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Parcella architetto

#1
Salve a tutti, sono nuovo è ho bisogno di un vostro parere sulla parcella di un architetto che ho consultato. Devo ristrutturare un immobile suddiviso in piano interrato, piano terra, primo piano e terrazzo per un totale di 400 mq circa. Attualmente è allo stato grezzo con impianto idraulico finito. I documenti scia e accatastamento sono stati tutti fatti in precedenza. L'architetto (aggiungo di ottima fama, se può aiutare) per impianto elettrico, illuminazione, layout arredi, pavimento rivestimento e controsoffitti, architettonico 3d mi ha chiesto la cifra di 18000. È in linea con quella che può essere una parcella "normale"? Grazie per le risposte.

Re: Parcella architetto

#2
un calcolo a spanne?
400 mq x 500€/mq= 200.000 € di importo lavori.
!8.000 € ci sono tutti ma per un lavoro completo ovvero comprensivo di dettagli 1:10, 1:5 di ogni elemento da realizzare su disegno. Comprensivo di indicazioni su marca e modello di apparecchi d'illuminazione, dell'arredamento, della DL ecc. ecc.
Se deve limitarsi ad una pianta con il disegno dell'arredo 1:50 e l'indicazione dei punti luce ne bastano la metà della metà!

Re: Parcella architetto

#3
mi sa che è rimasto ai tempi del 10%. :lol:

non hai specificato se ti fa anche da supervisore, se sta dietro alle ditte con la frusta , coordina le suddette e loro tempistiche e così via o se si limita ai progetti.
Daniele

Team Legno Cuneo

"sapere e saper fare non fanno mai male"

Re: Parcella architetto

#4
Ancora non l'ho capito il perché si continui a disprezzare (e deprezzare) il lavoro. Se poi nel caso specifico c'è anche uno che lavora bene (la chiara fama in qualche modo se la sarà anche meritata, o no?)...
Sei incorreggibile. Sallo.

Re: Parcella architetto

#5
Secondo me qui nessuno deprezza nessuno, semplicemente si pone un quesito se sia giusto o meno l'importo chiesto.
Per esprimere giudizio però va precisato quanto detto da Ola tant'è che Giovanni23 in alcun punto dice che trova esosa la richiesta.
Chiede solo se sia equa.
Ciao!
Francesco

Re: Parcella architetto

#6
Io invece ho letto nella battuta di teamlegno (è rimasto al 10%) un sottofondo sprezzante: ma come, non s'è evoluto? Non ha abbassato le sue pretese?
D'accordo, rimane una battuta, ma secondo me è significativa del clima che c'è. Anziché rivendicare per tutti salari e onorari migliori ci si attacca per ragioni di piccola invidia a chi ancora riesce a farsi pagare il proprio lavoro in una misura decente.
Oh, poi sia chiaro che si può non essere d'accordo.
Sei incorreggibile. Sallo.

Re: Parcella architetto

#7
semplicemente il 10% è una tariffa d'altri tempi, sper chiedere cifre molto fuori scala ci vuole una valida ragione.

questo per lavori standard come quello di cui sopra. altro discorso per lavori "artistici" dove si paga "altro"

imho
Daniele

Team Legno Cuneo

"sapere e saper fare non fanno mai male"

Re: Parcella architetto

#8
D'accordo. Dato che l'esperto sei tu (a me non è mai capitato di dover chiedere un preventivo a un architetto, e come riferimento ho Olabarch e qualche altro raro professionista che scrive sul forum - anzi, a dir la verità mio fratello si era rivolto a un geometra per una ristrutturazione qualche anno fa e la parcella ha dovuto pagarla, benché se ne fosse lamentato assai per l'importo non basso. Chiusa parentesi). Dato che io non ne so molto, potresti gentilmente dirmi qual'è una cifra "in scala" al tempo attuale? Grazie
Sei incorreggibile. Sallo.

