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ArredissimA

#1
ciao
qualcuno sa dirmi se questo ingrosso di arredi ha mobili validi? e soprattutto tratta anche con i privati o solo con aziende? Qualcuno di voi lo conosce?
grazie mille per le vs risposte!
ciao

#2
Sono stato a fare un preventivo presso il negozio di questa catena che si trova nella mia città, ma l'impressione che ho avuto non è stata buona nel mio caso, dato che i prezzi che mi sono stati proposti erano molto superiori di un buon 40% rispetto ai prezzi che potevo trovare in rete per gli stessi prodotti. Per fare un esempio il tavolo Domitalia Mix mi veniva proposto a 990€ quando da un sito di acquisto on-line lo potevo trovare a 578€. Io non mi aspettavo un prezzo così elevato, anzi, pensavo di trovare dei prezzi più bassi che su internet dato che sarebbero grossisti.
Comunque hanno una gran quantità di mobili, e vendono ai privati con una strana formula: questa strana formula consiste nel fatto che tu hai una sola possibilità di preventivo presso di loro. Ti viene dato un appuntamento in cui scegli tutte le caratteristiche ad esempio di una cucina, ed al termine del preventivo tu devi dare subito una risposta, se la prendi oppure no. Così è come mi è stato spiegato dal consulente. Io non dico che a priori sia giusto o sbagliato, ma un acquisto di una cucina dovrebbe essere un acquisto ragionato, e valutato. Io pesonalmente non me la sono sentita di fare un preventivo per la cucina, a maggior ragione quando ho visto che di risparmio non ce ne era...

#3
se cercate un po' sul forum, viene ben spiegato da gente del settore che non esistono i grossisti e che queste aziende sono grandi fregature.

sul discorso prezzi su internet invece è normale trovare sul web i prodotti a meno rispetto ad un negozio tradizionale, è cosa risaputa.


:roll:

#4
la sede di castelfranco è vicino a casa mia...so solo ke non molto tempo fa sono finiti sulla trasmissione di rai 3 citati in causa da alcuni clienti i quali avevano ordinato una cucina e si sono visti recapitare tutto un'altro modello di cucina, con materiali scadenti!
"Amo i bambini perchè loro si mettono le maschere sul viso solo per giocare, mentre gli adulti le mettono per fregarti." MJ

#6
alessia455 ha scritto:bene....grazie mille a tutti per le info....a questo punto NON mi appoggerò di certo a questa catena!
Neanche ad un'altra, non appoggiarti proprio a nessuna catena.
Mobiliere

#8
alessia455 ha scritto:andrò da un mobiliere!!!
Meglio per te ...

Da newsletter del settore (Built in) ...

Arredissima condannata per pratica commerciale scorretta

Dopo una segnalazione partita da Federconsumatori di Carpi, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha multato il punto vendita per la violazione degli articoli 20 e 22 del Codice del consumo

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ha deliberato e determinato il 6 ottobre 2010, una sanzione amministrativa pecuniaria di 55 mila euro nei confronti della società Arredissima Modena srl, attiva nel commercio al dettaglio di mobili, per pratiche commerciali scorrette. Come riporta il provvedimento, “Il procedimento concerne il messaggio pubblicitario diffuso nel 2009 e fino a marzo 2010 sul sito ufficiale www.arredissima.com, nonché tramite brochure, nel quale, sotto la voce “servizi”, si leggeva: “Garanzia 5 anni - Arredissima ha scelto di garantire i suoi mobili per 5 anni con l’obiettivo di fornire ai suoi clienti la massima serenità e fiducia”. Ma, secondo quanto segnalato da Federconsumatori, la garanzia di cinque anni, pubblicizzata sul citato sito Internet non sarebbe rinvenibile nelle condizioni generali di vendita allegate alla brochure, dove la durata della garanzia convenzionale sarebbe limitata a un periodo di soli due anni. La suddetta Autorità, “ha ritenuto che la pratica commerciale in esame risulta scorretta ai sensi degli art. 20, 21 e 22 del Codice del Consumo e, in considerazione di tali elementi, si ritiene di determinare la sanzione amministrativa pecuniaria applicabile alla società Arredissima Modena srl nella misura di 55 mila euro”. Nord Est Holding, è proprietaria del sito Internet www.arredissima.com e detiene una quota del capitale sociale di Arredissima Modena srl (3,2 mln di euro il fatturato 2009), che a sua volta gestisce direttamente le attività di vendita, curandone i profili comunicazionali.
Frigoriferi, CAPPE, schienali cucina, pannelli d'arredo, ante, TUTTO DECORATO E/O VERNICIATO anche PERSONALIZZATO!
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#9
sono andato a curiosrae... ma che significa secondo voi questo?:

5 anni di garanzia sul prodotto sul buon uso del mobile

#10
jnicola ha scritto:sono andato a curiosrae... ma che significa secondo voi questo?:

5 anni di garanzia sul prodotto sul buon uso del mobile
Il classico modo all'italiana per prendere per il chiulo la gente ...

Dopo quanto successo con Aiazzone, Emmelunga ecc, questa è l'ennesima dimostrazione che la grande distribuzione del mobile in Italia è a livelli pessimi e se fossi un consumatore ne starei alla larga e cercherei un rivenditore di mobili in gamba.
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#11
Su molti punti e in linea di massima sono daccordo con voi. Non trovo nemmeno corretto però accanirsi generalizzando su ogni punto.
Ad esempio per quanto riguarda la garanzia, e sono molto certa di ciò che scrivo, è vero che danno una garanzia di 5 anni e anche di 7 anni talvolta; è ben specificato sul contratto e ne rispondono. Il fatto che sia scritto "sul buon uso del mobile" mi sembra più che comprensibile e non certo una "presa per il chiulo", credo che qualsiasi mobiliere si comporti in questo modo: se un cliente ad esempio prende a martellate una vetrinetta non può certo pretenderne la sostituzione.
Io poi non acquisterei presso di loro ma per altri e svariati motivi, come anche ci sono mobilieri "classici" poco seri presso i quali non acquisterei comunque. Dovendo generalizzare preferirei il mobiliere. Ma mi sembra che vi venga un po' troppo facile sparare a zero.

#12
saia ha scritto: Ma mi sembra che vi venga un po' troppo facile sparare a zero.
Saia, probabilmente hai ragione tu, forse si è un pochino esagerato (ma nemmeno poi tanto).

Se vai sul forum e digiti i nomi della grande distribuzione del mobile in Italia (Aiazzone, Emmelunga, ecc ecc) troverai spesso gente che c'è rimasta fregata.

Certo che essere condannati per pratica commerciale non corretta pone Arredissima ad un livello molto simile dei vari Aiazzone, Emmelunga ecc ecc che ad esempio vendono mobili, incassano caparre e non consegnano quanto pattuito
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#13
a proposito di Aiazzone&Co... qualche aggiornamento.... (tra l'altro mi è arrivata alle orecchie una voce secondo cui dietro Panmedia ci sarebbero sempre gli stessi, se fosse confermata non mi stupirebbe ma sarebbe di una gravità inaudita)...


Aiazzone: sbocco difficile per Panmedia, dissidi interni sul piano di rilancio
Prosegue la nostra inchiesta - Si allungano i tempi della trattativa con il Gruppo Semeraro. Ci saranno altri partner? Parla Chefdeville: "Sono andato via perché non condivido la soluzione di Gallo". Ecco il contratto di affitto del ramo d'azienda.

Fonte: Immagine dal web
"Noi siamo convinti che Panmedia stia facendo delle cose buone. Anche grazie al nostro intervento qualche cliente è riuscito a recuperare i mobili e con molti altri l'azienda ha riattivato un rapporto. Però i problemi di fondo restano e la situazione non è del tutto chiara". L'Associazione europea consumatori indipendenti (Aeci) raccoglie ormai un gran numero di segnalazioni da parte di utenti alle prese con le mancate consegne Aiazzone/Emmelunga. Basti pensare che alla sola sezione laziale arrivano circa 500 'sos' ogni settimana per una protesta "che è esplosa da fine settembre e ora è un fiume in piena".

