno :lol:

#62
Qusecofr
La formaldeide è quella che mi preoccuma di meno perchè è una delle poche testate.Ti faccio un esempio reale . Se dovessero riciclare il legno del bancone del mio laboratorio a livello chimico c'è di tutto di più.
Lo stesso vale per legni che provengono da lavorazioni particolari. Non puoi testare qualsiasi sostanza c'è dentro. Quindi è fondamentale che sia definita la fonte.Ora non conosco la materia e non so se la fonte è ben definita per legge o è lasciata al libero arbitrio di chi ricicla.Ma sono domande che mi pongo come qualsiasi persona che riflette sui materiali riciclati.
Il discorso riciclaggio è bellissimo ma molto complesso.
Per esempio nella mia citta vedo la raccolta differenziata dei vari materiali e mi chiedo ma siamo sicuri che nei cassonetti la gente non ci metta altro.....Dovrebbe essere più controllata...

#63
Solaria ha scritto:Qusecofr
La formaldeide è quella che mi preoccuma di meno perchè è una delle poche testate.Ti faccio un esempio reale . Se dovessero riciclare il legno del bancone del mio laboratorio a livello chimico c'è di tutto di più.
Lo stesso vale per legni che provengono da lavorazioni particolari. Non puoi testare qualsiasi sostanza c'è dentro. Quindi è fondamentale che sia definita la fonte.Ora non conosco la materia e non so se la fonte è ben definita per legge o è lasciata al libero arbitrio di chi ricicla.Ma sono domande che mi pongo come qualsiasi persona che riflette sui materiali riciclati.
Il discorso riciclaggio è bellissimo ma molto complesso.
Per esempio nella mia citta vedo la raccolta differenziata dei vari materiali e mi chiedo ma siamo sicuri che nei cassonetti la gente non ci metta altro.....Dovrebbe essere più controllata...
Pur non condividendo ancora la tua fobia (perchè il truciolare viene rivestito) parzialmente ti do ragione: uno studio (...però chiaramente tendenzioso sponsorizzato da un noto produttore tedesco che con la storia del riciclaggio si è perso il mercato italiano e parte del suo) infatti ha dimostrato all'inizio della storia del riciclato che all'interno del riciclato c'erano delle tracce di sostanze battericide e funghicide (erano usate nei pali che vanno lungo le strade e nel trattamento dei bancali di legno contro i tarli)... ovviamente il contenuto era abbastanza modesto da non rappresentare alcun rischio (del resto i bancali ed i pali della luce non è che ti ammazzano al contatto) e possiamo stare certi che la patata del riciclato è finita a strasburgo n volte con quintali di esami delle parti in quanto (prima della resa incondizionata) i tedeschi esportavano parecchio in italia.... ora invece impianti di riciclato ce ne sono parecchi anche all'estero... ovviamente il problema è che all'estero non sempre ci sono distretti industriali produttori di scarti.

#64
Ciao a tutti
A proposito di formaldeide ho notato che alcune marche di cucine hanno messo nei nuovissimi modelli tutto pannello E0, mentre in altri modelli, della stessa ditta hanno ancora E1. Quindi non sempre E0 vuole essere un'operazione di marketing , ma probabilmente l'anticipazione di qualcosa che magari sarà necessario nei prossimi anni. Posto che l'E1 rappresenta lo standard europero e tedesco, E0, che non rappresenta comunque un'assenza assoluta di formaldeide, è sicuramente meglio di E1. Sarebbe stato bene che tutte le ditte avessero messo nei nuovissimi modelli E0.

