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Jean Prouvé a Roma

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Comunico solo, ancora prima d'averla vista (andrò in settimana.. e chi se la perde.. 8) ), l'esposizione romana Jean Prouvé. La poetica dell’oggetto tecnico, che si tiene nel nuovo edificio di Richard Meier 'contenente' l'Ara Pacis augustea. La mostra attuale è in realtà 'ingrandita' e pubblicizzata rispetto alla stessa tenutasi l'anno scorso nella Mairie di Boulogne-Billancourt, a Parigi.
Il testo di seguito, è solo un copia/incolla tratto dal sito ufficiale della mostra:
http://www.arapacis.it/mostre_ed_eventi ... to_tecnico

Si tratta della prima completa retrospettiva su un protagonista della storia del design che si tiene nella capitale, arricchita di oltre cento fra oggetti di design, disegni originali, modelli ed elementi architettonici, ma è solo la prima di future altre esposizioni di design/architettura sviluppate in collaborazione con la Vitra ed il Vitra Design Museum.

Jean Prouvé (1901-1984) ha accompagnato il secolo scorso con la sua capacità di coniugare artigianato ed imprenditorialità del lavoro, design e architettura creando di fatto un nuovo stile. Uno stile in cui l’aspetto puramente formale del design assume un ruolo secondario per lasciare il posto all’utilità degli oggetti, alla loro economicità e all’uso ragionato dei materiali.

Questa rassegna di lavori realizzati da Jean Prouvé tra il 1924 e la metà degli anni ’70 raccoglie oggetti di design (sedie, poltrone, tavole, scrivanie, banchi di scuola, letti e lampade), elementi architettonici da lui ideati, numerosi modelli di architetture – tra cui il Padiglione per il Centenario dell'alluminio a Parigi, la Maison Tropicale a Niamey in Niger, sotto, la Casa Prouvé a Nancy – una ricca selezione di disegni autografi preparati per le lezioni presso il Conservatoire National des Arts et Métiers e i prototipi – gli studi per il padiglione d’esposizione Péchiney a Parigi. Il percorso è completato da alcuni importanti documenti cinematografici sui singoli progetti.

In mostra i pezzi più importanti realizzati dal francese, tra cui un raro esemplare della poltrona reclinabile Grand Repos del 1930, in lamiera d’acciaio laccata e tela, poi le diverse versioni della Standard Chair, sotto, in alluminio e legno compensato modanato, e lo scaffale realizzato nel 1952 per la Maison de la Tunisie nella Città Universitaria di Parigi, in legno e lamiera di alluminio laccato, progetto quest'ultimo realizzato assieme a due miti femminili delle avanguardie artistiche parigine del calibro di Charlotte Perriand e Sonia Terk Delaunay.


Info mostra: Orario, da martedì a domenica dalle 9.00 alle 19.00;
Biglietto d'ingresso: intero € 6,50; ridotto € 4,50;
Tel. 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 22.30).


Di seguito, il mitico Bahut, sviluppato in collaborazione con la Perriand, la famosa sedia Standard e una delle Maisons Tropicales:
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L'allestimento parigino del 2007:
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