UNA TRATTATIVA DIFFICILE. La piccola Spa torinese, che si occupa di pubblicità e si è imbarcata da agosto nel business del mobile italiano a buon prezzo, cerca insomma di tappare come può le falle che si aprono da tutte le parti. Eppure la tanto attesa svolta che dovrebbe portare a una partnership importante non sembra proprio dietro l'angolo. L'annuncio ufficiale non arriva. Quali intoppi? Quali difficoltà? Nannimagazine.it ha svelato le trattative dell'amministratore di Panmedia, Giuseppe Gallo, con il Gruppo Semeraro mobili di Giovanni Semeraro, omonimo di quel Renato Semeraro che parrebbe uscito di scena dopo il fallimentare tentativo di rilancio ad opera del Gruppo B&S e di Holding dell'Arredo. Per la verità, sembra che Gallo stia trattando anche con altri potenziali partner e da queste pagine si è più volte insistito sulla necessità di un sostegno finanziario (un fondo, una banca o qualcosa del genere) da porre accanto alle competenze di un operatore del settore come Giovanni Semeraro. Simile era peraltro l'idea iniziale della stessa Panmedia e su questo punto si sarebbe da poco consumata, in seno alla società torinese, una clamorosa rottura di cui daremo conto a breve nel servizio.

LE CONDIZIONI DEL CONTRATTO DI AFFITTO. In un primo momento pareva, comunque, che la chiusura dell'accordo con Giovanni Semeraro fosse questione di ore. Invece adesso i tempi si allungano ed emergono nuove carte e nuovi elementi che non fanno presagire nulla di buono. Intanto Nannimagazine.it è entrata in possesso del contratto di affitto con cui Holding dell'Arredo (Renato e Lorenzo Semeraro) ha ceduto il 20 luglio scorso il ramo d'azienda Aiazzone/Emmelunga a Panmedia. E' pubblicato in calce all'articolo e chiunque potrà notare che l'affittuario prende in gestione i marchi per 10 anni (con altri 10 di proroga eventuale) a un canone mensile di 90mila euro più Iva. Inoltre Panmedia esercita un diritto di prelazione per l'acquisto del ramo d'impresa alla scadenza del termine: il prezzo è fissato in 10milioni e 250mila euro, ma il contratto dice che saranno "dedotti i canoni di locazione già corrisposti". Quindi, in sostanza, se consideriamo che Panmedia pagherà 1milione e 80mila euro di locazione ogni anno, nel decennio potrebbe addirittura andare in surplus rispetto al prezzo pattuito per la vendita. E quindi si prenderebbe Aiazzone ed Emmelunga gratis. In altre parole, è come se Panmedia stia già pagando a rate l'acquisto del ramo d'azienda. E per giunta senza interessi, secondo quanto dice il contratto all'articolo 20.

LA POSIZIONE DI RENATO SEMERARO. Condizioni di assoluto favore per Gallo, non c'è che dire. E' vero che Renato Semeraro si trova con l'acqua alla gola (Nannimagazine.it pubblica infatti anche il verbale ufficiale di richiesta di concordato preventivo da parte di Holding dell'Arredo), però i termini contrattuali di affitto sembrano alquanto sbilanciati a vantaggio di Panmedia. Considerato che Renato Semeraro è tutto tranne che fesso, si infittiscono i sospetti e le voci (peraltro a Nannimagazine.it già smentite esplicitamente da Panmedia) secondo cui l'imprenditore 57enne di Crispiano non sarebbe in realtà fuori dai giochi. Il contratto non contempla tutti i punti vendita che Panmedia controlla, ma solo quelli di provenienza Emmelunga (tra l'altro a Sesto Fiorentino non hanno nemmeno firmato il passaggio di gestione, per cui lo store sarebbe ancora formalmente nelle mani di Emmedue). Inoltre non viene citato il gruppo B&S: ciò lascerebbe pensare che possa esserci un secondo contratto relativo agli altri centri vendita del marchio Aiazzone. Questo elemento, tuttavia, necessita di ulteriori conferme.

