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#121
Mi pare simile a un dio
l'uomo che ti siede davanti
e ti ascolta così da vicino, mentre parli
con lieve sussurro e ridi amabile :
questo mi stringe il cuore nel petto !

Basta che ti getti uno sguardo
e subito la voce mi manca,
la lingua si spezza, subito
un fuoco sottile mi corre
sotto la pelle,

lo sguardo s'offusca, rombano le orecchie,
un freddo sudore mi cola, tutta
mi scuote un tremito,
e più verde dell'erba divento
e poco manca che muoia.

Ma bisogna che tutto sopporti.....


Saffo
"Presta l'orecchio a tutti, la tua voce a qualcuno, senti le idee di tutti ma pensa a modo tuo."
W. Shakespeare

#122
Posto qualche poesia, questa è di un poeta che è mancato poco tempo fa, Ermanno Krumm:

Siete come gli uccelli del cielo

Non porta a nulla in poesia
cercare la poesia. Eppure
prima che non significhi più nulla
un qualche niente progredisce,
si fa spazio. Ora, le parti
sono maggiori del tutto

ma non c'è tutto in poesia
solo quanto basta perché batta
la lingua-mano nuove tenere parole,
piane e semplici. Così la scintilla,
che aggiungendo se stessa s'aggiunge
dove nulla accade o muta s'innalza
sul lieve tremolare delle onde.


Questa è mia:

Origliando dal sottosuolo

Trascinando lembi d'ossa in quieta marcia
anche l'irto vacillare apparirebbe
la conferma d'un concentrico orizzonte
ancora vivo (carne, sangue, fuoco).
Ma è nell'inedia, allo zenit,
quando Nemesi s'innalza, prevalendo,
che le querule mancanze si risvegliano,
non dimentiche, acute e suppuranti.

Leggo pagine di situazioni astrali, controvoglia,
che la complessità m'è sempre corrisposta,
attendo un segno o un senso da trovare,
una febbre conciliante che mi accolga:
confido nelle tenebre della luna nuova.

Arion

#123
ogni tanto qualcuno passa da qui ! :D
"Presta l'orecchio a tutti, la tua voce a qualcuno, senti le idee di tutti ma pensa a modo tuo."
W. Shakespeare

#124
Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi
non avrò vissuto invano
Se allevierò il dolore di una vita o guarirò una pena
o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido
non avrò vissuto invano.


Emily Dickinson

#125
Due poesie di Kavafis

Torna

Torna sovente e prendimi,
palpito amato, allora torna e prendimi,
che si ridesta viva la memoria
del corpo, e antiche brame trascorrono nel sangue,
allora che le labbra ricordano, e le carni,
e nelle mani un senso tattile si raccende.

Torna sovente e prendimi, la notte,
allora che le labbra ricordano, e le carni...


Quanto più puoi

Farla non puoi, la vita,
come vorresti? Almeno questo tenta
quanto più puoi: non la svilire troppo
nell’assiduo contatto della gente,
nell’assiduo gestire e nelle ciance.

Non la svilire a furia di recarla
così sovente in giro, e con l’esporla
alla dissennatezza quotidiana
di commerci e rapporti,
sin che divenga una straniera uggiosa.

#126
Passavo di qui...

- Nel calderone -

Non è stato più d'un gioco a nascondino
tra parole issate come bandiere in guerra,
vessilli sacri ai Demoni e agli Dei
da riporre dietro false testimonianze.
Il potenziale del cappio incerto
illumina memorie errate e ricomposte
chiarisce che l'essenza non è il tutto
con i processi alchemici di sempre.

15.04.07

- Fatidico paradosso -

Vieni con me, al calore di stelle
gettate qui, dove giace il corallo
dei nostri sorrisi. Saranno coperte
d’incanto, nella luna nuova
che occhieggia indolente;
è il domani
(…rimani,
il silenzio ancora sottende dolce intrusione…)
che spezza l’istante.

Quel secondo che segue-riprende,
e gualcisce ostentando violenza
d’una prossima assenza forzata
sarà soffio dissonante e vago,
macchia di graffiante tintinnio
fra un passato futuro che muore nell’oggi
(e ci perde)
e un “adesso” che crede nel tempo e sul dopo
scommette mostrando le carte.

15.01.2002

P.S. Non tiene la formattazione, le parentesi sono allineate a dx, ma non riesco a metterle vabbè

#127
Funeral Blues


Fermate tutti gli orologi
isolate il telefono
fate tacere il cane con un osso succulento.
Chiudete i pianoforti
e tra un rullio smorzato,
portate fuori il feretro.
Si accostino i dolenti.

Incrocino aeroplani, lamentosi, lassù
e scrivano sul cielo il messaggio:

Lui è morto.

Allacciate nastri di crespo
al collo bianco dei piccioni.
I vigili si mettano
guanti di tela nera.

Lui era il mio nord, il mio sud,
il mio est e ovest,
la mia settimana di lavoro
e il mio riposo la domenica,
il mio mezzodì, la mezzanotte,
la mia lingua, il mio canto.