Re: Parcella architetto

#9
mediamente per un lavoro del genere sotto al 5%, conto diverso in caso di calcoli strutturali, pratiche edilizie, varie etc.
o se l'arch deve farti da personal shopper per una settimana solo per scegliere le piastrelle :lol:
Daniele

Team Legno Cuneo

"sapere e saper fare non fanno mai male"

Re: Parcella architetto

#10
diciamo che ambedue avete ragione!
Ci sono diversi motivi sia da una parte che dall’altra.

Innanzi tutto diciamo che le “tariffe” intese come minimi inderogabili non ci sono più: grazie Bersani!
Il compenso va quindi sottoposto a “trattativa” ovvero:
Arch - io chiedo il 10%
Comm - Ma come? A noi dicevano il 5%
A - Si, gli altri, ma noi il 10.
C - Beh, veniamoci incontro….
A - Si, va bene: facciamo 9%
C - No, guardi, per favore, già spenderemo ‘na scifra per la costruzione… famo il 6
A - Mi spiace, non se ne parla: proprio per venirle incontro facciamo l’8 e non se ne parla più.
C - Ma dai… mica vorrà rifarsi la villa proprio con me? Facciamo il 7%
A - Va bene: facciamo il 7,5%
Insomma.. l’avrete capito: il mercato delle vacche! Povere bestie!!!!
Pensate che, per esempio, l’APE che normalmente va a 100/150€, c’è chi lo fa a 25/30!!!!!

Questa è la prima questione.
Poi c’è da dire che la percentuale era inversamente proporzionale all’importo dei lavori, ovvero più l’importo era alto, più si abbassava la percentuale del compenso.
Noi non ci occupiamo direttamente (pur fornendo la prestazione in collaborazione con altri professionisti) della statica, della sicurezza, del geologo, di Catasto ecc……… quindi quel 10% va a coprire unicamente le nostre competenze.

Poi c’è il fatto di cosa si intenda con la prestazione.
Noi chiediamo il 10% sull’importo globale dei lavori (e non sulla sola manodopera!!!) perché sappiamo quanto ci costi seguire i lavori come facciamo usualmente. Fino a 100 km di distanza dallo studio noi garantiamo la presenza quotidiana (che, attenzione! Non significa che noi dobbiamo stare 8 ore in cantiere come gli operai!!!!) ma che quotidianamente ci rechiamo a controllare e solo questo spostarsi ha costi notevoli fra benzina, autostrada, mangiare ( non necessariamente in quest’ordine!!!) senza contare, naturalmente, il tempo.

Noi ci occupiamo di tutto, fino alla scelta dei colori, dei tappeti, dei quadri e del loro posizionamento; dei tessuti…..
Dobbiamo disegnare la posa delle piastrelle a pavimento e a parete nel caso si desideri qualcosa di particolare; facciamo i disegni per il falegname e non stiamo parlando di piante di massima al 50, ma 1:20, 1:10 o di dettagli ancor più definiti: il bordo del tavolo, della struttura in ferro, il verso di posa dell’impiallacciatura, la ferramenta dei cassetti, delle porte, degli armadi e di tutto ciò che disegniamo e che dovrà essere realizzato dal falegname.
Ci passiamo qualche ora in un grande negozio di illuminazione scegliendo le lampade; successivamente dovremo tornare col committente per sottoporgli le nostre proposte e lì passa mezza giornata!
Questo, naturalmente, dopo aver disegnato la pianta con l’arredo e la disposizione dei punti luce a soffitto, a parete, da terra, da tavolo ed averla già concordata col cliente.

Altrettanto valga per i tessuti: questo per i divani, questo per le sedie, questo per le tende del soggiorno, questo per i copriletto o per la tovaglia della sala da pranzo.
Altre ore passate in negozio a scegliere tessuti di Rubelli, Bevilacqua ma non solo….. anche di altre tessiture meno famose; poi si torna col committente e gli si sottopongono le nostre proposte.
Tutto questo comporta l’impiego di un’infinità di tempo sia prima della scelta che dopo, seguendo il confezionamento dal tappezziere.