PANMEDIA MODIFICA I VECCHI CONTRATTI CON I CLIENTI. In ogni caso, l'atto di locazione contiene tutti gli aspetti fondamentali dell'accordo: la cessione dei marchi, le cifre di affitto e di eventuale acquisto, il diritto di opzione senza interessi. Inoltre all'articolo 11 si dice che "la parte affittuaria potrà (non 'deve' o 'dovrà') subentrare in tutti o in parte degli ordinativi clienti non evasi dalla parte locatrice alla data di entrata in vigore del presente contratto". La scelta di quel 'potrà' mette in allarme l'Aeci: "Vuol dire che non sono obbligati a sobbarcarsi i vecchi clienti?". Le preoccupazioni crescono. In più Nannimagazine.it è in grado di dimostrare che Panmedia sta modificando a proprio favore i contratti pendenti con la clientela e risalenti alle precedenti gestioni. In pratica viene operato un cambio di intestazione dell'ordine (per esempio da Holding dell'Arredo a Panmedia), mutano la data e il numero di commissione, sparisce pure l'acconto dato dal cliente. Rimane soltanto la cifra a saldo, invariata, che Panmedia iscrive tra i propri incassi come fosse un introito ex novo. La sigla dei consumatori commenta: "E' una manovra singolare. Quantomeno richiederebbe una comunicazione per raccomandata al cliente che deve essere informato del cambio di interlocutore. Sappiamo che Panmedia a qualcuno, solo a qualcuno, ha inviato delle lettere in carta semplice, ma non è la stessa cosa. In generale – aggiungono dall'Aeci – Panmedia sta mostrando buona volontà, però c'è una certa improvvisazione di metodo, un caos organizzativo che non lascia presagire cose buone".

PARLA CHEFDEVILLE: "NON ERO D'ACCORDO CON GALLO". I colpi di scena, tuttavia, non sono finiti. Nannimagazine.it aveva molto insistito sulla singolare figura di Olivier Chefdeville, presunto amministratore delegato di Panmedia che poi amministratore delegato non era. E che, infine, è uscito di scena "perché aveva esaurito il suo compito in azienda", aveva tagliato corto una fonte interna alla società torinese. L'ex direttore commerciale di Emmelunga ha deciso di farsi vivo, ha raccontato la sua verità e ha gettato nuove ombre sulla trattativa tra Gallo e Giovanni Semeraro: "La mia soluzione a questa crisi non coincideva con gli obiettivi dell'amministratore di Panmedia. Il progetto non è maturato come pensavo, quindi sono andato via. Dovevano entrare un partner industriale e uno finanziario, lo avete scritto, ma ora le trattative non stavano procedendo come io speravo". Sembra che Chefdeville stesse lavorando su canali francesi per una partnership economica e a Nannimagazine.it ha ribadito un concetto: oltre alle competenze di un soggetto commerciale ci vogliono i soldi. Ecco perché "alla fine sono stato io a rescindere l'accordo con qualche giorno di anticipo e ad andar via per una differenza di vedute con Gallo. Non voglio dire nulla su altri interlocutori che erano in ballo – ha proseguito – ma adesso vedo che è saltato fuori Giovanni Semeraro e ne sono stupefatto. Auguro comunque a Panmedia che la cosa vada in porto, benché io abbia i miei dubbi. Questo non è il progetto di ampio respiro al quale stavo lavorando con Gallo".