Pensavo che l'amore fosse eterno
e avevo torto.

Non servono più le stelle,
spegnetele anche tutte,
imballate la luna,
smontate pure il sole,
svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco
perché ormai più nulla può giovare.


Wystan Hugh Auden

#128
Oggi un amico non c'è più.


La morte non è niente.

Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.
Sant’Agostino


Ciao Marco.

#129
grazie a Bizet che mi ha consigliato di inserirla al suo posto :wink:

Vorrei - Guccini


Vorrei conoscer l' odore del tuo paese,
camminare di casa nel tuo giardino,
respirare nell' aria sale e maggese,
gli aromi della tua salvia e del rosmarino.
Vorrei che tutti gli anziani mi salutassero
parlando con me del tempo e dei giorni andati,
vorrei che gli amici tuoi tutti mi parlassero,
come se amici fossimo sempre stati.
Vorrei incontrare le pietre, le strade, gli usci
e i ciuffi di parietaria attaccati ai muri,
le strisce delle lumache nei loro gusci,
capire tutti gli sguardi dietro agli scuri

e lo vorrei
perchè non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...

Vorrei con te da solo sempre viaggiare,
scoprire quello che intorno c'è da scoprire
per raccontarti e poi farmi raccontare
il senso d' un rabbuiarsi e del tuo gioire;
vorrei tornare nei posti dove son stato,
spiegarti di quanto tutto sia poi diverso
e per farmi da te spiegare cos'è cambiato
e quale sapore nuovo abbia l' universo.
Vedere di nuovo Istanbul o Barcellona
o il mare di una remota spiaggia cubana
o un greppe dell' Appennino dove risuona
fra gli alberi un' usata e semplice tramontana

e lo vorrei
perchè non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...

Vorrei restare per sempre in un posto solo
per ascoltare il suono del tuo parlare
e guardare stupito il lancio, la grazia, il volo
impliciti dentro al semplice tuo camminare
e restare in silenzio al suono della tua voce
o parlare, parlare, parlare, parlarmi addosso
dimenticando il tempo troppo veloce
o nascondere in due sciocchezze che son commosso.
Vorrei cantare il canto delle tue mani,
giocare con te un eterno gioco proibito
che l' oggi restasse oggi senza domani
o domani potesse tendere all' infinito

e lo vorrei
perchè non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...

video
Immagine

aspirante interior designer
hobbystica(PWinMP)

#130
Notte prima degli esami

Io mi ricordo quattro ragazzi con la chitarra
e un pianoforte sulla spalla,
come i pini di Roma la vita non li spezza,
questa notte è ancora nostra,
come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati.
Le bombe delle sei non fanno male,
è solo il giorno che muore, è solo il giorno che muore.
Gli esami sono vicini e tu sei troppo lontana dalla mia stanza,
tuo padre sembra Dante e tuo fratello Ariosto,
stasera al solito posto, la luna sembra strana
sarà che non ti vedo da una settimana.
Maturità t'avessi preso prima, le mie mani sul tuo seno
è fitto il tuo mistero,
e il tuo peccato è originale come i tuoi calzoni americani,
non fermare ti prego le mie mani
sulle tue cosce tese, chiuse come le chiese
quando ti vuoi confessare.
Notte prima degli esami, notte di polizia,
certo qualcuno te lo sei portato via,
notte di mamme e di papà col biberon in mano,
notte di nonne alla finestra, ma questa notte è ancora nostra,
notte di giovani attori di pizze fredde e di calzoni,
notte di sogni di coppe e di campioni,
notte di lacrime e preghiere,
la matematica non sarà mai il mio mestiere,
e gli aerei volano alto tra N.York e Mosca,
ma questa notte è ancora nostra,
Claudia non tremare, non ti posso far male, se l'amore è amore.
Si accendono le luci qui sul palco
ma quanti amici intorno che mi viene voglia di cantare,
forse cambiarti, certo un po' diversi
ma con la voglia ancora di cambiare,
se l'amore è amore - se l'amore è amore - se l'amore è amore -
se l'amore è amore - se l'amore è amore ...

Antonello Venditti


http://it.youtube.com/watch?v=ckCWCClFisM

#131
sono innamorata di questa canzone.. ma non riesco a tradurla tutta e bene bene.. chi mi può aiutare?!?!


Mercy of the Fallen - Dar Williams

Oh my fair North Star
I have held to your dearly
I have asked you to steer me
To one cloud scattered night
I got lost in my travels
I met Leo the Lion
Met and a king and met a giant
With their errant light

There's the wind and the rain
And the mercy of the fallen
Who say they have no claim to know what's right
There's the weak and the strong
And the beds that have no answer
And that's where I may rest my head tonight

I saw all the bright people
In imposing flocks they landed
And they got what they demanded
And they scratched at the ground
Then they flew and the field
Grew as sweetly for the flightless
Who had longing yet despite
They could hear every sound

There's the wind and the rain
And the mercy of the fallen
Who say they have no claim to know what's right

And if your sister or your brother
Were stumbling on their last mile
In a self-inflicted exile
You'd wish for them a humble friend
And I hope someday
That the best of Falstaff's planners
Give me seven half-built manors
Where half-dreams may dream without end

There's the wind and the rain
And the mercy of the fallen
Who say hey it's not my place to know what's right
There's the weak and the strong
And the many stars that guide us
We have some of them inside us


Oh, mia stella buona,
ti ho tenuto con me caramente,
ti ho chiesto di guidarmi
nella notte dispersa
mi sono persa nei miei viaggi,
ho incontrato Leo il leone,
un re e un gigante,
con la loro luce errante.