#65
Solaria ha scritto:Ciao a tutti
A proposito di formaldeide ho notato che alcune marche di cucine hanno messo nei nuovissimi modelli tutto pannello E0, mentre in altri modelli, della stessa ditta hanno ancora E1. Quindi non sempre E0 vuole essere un'operazione di marketing , ma probabilmente l'anticipazione di qualcosa che magari sarà necessario nei prossimi anni. Posto che l'E1 rappresenta lo standard europero e tedesco, E0, che non rappresenta comunque un'assenza assoluta di formaldeide, è sicuramente meglio di E1. Sarebbe stato bene che tutte le ditte avessero messo nei nuovissimi modelli E0.
...l'e0 esiste già da anni... anche se non esiste in quanto è una dicitura mutuata dallo standard giapponese f**** (che è più severo di e1) che non è ufficialmente normata dall'europa...
Inizialmente non interessava a nessuno (...se non per esportazioni verso il giappone) e anche ora interessa a pochi in quanto il costo per avere l'e0 è proibitivo (si parla di 40-50 euro in più su 150). I primi E0 inoltre avevano pure di tanto in tanto problemi (... si sfregolavano) ora speriamo risolti. Poi ci sarebbe pure il Leb che è conforme alla normativa "carbon" californiana... ma li sembrerebbe che ci siano anche limiti di stoccaggio... della serie che se vuoi che ti diano la conformità devi tenere il LEB in magazzini a parte lontani dall'E1... il che è (forse) pensabile dal produttore non certo dai terzisti che lo lavorano.
L' E0 E' UN'OPERAZIONE DI MARKETING... puro... solo che sul nuovo modello è un costo assorbibile quando fai i listini... sui modelli vecchi è un'automassacro... spendi di più per avere magari lo stesso modello vecchio che vendi (o non vendi) senza problemi da anni che nessuno ha mai commentato...

#66
Capisco, ma se si fa un nuovo modello mi sembra meglio farlo in EO. Comunque trovo trasparente e corretto che un azienda metta su internet per ciascun modello se è fatto in E1 o E0 in modo che il cliente possa scegliere.Alcune addirittura mettono che gli schienali sono fatti in E0 e altra parti in E1. Molto meglio di quelle che ti mettono pannello ecologico secondo normativa XY e punto.

#67
Solaria ha scritto:Capisco, ma se si fa un nuovo modello mi sembra meglio farlo in EO. Comunque trovo trasparente e corretto che un azienda metta su internet per ciascun modello se è fatto in E1 o E0 in modo che il cliente possa scegliere.Alcune addirittura mettono che gli schienali sono fatti in E0 e altra parti in E1. Molto meglio di quelle che ti mettono pannello ecologico secondo normativa XY e punto.
vabbe circa la chiarezza delle schede prodotto più cose ci sono scritte meglio è (per il consumatore) salvo poi che granparte della gente non sa leggerle e quindi tanto varrebbe...
Circa il E0 tutto...è un bel problema... di numeri prima di tutto... le scocche per esempio magari ti piace un nobilitato di pincopallino che non fa E0... e sei fregato perchè il bello vende sempre..l'e0 se c'e' bene se no chi se ne frega... quindi vince il bello... oppure l'anta: che comperi già bella e pronta a riferimento da terzista che le fa anche per x,y,z e che non ha nessuna intenzione di usare l'e0 per i tuoi 10 pezzi l'anno...
Poi credo ci sia anche un problema burocratico.... non "esistendo come norma" non puoi scrivere che usi "SOLO" un pannello E0... e siccome devi per legge usare e dichiarare solo pannelli almeno E1 dovresti riportare sulle schede prodotto: pannello in classe E1 secondo norma xxxx a bassa emissione di formaldeide denominato "E0" o denominato "leb" o denominato "F****"... un po' un guaio...

#68
http://www.youtube.com/watch?v=UiY1tchaHv4

LA CERTIFICAZIONE FORESTALE ED IL SISTEMA PEFC

Per "certificazione della gestione forestale" si intende una procedura di verifica riconosciuta e collaudata che conduca all'emissione, da parte di un organismo indipendente, di un certificato che attesta che le forme di gestione boschiva rispondono a determinati requisiti di "sostenibilità". Un problema fondamentale nell’applicazione dei sistemi di ecocertificazione consiste proprio nella definizione dei criteri e degli indicatori della "gestione forestale sostenibile" (GFS), ovvero di parametri quantitativi e qualitativi (descrittivi) che, quando periodicamente misurati o osservati, permettano di valutare le performance ambientali e la sostenibilità dei sistemi di gestione forestale.

