#10
da Olabarch
diciamo che ambedue avete ragione!
Ci sono diversi motivi sia da una parte che dall’altra.
Innanzi tutto diciamo che le “tariffe” intese come minimi inderogabili non ci sono più: grazie Bersani!
Il compenso va quindi sottoposto a “trattativa” ovvero:
Arch - io chiedo il 10%
Comm - Ma come? A noi dicevano il 5%
A - Si, gli altri, ma noi il 10.
C - Beh, veniamoci incontro….
A - Si, va bene: facciamo 9%
C - No, guardi, per favore, già spenderemo ‘na scifra per la costruzione… famo il 6
A - Mi spiace, non se ne parla: proprio per venirle incontro facciamo l’8 e non se ne parla più.
C - Ma dai… mica vorrà rifarsi la villa proprio con me? Facciamo il 7%
A - Va bene: facciamo il 7,5%
Insomma.. l’avrete capito: il mercato delle vacche! Povere bestie!!!!
Pensate che, per esempio, l’APE che normalmente va a 100/150€, c’è chi lo fa a 25/30!!!!!
Questa è la prima questione.
Poi c’è da dire che la percentuale era inversamente proporzionale all’importo dei lavori, ovvero più l’importo era alto, più si abbassava la percentuale del compenso.
Noi non ci occupiamo direttamente (pur fornendo la prestazione in collaborazione con altri professionisti) della statica, della sicurezza, del geologo, di Catasto ecc……… quindi quel 10% va a coprire unicamente le nostre competenze.
Poi c’è il fatto di cosa si intenda con la prestazione.
Noi chiediamo il 10% sull’importo globale dei lavori (e non sulla sola manodopera!!!) perché sappiamo quanto ci costi seguire i lavori come facciamo usualmente. Fino a 100 km di distanza dallo studio noi garantiamo la presenza quotidiana (che, attenzione! Non significa che noi dobbiamo stare 8 ore in cantiere come gli operai!!!!) ma che quotidianamente ci rechiamo a controllare e solo questo spostarsi ha costi notevoli fra benzina, autostrada, mangiare ( non necessariamente in quest’ordine!!!) senza contare, naturalmente, il tempo.
Noi ci occupiamo di tutto, fino alla scelta dei colori, dei tappeti, dei quadri e del loro posizionamento; dei tessuti…..
Dobbiamo disegnare la posa delle piastrelle a pavimento e a parete nel caso si desideri qualcosa di particolare; facciamo i disegni per il falegname e non stiamo parlando di piante di massima al 50, ma 1:20, 1:10 o di dettagli ancor più definiti: il bordo del tavolo, della struttura in ferro, il verso di posa dell’impiallacciatura, la ferramenta dei cassetti, delle porte, degli armadi e di tutto ciò che disegniamo e che dovrà essere realizzato dal falegname.
Ci passiamo qualche ora in un grande negozio di illuminazione scegliendo le lampade; successivamente dovremo tornare col committente per sottoporgli le nostre proposte e lì passa mezza giornata!
Questo, naturalmente, dopo aver disegnato la pianta con l’arredo e la disposizione dei punti luce a soffitto, a parete, da terra, da tavolo ed averla già concordata col cliente.
Altrettanto valga per i tessuti: questo per i divani, questo per le sedie, questo per le tende del soggiorno, questo per i copriletto o per la tovaglia della sala da pranzo.
Altre ore passate in negozio a scegliere tessuti di Rubelli, Bevilacqua ma non solo….. anche di altre tessiture meno famose; poi si torna col committente e gli si sottopongono le nostre proposte.
Tutto questo comporta l’impiego di un’infinità di tempo sia prima della scelta che dopo, seguendo il confezionamento dal tappezziere.
Se si usa marmo per rivestimenti o pavimenti, si va a Carrara o ad Affi a scegliere il blocco dal quale far tagliare la lastre e tutto questo ha dei costi: la maggior parte delle volte il committente viene con noi in modo che la scelta sia condivisa. Si scegli il blocco, si fa tagliare e poi si torna giù a vedere le lastre e in genere corrispondono alla visione del lavoro finito che abbiamo in testa ma a volte no!
Una volta, p.es. non avendo trovato ad Affi (Vr) il blocco di Rosa Portogallo col colore e la venatura che cercavamo (e siamo andati 4 volte), siamo andati in Portogallo a scegliercelo, nella cava ove quest’azienda estrae il marmo.
Per questo motivo il 10% che noi chiediamo ci permette di dedicare il tempo necessario a ciascun committente, senza fretta, patemi d’animo…..
Poi c’è la zona.
Qui più o meno tutti si lavora col 10% per cantieri medi diciamo fino a 300.000€.
Naturalmente, fuori dalla nostra provincia siamo “costretti ad abbassare la richiesta: il 9, l’8 a volte il 6% a seconda della grandezza dei lavori.
Ma oramai non lavoriamo più a percentuale poiché un paio di volte ci hanno fatto osservare che abbiamo tutto l’interesse a far spendere di più!!!!!!
In realtà non abbiamo mai messo in conto le varianti, le aggiunte né altro. P.es. su un importo di 30.000 cosa volete che ci importi di chiedere ulteriori 1000 euro se i lavori sono costati 10.000 in più? O di 3000 se i lavori aggiuntivi erano di 30.000?
Certo, se si trattasse di fare un nuovo progetto, completamente nuovo (p.es. oltre alla casa anche la dependance) allora il compenso va ridiscusso.
Quindi, come vedete, avete ambedue ragione o parte di ragione.
Naturalmente il discorso è più ampio e solo per mancanza di tempo ho condensato tutto, cercando di farvi comprendere la complessità dell’argomento.