C'è il vento e la pioggia
e la pietà dei caduti (falliti)
chi dice di non aver diritto (richiesta) di sapere cos'è giusto
C'è il debole e c'è il forte e i letti che non hanno risposta.
é questo quello che può rimanere nella mia mente stasera.


ecco.. da come avete potuto vedere sono riuscita a fare ben poco.. anche perchè non conosco l'inglese molto bene come qualcuno di voi :oops: :oops: quindi.. scusate se avete trovato qualche bestialità e.. Help me!!
Immagine

aspirante interior designer
hobbystica(PWinMP)

#132
Se ora tu bussassi alla mia porta
e ti togliessi gli occhiali
e io togliessi i miei che sono uguali
e poi tu entrassi dentro la mia bocca
senza temere baci disuguali
e mi dicessi: "Amore mio,
ma che è successo?", sarebbe un pezzo
di teatro di successo.

Patrizia Cavalli, Poesie 1974-92, Einaudi

#133
"BALLATE COME SE NESSUNO VI GUARDASSE..."
di Daisaku Ikeda


Siamo convinti che la nostra vita sarà migliore quando saremo sposati, quando avremo un primo figlio o un secondo.
Poi ci sentiamo frustrati perché i nostri figli sono troppo piccoli per questo o quello, e pensiamo che le cose andranno meglio quando saranno cresciuti.
In seguito siamo esasperati per il loro comportamento da adolescenti.
Siamo convinti che saremo più felici quando avranno superato questa età.
Pensiamo di sentirci meglio quando il nostro partner avrà risolto i suoi problemi, quando cambieremo l'auto, quando faremo delle vacanze meravigliose, quando non saremo più costretti a lavorare.
Ma se non conduciamo una vita piena e felice ora, quando lo faremo?
Dovrete sempre affrontare delle difficoltà di qualsiasi genere.
Tanto vale accettare questa realtà e decidere di essere felici, qualunque cosa accada.

Una delle mie citazioni preferite ha per autore Alfred Souza: "Per tanto tempo ho avuto la sensazione che la vita sarebbe presto cominciata, la vera vita! Ma c'erano sempre ostacoli da superare strada facendo, qualcosa di irrisolto, un affare che richiedeva ancora del tempo, dei debiti che non erano stati ancora regolati, in seguito la vita sarebbe cominciata. Finalmente ho capito che questi ostacoli erano la mia vita."

Questo modo di percepire le cose mi ha aiutato a capire che non c'è un mezzo per essere felici, ma che la felicità è il mezzo.
Di conseguenza, gustate ogni istante della vostra vita, e gustatelo ancora di più perché lo potete dividere con una persona cara, una persona molto cara per passare insieme dei momenti preziosi della vita, e ricordatevi che il tempo non aspetta nessuno.
E allora smettete di pensare di finire la scuola, di tornare a scuola, di perdere 5 kg, di prendere 5 kg, di avere dei figli, di vederli andare via di casa.
Smettete di aspettare di cominciare a lavorare, di andare in pensione, di sposarvi, di divorziare. Smettete di aspettare il venerdì sera, la domenica mattina, di avere una nuova macchina o una casa nuova.
Smettete di aspettare la primavera, l'estate, l'autunno o l'inverno.
Smettete di aspettare di lasciare questa vita, di rinascere nuovamente, e decidete che non c'è momento migliore per essere felici che il momento presente.

La felicità e le gioie della vita non sono delle mete, ma un viaggio.
Lavorate come se non aveste bisogno di soldi.
Amate come se non doveste mai soffrire. Ballate come se nessuno vi guardasse.

#134
I figli

I figli sono come aquiloni
Passi la vita a farli alzare da terra
Corri e corri con loro
Fino a restare tutti e due senza fiato…
Come gli aquiloni essi finiscono a terra…
E tu rappezzi e conforti
Aggiusti e insegni.
Li vedi sollevarsi nel vento
E li rassicuri
Che presto impareranno a volare.
Infine sono in aria
Hanno bisogno di più spago
E tu seguiti a darne
E ad ogni metro di corda
Che sfugge dalla tua mano
Il cuore ti si riempie di gioia e tristezza insieme.
Giorno dopo giorno
L’aquilone si allontana sempre di più
E tu senti
Che non passerà molto tempo
Prima che quella tua creatura
Spezzi il filo che vi unisce
E si innalzi
Come è giusto che sia,
Libera e sola.
Allora soltanto saprai
Di aver assolto il tuo compito.

Irma Bombeck.