petra18 ha scritto:l'esempio opposto è inconcepibile (per la mia mente limitata) se intendi uno stile pseudo rustico in un appartamento di città

ecco infatti
Quello che intendo è che il tipo di arredamento deve, per forza di cose, sottostare alla casa in cui si trova.

JoannePotter ha scritto:

petra18 ha scritto:l'esempio opposto è inconcepibile (per la mia mente limitata) se intendi uno stile pseudo rustico in un appartamento di città

ecco infatti
Quello che intendo è che il tipo di arredamento deve, per forza di cose, sottostare alla casa in cui si trova.

io non sono d'accordo... non per forza l'interno della casa deve rispecchiare l'esterno e l'ubicazione... se io fossi costretta ad abitare al 10° piano di un palazzo moderno in centro a Milano, vuoi per costi, per lavoro ecc e non avessi la possibilità di avere una seconda casa... e mi piacesse lo stile "pseudo rustico" dovrei rinunciarci?
E non sto parlando di mettere la cucinona rustica con l'isola e il camino in un open space di 15 mq, sto parlando solo di stile di arredamento.

mia_wallace ha scritto:io non sono d'accordo... non per forza l'interno della casa deve rispecchiare l'esterno e l'ubicazione... se io fossi costretta ad abitare al 10° piano di un palazzo moderno in centro a Milano, vuoi per costi, per lavoro ecc e non avessi la possibilità di avere una seconda casa... e mi piacesse lo stile "pseudo rustico" dovrei rinunciarci?

Secondo me sì...ma è un mio parere.

chojin ha scritto: Il disordine sono i libri e peppa pig sparsi sul tappeto della sala, le ciabatte che fanno capolino da sotto la poltrona, qualche documento lasciato sul tavolo, i cuscini del divano sparati ovunque. Sì, insomma, quello che può fare ad una casa un bambino di due anni
E contro cui io lotto giorno, dopo giorno, dopo giorno

eppure anche le ciabatte, se ben disposte, hanno il loro perché

quoto ann

Rispolvero questo post per chiedervi una cosa (non volendo invadere troppo il forum!).

Secondo voi è possibile oscillare paurosamente tra due modi diversi di concepire la casa, senza riuscire a capire il proprio stile?

A volte penso di aver trovato il mio tipo di arredamento ideale: ambienti giovani, allegri, con mobili laccati bianchi, niente minimalismo, ma neanche niente classicismo (niente ninnoli, pizzo, e via dicendo), colori accesi e qualche cedimento al design.

Poi mi cadono gli occhi su case romantiche/nordiche/non-ho-idea-di-come-chiamarle: non il shabby chic portato ai massimi livelli*, ma tanto bianco, tinte pastello, mobili antichi o vintage: la madia della nonna, il tavolino a tre gambe, i cuscini tricot.. e amo anche questi ambienti, e ci starei anche bene.

Come faccio a sapere che indirizzo dare alla mia casa, se mi piacciono cose così diverse??



*il shabby chic come unico stile è apprezzabile come ogni altra scelta, e alcune case shabby che ho visto erano bellissime, non fa per me, ma non sto criticando chi lo ama tout court

che bel topic!
condivido molti degli interventi. Soprattutto quelli sull'importanza della luce. Io vivo al sud ma nella mia zona giorno ubicata in alto e scoperta da tutti i lati (quindi caldissima in estate) non ho voluto nè persiane nè tende. E ho detto tutto!
Ora, per me ciò che rende bella una casa è la sua personalità. La coerenza non è detto che sia un pregio. tante case sono coerenti ma non personali. E poi, come in poesia, una "distorsione" ogni tanto serve a creare un sistema armonico.
Ora il mio segreto per creare una casa che per me è bella è stato quello di non avere fretta. Ovvio che se ho l'urgenza di arredare mi accontenterò di ciò che mi offre il mobilificio. Senza l'urgenza o lo fretta si possono scegliere gli arredi e i complementi che più ci sembrano fatti apposta per la nostra casa e che si sposano con gli altri.
Io ho qualche piccolo pezzo di design. Beh il tulip io lo trovo perfetto. Se non l'avesse disegnato saarinene, è quello che avrei cercato invano per casa mia. perchè l'angolo in cui sono stata costretta a mettere il tavolo da pranzo richiedeva necessariamente un tavolo tondo. E la gamba unica risulta indispensabile per non affollare troppo la visione e non ingombrare quando lo sposto più centrale per farci stare più ospiti.
Forse l'unico pezzo che ho voluto fortemente perchè mi piaceva in senso assoluto e non perchè fosse di design è stata la lampada da terra del sogggiorno che obiettivamnete è un po' sovradimensionata per il mio spazio. Ma mi piace così tanto che la sento come un figlio cresciuto troppo che abbraccia sovrastandola una madre troppo piccola per averlo partorito

JoannePotter ha scritto:Rispolvero questo post per chiedervi una cosa (non volendo invadere troppo il forum!).

Secondo voi è possibile oscillare paurosamente tra due modi diversi di concepire la casa, senza riuscire a capire il proprio stile?

