Molto drammatica, persino le piante sono bianche
Il vero total-white credo sia una vocazione.
Volendo, qualunque monocolore lo è.
Ma il bianco mi sembra più difficile da "reggere" nel tempo, non soltanto per la ragione pratica della sua sporchevolezza.
Esso per me è documentazione materiale di un estremo rigore concettuale e un'infinita tensione spirituale.
Mi sembra come se si
proclamasse, a se stessi ed a chiunque entri in casa, l'intento di andare dritti all'essenza delle cose.
Non per nulla il bianco è la somma di tutti i colori (si potrebbe dire: la somma di tutti gli stati d'animo, di tutte le sfumature della realtà e di tutte le vibrazioni del cuore), come se fosse un unico punto in cui sia concentrato l'essere, il tempo e lo spazio.
Non penso che, tornando a casa dopo una giornata faticosa, avrei voglia di essere richiamata così, bruscamente, a questa metafisica della perfezione.
Penso che avrei voglia invece di vedere qualcosa di meno perfetto.
Il bianco abbinato al legno, al beige, al sabbia ...lo vedo molto più rilassante ed accogliente.