La Redazione Consiglia

I migliori articoli su Arredamento.it

Mucha e art nouveau a Milano

#1
Dal 10 dicembre al 20 marzo, al Palazzo Reale di Milano. Oltre alle opere di
Alfons Mucha anche mobili, oggetti d'arte, gioielli dell'art nouveau, non ci sono ancora andata, vediamo di farcela dopo Natale.

Re: Mucha e art nouveau a Milano

#8
13 febbraio ha scritto:
petra18 ha scritto:Prima volta :D

(Interessante la carta musei Piemonte valida un anno solare. )
grazie dell'info :D daro' un'occhiata, non si sa mai :wink:
Sicuramente farò quella per la Lombardia . Autoregalo per la befana :D

Tornando in topic . Non ho trovato il catalogo della mostra in biblioteca . :?
Segnalo:
- alfons mucha - Renate ulmer
- mucha - Patrizia runfola

-liberty - patrussi donata , Renzi giovanni

Re: Mucha e art nouveau a Milano

#9
http://www.artslife.com/2016/01/14/spec ... zzo-reale/

"Parigi, vigilia di Natale 1894. Interno, studio tipografico. Fuori, nella "Città della Luce", impazza la Belle Epoque, una parentesi di lusso e sofisticata stravaganza, un mondo di architetture floreali, di teatri e tabarin, di scandali e pettegolezzi, di gigolo e vedove allegre, una società ricca e incosciente che danza sull' orlo del baratro. Nella tipografia, un giovane pittore povero guadagna pochi spiccioli correggendo prove di stampa, nonostante la notte di festa. A un certo punto squilla il telefono, probabilmente uno di quei lunghi aggeggi neri in cui si avvicina la cornetta all' orecchio. Questa comunicazione, di colpo, cambierà la vita del giovane artista. Sembra la trama di un' operetta, e invece è la storia di Alphonse Mucha, talentuoso pittore moravo che in quegli anni sbarcava il lunario a Parigi come illustratore, correttore, vignettista. Divideva uno studio a Montparnasse con Paul Gauguin, insieme pativano la famee aspettavano tempi migliori. Quella notte al telefono c' era un' infuriata Sarah Bernhardt, l' attrice tragica, idolo del pubblico parigino. La Divina non era soddisfatta del manifesto previsto per il suo prossimo spettacolo e, tempo una settimana, ne voleva uno nuovo, diverso. Così, su due piedi, il tipografo non aveva molta scelta e Mucha assunse l' incarico. Il risultato fu Gismonda. La diva non solo approvò il disegno, ma ne fu entusiasta. Sul campo, Moucha fu nominato pittore di fiducia, costumista, disegnatore di gioielli di scena; oggi diremmo creatore d' immagine. Gismonda, dramma ormai dimenticato, fu una delle icone dell' epoca, un primo passo verso la definizione di un tipo di donna e di un genere di campagna pubblicitaria"
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
esposizione universale
Immagine
Immagine
Nel 1900 Mucha ebbe l'incarico di decorare il padiglione della Bosnia Erzegovina per il quale ideò un ciclo celebrativo delle principali vicende storico - mitologiche della nazione. questo si può considerare il primo passo verso l'impresa dell'epopea slava ( Mucha lavorò per quasi vent'anni a questa serie di tele dal 1910 al 1928 )

Mucha decorò la facciata e il sontuoso interno della gioielleria fouquet ( aperta in rue royale a Parigi nel 1901 , smantellata nel 1923 :| )
Immagine
Immagine
Immagine
qualche riferimento alle arti applicate

Bugatti

Hugh Baillie Scott
Immagine
...

ceramica di Galileo Chini
Immagine
Immagine
Ultima modifica di petra18 il 11/02/16 15:10, modificato 3 volte in totale.