I criteri e gli indicatori proposti dal Programma per il riconoscimento di schemi nazionali di Certificazione Forestale (PEFC) prendono spunto dalle difficoltà emerse nell'individuare uno strumento idoneo a rispondere in modo soddisfacente alle peculiari situazioni del contesto europeo e dall'esigenza dei proprietari privati di disporre di uno strumento flessibile e rispondente alla necessità di attuare una gestione ecologicamente appropriata, ma anche mirata al conseguimento di benefici sociali ed economicamente valida. Il PEFC si pone, pertanto, come alternativa ai sistemi di certificazione esistenti, primo fra tutti quello del Forest Stewardship Council (FSC), ritenuto inadeguato soprattutto nel caso di proprietà forestali di piccole dimensioni.

Lo schema di certificazione forestale PEFC in Europa è fondato su tre principi fondamentali:

il rispetto dei Criteri e degli Indicatori definiti nelle Conferenze Ministeriali per la protezione delle foreste in Europa (Helsinki 1993, Lisbona 1998) che hanno dato avvio al cosiddetto "Processo pan-europeo";
l'applicazione a livello regionale o di gruppo (anche se è parimenti possibile un'adesione individuale);
le verifiche ispettive e la certificazione affidate ad una terza parte indipendente ed accreditata.

#69
giggi ha scritto:http://www.youtube.com/watch?v=UiY1tchaHv4

LA CERTIFICAZIONE FORESTALE ED IL SISTEMA PEFC
non conoscevo questa certificazione... in effetti è molto poco diffusa in italia al contrario della sua "concorrente" FSC... a chi interessasse questo è un link che compara le due certificazioni

http://www.arsia.toscana.it/cerfor/sche ... MPARAZIONE

... ora uno o l'altro a livello di ambiente credo faccia lo stesso... forse sarebbe meglio ancora rispettare le indicazioni senza dover usare manco la carta per le certificazioni ma siccome viviamo in un mondo di carte giochiamo...
Comunque giusto per voler esprimere un giudizio su due piedi mi pare meglio il più classico e diffuso FSC... almeno contempla la possibilità che uno abbia delle coltivazioni di pioppi o altri legnami... e è appoggiato dalle organizzazioni non governative mentre l'altro stando a questo schema comparativo risulta :"-Contestato fortemente da ONG ambientaliste, sostenuto da piccoli proprietari, industria e amministrazione pubblica -"

#70
Senza voler tornare a parlare di Valcucine, mi sono documentato e riporto che "utilizza pannelli che rispettano il limite E1 fin dall'emanazione in Germania (1986) e dal 2007 pannelli che rispettano il limite F****".
Il limite F**** è praticamente la metà dell' E1, recepito in Italia solo nel 2008.

#71
A molte aziende piace fregiarsi del termine " ecologico". Ma in questo settore l'ecologia si può fare in due modi RADICALMENTE diversi:
1)Usare legno nuovo e piantare i corrispettivi alberi
2) usare riciclato

va da sè che il secondo metodo è molto più economico.

#72
paul ha scritto: Il limite F**** è praticamente la metà dell' E1, recepito in Italia solo nel 2008.
...l'E1 più che recepito è diventato obbligatorio con tanto di segnalazione in bolla in ogni fase produttiva... mentre prima del 2008 diciamo non c'era l'obbligo ma tutti i pannelli erano già E1... solo che dopo finivano nelle mani degli impiallacciatori (di solito artigiani) che impiallacciando con colle ureiche potevano teoricamente aumentare i valori di formaldeide (senza dichiararlo)... ora ogni bolla a livello di semilavorati porta la dicitura (circa) "pannello in classe E1... la nostra lavorazione non aumenta la formaldeide" oppure "lavoro il pannello.... uso colla ureica ma il risultato rimane E1 secondo queste e queste analisi".

#73
Solaria ha scritto:A molte aziende piace fregiarsi del termine " ecologico". Ma in questo settore l'ecologia si può fare in due modi RADICALMENTE diversi:
1)Usare legno nuovo e piantare i corrispettivi alberi
2) usare riciclato

va da sè che il secondo metodo è molto più economico.

