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Manuel Campus

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CATANZARO – COMPLESSO MONUMENTALE DEL SAN GIOVANNI.

MANUEL CAMPUS.
“NON VIOLENZA” OPERE DAL 1974 AD OGGI e “GOLGOTA OGGI”

"È in corso presso il Complesso Monumentale del San Giovanni, a Catanzaro, la mostra di pittura e scultura “Non violenza” Opere dal 1974 ad oggi, e il grande ciclo “Golgota oggi”, nona tappa dell’itinerario pittorico di Manuel Campus. L’evento è promosso dal Comune di Catanzaro – Assessorato alla Cultura e dall’Arcidiocesi Metropolita di Catanzaro-Squillace, in collaborazione con la Fondazione Politeama. La ricca esposizione si compone di circa 200 opere dalle quali emerge con decisione un forte messaggio di denuncia sociale e di solidarietà verso i deboli, i diseredati, gli umili, coloro che non hanno avuto voce per poter difendere la propria dignità di esseri umani. Lo stile drammaticamente espressionista di Campus con i suoi rossi accesi o le intime monocromie color seppia, pone l’accento su volti di uomini e donne che raccontano la sofferenza, sulle espressioni di dolore, di abbandono, di delusione, di violenza subìta e si sofferma sulla desolante indifferenza che permea il resto dell’umanità. I forti temi sociali a cui l’artista lavora, fin dal 1963, si esprimono nelle opere sull’emarginazione, sull’emigrazione, sulla droga, sulla povertà, sul terrorismo, con titoli quali “Le vedove bianche”, “Il distacco”, “La strage di Milano”, “Il sasso in bocca”, “Il rapimento di Moro”, “La droga”, “Marcinelle”, “La strage di Bologna”, “La madre dell’ucciso”, “Dachau” . All’innocenza e allo sguardo incerto di “La bambina con la colomba” è, invece, affidato un flebile ma consolatorio messaggio di pace e speranza, simbolo della catarsi che può guarire il mondo dalle sue brutture e dalle sue violenze. Tre grandi sale nello spazio espositivo del bell’edificio storico che ospita la mostra sono dedicate a quello che l’artista considera il suo impegno maggiore, il filo conduttore del suo messaggio di non-violenza: una maestosa opera costituita da 19 tavole di grandi dimensioni a cui è affidato il compito di narrare, a partire da “L’ultima cena”, attraverso la Passione, fino alla “Crocifissione”, le sofferenze di Cristo e insieme alla Sua, come la Sua, la sofferenza di ogni uomo. Ognuna di queste tavole presenta, già nell’iconografia, livelli multipli di lettura, una sovrapposizione delle pene di Cristo e di quelle degli uomini, l’Uno e gli altri accomunati dallo stesso dolore, dallo stesso male nel subire, senza possibilità di difesa, le violenze inflitte da altri, sullo sfondo di paesaggi dove la stessa Terra, che rischia di soccombere alle minacce ambientali sempre più devastanti, si ribella con tutta la sua forza tra l’indifferenza delle figure che assistono impassibili alla scena. La carica espressionista con cui Cristo viene raffigurato trascende la figura religiosa, le linee decise dei suoi tratti, la forza primordiale di una mimica che rasenta il grottesco evidenziano l’aspetto umano del figlio di Dio e fanno di questo grande ciclo pittorico un’opera sublime che annulla ogni confine spazio-temporale, ogni divisione razziale o politica. Cristo soffre per salvare tutti gli uomini, ma c’è un Cristo in ogni uomo, sul Golgota di oggi. Campus dipinge la violenza che nel corso della storia ha, sotto diverse forme, tolto dignità all’uomo privandolo dei più elementari diritti, ma la sua è una ricerca positiva che aspira a trovare sempre una via di riscatto; il ciclo del Golgota si conclude con la tavola della “Risurrezione”, icona della bellezza, della bontà, della speranza che offre una prospettiva verso il futuro".
C.F.


8 Marzo – 25 Aprile 2008
Complesso Monumentale del San Giovanni
Catanzaro, P.zza Garibaldi, 21
Orario: da martedi a domenica 9.30-13.30 / 16.30-20.00 (chiuso lunedi)
Ingresso gratuito
Info: tel. 0961 794388


Immagine

Marcinelle-L'orrore, part.
"Non sono complicato, ma contengo una dozzina di anime semplici insieme". (G. Bufalino)