"DOVEVO DIVENTARE AD. MA LE COSE SONO ANDATE MALE". Olivier Chefdeville manda un messaggio forte come il suo accento francese: "Ho una visione manageriale, pensavo a un'iniziativa a lungo termine perché bisogna mettere fine a questi cambi di gestione ogni anno o ogni due anni: prima Emmelunga, poi B&S e Holding dell'Arredo, ora Panmedia, poi magari un altro. Sono in Italia da 18 anni e so che lo scopo primario di questo progetto deve essere quello di tutelare i lavoratori e i clienti. Siamo di fronte a un marchio importante, un'azienda ancora appetibile, l'unica catena interamente italiana per questo target". Sulle ambiguità del suo ruolo in seno alla società torinese, il manager ha spiegato: "Gallo mi voleva come amministratore delegato. Anzi, avremmo dovuto ricoprire entrambi questo ruolo su fronti diversi. Lui diventava anche presidente e io, in particolare, avrei avuto responsabilità sul ramo mobili. Che ci posso fare se Panmedia mi ha fatto i biglietti da visita e la casella mail da amministratore delegato? Sarei dovuto diventarlo – si è difeso Chefdeville – avevo un contratto a termine, come avete scritto, che si doveva trasformare in un contratto da dirigente. Poi ci sono stati i problemi con i sindaci dimissionari e le difficoltà a mettere in piedi un Cda. Insomma, la situazione è grave, è inutile nasconderlo. I vostri interrogativi comunque sono leciti, ecco perché ho voluto chiarire".

L'INCONTRO DEL 5 NOVEMBRE. Infine, un'ultima notizia: Panmedia ha convocato a Bologna tutte le rappresentanze sindacali per il 5 novembre. L'amministratore Gallo ha chiesto anche la presenza di Confindustria Torino. Secondo alcuni questo non sarebbe un buon segnale. Si proporrà una ristrutturazione aziendale? Si annunceranno esuberi? Qualcuno è convinto che il bubbone stia per esplodere.
è possibile trovare soddisfazione in piaceri visivi che non sono complicati da teorie (P.C.Johnson)
Non discuto più con gli stupidi, prima ti trascinano al loro livello, poi ti battono per esperienza :)

#14
saia ha scritto:Su molti punti e in linea di massima sono daccordo con voi. Non trovo nemmeno corretto però accanirsi generalizzando su ogni punto.
Ad esempio per quanto riguarda la garanzia, e sono molto certa di ciò che scrivo, è vero che danno una garanzia di 5 anni e anche di 7 anni talvolta; è ben specificato sul contratto e ne rispondono. Il fatto che sia scritto "sul buon uso del mobile" mi sembra più che comprensibile e non certo una "presa per il chiulo", credo che qualsiasi mobiliere si comporti in questo modo: se un cliente ad esempio prende a martellate una vetrinetta non può certo pretenderne la sostituzione.
Io poi non acquisterei presso di loro ma per altri e svariati motivi, come anche ci sono mobilieri "classici" poco seri presso i quali non acquisterei comunque. Dovendo generalizzare preferirei il mobiliere. Ma mi sembra che vi venga un po' troppo facile sparare a zero.
"capo! abbiamo un grosso problema"..
abbiamo perso uno dei nostri agenti migliori!!
"l'agente nome in codice saia..è passato al nemico" capo

- merde! (francese)
sono sempre i migliori quelli che..
Ciao :wink:

#15
ccd ha scritto: L'INCONTRO DEL 5 NOVEMBRE. Infine, un'ultima notizia: Panmedia ha convocato a Bologna tutte le rappresentanze sindacali per il 5 novembre. L'amministratore Gallo ha chiesto anche la presenza di Confindustria Torino. Secondo alcuni questo non sarebbe un buon segnale. Si proporrà una ristrutturazione aziendale? Si annunceranno esuberi? Qualcuno è convinto che il bubbone stia per esplodere.
... mi chiedo cosa aspettano a chiudere la cosa... tanto tra i fornitori già a maggio si sapeva che tutto era perduto.
... cosa c'e' da salvare? un marchio? ma quanto può valere un marchio di una ditta che non consegna i mobili e che ha fallito? se fossi un negoziante e dovessi aprire un negozio non credo proprio aprirei con insegna Aiazzone... equivarrebbe a tirarsi una mazzata nei maroni... pertanto il marchio per me conta meno di zero... anzi l'insegna a questo punto è da cambiare assolutamente.

... per usare una bella espressione ispirata dal chabal:
- merda! (italiano) :lol: