Il piacere è tutto mio Antonio, non tutti popolano questa sezione..Antonio Orrù ha scritto:..E' sempre un grande piacere leggerti..
Limiterei per ora il (mio) discorso alle riproduzioni dei pezzi dei maestri razionalisti degli anni '30, Le Corbusier e compagnia (anche se esistono pezzi di design recenti molto replicati nel mondo, una su tutti, la Louis Ghost di Starck prodotta in origine dalla Kartell), per i quali devo dire invece che - sempre per esperienza, avendo acquistato diverse cose - esiste la possibilità concreta di reperirli a buon mercato con una buona qualità ed una fedeltà quasi totale...specificando cosa intendo quando dico che il design non è democratico.
Mi riferisco al fatto che, parliamoci chiaro, i pezzi che tutti amiamo e che tutti vorremmo, nati in tempi in cui era veramente un azzardo produrli, sono per tutta una serie di motivi inaccessibili o quasi. Mi riferisco a pezzi autorali, ovviamente. Cose di buon design ne troviamo anche alla Coin per intenderci. Io amo i fratelli Campana. Ti dico che per avere le poltroncine Favela mi sono svenato!!!
Sul discorso delle copie sarebbe d'obbligo comunque fare parecchio distinguo, e comunque non è semplice affrontarlo.
Intanto, a livello normativo la legislazione italiana ha dimostrato di non voler difendere i diritti d'autore così come avviene nella giurisprudenza comunitaria, probabilmente perché qui il mercato della contraffazione ha un giro di affari molto grosso. Infatti la vigente legge di conversione del 'Milleproroghe' è in palese controtendenza rispetto ad alcune recenti sentenze, come quella storica sulla Panton vinta da Vitra e quella avversa alla Fluida, la 'Arco' made in China venduta da Semeraro, identica in tutto e per tutto alla Arco di Flos:
http://www.sib.it/it/news-ed-eventi/news/812.html
http://www.sib.it/news-ed-eventi/news/i ... s/629.html
Altro 'distinguo' - limitando il discorso sempre e solo alle copie dei pezzi degli anni '30 - di principio, cioè che essendo alcuni prodotti di design riproducibili in fabbrica, oggetti industriali in tutto e per tutto, possono essere riprodotti lecitamente.
Chiaramente non si parla delle opere dei Campana e di Edra, che per ideazione e processo produttivo (spesso quasi completamente artigianale) si avvicinano più all'opera d'arte unica che ai pezzi in tubolare degli anni '30, nati con la convinzione di poter standardizzare gli elementi di un'abitazione.
Insomma, secondo me, si può scegliere distinguendo bene, tra repliche buone, meno buone e pessime, quindi non perdendo di vista le caratteristiche del prodotto originario che è sempre la 'pietra di paragone', ma che è passibile col tempo, anche lui, di essere variato e prodotto con materiali e tecniche diverse, dalle stesse case 'ufficiali'.
Verissimo, e poi non c'è niente di più stimolante che variare/accostare/giocare con pezzi di età differenti, d'antiquariato e modernariato per esempio. Vero che certi pezzi d'arredo moderni raggiungono per omologazione e piattezza creativa, vette irraggiungibili di cattivo gusto, e però oggi è anche difficile non circondarsi di oggetti di arredo moderno o con una tecnologia moderna (e mi riferisco almeno a cucine e armadi) mentre - giudizio personale - trovo l'ideale non demonizzare dei pezzi antichi, non musealizzandoli in un angolo ma farli colloquiare coi pezzi moderni. Per finirla qui poi, confesso che aborro l'arredamento 'in stile', falso e di cattivo gusto trovo, che ancora oggi popola incontrastato i nostri appartamenti...In questo caso ti dico che due poltrone autentiche Luigi VI, per come vanno oggi i mobili antichi, cioè molto male, salve rare eccezioni o i mobili di alta epoca, costano la metà!!! Anche io come te bazzico antiquari e mercatini. Conosco i prezzi delle cose e per esperienza personale posso permettermi di affermare che le cose prodotte oggi, in MDF o truciolare hanno dei prezzi spaventosi rispetto a quello che è il loro effettivo valore..
Peccato, a me piacevano tantissimo, sopratutto quella in finitura noce con le venature bene in vista, infatti, resta sempre in lizza per il mio tavolo..P.S. Ho rinunciato all'acquisto delle sedie degli Eames DCW plywood!!
Mmm.. tutte scelte 'crack', il Doge è il mio tavolo preferito e lo avrei di certo scelto se vivessi in una appartamento con un salone grande. Ma, le Viscontea non sono una interpretazione della Simon delle mitiche poltrone Sanluca, oggi passate alla Poltrona Frau (quindi inaccessibili.. )..? Ti dirò, quelle sedute, mi piacciono comunque, se mi posso permettere, non tanto da abbinare al tavolo di Scarpa ma da accostare in coppia per esempio ad un coffee table....Prendo le Viscontea della Simon e le abbino al tavolo Doge.