Se si usa marmo per rivestimenti o pavimenti, si va a Carrara o ad Affi a scegliere il blocco dal quale far tagliare la lastre e tutto questo ha dei costi: la maggior parte delle volte il committente viene con noi in modo che la scelta sia condivisa. Si scegli il blocco, si fa tagliare e poi si torna giù a vedere le lastre e in genere corrispondono alla visione del lavoro finito che abbiamo in testa ma a volte no!
Una volta, p.es. non avendo trovato ad Affi (Vr) il blocco di Rosa Portogallo col colore e la venatura che cercavamo (e siamo andati 4 volte), siamo andati in Portogallo a scegliercelo, nella cava ove quest’azienda estrae il marmo.
Per questo motivo il 10% che noi chiediamo ci permette di dedicare il tempo necessario a ciascun committente, senza fretta, patemi d’animo…..

Poi c’è la zona.
Qui più o meno tutti si lavora col 10% per cantieri medi diciamo fino a 300.000€.
Naturalmente, fuori dalla nostra provincia siamo “costretti ad abbassare la richiesta: il 9, l’8 a volte il 6% a seconda della grandezza dei lavori.
Ma oramai non lavoriamo più a percentuale poiché un paio di volte ci hanno fatto osservare che abbiamo tutto l’interesse a far spendere di più!!!!!!
In realtà non abbiamo mai messo in conto le varianti, le aggiunte né altro. P.es. su un importo di 30.000 cosa volete che ci importi di chiedere ulteriori 1000 euro se i lavori sono costati 10.000 in più? O di 3000 se i lavori aggiuntivi erano di 30.000?
Certo, se si trattasse di fare un nuovo progetto, completamente nuovo (p.es. oltre alla casa anche la dependance) allora il compenso va ridiscusso.

Quindi, come vedete, avete ambedue ragione o parte di ragione.
Naturalmente il discorso è più ampio e solo per mancanza di tempo ho condensato tutto, cercando di farvi comprendere la complessità dell’argomento.

Re: Parcella architetto

#11
teamlegnocuneo ha scritto:mi sa che è rimasto ai tempi del 10%. :lol:

non hai specificato se ti fa anche da supervisore, se sta dietro alle ditte con la frusta , coordina le suddette e loro tempistiche e così via o se si limita ai progetti.
Straquoto!
Premetto che non sono un tecnico, ma ho imparato a mie spese che la differenza lo fa quanto tempo dedica al cantiere e quanto fa i tuoi interessi con la ditta. Il problema dell' edilizia è il fatto che c'è chi pretende la luna per due spicci e chi per due spicci gli promette la luna ma in realtà gli da una "boatta di mer*@", niente di nuovo insomma! :D
Se un' architetto o un geometra riescono a farti fare dei lavori ad arte ad un prezzo che sia quantomeno in linea con quelli molto noti e trasparenti di mercato (Camere di commercio, siti di settore) per me un 10% se lo merita tutto, ma anche di più! Il problema italiano è sempre il solito: I CONTROLLI, e in questo caso il controllo sta al tecnico e se li esercita in maniera professionale ed etica, qualsiasi cifra ti chiede, è un risparmio o quantomeno un investimento.
Questo per me è un buon equilibrio ed in quanto tale, soggetto alle condizioni di partenza. Quindi se hai una ditta di collaudata fiducia potresti anche risparmiare sul tecnico e chiedergli solo le "formalità". Ma viste le voci di spesa, e considerata la poca concorrenza "genuina" in Italia (non la cialtroneria di cui sopra), e la difficoltà alla formazione di un "mercato utile a tutti", la linea generale, secondo me, è spendere per il tecnico e pretendere dalla ditta il giusto.