La Redazione Consiglia

I migliori articoli su Arredamento.it

Addio, Richard Sapper

#1
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Il 31 dicembre scorso si è spento il designer Richard Sapper (Monaco, 1934), al culmine di una luminosa carriera (11 Compassi d'oro, l'ultimo alla carriera assegnatogli nel 2014) costellata da tante collaborazioni, praticamente tutti i personaggi più importanti del secolo, e, con altrettanti infiniti oggetti progettati relativi a tutti gli aspetti della vita, dalle posate ai bollitori agli elettrodomestici, dalle poltrone alle sedie alle seggioline per bambini ai mobili per uffici, dalle prime televisioni alle radio alle calcolatrici ed ai primissimi laptop, dalle bici pieghevoli ai veicoli e ai bus pubblici.
E, cosa non ad poco, la maggior parte delle cose disegnate sono divenute oggi delle icone riconoscibili - per questo non assegnerò loro il nome alle immagini che seguiranno - tanto che sono spesso tutt'ora in produzione. Non a caso Sapper sosteneva che '..Il tempo è una delle poche cose che possono definire la qualità di un oggetto.'
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Dopo un breve passaggio nel centro ricerche Mercedes e presso Giò Ponti, in Italia a Milano, la collaborazione cruciale, con più sviluppi per la storia del design a seguire, durata vent'anni (1959-1977), è quella con Marco Zanuso che lo volle nel suo studio.
Da questo connubio sono nati una serie di pezzi unici, tutti caratterizzati dalla combinazione tra innovazione tecnica e purezza di forma, rivelando un sotteso elemento d'umore e di sorpresa, che lo pongono in equilibrio tra la creatività italiana e la tradizione formativa tedesca, quella della Scuola di Ulm.
Seguiranno numerosi altri progetti, oggetti che trasformerà in archetipi, dalle lampade da ufficio (Artemide) a cronometri ed orologi (Heuer, Lorenz), agli utensili da cucina (Alessi, Terraillon) ai sistemi per ufficio, perfino alle penne da scrivere (Knoll, Castelli, Unifor, Robots, Lamy), azzerandone di colpo l'aspetto precedente per imprimere il suo stile, pieno di eleganza e di semplicità che non prescinde mai dal legame forte e costante con tecnologia e funzionalità.
Numerosissime le aziende oltre a quelle nominate che si sono avvalse della sua matita, ne dimenticherò sicuramente qualcuna, dalla Telefunken, alla Brionvega, a IBM e Lenovo, a Molteni/Unifor, Kartell, Alessi, Lorenz, Alessi, Artemide, B&B, Castelli, Heuer, Knoll, Magis, Pirelli, Fiat.
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Un suo pensiero, relativo al mistero della creazione: '..Ecco, adesso so perché mi voglio rifiutare ogni volta qualcuno mi chiede di spiegare il mio lavoro. Non c’è niente da spiegare. Quando si disegna non si pensa in parole, ma in immagini tridimensionali, colorate, semoventi, che si toccano, delle volte suonano, possono essere calde e ti bruciano. Così ci entrano i materiali, le sensazioni delle superfici, i vapori, il fuoco, e infine mangeremo quello che contengono. Mi auguro che sia buono.'
Segnalo infine quest'intervista nella casa meneghina:
http://www.domusweb.it/it/design/2013/0 ... -nera.html
Immagine
Immagine
Immagine
..E infine, il suo capolavoro, la lampada Tizio, Artemide:
http://www.arredamento.it/forum/viewtop ... ilit=TIZIO
Ultima modifica di lot il 14/01/16 18:51, modificato 1 volta in totale.

Re: Addio, Richard Sapper

#2
rob sempre preciso nell'aprirci e ricordarci un mondo di questo gigante etico e coerente in ogni sua scelta e disegno che purtroppo è venuto a mancare :(
Sciocco è quell'uomo che paga due volte per la stessa cosa.

Re: Addio, Richard Sapper

#3
arkadin ha scritto:rob sempre preciso nell'aprirci e ricordarci un mondo di questo gigante etico e coerente in ogni sua scelta e disegno che purtroppo è venuto a mancare :(
quoto
http://www.alfemminile.com/album/homesweethome63
Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dove erano, ma sono ovunque noi siamo