... è ancora più facile... che io sappia pressochè tutti i produttori "europei" di truciolare sono certificati FSC.... http://info.fsc.org/PublicCertificateSearch
ho cercato diversi produttori ed il loro nome compare sempre... l'unico che non ho trovato è di un produttore francese... che peraltro produce un pannello fatto con la paglia di lino quindi dovrebbe essere comune... per me più che sull'arredamento di interni il problema si pone nella serramentistica, nei parquet e nei legni per esterni che fanno ampio uso per esempio di teak, okumè, iroko... ed altri legni che non so neanche come si scrivono...
Il rischio inoltre è sull'uso di tranciati esotici... teak, noce daniela, zebrano... rimango inoltre della mia idea che un colombini alla fine di tutto il discorso con il suo pannello in nobilitato da 4 soldi pur non puntando ad un discorso ecologista risulti di gran lunga più "ecologista" di una ditta di firma che per stupire deve sempre prendere il tranciato che non hanno gli altri, le prime scelte, il legno esotico, l'ebano...

#74
No, parlo anche di truciolare riciclato e non. Mi pare che avevi detto che in Francia non si possa usare il pannello riciclato
qsecofr ha scritto:
Solaria ha scritto:A molte aziende piace fregiarsi del termine " ecologico". Ma in questo settore l'ecologia si può fare in due modi RADICALMENTE diversi:
1)Usare legno nuovo e piantare i corrispettivi alberi
2) usare riciclato

va da sè che il secondo metodo è molto più economico.

... è ancora più facile... che io sappia pressochè tutti i produttori "europei" di truciolare sono certificati FSC.... http://info.fsc.org/PublicCertificateSearch
ho cercato diversi produttori ed il loro nome compare sempre... l'unico che non ho trovato è di un produttore francese... che peraltro produce un pannello fatto con la paglia di lino quindi dovrebbe essere comune... per me più che sull'arredamento di interni il problema si pone nella serramentistica, nei parquet e nei legni per esterni che fanno ampio uso per esempio di teak, okumè, iroko... ed altri legni che non so neanche come si scrivono...
Il rischio inoltre è sull'uso di tranciati esotici... teak, noce daniela, zebrano... rimango inoltre della mia idea che un colombini alla fine di tutto il discorso con il suo pannello in nobilitato da 4 soldi pur non puntando ad un discorso ecologista risulti di gran lunga più "ecologista" di una ditta di firma che per stupire deve sempre prendere il tranciato che non hanno gli altri, le prime scelte, il legno esotico, l'ebano...

#75
Ah... pensavo che le sigle ( E1, F****) si riferissero al prodotto finito, invece si riferiscono al pannello di origine. Beh andiamo bene .. allora un F**** può diventare un E3 ??
qsecofr ha scritto:
Solaria ha scritto:A molte aziende piace fregiarsi del termine " ecologico". Ma in questo settore l'ecologia si può fare in due modi RADICALMENTE diversi:
1)Usare legno nuovo e piantare i corrispettivi alberi
2) usare riciclato

va da sè che il secondo metodo è molto più economico.

... è ancora più facile... che io sappia pressochè tutti i produttori "europei" di truciolare sono certificati FSC.... http://info.fsc.org/PublicCertificateSearch
ho cercato diversi produttori ed il loro nome compare sempre... l'unico che non ho trovato è di un produttore francese... che peraltro produce un pannello fatto con la paglia di lino quindi dovrebbe essere comune... per me più che sull'arredamento di interni il problema si pone nella serramentistica, nei parquet e nei legni per esterni che fanno ampio uso per esempio di teak, okumè, iroko... ed altri legni che non so neanche come si scrivono...
Il rischio inoltre è sull'uso di tranciati esotici... teak, noce daniela, zebrano... rimango inoltre della mia idea che un colombini alla fine di tutto il discorso con il suo pannello in nobilitato da 4 soldi pur non puntando ad un discorso ecologista risulti di gran lunga più "ecologista" di una ditta di firma che per stupire deve sempre prendere il tranciato che non hanno gli altri, le prime scelte, il legno esotico, l'ebano...