A volte penso di aver trovato il mio tipo di arredamento ideale: ambienti giovani, allegri, con mobili laccati bianchi, niente minimalismo, ma neanche niente classicismo (niente ninnoli, pizzo, e via dicendo), colori accesi e qualche cedimento al design.

Poi mi cadono gli occhi su case romantiche/nordiche/non-ho-idea-di-come-chiamarle: non il shabby chic portato ai massimi livelli*, ma tanto bianco, tinte pastello, mobili antichi o vintage: la madia della nonna, il tavolino a tre gambe, i cuscini tricot.. e amo anche questi ambienti, e ci starei anche bene.

Come faccio a sapere che indirizzo dare alla mia casa, se mi piacciono cose così diverse??

Parti da ciò che senti più tuo e senza fretta contamina con ciò che ti piace

realexa ha scritto:
Parti da ciò che senti più tuo e senza fretta contamina con ciò che ti piace

Verissimo ma...cosa mi piace?
Per dire: ho una cucina classicissima in legno classicissimo, e se la guardo di giorno non mi piace, non mi rispecchia. A volte però, quando la sera accendo la luce in cucina, o quando mi sveglio di notte per scaldare il latte (siamo ancora in questa fase ) la guardo e penso che non è poi così male, che dopotutto è calda, e confortante. Sono pazza?

Ot: tu sei quella del parquet industriale!!! Avrò visto casa tua infinite volte. E' un parquet che mi piace molto, con tutti i contrasti e i disegni che crea. Tu come ti trovi?

il mio parquet non è un vero industriale. E' cmq un prefinito realizzato con i listelli tipo industriale. Mi trovo molto bene ma se tornassi indietro metterei un industriale vero. Purtroppo quando mi sono decisa era già stato fatto il massetto

realexa ha scritto:il mio parquet non è un vero industriale. E' cmq un prefinito realizzato con i listelli tipo industriale. Mi trovo molto bene ma se tornassi indietro metterei un industriale vero. Purtroppo quando mi sono decisa era già stato fatto il massetto

Posso chiederti perchè non avevi scelto subito un industriale vero? io lo sto prendendo in considerazione sia per un fattore estetico che pratico, perchè è comunque un massello che si più rilevigare e mi sembra che i graffi con quei motivi si notino meno (è vero?)

ero parita cmq un prefinito perchè da inesperta mi avevano consigliata così e mi sono fidata. Ero indecisa tra teak e rovere. nel frattempo è stato fatto il massetto per il prefinito e ho visto quello che ho messo e me ne sono innamorata. Tornando indoetro metterei cmq un massello e cmq l'industriale

Lietta ha scritto:A meno che si pensi ad un pavimento in prospettiva secolare, un prefinito non ha particolari limitazioni di durata rispetto al massello.
Un buon prefinito ha 4 mm di legno nobile, consente due/tre operazioni di lamatura. La lamatura di un parquet si rende necessaria mediamente ogni 20 anni.

Questo lo sapevo, mi chiedevo solo perchè, se piace l'effetto dell'industriale, non prendere direttamente "l'originale" invece di un prefinito che ne imita l'effetto. Il prefinito so che ha un costo maggiore dell'industriale "vero", ma anche una posa meno costosa. Magari è per questo?

JoannePotter ha scritto:

Lietta ha scritto:A meno che si pensi ad un pavimento in prospettiva secolare, un prefinito non ha particolari limitazioni di durata rispetto al massello.
Un buon prefinito ha 4 mm di legno nobile, consente due/tre operazioni di lamatura. La lamatura di un parquet si rende necessaria mediamente ogni 20 anni.

Questo lo sapevo, mi chiedevo solo perchè, se piace l'effetto dell'industriale, non prendere direttamente "l'originale" invece di un prefinito che ne imita l'effetto. Il prefinito so che ha un costo maggiore dell'industriale "vero", ma anche una posa meno costosa. Magari è per questo?

può essere anche una questione di tempistica ?
oppure si cambia idea dopo aver già fatto il massetto
non saprei per il riscaldamento a pavimento
domanda : hai fatto preventivare il parquet industriale con posa ? e il prefinito ?

petra18 ha scritto:

JoannePotter ha scritto:

Lietta ha scritto:A meno che si pensi ad un pavimento in prospettiva secolare, un prefinito non ha particolari limitazioni di durata rispetto al massello.
Un buon prefinito ha 4 mm di legno nobile, consente due/tre operazioni di lamatura. La lamatura di un parquet si rende necessaria mediamente ogni 20 anni.

Questo lo sapevo, mi chiedevo solo perchè, se piace l'effetto dell'industriale, non prendere direttamente "l'originale" invece di un prefinito che ne imita l'effetto. Il prefinito so che ha un costo maggiore dell'industriale "vero", ma anche una posa meno costosa. Magari è per questo?

può essere anche una questione di tempistica ?
oppure si cambia idea dopo aver già fatto il massetto

Nel mio caso è accaduto questo. Io non conoscevo l'esistenza dell'industriale. Quindi il massetto era stato fatto per un prefinito in teak o rovere. Quando sono andata presso un altro rivenditore ho scoperto l'industriale "vero" ma ormai era troppo tardi per via del massetto. Allora dopo una ricerca questo rivenditore mi ha trovato il prefinito industriale